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Il contesto della ricerca e la metodologia

3.2 Il disegno della ricerca

3.2.1 L'analisi quantitativa

Il progetto di ricerca SICURTEMP, i cui risultati sono raccolti nel presente volume, dopo aver delineato l'inquadramento teorico del fenomeno oggetto di studio, ha proposto delle interessanti riflessioni di carattere quantitativo sui due principali fuochi della ricerca: il fenomeno della proliferazione dei contratti a termine, da un parte, e un'analisi dei dati disponibili in materia di salute e sicurezza sul lavoro, dall'altra.

Al centro del capitolo curato da Stefano Zeppa, dell'Osservatorio del mercato del lavoro della Provincia autonoma di Trento, si trovano i mutamenti del mercato del lavoro nel territorio trentino, con particolare riferimento al consistente utilizzo di contratti a termine. In particolare, viene proposta sia una fotografia del mercato del locale, basata sui dati dell'indagine continua forze di lavoro dell'ISTAT, sia un'analisi della dinamica delle principali forme contrattuali nel periodo 2007-2013 guardando alle comunicazioni obbligatorie delle imprese. Come evidenziato da Zeppa, nel 2013 sono stati attivati 125.855 rapporti di lavoro, ma – al contempo – ne sono stati chiusi più di 130.200, con una conseguente perdita di oltre 4.000 posizioni lavorative. Se da un lato sono i lavori a termine – spesso i meno qualificati e tutelati – i primi a essere tagliati, dall'altro sono proprio i rapporti di lavoro temporaneo a essere preferiti dalle imprese, rappresentando il 93% delle nuove assunzioni. Questa dinamica spiega la riduzione, negli anni della crisi, degli avviamenti in forma stabile, che si sono ridotti del 40% in termini percentuali e dunque in misura ben più ampia rispetto ai contrattati a termine.

A partire da tale quadro di generale deregolamentazione dei rapporti di lavoro, il capitolo curato da Graziano Maranelli, Silvia Eccher e Alessandro Luca – dell'Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (UOPSAL) dell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari – entra nel cuore della ricerca condotta nell'ambito del progetto

“SICURTEMP: Sicurezza e benessere lavorativo tra vecchi e nuovi contratti temporanei in provincia di Trento”, proponendo un'integrazione dell'analisi dei dati relativi agli infortuni

Questioni di in/sicurezza Un percorso di ricerca su contratti a termine e incidenti sul lavoro in provincia di Trento

lavorativi e della complessa geografia dell'attuale mondo del lavoro, sempre più caratterizzato dalla diffusione di forme contrattuali temporanee. Nello specifico, sono stati interrogati i dati riferiti alla provincia di Trento nel periodo 2002-2012 e contenuti nei cosiddetti “Flussi informativi”, con uno specifico focus su alcune forme di contratti a termine, vale a dire il lavoro somministrato, l'apprendistato e i contratti di parasubordinazione. Laddove possibile, è stato inoltre fatto riferimento ai dati sull'occupazione dell’Osservatorio del mercato del lavoro dell’Agenzia del lavoro della Provincia Autonoma di Trento.

Il progetto ha in seguito delimitato il campo di analisi, nell'intento di costruire il campione di soggetti al centro dell'approfondimento qualitativo della ricerca. Grazie alla collaborazione fruttuosa e costante con la direzione INAIL di Trento, nonché con la sede centrale, è stato possibile effettuare un’analisi secondaria dei dati quantitativi relativi agli eventi infortunistici denunciati nel periodo 2007-2011 in provincia di Trento, che ha permesso di selezionare i due settori sui quali concentrare la parte qualitativa dell’indagine, scelti in quanto caratterizzati dal più alto numero di infortuni subiti da soggetti impiegati con contratti a termine: il settore alberghiero, della ristorazione e del turismo, da una parte, e quello dell’assistenza e della cura alla persona, dall'altra.

Nello specifico, i soggetti che in provincia di Trento hanno fatto domanda di riconoscimento di infortunio tra il 2007 e il 2011 mentre lavoravano con un contratto a termine sono stati in tutto 72 nella ristorazione e nel turismo (41 donne, di cui 16 migranti e 25 italiane, e 31 uomini, di cui 3 migranti e 28 italiani) e 47 nell'ambito della cura e dell'assistenza alla persona (39 donne, di cui 8 migranti e 31 italiane, e 8 uomini, di cui 1 migrante e 7 italiani). In termini di tipologia contrattuale, nel settore della ristorazione, alberghi e turismo sono stati registrati, tra le denunce effettuate, 51 contratti a tempo determinato nel settore privato e 11 nel pubblico, a cui si aggiungono 10 contratti a chiamata. Nel comparto della cura e dell'assistenza alla persona sono invece stati individuati 35 contratti a tempo determinato nel settore privato, 11 nel pubblico impiego e un solo contratto a chiamata.

Se si analizzano i dati relativi alle assunzioni in provincia di Trento, si può osservare che dei 125.855 rapporti di lavoro attivati nel 2013, oltre il 20% riguarda il settore dell'alberghiero, del turismo e della ristorazione. In particolare, sono state registrate 1.951 assunzioni di personale non qualificato nei servizi di ristorazione e 25.244 avviamenti che hanno riguardato esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione. Di seguito si riportano i dati differenziati per sesso e tipo di contratto.

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Tab. 1 - Assunzioni per sesso e tipologia di contratto per le principali figure del settore alberghiero, del turismo e della ristorazione (anno 2013) (valori percentuali)

Personale non qualificato nei servizi di ristorazione

Uomini Donne Totale

Apprendistato 5 1 6

Tempo determinato e LSU 1.224 671 1.895

di cui contratto a chiamata 177 101 278

di cui somministrazione 9 16 25

Tempo indeterminato 33 17 50

di cui contratto a chiamata 8 3 11

Totale 1.262 689 1.951

Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione

Uomini Donne Totale

Apprendistato 692 821 1.513

Contratto di formazione e lavoro 1 2 3

Tempo determinato e LSU 9.340 13.607 22.947

di cui contratto a chiamata 1.270 2.146 3.416

di cui somministrazione 187 384 571

Tempo indeterminato 334 447 781

di cui contratto a chiamata 89 145 234

Totale 10.367 14.877 25.244

Fonte: OML su dati Agenzia del Lavoro (Centri per l'Impiego) - PAT

Risulta interessante notare che, tra gli esercenti e gli addetti nelle attività di ristorazione – che costituiscono la stragrande maggioranza degli avviamenti in questo settore – 12.992 assunzioni hanno coinvolto la figura di cameriere. Tra queste nuove assunzioni ben 12.732 sono avvenute con contratti temporanei, aspetto che mette in luce sia il marcato utilizzo di forme contrattuali di durata limitata nel tempo, sia il fatto che si tratti di un settore che a livello locale è tradizionalmente caratterizzato da una forte stagionalità. Non sorprende che la seconda figura nella graduatoria delle assunzioni in questo specifico settore sia quella dei cuochi, che registrano 6.321 nuovi rapporti di lavoro, 6.141 dei quali sono avvenuti con contratti temporanei.

Il secondo settore al centro dell'approfondimento qualitativo della ricerca presentata in questo volume registra invece un numero di avviamenti relativi al 2013 decisamente più limitato, attestandosi intorno ai 5.000 nuovi rapporti di lavoro. Sono state in particolare prese in considerazione le figure professionali degli addetti all'assistenza personale (3.393 assunzioni), le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali e quelle degli specialisti nell'educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili, le quali sono state interessate, in provincia di Trento, rispettivamente da 769 e 828 avviamenti nel corso del 2013.

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Tab. 2 - Assunzioni per sesso e tipologia di contratto per le principali figure del settore della cura e dell'assistenza alla persona (anno 2013) (valori percentuali)

Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali

Uomini Donne Totale

Apprendistato 1 0 1

Tempo determinato e LSU 113 590 703

di cui contratto a chiamata 1 3 4

di cui somministrazione 15 142 157

Tempo indeterminato 18 47 65

Totale 132 637 769

Specialisti nell'educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili

Uomini Donne Totale

Contratto di formazione e lavoro 0 1 1

Tempo determinato e LSU 133 680 813

di cui contratto a chiamata 0 2 2

di cui somministrazione 5 6 11

Tempo indeterminato 2 12 14

Totale 135 693 828

Addetti all'assistenza personale

Uomini Donne Totale

Tempo determinato e LSU 161 1.376 1.537

di cui contratto a chiamata 0 1 1

di cui somministrazione 20 374 394

Tempo indeterminato 211 1.645 1.856

di cui contratto a chiamata 0 1 1

Totale 372 3.021 3.393

Fonte: OML su dati Agenzia del Lavoro (Centri per l'Impiego) - PAT

La larghissima parte delle occupazioni nell'ambito del lavoro di cura e assistenza alla persona è composta, come illustra la tabella 2, da addetti all'assistenza personale (3.393 assunzioni nell'arco del 2013). All'interno di quest'ampia categoria è possibile distinguere differenti tipi di figure professionali, ricoperte per oltre il 90% da donne, dato che riconferma la marcata segregazione orizzontale di genere nell'ambito del lavoro di cura.

Nello specifico, in termini contrattuali, sono stati stipulati 328 contratti di assistenti sociosanitari (tutti con contratti temporanei), 252 di operatori socio-assistenziali (di cui 239 a tempo determinato) e 185 nuovi contratti di assistenti domiciliari, 181 dei quali di tipo temporaneo. È tuttavia il dato relativo alle assistenti familiari, definite comunemente con il termine poco appropriato di “badanti”, a rappresentare la quota più cospicua di nuove assunzioni: 2.200 nel solo 2013, di cui 368 a tempo determinato e 1.832 a tempo indeterminato. Non avendo individuato alcuna denuncia di infortunio con questa particolare forma contrattuale nei dati dell'INAIL analizzati per il territorio trentino, data la portata del fenomeno, peraltro in progressiva espansione, nella parte di ricerca qualitativa

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si è ritenuto opportuno includere anche la figura dell'assistente familiare tra le interviste in profondità da realizzare con soggetti che avessero subito un infortunio, non avendo tuttavia esposto denuncia dell'accaduto. Uno degli aspetti più rilevanti della ricerca, infatti, è stato non solo la scelta di un approccio qualitativo accanto all'analisi dei dati quantitativi, ma anche l'aver incluso nel campione di intervistati sia soggetti che avessero denunciato l'evento infortunistico, sia soggetti che – per svariate ragioni che saranno approfondite nei capitoli successivi – avessero deciso di non denunciarlo. Nell'appendice 4 è riportato un prospetto dettagliato delle interviste realizzate, in cui sono riportate le figure professionali, le tipologie contrattuali, il sesso, l'età e il luogo di provenienza dei soggetti coinvolti nella ricerca.

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