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Il paesaggio nelle politiche di Sviluppo rurale

Gianluca Brunori, Laura Fastelli, Massimo Rova

8. Il paesaggio nelle politiche di Sviluppo rurale

Come noto, le politiche di sviluppo rurale definiscono le finalità e il campo di applicazione del sostegno erogato dal FEASR, e prevedono l’a- dozione da parte della Commissione Europea di orientamenti strategici con l’individuazione dei settori di interesse per la realizzazione delle pri- orità comunitarie anche in relazione agli obiettivi di sostenibilità fissati dal Consiglio Europeo di Göteborg e alla luce della strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione.

In tale ambito, la salvaguardia del paesaggio è esplicitamente men- zionata tra gli orientamenti strategici13 che, nelle aree prioritarie di 13 Decisione del Consiglio UE del 20 Febbraio 2006 relativa agli orientamenti

intervento, inseriscono la preservazione e lo sviluppo dei paesaggi agrari tradizionali.

Il ruolo del paesaggio nelle politiche di sviluppo rurale è mutato nel corso dei diversi cicli di programmazione, evidenziando lo stretto lega- me della sua evoluzione con i profondi cambiamenti socio-economici e territoriali che hanno investito l’agricoltura e, allo stesso tempo, anche le possibili azioni/misure via via introdotte hanno evidenziato la loro inadeguatezza rispetto ad una reale esigenza di conservazione/valorizza- zione del paesaggio stesso.

Con la programmazione della fase 2007-2013 è stata posta una maggiore attenzione alle relazioni ambientali e socio-economiche tipiche del paesaggio e, conseguentemente, è emersa l’esigenza di rafforzare in modo appropriato la sua tutela e valorizzazione. Nei vari PSR regionali del 2007-2013 sono stati inseriti riferimenti al paesaggio in diverse misure all’interno dei vari Assi e con orien- tamenti strategici diversificati: valorizzazione del rapporto ‘paesag- gio-prodotto’ legata all’utilizzazione del valore aggiunto delle risor- se paesaggistiche; recupero, conservazione e valorizzazione dell’identità dei paesaggi locali; promozione di attività volte a valorizzare il con- tributo del paesaggio alla qualità della vita; attivazione di progetti di eccellenza sul tema del paesaggio in forma sia interterritoriale che transnazionale.

Con la nuova programmazione dello sviluppo rurale per il periodo 2014-2020,14 il tema del paesaggio si colloca nell’ambito della quarta

priorità della preservazione e miglioramento degli agro-ecosistemi. Nel Piano Strategico Nazionale (PSN)15 del Ministero dell’Agricoltu-

ra, in coerenza con gli orientamenti strategici comunitari, si stabilivano linee all’interno delle quali i piani di sviluppo rurale regionali dovevano (2006/144/CE). Tale documento recita al punto 3.2: “Per tutelare e rafforzare le risorse naturali dell’UE e i paesaggi nelle zone rurali, le risorse destinate all’asse 2 dovrebbero contribuire in tre aree prioritarie a livello comunitario: la biodiversità e la preservazione e lo sviluppo dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza naturale e dei paesaggi agrari tradizionali; il regime delle acque e il cambiamento climatico.”

14 Si prevedono tre obiettivi (Competitività; Gestione sostenibile delle risorse naturali;

Sviluppo equilibrato dei territori rurali) e sei priorità: 1) Trasferimento delle conoscenze in agricoltura; 2) Competitività dell’agricoltura e vitalità delle aziende; 3) Organizzazione delle catene alimentari e gestione del rischio; 4) Preservare e migliorare gli ecosistemi dipendenti dall’agricoltura; 5) Transizione verso una “low carbon economy”; 6) Sviluppo del potenziale occupazionale e sviluppo rurale.

muoversi con riferimento al paesaggio rurale viste le profonde trasfor- mazioni cui esso era andato incontro negli ultimi decenni: nelle aree agricole economicamente forti, un processo di progressiva semplificazione dei tratti caratteristici del paesaggio rurale a seguito del notevole sviluppo delle monocolture industriali, dell’aumento delle densità di impianto del- le piantagioni arboree (es. vigneti, oliveti, frutteti, ecc.), dell’eliminazione delle coltivazioni promiscue e delle componenti arboree che caratterizza- vano gran parte del territorio rurale; nelle aree agricole più deboli e, in particolare, in quelle marginali di montagna, un progressivo degrado pa- esaggistico legato al crescente abbandono dell’attività agricola e forestale.

Il PSN individuava, quindi, due linee di azione per il paesaggio ru- rale: la riduzione o la mitigazione dell’impatto negativo delle pratiche agricole intensive sul paesaggio e la sua valorizzazione attraverso il man- tenimento e la reintroduzione di pratiche specifiche volte alla sua con- servazione e miglioramento.

La presenza di indicazioni a livello nazionale poteva far si che i Pro- grammi di Sviluppo Rurale (PSR) regionali sviluppassero strategie ed azioni specifiche per il paesaggio rurale, anche se in un quadro difficile essendo altre le priorità delle lobbies agricole prevalenti e dominando, inoltre, una logica di routine nello sviluppo delle politiche settoriali tale da rendere difficile l’introduzione di azioni e misure più innovative.

Tutto questo ha portato all’implementazione di azioni e misure ge- neriche non sempre adeguate alla conservazione / miglioramento della qualità del paesaggio. È utile rilevare, però, che nei diversi PSR regio- nali, almeno dal punto di vista culturale ed ‘evocativo’, il riferimento al paesaggio rurale è piuttosto frequente e tale da rivelare una crescita di consapevolezza sul tema, che si spera possa essere sviluppato in termini più concreti nelle programmazioni future.

Uno sviluppo che deve superare l’attuale principale carenza che risiede nell’approccio dei PSR nei confronti della pianificazione del territorio rura- le, e che porta a trattare il paesaggio come un tema disgiunto dagli altri fat- tori (economici, sociali, ambientali, ecc.) anziché essere considerato come un fattore dal quale non si può prescindere per l’attuazione di politiche di sviluppo rurale sostenibile; politiche che devono far leva sull’identità e l’im- magine di un territorio per assicurare un adeguato livello di competitività.

Infine è da sottolineare l’assoluta necessità di coordinamento tra i PSR e i Piani Paesaggistici (PP) delle Regioni, che attualmente presentano un’as- soluta mancanza di sinergia tra gli obiettivi di qualità per il territorio rurale (di competenza dei PP) e la programmazione dello sviluppo rurale (PSR).

9. Le politiche di sviluppo rurale e le politiche per il paesaggio