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Famiglie per luogo di residenza (Italia e paese di origine), tipo di struttura familiare e nazionalità (composizione percentuale)

2.4 L’Italia prima di partire

Tavola 4.8 Famiglie per luogo di residenza (Italia e paese di origine), tipo di struttura familiare e nazionalità (composizione percentuale)

LUOGO DI RESIDENZA

NAZIONALITÀ

Italia Paese di origine (a)

Famiglie del soli- tario Famiglie nucleari Famiglie monopa- rentali Famiglie com- plesse o senza struttura

N Famiglie del soli- tario Famiglie nucleari Famiglie monopa- rentali Famiglie com- plesse o senza struttura N rilevazioneAnno di Romania 36,8 44,8 5,9 12,4 437.054 18,9 62,6 7,4 18,6 7.320.060 2002 Albania 15,7 57,8 4,4 19,9 157.708 6,0 65,3 0,0 28,8 7.999 2008 Marocco 25,2 51,7 3,3 19,9 156.886 6,0 60,7 9,6 33,3 5.559.760 2004 Cina 21,7 57,8 7,7 12,7 59.422 6,3 68,2 7,2 25,5 290.523.500 1990 Ucraina 54,0 28,7 7,2 10,1 129.556 27,2 52,0 0,0 20,8 13.379 2007 Filippine 35,7 36,8 6,6 20,8 46.291 4,3 68,8 6,1 26,8 15.271.543 2000 Moldavia 41,4 37,1 12,9 8,6 62.373 19,2 58,0 0,0 22,8 11.905 2005 India 23,9 56,4 1,5 18,2 37.437 6,9 58,8 5,7 34,2 205.386.010 2004 Polonia 37,8 48,0 4,2 10,0 71.292 - - - - Tunisia 26,2 54,1 4,9 14,8 41.764 - - - - Perù 33,9 39,7 17,5 9,0 40.352 11,8 53,2 11,7 35,0 6.752.810 2007 Ecuador 31,0 43,9 9,0 16,2 35.082 12,1 56,5 12,4 31,4 3.807.670 2010 Egitto 36,0 44,3 0,7 19,0 30.275 6,7 83,7 0,0 9,7 17.132.790 2006 Macedonia 23,7 56,1 1,0 19,2 23.407 - - - - Sri Lanka 41,7 44,0 4,0 10,3 32.417 - - - - Italia (a) - - - 25,0 67,2 8,0 7,8 22.934.420 2001 Italia (b) - - - 31,5 64,8 9,7 3,7 - 2011

(a) Albania, Ucraina e Moldavia: Demographic and health survey; tutti gli altri paesi: IPUMS. (b) Eurostat, Marriage indicators (2016).

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Vita e percorsi di integrazione degli immigrati in Italia Se quindi la struttura delle famiglie italiane oggi è molto diversa da quella di gran par- te dei paesi di origine dell’immigrazione italiana, un’osservazione più dettagliata dei dati mostra che alcuni dei paesi di origine hanno strutture familiari più, altri meno, dissimili rispetto a quelle prevalenti in Italia. Meno dissimili sono, in generale, le strutture familiari dei paesi dell’Europa orientale, almeno nei quattro paesi di cui si dispone di dati tra i cinque considerati (tavola 4.8). In Ucraina il 27,2 per cento delle famiglie è formata da una sola persona, in Moldavia il 19,2 per cento e in Romania il 18,9 per cento. Pur essendo, poi, la quota di famiglie complesse in questi paesi tutt’altro che trascurabile - attorno a un quinto del totale - essa è meno distante rispetto ad altre provenienze da quella, molto modesta che, come abbiamo detto, si registra oggi in Italia.

In altri paesi di origine le differenze nelle strutture familiari sono decisamente più mar- cate. Le famiglie del solitario, per esempio, hanno diffusione minima nei paesi a maggio- ranza musulmana, compresa l’Albania, dove non superano mai il sette per cento del totale delle famiglie. Viceversa, le famiglie complesse costituiscono, in questi paesi, tra il dieci per cento (Egitto) e il 33 per cento (Marocco) del totale. Drasticamente di più di quanto si registra in Italia.

Ma cosa accade a queste strutture familiari quando gli stranieri si insediano in Italia? Il confronto tra le strutture familiari ai paesi di origine e quelle che si formano dopo l’e- migrazione rivela una grande varietà di forme di adattamento a un contesto radicalmente difforme. Alcune tendenze sembrano generali, altre sono specifiche di singole provenienze. In primo luogo, la quota di famiglie del solitario è più alta in Italia che ai paesi di ori- gine per tutte le nazionalità. Si tratta di una caratteristica per certi versi fisiologica, come abbiamo già detto, nella fase iniziale delle migrazioni a catena, quando a emigrare sono frequentemente uomini – ma anche sempre più donne – persone sole, celibi o nubili – e solo successivamente compaiono i partner, che possono a loro volta arrivare dal paese di origine o trovarsi già nel paese di arrivo, come stranieri o come nativi. Si tratterà di vedere in un secondo momento se questa caratteristica, quindi, è temporanea o se, invece, tende a modificarsi col passare del tempo. Tuttavia, il confronto mostra che la quota di famiglie del solitario è otto volte maggiore in Italia che nelle Filippine, lo è da tre a cinque volte nel caso dei paesi a maggioranza musulmana (Egitto, Marocco, Albania), oltre tre volte ma meno di quattro nel caso dei paesi asiatici (India e Cina), circa due volte nel caso dei paesi dell’Eu- ropa orientale, i quali tutti raggiungono quote superiori perfino a quelle italiane. Infatti, in Italia, oltre la metà delle famiglie ucraine, il 40 per cento di quelle moldave e appena poco meno di quelle romene e polacche appartengono a questa categoria.

In secondo luogo, sono marcate anche le differenze relative al peso delle famiglie com- plesse. La stessa tavola mostra che in alcuni casi il numero di queste famiglie è drasti- camente inferiore in Italia. È il caso dei paesi sudamericani (Perù e Ecuador) e dei paesi dell’Europa orientale. Nel caso del Perù, ad esempio, passa dal 35 per cento a meno del dieci per cento, e nel caso della Moldavia e della Ucraina da oltre il 20 per cento al dieci per cento o meno. Anche nel caso del Marocco la riduzione è sensibile, dal 33 per cento a meno del 20 per cento.

Il cambiamento del contesto famigliare e, nello specifico, le variazioni del peso delle famiglie complesse è ben visibile guardando in dettaglio una componente di queste, le famiglie estese, ovvero le famiglie formate da un nucleo coniugale con figli a cui si aggiun- gono altri parenti adulti, che possono essere zii, nonni o altri ancora, aggregati al nucleo coniugale. Se si guarda ai dati riferiti alla quota di bambini nelle cui famiglie si trovano altri adulti oltre ai genitori (tavola 4.9) si osserva che questa è sistematicamente più alta nei

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4. Non più stranieri. Strutture familiari e assimilazione degli stranieri in Italia

paesi di origine degli stranieri – in questo caso Romania, Filippine, India, Perù ed Egitto – che in Italia. Nel caso dell’India si riduce di oltre tre volte, passando da 50 per cento a 15 per cento, nel caso di Romania e Perù di oltre due volte, da poco meno della metà a 17 per cento in entrambi i casi, e infine, nel caso di Egitto e Filippine, di meno di due volte. I minori stranieri che vivono in famiglie con adulti aggiunti sono meno numerosi dei minori italiani. Fa eccezione solo il caso delle Filippine. In questo caso la quota di minori che vive con adulti aggregati al o ai genitori è più elevata che in Italia e comparativamente meno lontana da quella del paese di origine.

L’analisi della presenza di adulti aggregati alle famiglie con bambini getta qualche luce anche sulla natura delle famiglie complesse in cui vive una parte degli immigrati di alcune nazionalità. L’elevata presenza di famiglie complesse, unita a una riduzione drastica dei figli che vivono con adulti aggiunti, suggerisce che una parte non indifferente di queste famiglie risponda a temporanee strategie di sostegno tra parenti in vista dell’insediamento migra- torio più che a durature persistenze delle strutture familiari all’origine. In generale, tuttavia, alcune famiglie di stranieri sembrano godere di minori sostegni rispetto a quelle italiane, ma anche di sperimentare una fragilità delle reti di sostengo comparativamente superiore a quella dei paesi di origine. Si tratta di un punto che altre ricerche più approfondite avranno il compito di affrontare.

Infine, i paesi dell’Europa orientale, le Filippine e l’Egitto registrano anche una incidenza più bassa della quota di famiglie nucleari (tavola 4.8). Questa differenza può dipendere dalla più bassa età degli stranieri che si trovano in Italia e dalla possibile lontananza dal coniuge o dal partner. Solo in parte, quindi, le famiglie nucleari sono comunque simili a quelle degli italiani. Esse sono invece meglio rappresentabili come famiglie che hanno subito una tra- sformazione dovuta all’emigrazione, o perché sono state selezionate o perché sono state trasformate dall’emigrazione stessa.

Ma la differenza che maggiormente caratterizza alcune comunità riguarda le famiglie monogenitore. Questo tipo di famiglia sembra più diffuso tra i paesi di origine degli stranieri solo nei paesi dell’America latina (Perù ed Ecuador), dove le famiglie monoparentali supe- rano il dieci per cento del complesso. Si avvicinano molto anche in Marocco, dove sono poco meno del dieci per cento del totale. Per alcuni degli stranieri sui quali sono disponibili dati sia per quanto riguarda il paese di origine che per quanto riguarda l’Italia, le famiglie monogenitore sono più numerose, per altre meno. Tra i primi paesi il Perù, tra i secon- di la Romania, il Marocco, l’India, l’Ecuador. Gli altri mantengono valori sostanzialmente

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