Gianluca Brunori, Laura Fastelli, Massimo Rova
4. Un modello di analisi delle relazioni tra attività agricola e paesaggio
Esiste un’ampia letteratura sull’analisi delle relazioni tra agricoltura e paesaggio rurale.8 Tra i modelli di analisi più largamente utilizzati (anche
perché adottati da molti organismi ufficiali, tra cui l’Unione Europea) il modello DPSIR (driving forces, pressures, states, impacts, responses) co-
7 In un recente articolo Olwig (2005) sottolinea come la prevalenza, negli istituti
giuridici di paesi diversi, degli aspetti ‘naturali’ su quelli ‘consuetudinari’ generi modalità diverse di evoluzione del paesaggio.
8 Si vedano tra gli altri Stobbelaar et Al. 2004, Mander e Jongman 1998,
Tscharntke et Al. 2005, Werf 2002, Payraudeau e Werf 2005. Tabella 1. Gli aspetti del valore funzionale del paesaggio.
glie bene l’importanza di un approccio integrato all’analisi degli effetti dell’agricoltura sul paesaggio (Bürgi 2004).
Nella fig. 1 si riporta uno schema di analisi dell’impatto dell’agricol- tura sul paesaggio rurale ispirato al modello DPSIR. Tra i fattori esterni sono presi in considerazione la tecnologia e le conoscenze disponibili, i prezzi relativi dei prodotti e dei fattori di produzione, la struttura della filiera all’interno della quale un’impresa agricola agisce. Questi fattori agiscono sui land managers a loro volta mossi da motivazioni etiche ed estetiche, economiche, funzionali, che influenzano l’organizzazione del- lo spazio a livello aziendale (la disposizione dei fabbricati, le alberature, le sistemazioni), gli ordinamenti produttivi, le pratiche colturali.
Possiamo identificare cinque categorie diverse di agenti in relazione all’influenza sulle modifiche del paesaggio: 1) i land managers; 2) gli opi- nion makers; 3) gli utilizzatori dei processi di trasformazione; 4) i tecnici e gli esperti; 5) i decision makers.
Figura 1. Schema di analisi dei cambiamenti sul paesaggio derivanti dalle prati- che agricole.
I land managers - gli agricoltori e i forestali, i possessori di seconde case, i gestori di cave, discariche, campi da golf ecc. - sono quelli le cui pratiche - movimenti di terra, edificazione, coltivazione - influiscono direttamente sul paesaggio. Tutti gli altri agenti agiscono indirettamente sul paesaggio influenzando l’azione dei primi.9 Le relazioni tra i diversi
agenti sono molteplici: gli opinion makers possono influenzare l’approva- zione di determinati provvedimenti che limitano l’azione dei land mana- gers o degli utilizzatori, e che possono aprire nuovi ambiti di competenza tecnica (Harrison et Al. 1998).
Numerosi studi (Morris e Potter 1995; Wilson 1997; Morris 2004) hanno analizzato il ruolo dei land managers in relazione all’ado- zione degli schemi agro-ambientali promossi dall’Unione Europea sotto- lineando, di volta in volta, l’importanza del livello e del tipo di conoscenze che essi possiedono, del sistema di valori a cui fanno riferimento, delle reti sociali in cui sono inseriti. Da tali studi si comprende che l’azione dei land managers sul paesaggio è il risultato in un processo decisionale complesso composto di quattro fasi che possiamo ricondurre alla fig. 3.
Nella fase dell’intuizione, il land manager è sollecitato (da agenti esterni o dalla propria osservazione) a collegare la propria azione con i cambiamenti del paesaggio. L’intuizione, tuttavia, non consente di at- tribuire valore di causa-effetto alle proprie azioni perché sussiste un cer- to grado di incertezza. Nella seconda fase (consapevolezza) il rapporto causa-effetto è confermato dall’esperienza e da adeguate informazioni: il land manager è consapevole degli effetti della sua azione sul paesaggio. Questa consapevolezza non impedisce tuttavia la perpetrazione di azioni con un impatto negativo: il land manager potrebbe, infatti, non dare suf-
9 Il recente esempio di Monticchiello illustra molto bene questi processi. I fatti sono
noti: nell’estate 2006 un illustre personaggio pubblico, Alberto Asor Rosa, denuncia su un importante giornale nazionale la presenza a Monticchiello, in Val d’Orcia, sito inserito dall’UNESCO nel repertorio del patrimonio dell’umanità, di un ‘ecomostro’, un insediamento abitativo regolarmente autorizzato dal Comune di Pienza. La denuncia apre un caso nazionale, con l’intervento di alcuni ministri, del Presidente della Regione, di autorevoli commentatori sulla stampa nazionale, e dà luogo ad un dibattito a livello regionale che peserà non poco sulla definizione del Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana.
ficiente valore agli effetti provocati. Nella fase successiva (motivazione) il valore degli effetti dell’azione è adeguatamente percepito e il land ma- nager è (o potrebbe essere) motivato a modificare le proprie pratiche, ma sussistono vincoli (assenza o mancata conoscenza di alternative, vincoli di natura economica) che impediscono il cambiamento e solo dopo aver ri- mosso questi vincoli sarà possibile ottenere una modifica delle pratiche. Le scelte che ogni agente compie in relazione ad azioni rilevanti per il pae- saggio derivano, in ultima istanza, dai delicati compromessi che si determina- no in ciascun individuo tra conoscenze, interessi e valori, e dal modo con cui i compromessi individuali sono influenzati e mediati attraverso l’interazione sociale. È su questi elementi che le forze del contesto agiscono.
Pertanto, nello studio dei processi di cambiamento del paesaggio è essenziale capire in che modo si sviluppano relazioni di consenso o dis- senso, aggregazioni e divisioni tra i diversi attori interessati. Sapere, ad esempio, che una pratica agricola determina un alterazione dei valori paesaggistici non è sufficiente a limitare il ricorso ad essa se all’interno della comunità di riferimento questa pratica non è considerata riprove- vole, o se da tale pratica dipende la sopravvivenza economica dell’agente. In un caso di studio relativo al Monte Pisano, Pieroni e Brunori (2006) hanno messo in luce, ad esempio, il ruolo dei ‘nuovi agricoltori’, sogget- ti approdati all’agricoltura dopo esperienza di vita diverse, nell’imporre una nuova agenda per lo sviluppo del territorio basata sulla qualità pro- duttiva e sul mantenimento degli aspetti caratteristici del paesaggio.