law: la potenza della moral suasion
3.1.2 Interventi degni di nota sul fronte della hard law e la leadership legislativa dell’Unione europea
A livello internazionale, ma questa volta di hard law, si è invece provveduto ad operare un’opportuna estensione all’e-commerce di alcuni principi generali essenziali universalmente condivisi, che rinvengono il loro nido nello strumento di diritto uniforme
167 Il documento de quo è disponibile online all’indirizzo https://ec.europa.eu/digital-single-
market/sites/digital-agenda/files/Code%20EU%20online%20rights%20IT%20final.pdf. Sull’argomento v. Aa.Vv., La tutela dei consumatori in Internet e nel commercio elettronico. Contratti, Responsabilità, Rimedi, cit.
preminente e più diffuso, in virtù del numero di ratifiche, anche se derogato quasi automaticamente in numerosi Stati168, nonché linea guida e fonte di ispirazione nella
redazione dei successivi testi legislativi169. Ci si riferisce alla Convenzione di Vienna dell’11
aprile 1980 sui contratti per la vendita internazionale di beni (United Nations Convention on Contracts for International Sale of Goods – CISG)170, ratificata ed eseguita in Italia con
legge 11 dicembre 1985, n. 765, e applicabile soltanto ove le parti del contratto non la escludano espressamente, optando per la legge di appartenenza di una delle due, in ossequio al sistema dell’opt-out, salvo per taluni effetti inderogabili (si pensi alla buona fede nei rapporti commerciali internazionali o all’art. 12). Per fornire una rapida esemplificazione dei principi generali de quibus, si enumerano il divieto di venire contra factum proprium connesso con l’obbligo di interpretazione secondo buona fede (art. 7 CISG), il principio del legittimo affidamento (artt. 16 e 29), il dovere di restituire l’indebito o di pagare la merce ricevuta in sovrabbondanza (art. 52), il diritto di ritenzione della merce da parte dell’acquirente sino al rimborso delle spese da parte del venditore (art. 86).
Una fonte di hard law di particolare rilevanza è la lex informatica messa a punto dalla dottrina statunitense171, che assurge a fonte di vero e proprio rulemaking172, in quanto si
sostanzia in un insieme di standard tecnici e di strumenti tecnologici da utilizzare al fine di
168 Cfr. L. Spagnolo, Through the Kaleidoscope: choices of Law and the CISG (Kaleidoscope Part I), in
Vidobona J. Int’l. Comm. Law & Arb., 2009, p. 135 ss.; Id., Rats in the Kaleidoscope: Rationality, Irrationality, and the Economics and Psychology of Opting In and Out of the CISG (Kaleidoscope Part II), ibidem, p. 157 ss.; R. Drahozal, Contracting out of National Law: an Empirical Look at the New Law Mercant, in Notre Dame Law Rev., 2005, p. 523 ss.
169 Cfr. U. Magnus, The CISG’s Impact on European Legislation, Max Planck Private Law Research Paper
No. 12/27, disponibile online sul sito http://ssrn-.com, p. 225 ss.; in Aa.Vv., The 1980 Uniform Sales Law: Old Issues Revisited in the Light of Recent Experiences, a cura di F. Ferrari, Milano, München, 2003, p. 129 ss.
170 Per qualche commento nel panorama dottrinale straniero U. Magnus, CISG and CESL, in Aa.Vv., Liber
Amicorum Ole Lando, Michael Joachim Bonell, a cura di M.J. Bonell et all., Copenaghen, 2012, p. 232 ss.; M.J. Bonell, The CISG, European Contract Law and the Development of a World Contract Law, in Amer. J. Comp. Law, 2008, 1, p. 6, mentre in quello italiano, ex multis, cfr. Aa.Vv., The CISG and its Impact on National Legal Systems, a cura di F. Ferrari, München, 2008; F. Ragno, Convenzione di Vienna e diritto europeo, Padova, 2008; F. Ferrari, La vendita internazionale, in Tratt. dir. comm. dir. pubbl. econ., cit.; Id., Il significato di usi e pratiche instauratesi tra le parti secondo la Convenzione di Vienna sui contratti di vendita internazionale di beni mobili, in Eur. Legal Forum, 2002, p. 272 ss.; F. Liguori, Il diritto uniforme della vendita internazionale: prassi e tendenze applicative della Convenzione di Vienna del 1980, in Riv. dir. civ., 1999, I, p. 143 ss.; G. Benedetti, Convenzione di Vienna sulla vendita internazionale di beni mobili, in Nuove leggi civ. comm., 1992, p. 14 ss.
171 Cfr. L. Lessig, Code and Other Laws of Cyberspace, New York, 1999; J.R. Reidenberg, Lex informatica:
The Formulation of Information Policy Rules Through Tecnology, in Texas Law Rev., 1998, p. 553 ss.; Id., Governing Networks and Rule-Making in Cyberspace, in Emory Law J., 1996, 45, p. 911 ss.; D.G. Post, Governing Cyberspace, in Wayne Law Rev., 1997, 43, p. 155 ss.; D.R. Johnson, D.G. Post, And How Shall the Net Be Governed? A Meditation on the Relative Virtues or Decentralised, Emergent Law, in Aa.Vv., Coordinating the Internet, a cura di B. Kahin e J. Keller, Cambridge, 1997, p. 62 ss.
172 C. Rossello, La governance di Internet tra diritto statale, autodisciplina, soft law e lex mercatoria, cit., p.
14 ss. Per approfondimento v. altresì G. Finocchiaro, Lex mercatoria e commercio elettronico. Il diritto applicabile ai contratti conclusi su Internet, cit., passim; Id., Diritto di Internet, cit., p. 27 ss.
condizionare e normare i rapporti mediati da Internet, fungendo da risposta principale a fronte della crisi dello Stato-nazione e della presa d’atto della sua incapacità di disciplinare la globalità della rete.
Tuttavia, dal momento che rappresenta il tentativo di risposta ad una questione non tanto tecnica bensì politicamente e socialmente sensibile, detta legge difetta del connotato della neutralità, ricadendosi in tal modo nel circolo vizioso per cui coloro che delineano i confini della normazione, operando classificazioni e valutazioni discrezionali, finiscono per acquisire le sembianze di nuovi centri di potere accentrati ed incontrollati. D’altronde, la recente esperienza ci insegna che sta nella fisiologia della rete il suo prestarsi alla formazione di monopoli e di oligopoli173, tanto quanto il determinare la c.d. «morte della distanza»174, come già si è verificato in relazione alla maggior parte dei mezzi di comunicazione di massa nell’arco degli ultimi due secoli175.
Ad ogni modo, il livello più alto di produzione di fonti di hard law che può essere assicurato è senza dubbio quello garantito dall’Unione europea, la quale si trova in una posizione di vantaggio rispetto agli altri soggetti regolatori, potendosi ammantare di
173 R. Mansell, M. Javary, Emerging Internet Oligopolies: A Political Economy Analysis, in Aa.Vv., An
Institutionalist Approach to Public Utilities Regulation, a cura di E.S. Miller e W.J. Samuels, East Lansing, 2002, p. 162 ss. Si scorge un segnale di monopolismo anche nel fatto che ogni operatore sul mercato dei social network offre un servizio diverso, non mettendosi nelle condizioni di fronteggiare direttamente un avversario nel proprio settore di competenza. Questa eccezionalità del mercato de quo si avvicina alla c.d. concorrenza monopolistica, che si verifica ove in un mercato senza barriere in entrata alcune imprese minori si affiancano ad un c.d. incumbent, ovvero ad un operatore di maggiori dimensioni, offrendo prodotti e servizi simili, ma distinguibili per particolari qualità. Tuttavia se la concorrenza tra imprese nel mondo offline si fonda sul prezzo, quella che caratterizza il mondo online concerne l’appetibilità del servizio elargito. In dottrina in generale sul tema del rapporto tra libertà d’impresa e Internet, cfr. V. Zeno-Zencovich, Internet e concorrenza, in Dir. inform., 4/5, 2010, p. 697 ss.; Id., I rapporti tra gestori di reti e fornitori di contenuti nel contesto europeo, ivi, 2004, p. 421 ss.; Id., R. Pardolesi, La concorrenza sleale nell’era di Internet, in R. Pardolesi, R. Romano, La concorrenza reale e la tutela dell’innovazione, in Dir. civ., diretto da N. Lipari e P. Rescigno, coordinato da A. Zoppini, IV, t. I, Milano, 2009, p. 105 ss.; G. Rossi, Cyber-antitrust, Internet e tutela della concorrenza, in Dir. inform., 2003, p. 247 ss.; A. Gentili, Internet e antitrust, in AIDA, 1996, p. 45 ss.; G.M. Riccio, Concorrenza sleale e tutela dei consumatori nelle reti telematiche, ivi, 3, 2006, p. 307 ss.; G. Gorkaynak, D. Durlu, M. Hagan, Antitrust on the Internet: a Comparative Assessment of Competition Law Enforcement in the Internet Realm, in 14 Bus. Law Int’l 51, 2013; F. Cugia di Sant’Orsola, R. Noormohamed, D. Alves Guimarães, Communication and competition law: key issues in the telecom, media and technology sectors, The Netherlands, 2015, spec. p. 69 ss.
174 L’espressione è tratta da F. Craincross, The Death of Distance: How the Communication Revolution Will
Change our Lives, New York, 1997.
175 Basti pensare alle vicende che hanno interessato la televisione italiana sin dalla sua nascita nonché a quelle
concernenti la gestione delle reti telefoniche negli Stati Uniti; cfr. S. Sica, V. Zeno-Zencovich, Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione, III ed., Padova, 2015, p. 89 ss.; J. Rifkin, La società a costo marginale zero, Milano, 2014, spec. p. 286 ss.; J. Ryan, Storia di Internet e il futuro digitale, Torino, 2011, p. 71 ss.; V. Zeno-Zencovich, Plurality of Political Opinions and the Concentration of Media, in 16 Cardozo El. Law Bull 1, 2010; F. Cairncross, La fine delle distanze, trad. it., Milano, 2002, p. 281 ss.; F. Cardarelli, V. Zeno-Zencovich, Il diritto delle telecomunicazioni. Principi, normativa, giurisprudenza, Bari, 1997; A. Gentili, La concorrenza nelle telecomunicazioni, in AIDA, 1995, p. 21 ss.; R. Pardolesi, Antitrust e multimedialità, ivi, p. 93 ss.
prerogative del tutto particolari, nonché avendo il potere di superare il limite materiale insito nella territorialità, tipico della disciplina nazionale, ed altresì la forza di vincolare ventotto Paesi membri con intensità variabile a seconda dello strumento adottato.
Le istituzioni europee, in particolare la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo, sono infatti da tempo impegnate in progetti di uniformazione e di armonizzazione del diritto dei contratti, volti alla riduzione o all’eliminazione delle barriere giuridiche che non consentono alle imprese e ai consumatori degli Stati membri di sfruttare appieno le potenzialità del mercato interno, uno snodo cruciale del quale è rappresentato oggi dalla ventata digitale, che ha catalizzato l’attenzione dei legislatori, intenti ad apprestare soluzioni giuridiche ad un fenomeno nuovo, in costante crescita esponenziale ed incontrollata, specie per quanto attiene al settore della contrattualistica online.
In sintesi, per rinvenire il fil rouge nel mare magnum della confusa ed eterogenea stratificazione normativa oggetto negli anni di successive manipolazioni, si osserva come, a parte qualche norma disseminata in atti aventi ad oggetto materie diverse, e.g. la direttiva Infosoc, la direttiva software176, la direttiva e-Privacy177, il regolamento Privacy, e – in un
ambito più squisitamente processuale – la direttiva sul sistema di risoluzione alternativa delle controversie per i consumatori178 e il regolamento sulla risoluzione delle controversie
online179, le principali fonti comunitarie relative ad Internet in generale e al commercio
elettronico in particolare sono la E-Commerce Directive 2000/31/CE e la Consumer Rights
176 Direttiva 91/250/CE del 14 maggio 1991, sulla protezione legale dei programmi per elaboratore, pubblicata
in Gazzetta Ufficiale Comunità Europea n. L 122 del 17/05/1991, p. 42, ora sostituita da Direttiva 2009/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, relativa alla tutela giuridica dei programmi per elaboratore (Versione codificata), pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. L 111 del 05/05/2009, p. 16.
177 Direttiva 2002/58/CE del 12 luglio 2002 relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita
privata nel settore delle comunicazioni elettroniche, pubblicata in Gazzetta Ufficiale Comunità Europea n. L 201 del 31/07/2002, p. 37, e successivamente modificata dalla Direttiva 2009/136/CE del Parlamento e del Consiglio del 25 novembre 2009 recante modifica della direttiva 2002/22/CE relativa al servizio universale e ai diritti degli utenti in materia di reti e di servizi di comunicazione elettronica, della direttiva 2002/58/CE relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche e del regolamento (CE) n. 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa a tutela dei consumatori, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. L 337 del 18/12/2009, p. 11. In Italia, il recepimento delle disposizioni europee è avvenuto mediante il d. lgs. 28 maggio 2012, n. 69, per mezzo del quale il Governo ha dato attuazione alla delega prevista nell’art. 9 della legge comunitaria del 2010 (legge 15 dicembre 2011, n. 217).
178 Direttiva 2013/11/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sulla risoluzione
alternativa delle controversie dei consumatori, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2009/22/CE (Direttiva sull’ADR per i consumatori).
179 Regolamento (UE) n. 524/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo alla
risoluzione delle controversie online dei consumatori e che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2009/22/CE (regolamento sull’ODR per i consumatori). In dottrina, v. E. D’Alessandro, La risoluzione delle controversie online di consumatori (ODR) (Regolamento 524/2013), in Aa.Vv., Tutela del consumatore nei contratti telematici e nuove frontiere del diritto europeo della vendita, cit., p. 133 ss.; Aa.Vv., Meccanismi alternativi di risoluzione delle controversie nel commercio elettronico, a cura di M. Imbrenda e A. Fachechi, Napoli, 2016, passim.
Directive 2011/83/UE, la quale ultima va a modificare sia la direttiva 93/13/CEE (c.d. Unfair Terms Directive) e sia la direttiva 1999/44/CE (c.d. Consumer Sales Directive)180.
180 Direttiva 1999/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 maggio 1999, su taluni aspetti della
vendita e delle garanzie di consumo, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. L. 171 del 07/07/1999, p. 12 ss., attuata in Italia con il Decreto legislativo n. 24 del 2 febbraio 2002, che ha novellato il codice civile inserendovi gli artt. 1519-bis–1519-novies, ora confluiti nel codice del consumo (d. lgs. n. 206 del 6 settembre 2005) agli artt. 128-135. Trattasi di una direttiva di armonizzazione minima, in quanto lascia sopravvivere le diversità di regolamentazione domestica, ove risulti in grado di ammantare il consumatore di un manto protettivo più pregnante, ed essa si limita a disciplinare in modo unitario la materia dei vizi occulti, del difetto di qualità della merce compravenduta e dei mezzi a garanzia della parte debole, con norme che si collocano nella fase esecutiva del contratto di vendita dei beni di consumo e ne governano gli sviluppi in vista della manutenzione del vincolo negoziale. Non delinea dunque una disciplina connotata da organicità e completezza, in quanto presenta lacune di regolamentazione quanto agli altri profili di rilievo significativo, come per esempio la consegna, il passaggio del rischio, il momento di produzione dell’effetto reale. Per approfondimento sulla fase di elaborazione della direttiva v. G. De Nova, La proposta di direttiva sulle garanzie nelle vendite di consumo: brevi note, in Riv. dir. priv., 1997, p. 22 ss.; F. Toriello, La proposta di direttiva sulle garanzie nelle vendite di beni di consumo: brevi note, in Contr. impr. Eur, 1997, p. 815 ss.; L. Delogu, La proposta modificata di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla vendita e le garanzie di beni di consumo, ivi, 1998, p. 1039 ss.; A. Renda, Prime annotazioni in merito alla imminente direttiva sulle garanzie contrattuale: un’occasione mancata?, in Diritto dei consumatori, 1997, p. 565 ss. Sulla direttiva, si rinvia a G. De Cristofaro, Difetto di conformità al contratto e diritti del consumatore. L’ordinamento italiano e la direttiva 99/44/CE sulla vendita e le garanzie dei beni di consumo, Padova, 2000, passim; P. Pardolesi, La direttiva sulle garanzie nella vendita: ovvero, di buone intenzioni e risultati opachi, in Riv. crit. dir. priv., 2001, p. 437; P.R. Lodolini, La direttiva 1999/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio su taluni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo: prime osservazioni, in Eur. dir. priv., 1999, p. 1275 ss.; M. Bin, Per un dialogo con il futuro legislatore dell’attuazione: ripensare l’intera disciplina della non conformità dei beni alla luce della direttiva comunitaria, in Contr. impr. Eur., 2000, p. 403; R. Fadda, Il contenuto della direttiva 1999/44/CE: una panoramica, ibidem, p. 410; A. Ciatti, L’ambito di applicazione ratione materiae della direttiva comunitaria sulla vendita e le garanzie dei beni di consumo, ibidem, p. 433; M.G. Falzone Calvisi, Garanzie legali nella vendita: quale riforma, ibidem, p. 448; R. Calvo, L’attuazione della direttiva n. 44 del 1999: una chance per la revisione in senso unitario della dispilina sulle garanzie e rimedi nella vendita, ibidem, p. 463; L. Delogu, I patti modificativi della responsabilità del venditore: la direttiva 1999/44/CE, l’odierno diritto italiano e le prospettive di riforma, ibidem, p. 489; A. Pinna, I termini nella disciplina delle garanzie e la direttiva 1999/44/CE sulla vendita dei beni di consumo, ibidem, p. 516; G. Amadio, La «conformità al contratto» tra garanzia e responsabilità, ivi, 2001, p. 2; M.C. Bianca, Consegna di aliud pro alio e decadenza dai rimedi per omessa denunzia nella direttiva 1999/44/CE, ibidem, p. 16; G. Bonfante, O. Cagnasso, Risoluzione del contratto ed azioni di adempimento quali strumenti di tutela del consumatore o dell’impresa?, ibidem, p. 23; L. Cabella Pisu, Vendita, vendite: quale riforma delle garanzie?, ibidem, p. 34 ss.; R. De Matteis, Il difetto di conformità e l’equilibrio contrattuale dello scambio, ibidem, p. 46; G.B. Ferri, Divagazioni intorno alla direttiva n. 44 del 1999 su taluni aspetti della vendita e delle garanzie di consumo, ibidem, p. 57; P. Gallo, Le garanzie nella vendita dei beni di consumo. Prospettive e riforma alla luce della direttiva 1999/44/CE, ibidem, p. 78; A. Luminoso, Appunti per l’attuazione della direttiva 1999/44/CE e per la revisione della garanzia per i vizi nella vendita, ibidem, p. 83; F. Macario, Brevi considerazioni sull’attuazione della direttiva in tema di garanzie nella vendita di beni di consumo, ibidem, p. 143.
Per una prima analisi dell’impatto della direttiva nella realtà giuridica europea v. M.P. Tenreiro, S. Gomez, La directive 1999/44/Ce sur certain aspects de la vente et des garanties des biens de consommation, in Rev. eur. dr. cons., 2000, p. 5; A. Genovese, Le garanzie dei beni di consumo, la direttiva 99/44/CE ed il diritto spagnolo, in Contr. impr. Eur., 2002, p. 1103 ss.; D. Staudenmayer, The Directive on the Sale of Consumer Goods and Associated Guarentees – A Milestone in the European Consumer and Private Law, in ERPL, 2000, p. 547 ss.; E. Ferrante, La nuova disciplina della vendita nei paesi di lingua tedesca, in Aa.Vv., Le garanzie nella vendita dei beni di consumo, a cura di M. Bin e A. Luminoso, in Tratt. dir. comm. e dir. pubbl. dell’econ., Padova, 2003, p. 597 ss.; R. Calvo, La sale and supply of goods to consumers regulations 2002, ibidem, p. 668; C. Balus, Aspetti della direttiva sulla compravendita dei beni di consumo. Il concorso dei rimedi giuridici ed il ruolo del giudice nel diritto privato comunitario, in Quad. dir. priv. eur., a cura di A. Jannarelli, G. Piepoli e N. Scannicchio, Bari, 2000, p. 116. Sulla vendita dei beni di consumo in generale si segnalano F. Piraino, Adempimento e responsabilità contrattuale, Napoli, 2011, p. 301 ss.; G. De Cristofaro, La vendita di beni di consumo, in Tratt. dei contr., diretto da P. Rescigno e E Gabrielli, I contratti dei consumatori, t. II, a cura di E. Gabrielli ed E. Minervini, Torino, 2005, p. 986; A. De Franceschi, La vendita di beni di consumo: difetti di
La direttiva sul commercio elettronico e quella sui diritti dei consumatori, catturate nello scatto fotografico qui sopra esposto, certamente spiccano per interesse ai fini della nostra disamina, in quanto concernenti in maniera più pregnante il fenomeno dell’e- commerce e miranti la prima a disegnarne un iniziale scheletro normativo e la seconda a rinsaldare il profilo della fiducia e della certezza giuridica dei consumatori negli scambi online. Per questo motivo, nell’economia del presente lavoro risulta conveniente soffermare maggiormente l’attenzione sulle medesime, in quanto è dalle coordinate che esse tracciano che dobbiamo partire al fine di operare una ricognizione dei mattoncini allo stato dell’arte disponibili, fondamenta sulle quali si cercherà di capire se sia possibile o meno erigere un solido apparato normativo volto alla lungimirante realizzazione del Digital Single Market.
Pare tuttavia opportuno precisare sin da ora che le direttive de quibus verranno sondate e scandagliate nel capitolo seguente senza alcuna pretesa di esaustività – connotato che non calza affatto a pennello con l’incommensurabile corpo di Internet –, cercando di catturarle in una panoramica in chiaroscuro e di metterne a fuoco per cenni i punti più salienti ai fini della presente trattazione e le plurime spigolose problematiche che accatastano sulla scrivania del giurista, per esplorarne in un secondo momento i riflessi nelle più recenti strategie e regolamentazioni messe in campo dagli organi cardine dell’Unione europea.
Comunque, a primo acchito, a fronte delle coordinate fornite, volte a fungere da faro di hard law a cui guarda il giurista sommerso dal coacervo delle fonti di Internet, può conformità e responsabilità del professionista, in Aa.Vv., Vendita e vendite, a cura di P. Sirena, in Tratt. dei contr., diretto da V. Roppo e A.M. Benedetti, I, Milano, 2014, p. 214 ss.; S. Mazzamuto, La vendita di beni di consumo, in Aa.Vv., Manuale di diritto privato europeo, a cura di C. Castronovo e S. Mazzamuto, II, Milano, 2007, p. 879 ss.; Id., Equivoci e concettualismi nel diritto europeo dei contratti: il dibattito sulla vendita dei beni di consumo, in Eur. dir. priv., 2004, p. 1029 ss.; Aa.Vv., Aspetti della vendita dei beni di consumo, a cura di F. Addis, Milano, 2003; Aa.Vv., La vendita dei beni di consumo, a cura di C. Berti, Milano, 2004; Aa.Vv., La vendita dei beni di consumo, a cura di C.M. Bianca, Padova, 2006, p. 318 ss.; S. Cherti, Le garanzie convenzionali nella vendita, Padova, 2004; G. De Cristofaro, voce Vendita di beni di consumo, in Enc. giur. Trecc., XXXII, Roma, 2003, p. 1 ss.; L. Garofalo, V. Mannino, E. Moscati, P.M. Vecchi, Commentario alla disciplina della vendita dei beni di consumo. Artt. 1519-bis, 1519-nonies cod. civ. e art. 2 d. lgs. 2 febbraio 2002 n. 24, coordinato dal L. Garofalo, Padova, 2003, passim; A. Luminoso, La compravendita. Corso di diritto civile, Torino, 2003; G. Capilli, La vendita di beni di consumo. Garanzie e rimedi, in Aa.Vv., I contratti del consumatore, cit., p. 1065 ss., e bibliografia ivi indicata.
Sul recepimento della direttiva in Italia v. A. Zaccaria, G. De Cristofaro, La vendita dei beni di consumo. Commento agli artt. 1519 bis-1519-nonies del codice civile, Padova, 2002; M. Hazan, Attuata la Direttiva 99/44/CE: si rafforza la tutela del consumatore, in Contr., 2002, p. 396; E. Corso, Vendita dei beni di consumo (art. 1519 bis-1519 nonies), in Comm. cod. civ., diretto da A. Scialoja e G. Branca, Bologna-Roma, 2005; L.