• Non ci sono risultati.

3. La Normativa Europea

3.1. Le origini della regolamentazione della RSI in Europa

3.1.3. Il Libro Verde

Tutte le esperienze fino ad ora citate confluiscono nel Libro Verde, il quale nasce in prossimità del Global Compact e degli enunciati di OCSE e OIL, per dettare Linee Guida Europee in materia di RSI50. Tale

documento è stato emanato il 18 Luglio del 2001 a Bruxelles, in seguito al Summit di Lisbona, dalla Commissione Europea che lo intitolava “Promuovere un quadro europeo per la responsabilità sociale delle imprese”51

in virtù dell’obiettivo che si era prefissata, affermando che le imprese avrebbero dovuto sforzarsi di elevare le norme collegate allo sviluppo sociale, alla tutela dell’ambiente e al rispetto dei diritti fondamentali, adottando un sistema di governo aperto, in grado di conciliare gli interessi delle varie parti interessate nell’ambito di un approccio globale della qualità e dello sviluppo sostenibile. Il documento ha segnato l’effettivo avvio del dibattito sulla responsabilità sociale delle imprese in Europa, proponendosi, in particolare, di lanciare un ampio

49 Così parlava la Presidenza del Consiglio Europeo nelle conclusioni del

Consiglio Europeo a Lisbona LISBONA 23 e 24 marzo 2000, si veda www.europeanparliament.it . In merito: DI SANTO P., VILLANTE C., Genere

e Responsabilità sociale di impresa, cit., p.45, HINNA L., Come gestire la responsabilità sociale dell'impresa, cit., p.46, LUCHINI M., MOLTENI M., Modelli di responsabilità sociale nelle imprese italiane, Franco Angeli, Milano, 2004

p.11.,VERDE M., Responsabilità sociale di impresa tra teoria e prassi, cit., p.18.

50 COM(2001) 366 Def,Bruxelles,18.07.2001.

51 Titolo specifico del Libro Verde adottato a Bruxelles il 18.07.2001 in via

dibattito sulle modalità con cui l’UE avrebbe potuto proporre la Responsabilità Sociale delle imprese, incoraggiando lo sviluppo di prassi innovative, migliorando la trasparenza e rafforzando l’affidabilità della valutazione e della convalida delle varie iniziative europee.

Il Libro verde definisce la Responsabilità Sociale delle Imprese come “l’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”52. Parlare di RSI significa dunque che le imprese decidono

essenzialmente di propria iniziativa di contribuire a migliorare la società e rendere più pulito l’ambiente, andando al di là degli obblighi giuridici applicabili e investendo di più in questi fattori, senza sostituirsi alla regolamentazione pubblica, anzi facendosene promotrici laddove essa manchi. A questo scopo il Libro Verde sostiene che la RSI sia un obiettivo da perseguire su due livelli. Il primo, normativo, sulla tutela e sulla sicurezza di chi lavora, di chi consuma e sull’ambiente. Il secondo, di adesione volontaria, sugli stessi temi. Non viene esclusa, ma il Libro Verde sottolinea che la creazione di norme internazionali è estremamente complessa, per cui implicitamente sembra suggerire di leggere le indicazioni sulla RSI come formulazione di criteri utilizzabili per un’adesione volontaria da parte delle imprese, in particolare da parte delle PMI (Piccole Medie Imprese) il cui apporto all’occupazione e all’economia è sicuramente più rilevante53.

Inoltre il Green Paper enfatizza come la scelta della linea della responsabilità sociale all’interno di un’impresa implichi un valore economico aggiunto. L’impatto economico della Responsabilità Sociale può comportare sia “effetti diretti”, quali il maggior impegno che segue

52 COM(2001) 366 Def., Bruxelles, 18.7.2001, 2 par.20.

53 AA.VV., Il libro verde della Comunità europea per la responsabilità sociale delle imprese, in Autonomie locali e servizi sociali, Fascicolo 2, Mulino, Bologna,

2003, BAGNOLI L., Quale responsabilità sociale per l’impresa?, cit., p. 38, CAPECCHI V., La Responsabilità Sociale di Impresa, cit., p. 85, DI SANTO P., VILLANTE C., Genere e Responsabilità sociale di impresa, cit., p.32, MAGLI F. NOBOLO A., PMI e responsabilità sociale d'impresa, cit., p. 202.

il miglioramento dell’ambiente di lavoro o una più efficace gestione delle risorse naturali, sia “effetti indiretti”, legati alla crescente attenzione tributata agli investitori e consumatori, che amplierà le possibilità dell’impresa sul mercato54. In tal senso, la RSI deve esser

considerata alla stregua della gestione della qualità, come un investimento e non come un costo.

Il Libro Verde si preoccupa altresì di come la RSI impatti sulla dimensione interna ed esterna dell’impresa. Quella interna prevede quattro tipi di azione che l’impresa può intraprendere:

1. Gestione delle Risorse Umane: nel senso che un’impresa socialmente responsabile dovrebbe realizzare iniziative di istruzione e formazione, sviluppare un miglior equilibrio tra lavoro, famiglia e tempo libero, prospettive per la carriera delle donne.

2. Salute e Sicurezza sul lavoro: si sottolinea l’impegno in tale ambito, oggetto della normativa ISO 900055.

3. Adattamento alle Trasformazioni: in situazioni di innovazione tecnologica un’impresa responsabile deve garantire la partecipazione delle persone interessate attraverso informazione e consultazione delle stesse.

4. Gestione degli effetti sull’Ambiente e delle risorse naturali: cercare di ridurre il consumo delle risorse o emissioni inquinanti e dei rifiuti per arrivare a una diminuzione delle ripercussioni sull’ambiente.

54 Il richiamo alla convenienza economica delle strategie di RSI insieme alla

loro volontarietà è tra gli aspetti meno condivisi. In merito si veda BAGNOLI L., Quale responsabilità sociale per l’impresa?, cit., p. 40.

55 Con la sigla ISO 9000 si identifica una serie di normative e linee guida

sviluppate dall'Organizzazione internazionale per la normazione (ISO), le quali definiscono i requisiti per la realizzazione all’interno di una organizzazione di un sistema di gestione della qualità, al fine di condurre i processi aziendali, migliorare l'efficacia e l'efficienza nella realizzazione del prodotto e nell'erogazione del servizio, ottenere ed incrementare la soddisfazione del cliente.

C’è poi una Dimensione Esterna che l’impresa può seguire definendo interventi coinvolgenti tutti gli Stakeholders:

1. Comunità locali: il rapporto con le comunità locali non si esaurisce con il solo fornire posti di lavoro, salari ed entrate fiscali, ma anche garantendo buona salute, prosperità e stabilità della comunità e valorizzando le risorse ambientali e culturali del territorio.

2. Partnership commerciali, Fornitori, Consumatori: è favorita la costituzione di consorzi tra fornitori e strutture di consumo e la creazione di nuove imprese da parte del personale tecnico. 3. Diritti dell’uomo: la RSI non esplica i propri effetti solo nei

confronti della Comunità, ma anche nei confronti della popolazione che la abita, con cui l’impresa entra in contatto. 4. Preoccupazioni Ambientali a livello Planetario: in questo senso

le imprese dovrebbero sempre di più considerarsi “attori ambientali a livello planetario” 56.

Tornando al quesito iniziale, analizzando il Libro Verde, sorge spontaneo affermare che l’UE ritiene che la RSI sia un contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile, ovvero un approccio di gestione aziendale che rafforza la competitività, l’occupazione, la coesione sociale e la protezione dell’ambiente e contribuisce ad una migliore governance globale rafforzando il modello economico e sociale europeo57.

56 COM (2001) 366 Def., Bruxelles, 18.7.2001, 2 par 59. In merito: AA.VV. Il libro verde della Comunità europea per la responsabilità sociale delle imprese, cit.,

BAGNOLI L., Quale responsabilità sociale per l’impresa?, cit., p. 43, CAPECCHI V., La Responsabilità Sociale di Impresa, cit., p.84.

3.1.4. Risoluzione innovativa del Parlamento Europeo nel 2002: