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Fase 2 (2008 – 2013): Distacco e progettazione europea

CAPITOLO 6. CASI STUDIO

6.3 Caso Omega

6.3.2. Fase 2 (2008 – 2013): Distacco e progettazione europea

Con il passare del tempo, il numero delle commesse aumenta come anche quello del personale e del fatturato. Nonostante questo andamento positivo, all‘avvio della seconda fase si registra l‘uscita di uno dei due professori universitari che hanno dato vita allo spin-off, cui seguirà anche quella del secondo alcuni anni dopo, nel 2013, stabilizzando a quattro il numero dei soci di Omega.

In questa fase Omega decide di riorganizzare la propria struttura interna anche in ragione della crescita che sta sperimentando. L‘organizzazione di Omega viene riformulata creando tre divisioni strettamente connesse e modulari: una prima divisione relativa all‘interaction ergonomics, dove esperti in ergonomia e fattori umani si occupano di analisi e validazione dei sistemi di interazione (in altre parole, di rendere maggiormente intuitive le interfacce di comunicazione); una seconda unità di interaction design che si occupa del concetto, della progettazione e della creazione dei sistemi di interazione e formata da designer che sviluppano la parte grafica delle interfacce; una terza divisione, incentrata sugli ambiti più ingegneristico-meccanici dei prodotti, in cui convivono diverse branche dell‘ingegneria, come l‘informatica e la meccatronica.

A queste tre divisioni vengono aggiunte due funzioni trasversali, una interamente dedicata alla partecipazione a bandi per progetti di ricerca, europei e non solo, e l‘altra dedicata all‘attività di ricerca. Quest‘ultima unità si concentra su attività di ricerca industriale da condurre su un orizzonte temporale di medio e lungo periodo, e quindi non si occupa della parte di sviluppo che invece viene svolta all‘interno delle tre divisioni.

Nel 2008 Omega prende parte al primo dei suoi nove progetti europei di R&S finanziati dal PQ.

La modalità di partecipazione ai progetti europei adottata da Omega sin dal primo momento è quella di mantenere su due linee distinte, sebbene comunicanti, l‘attività di ricerca condotta attraverso il PQ e l‘attività di R&S realizzata nei progetti per i clienti.

“I progetti europei per noi sono sempre stati un filone, come l’R&D deve essere [...]. Sono una cosa a se. […] mi interessa un tema, provo ad entrarci, se mi va bene ho tempo per crescere su quel tema se non mi va bene pazienza.” […] I progetti europei “possono essere un elemento importante se tu tieni il presidio per aumentare la tua capacità competitiva, farti respirare, darti una visione”. […] “Noi abbiamo sempre mantenuto questo approccio sui progetti e cresciuti sull’altro fronte” (Responsabile R&S Omega)

Un aspetto caratteristico dell‘evoluzione di Omega risiede nel fatto che l‘azienda inizia a prendere parte ai progetti europei da un certo momento in poi della sua storia.

L‘esordio di Omega nella partecipazione ai progetti europei rivela molto dell‘approccio imprenditoriale dei soci e della loro modalità di concepire la relazione tra la vendita di servizi e di prodotti innovativi e la realizzazione di progetti europei. Sin dal suo avvio, Omega ha al suo interno tutte le carte in regola per poter prendere parte ai progetti europei, sia in termini di conoscenza tecnologica e del contesto europeo sia di rete di contatti, nonostante ciò i soci fondatori scelgono di sfruttare le risorse di cui dispongono come spin-off per concentrarle nella realizzazione di progetti commissionati dalle imprese con cui entrano in contatto. Per Omega la risorsa più importante sono da sempre state le competenze e le conoscenze delle persone; infatti, per le soluzioni di HMI che Omega sviluppa, non sono necessarie strumentazioni complesse o estremamente costose ma persone altamente qualificate con competenze multidisciplinari.

“Nella prima fase Omega non aveva la forza di entrare nei progetti europei. […] Fare un progetto europeo significa avere una competenza di merito, conoscere i legami, riuscire ad aprire dei rapporti anche nella fase preparatoria che è una cosa onerosa per una PMI. Quindi questa è la forza, niente di particolare, semplicemente agganciare le persone, stargli dietro, proporre anche un tema tecnico. Anche l’energia per così dire operativa per seguire una proposta e capirla. […] Quindi anche cose semplici, come avere la possibilità di andare a fare un meeting fuori Italia, per un’azienda che sta nascendo può essere difficile perché può avere altre priorità. Per entrare in un progetto europeo bisogna fare un’attività di auto investimento, ed è sempre un po’ complessa questa attività: nello scommetterci, nel dare una priorità ad un aspetto rispetto ad un altro, questo è il punto” (Responsabile R&S Omega)

Queste parole mettono in evidenza che Omega, nella prima fase della sua vita, evita di destinare il lavoro dei soci fondatori in attività volte a creare occasioni di partecipazione ai progetti europei che li avrebbe in parte sottratti dalle attività necessarie per portare avanti i progetti commissionati dalle imprese clienti. Con questa decisione, Omega evita di sostenere lo sviluppo di soluzioni di R&S destinate ad un cliente passando attraverso i progetti europei ma preferisce vendere questo tipo di servizio tramite commesse che gli permettono di ottenere un profitto con cui consolidare la crescita dell‘impresa. Omega prende in considerazione il PQ solo nel momento in cui l‘impresa è abbastanza strutturata da poter impegnare parte del personale nella stesura della proposta di progetto e nella sua realizzazione.

La partecipazione di Omega al primo progetto europeo nasce dall‘incontro di due elementi. All‘interno di Omega viene individuato un tema di ricerca che l‘impresa è fortemente interessata a sviluppare, contemporaneamente il Referente R&S ha l‘opportunità di confrontarsi e di scambiare idee con alcuni interlocutori che fanno parte della rete di relazioni personali costituite durante il precedente lavoro. Quest‘ultimi mostrano interesse al tema e optano per coinvolgere Omega in un gruppo di progettazione che ha da poco iniziato a scrivere una proposta di progetto. In questo modo Omega può sviluppare il tema di suo interesse all‘interno della proposta di progetto ed anche definire le attività che sono da svolgere. Come ricorda il Responsabile R&S di Omega:

“il primo progetto nasce da un tema a cui noi eravamo interessati. Dato che Omega si occupa di Human Machine Interface applicato, il tema erano le strategie di test cioè la reliability dell’interfaccia. Allora in questo ambito esistevano dei progressi di relazioni con alcuni ex-colleghi sia italiani che non italiani, da lì è nata l’idea di partecipare insieme ad una proposta. […] Avevamo comunque consuetudine nell’ambito della nostra attività di consultarci con alcuni interlocutori di ricerca che si occupavano di test, da una chiacchierata è emersa che si stava lavorando a quella call e noi abbiamo chiesto se era possibile discuterne e poi c’è stato proposto di prenderne parte.”

L‘approccio utilizzato da Omega nel primo progetto europeo rimane lo stesso adottato nei progetti successivi realizzati sino ad oggi, ed è ben espresso nelle parole del Responsabile R&S che afferma:

―noi abbiamo sempre cercato di comprendere i progetti europei per quel che sono, cioè delle occasioni nelle quali si possono raffinare gli asset tecnico-scientifici dell’azienda nel quadro di relazioni con altri partner cercando di portarci a casa una crescita di competenza, una crescita di competitività e sostanzialmente un valore per le altre aree dell’azienda, che detta così suona un po’ come tutto quello che idealmente bisognerebbe fare nei progetti, è vero, però è veramente così perché altrimenti è una perdita di tempo”.

Con il primo progetto Omega svolge una verifica teorica dell‘applicabilità di alcune tecnologie elettroniche in due settori di applicazione: quello automobilistico e quello della meccanica agricola.

Le verifiche ottenute dal progetto rappresentano una base di conoscenza molto importante per Omega e contribuiscono a dare il via a tutta la parte di servizi di HMI applicato al settore della meccanica agricola che oggi l‘azienda mette a disposizione delle aziende interessate.

In questa fase, Omega è in grado di depositare diversi brevetti, alcuni per conto dei suoi clienti e altri come risultato di ricerca propria su cui sviluppa prodotti destinati a clienti business.

Il primo prodotto brevettato, indicato con il nome ―HMI_1‖ è un dispositivo elettronico che permette lo scambio di dati tra un dispositivo mobile e altri sistemi elettronici su cui possono essere sviluppate infinite ―app‖. Il dispositivo elettronico nasce da una collaborazione in cui Omega si occupa prevalentemente di sviluppare il brevetto mentre una seconda impresa multinazionale italiana si fa carico delle attività di industrializzazione, produzione e distribuzione.

Il secondo prodotto brevettato messo sul mercato da Omega è ―HMI_2‖, una tecnologia software ed elettronica che consente di standardizzare i sistemi di interazione nei veicoli agricoli, aumentandone l‘efficienza di produzione e la sicurezza.

Oltre all‘offerta dei due nuovi prodotti, Omega prosegue a fornire servizi di sviluppo nell‘ambito dell‘HMI per grandi imprese e multinazionali italiane ed estere.

Nel 2011 Omega mette a punto un nuovo dispositivo qui indicato con il nome ―HMI_3‖.

Diversamente da come è accaduto per gli altri due prodotti, Omega decide di dar vita ad una propria start-up con lo scopo di vendere direttamente il nuovo prodotto ―HMI_3‖: un pacchetto hardware e software che costituisce una piattaforma per l'Internet delle Cose (Internet of Things solitamente indicato con l‘acronimo IoT) pronta per essere immessa sul mercato rappresentato da altre imprese interessate ad integrare la scheda ai prodotti che producono e offrono.

Dal 2010 al 2013 Omega entra a far parte di ulteriori progetti europei a cui partecipa per realizzare attività legate ad aspetti di HMI. Questo risultato è anche il frutto della decisione di istituire un‘unità dedicata al fundraising rivolta a progetti europei e non. I membri di questa unità sono diretti dal Responsabile R&S e sono in grado di assolvere in modo intercambiabile la funzione di scrittura e di gestione tecnica del progetto.

―noi abbiamo una struttura nel nostro team che si occupa di scrivere e gestire, la parte di technical management dei progetti. Sostanzialmente abbiamo persone che scrivono, persone che fanno il project manager e poi persone esecutive sulle varie aree del progetto. Le persone che scrivono e i project manager a volte si alternano, quindi possono fare entrambe le cose o una volta l’uno o una volta l’altra, a seconda dei periodi e dai carichi di lavoro‖ (Responsabile R&S Omega)

Le risorse in termini di conoscenza e competenze di scrittura e gestione dei progetti europei utilizzate da Omega sono il risultato di un grande sforzo ed investimento interno perché risultano altamente specifiche al contesto di riferimento, ossia quello del PQ su cui le normali conoscenze di project management risulterebbero non immediatamente applicabili se non inadatte.

“un buon project manager, sui progetti europei e non in generale, è uno che ha la capacità di aderire a delle buone pratiche che sorgono nella consuetudine del lavoro. […] qualunque sia la formazione è necessario rivederla nel linguaggio e nel modus operandi dei progetti europei, che ormai hanno un loro sotto-dominio specifico nel quale ritrovarsi‖ (Responsabile R&S Omega)

Omega si occupa internamente anche degli aspetti di rendicontazione dei progetti europei che vengono svolti dall‘ufficio amministrativo in collaborazione con i responsabili dei progetti.

“abbiamo un’area amministrativa sotto il controllo del nostro CFO, uno dei soci, che sovrintende tutte le attività di controllo e di rendicontazione. […] poi ovviamente l’amministrazione si interfaccia con chi porta avanti i progetti” (Responsabile R&S Omega)

Le strumentazioni e i prodotti non rappresentano delle risorse chiave per la partecipazione e il ruolo assunto da Omega nei progetti. Per l‘attività di R&S di qualsiasi tipo di progetto - su commessa o finanziato - Omega si avvale di semplici computer e software che non hanno funzionalità e costi particolarmente elevati.

“non parliamo di attrezzature particolarmente onerose da giustificare una svolta attraverso il progetto. Noi non le mettiamo sicuramente nel budget di progetto. In certi casi il software può addirittura non essere uno strumento” (Responsabile R&S Omega)

Anche i software di project management, come microsoft project o altri, non rappresentano una risorsa chiave nella partecipazione ai progetti. La risorsa su cui Omega fa leva sono le competenze e la capacità di adattamento dei suoi sviluppatori e dei project manager che devono essere in grado di apprendere l‘utilizzo di eventuali software richiesti dal progetto.

Il 2013 può essere considerato il termine della seconda fase di Omega e come anticipato, è anche l‘anno in cui anche il secondo professore universitario socio fondatore esce dal capitale sociale dell‘impresa il cui ammontare viene suddiviso e detenuto equamente dai quattro soci rimanenti.