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4. Evoluzione della disciplina della RSI in Italia

4.2. Le iniziative di RSI in Italia

4.2.1. Il progetto del Corporate Social Responsibility-Social

In Italia nel 2002 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Governo Berlusconi) ha avviato un progetto denominato “Corporate Social Responsibility-Social Commitment” (CSR-SC), in linea con quanto previsto nel Libro Verde. L’obiettivo del progetto era quello di coinvolgere le imprese nel finanziamento di alcune politiche pubbliche di welfare, in cambio di un ritorno di immagine e di incentivi di vario genere. In definitiva il progetto ha formulato alcuni standard da applicare su base volontaria, strutturati su due livelli:

la Corporate Social Responsibility, con l’obiettivo di promuovere la responsabilità sociale tra le imprese e soprattutto la certificazione, sulla base di alcuni indicatori in materia, quali trattamento e salute dei lavoratori, rispetto dell’ambiente, chiarezza dei bilanci, investimenti in fondi a carattere etico ecc.;

il Social Commitment, con l’obiettivo di incentivare un comportamento attivo delle imprese nella politiche sociali; in tal senso, si è parlato di aumentare il grado di coesione sociale, creare nuove partnership tra istituzioni, imprese e associazioni, mettere a disposizione risorse per obiettivi perseguibili a livello pubblico, incentivare la

nascita di fondi pensione etici, promuovere la diffusione delle migliori pratiche; l’azienda partecipante al finanziamento ha beneficiato di agevolazioni fiscali, quali la deducibilità degli importi investiti, di incentivi previdenziali, cioè la destinazione dei TFR nei fondi pensione e di vantaggi finanziari, quali l’accesso privilegiato a fonti di finanziamento; l’ingresso al livello SC ha previsto un’analisi di conformità da parte di un soggetto terzo.

L’esperienza italiana è stata portata alla Conferenza Europea sulla “CSR” di Venezia, tenutasi nel 2003 nell’ambito del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione europea.

Sempre nel 2003, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali italiano e il Ministero dell’e-commerce inglese hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta finalizzata alla cooperazione tra i due Paesi nella promozione della RSI.

Il governo italiano ha inoltre sottoscritto altri accordi con alcune associazioni (Unioncamere, Confapi, Assolombarda, ANCL, Federambiente)73 con i quali le parti si sono impegnate a promuovere

la responsabilità sociale delle imprese e a collaborare nell’attuazione del progetto CSR-SC.

La proposta italiana si basa su un approccio volontario alla CSR con l’obiettivo principale di promuovere una cultura della responsabilità all’interno del sistema industriale e di accrescere il grado di consapevolezza delle imprese sulle tematiche sociali, ambientali e della sostenibilità. Il quadro di riferimento per la definizione del Progetto CSR-SC è il Libro Verde della Commissione Europea sulla responsabilità sociale delle imprese, pubblicato nel 2001. Pertanto la

73 Tra gli accordi per la diffusione della RSI abbiamo: Protocollo di intesa tra

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Unioncamere del 27 Novembre 2003. Protocollo di intesa tra MLPS e Confapi 19 Aprile 2004. Protocollo di intesa tra MLPS e Asslombarda del 8 Giugno 2004. Protocollo di intesa tra MLPS e ANCL del 15 novembre 2004.

nozione di RSI sulla quale si basa la proposta del Governo Italiano si rintraccia nel documento della Commissione Europea. In linea con quanto presentato nel Libro Verde, il concetto di RSI implica per le imprese un andare oltre il semplice rispetto della normativa vigente, investendo di più nel capitale umano, nell’ambiente e nei rapporti con le parti interessate.

La proposta prevede un percorso di progressivo coinvolgimento delle imprese sulle tematiche di CSR, con la finalità di aumentare il livello di consapevolezza circa i vantaggi legati all’adozione di pratiche di CSR e di accrescere l’efficacia di comportamenti socialmente responsabili a livello locale e nazionale. In questo quadro, si possono identificare tre fasi:

1. l’attenzione si focalizza sulla diffusione di una cultura della responsabilità sociale tra le imprese, attraverso adeguate forme di promozione e iniziative di formazione e informazione che possono coinvolgere organizzazioni quali Associazioni imprenditoriali e stakeholder qualificati;

2. l’adesione volontaria al Progetto CSR-SC si accompagna alla realizzazione del Social Statement. Il Social Statement costituisce un documento nel quale si inseriscono le informazioni dell’impresa in modo standardizzato;

3. una volta realizzato il Social Statement le imprese trasmettono il documento e il materiale di supporto previsto ad un organismo specifico denominato CSR Forum74. Ha così avvio la

74 CSR Forum: è la piattaforma di dialogo nazionale sulla CSR, la prima

occasione in cui rappresentanti nazionali delle parti sociali, delle istituzioni e della società civile si incontrano per approfondire e per diffondere il tema della CSR attraverso l’aumento del grado di consapevolezza circa la relazione tra CSR e sviluppo sostenibile, la facilitazione dello scambio di esperienze e buone pratiche, la promozione della trasparenza e della convergenza delle pratiche e degli strumenti di CSR, con particolare attenzione alle esigenze delle PMI e, infine, la condivisione di esperienze di partnership tra le istituzioni, le imprese/organizzazioni e la società civile. E’ un organo presieduto dal Ministro del Lavoro e Politiche Sociali. In merito: DI SANTO P., VILLANTE C., Genere e Responsabilità sociale di impresa, cit., p.47.

procedura di esame/valutazione del documento, che porta all’iscrizione dell’impresa, nel caso di validazione del Social Statement, in un apposito data-base.

Ovviamente per le imprese che aderiscono al progetto, il governo ha creato anche un sistema premiale e di agevolazioni. Quest’ultimo prevede in primo luogo la possibilità di beneficiare di incentivi fiscali modulati in funzione del grado di partecipazione al Progetto CSR-SC, in base a modalità in corso di definizione.75

4.2.2. Piano di Azione Nazionale sulla Responsabilità Sociale di