• Non ci sono risultati.

Situazione Patrimoniale-Finanziaria Non assoggettati a revisione contabile

CAPITOLO 2: CHRYSLER GROUP LLC

1. CENNI STORIC

1.5 L’approdo in Europa

dopo che le industrie avevano riconvertito la produzione, la Chrysler presentò la sesta serie della

Imperial, migliorandola con l’introduzione del motore V8 Hemi.

Questo modello ebbe un successo tale che, dal 1955 fino al 1983, la Chrysler fece di questo modello un marchio separato. Il marchio Imperial, appunto.

Nel 1941, a seguito dell’attacco di Pearl Harbor, la Chrysler avviò la produzione di armamenti per l’esercito tra cui il motore per il Boeing B-29, il modello di aeroplano che sganciò le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Negli anni Cinquanta la Chrysler collaborò al programma spaziale realizzando dei componenti per i missili Redstone e nel decennio successivo per i razzi del programma Apollo.

Nel 1955 fece uscire per la società Dodge la storica Le Femme, un’auto interamente rosa pensata per le donne: stava finendo l’epoca dell’auto concepita unicamente come mezzo di trasporto familiare, guidata rigorosamente dal capofamiglia.

Negli anni successivi si sviluppò una nuova categoria di automobile: la “muscle car”. Questa rappresentava tutte le auto aggressive e ad alte prestazioni molto diffuse in quel periodo che venivano prodotte dalle principali case automobilistiche dell’epoca. La Chrysler non fu da meno e, dal 1955 fino al 1965, lanciò sul mercato un’ammiraglia di lusso, la Chrysler 300. Questa fu un’auto costruita in pochi esemplari e di una qualità così elevata che riuscì a competere con le principali rivali dei modelli di lusso, come la Mustang e la Pontiac GTO.40

Questo modello ha avuto un successo e un prestigio tale che nel 2005 la società lo ha rilanciato sul mercato con l’introduzione delle varianti Chrysler 300 C e Chrysler 300 M.

1.5 L’approdo in Europa

Uno dei passi fondamentali compiuti dalla Chrysler fu, senza dubbio, il tentativo ripetuto di sbarcare nel mercato europeo.

Per riuscire a ottenere un canale di sbocco in Europa la Chrysler mise in atto una strategia di acquisizione nei confronti di varie aziende che la portò, nel 1967, a fondare la Chrysler Europe con sede a Ginevra.

Il primo passo di questa strategia iniziò nel 1958 quando la Chrysler avviò una collaborazione con la casa francese “Société Industrielle de Mécanique et de Carrosserie Automobile”, ossia la SIMCA, società che fu fondata nel 1934 che restò attiva fino al 1980.

Per riuscire nel suo intento la società americana ottenne il controllo della casa francese attraverso una serie di acquisizioni progressive: inizialmente acquistò una partecipazione al capitale sociale del 15%, dopo un mese circa portò la sua quota al 25% e nel Dicembre del 1962 passò ad una quota del 63%. Arrivò ad avere il controllo totale solo nel 1971 con una quota del 99.3%.

Sempre nel 1958 la SIMCA acquistò la casa automobilistica Talbot, società anglo-francese fondata nel 1903 che restò attiva fino a metà degli anni novanta.

Quindi riuscendo ad acquisire la società SIMCA, di fatto la Chrysler si ritrovò sotto il suo diretto controllo due aziende francesi.

La stessa cosa avvenne nel Regno Unito a seguito dell’acquisizione del gruppo Rootes. Questa società inglese fu fondata nel 1919 e restò attiva fino alla fine degli anni settanta, quando ormai era già proprietà della Peugeot. La Rootes fu un’industria automobilistica che riuscì a raggruppare numerosi marchi britannici nel corso degli anni quali Sunbeam, Humber, Singer e Hillman.

Il secondo passo della strategia della Chrysler avvenne nel 1967 quando procedette all’acquisizione dell’intero gruppo Rootes: in questo modo, di nuovo, con una sola operazione la società americana si ritrovò sotto controllo diretto più società operanti nel Regno Unito.

Fu proprio il 1967 l’anno della svolta: la società americana fondò la Chrysler Europe in modo da avere una sede centrale fuori dall’America con cui operare nel mercato europeo.

Questa nuova società divenne il punto di riferimento per tutte le aziende che fino a quel momento erano passate sotto il diretto controllo della Chrysler. Per gestirle al meglio la Chrysler Europe fu scomposta in due sottodivisioni: da un lato fu creata la Chrysler France in modo da dirigere tutte le società francesi quali SIMCA, Talbot e Matra; dall’altro lato fu creata la Chrysler UK in modo da dirigere tutte le società inglesi quali Sunbeam, Humber, Singer, Hillman e l’intero gruppo Rootes. Così facendo la società di Detroit cercò di stare al passo con le altre rivali americane, quali Ford e General Motors, anche nel vecchio continente. Tuttavia il tentativo degli anni settanta di sfondare in Europa si rivelò un insuccesso.

Questo avvenne per varie ragioni: innanzitutto, nel 1973, scoppiò la guerra del Kippur e questo dette origine alla crisi petrolifera degli anni successivi. I paesi esportatori di petrolio quali Egitto, Siria e Israele furono coinvolti nella guerra e fermarono le esportazioni del greggio. Di conseguenza il prezzo del petrolio crebbe enormemente e gli acquisti di automobili si ridussero notevolmente. Un’altra ragione che ostacolò lo sviluppo della società americana in Europa fu il fatto che la Chrysler Europe risultò restia ad investire in nuove tecnologie proprio negli anni in cui l’innovazione era all’ordine del giorno.

Infine, altra ragione fondamentale, fu che i numerosi marchi raggruppati sotto il controllo americano, anche se diffusi in tutta Europa, si stavano cannibalizzando a vicenda, riducendo drasticamente le vendite dell’impresa. 41

Per tutte queste ragioni la Chrysler decise di vendere le sue filiali europee; l’offerta fu raccolta dal gruppo francese PSA Peugeot Citroën.

1.6 L’arrivo del PSA

Il PSA Peugeot Citroën è un gruppo industriale francese fondato nel 1976 a Parigi, a cui appartengono i marchi Peugeot, Citroën e DS Automobiles.

L’intero gruppo Chrysler Europe, comprensivo sia di Chrysler France che di Chrysler UK, fu venduto nel 1978 e l’intera sua proprietà passò in mano al gruppo parigino che, così facendo, divenne il primo costruttore in Europa e il quarto a livello mondiale, solo dopo General Motors, Ford e Toyota.

La nuova direzione si occupò di effettuare una riorganizzazione generale dell’azienda e proprio per questo, nel corso degli anni successivi, tutti marchi che componevano la Chrysler Europe furono eliminati, ad eccezione del solo marchio Talbot che restò in vita fino a metà degli anni novanta.42

1.7 Lee Iacocca

Se in Europa gli affari non stavano andando bene, a Detroit la situazione era sull’orlo del baratro. Oltre alla crisi petrolifera che dispiegò i suoi effetti anche in America riducendo drasticamente la domanda, la Chrysler si trovò ad affrontare un ulteriore problema che la portò vicinissima alla bancarotta.

Dal 1976 al 1980, la Chrysler lanciò sul mercato due nuovi modelli relativi a due marchi distinti: sotto il marchio Dodge produsse la Dodge Aspen e sotto il marchio Plymouth produsse la Plymouth Volare.

Queste due nuove vetture, in realtà, si rivelarono oggetto di una lunghissima serie di richiami a causa di evidenti difetti di fabbricazione; furono richiamate tutte le Dodge Aspen e le Plymouth Volare prodotte nel 1976 e nel 1977: la Chrysler fu costretta a correre ai ripari e sostituire per ogni macchina il pezzo difettoso. Questo determinò perdite così elevate che la società americana rischiò seriamente di dover chiudere l’intera attività a causa di un enorme dissesto finanziario.

Fu in questo contesto storico ed economico che entrò in scena la figura di Lee Iacocca.

41 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com 42 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com