• Non ci sono risultati.

La gestione di aziende automobilistiche

Situazione Patrimoniale-Finanziaria Non assoggettati a revisione contabile

CAPITOLO 2: CHRYSLER GROUP LLC

1. CENNI STORIC

1.2 La gestione di aziende automobilistiche

Buick e fondatore della General Motors, William C. Durant, gli offrì il ruolo di presidente dell’intera casa automobilistica e uno stipendio annuale esorbitante per l’epoca: circa 10.000 dollari mensili e bonus annuo di 500.000 dollari.

Chrysler rimase in carica alla Buick per quattro anni, dal 1916 fino al 1920, quando dette le proprie dimissioni a causa di una divergenza di vedute con il proprietario Durant, sul futuro dell’intera azienda. 37

1.2 La gestione di aziende automobilistiche

E’ sempre nel 1920 che portò la sua professionalità all’interno dell’azienda automobilistica Willys Overland Motor Company di Toledo: Chrysler fu incaricato dalle banche creditrici della società affinchè si occupasse della sua riorganizzazione per risollevarla dalle gravi difficoltà economiche in cui si trovava.

La casa automobilistica stava lavorando a un prototipo denominato “Willys Six” e per portarne avanti lo sviluppo furono chiamati gli ingegneri Fred Zeder, Owen Skelton, e Carl Breer.

Dopo un duro lavoro Chrysler riuscì a ridurre considerevolmente il debito della società tanto che fu acquistata da William Durant e il prototipo fu rinominato “Flint Six”.

Dopo aver lasciato la società di Toledo nel 1921, Chrysler cominciò a lavorare in una nuova azienda: la Maxwell Motor Company nello Stato di New York.

In brevissimo tempo acquistò l’intera compagnia e si occupò della sua completa riorganizzazione, riuscendo a risollevarne le sorti finanziarie.

Una volta alla guida della società, Chrysler iniziò la progettazione di una nuova vettura e come base prese il modello già sviluppato gli anni precedenti alla Willys: per realizzarlo assunse gli stessi tre ingegneri Zeder, Skeleton e Breer.

Il nuovo modello prese il nome di Chrysler B-70 ma fu conosciuta anche come “Chrysler Six”: fu lanciata fin da subito sui mercati con marchio “Chrysler” prima ancora che l'omonima casa automobilistica venisse ufficialmente fondata.

L’auto permetteva di raggiungere i 120 km/h e costava 1.565 dollari.

La vettura fu presentata al New York Auto Show del 1924 e fu un enorme successo: nel primo anno di produzione furono venduti 32.000 esemplari e, quando uscì di listino nel 1925, ne furono venduti complessivamente circa 108.000. 38

37 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com 38 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com

1.3 La fondazione

La casa automobilistica Chrysler Corporation fu fondata il 6 Giugno 1925 dopo che Walter Chrysler liquidò Maxwell e incorporò la sua società all’interno della neonata compagnia di Detroit. Negli anni successivi Walter Chrysler sviluppò il suo impero automobilistico fondando nel 1928 la società DeSoto (per contrastare i modelli di prezzo medio dei rivali), la Plymouth e incorporando la Dodge Brothers Company.

In pochissimo tempo la Chrysler Corporation divenne una delle più grandi case automobilistiche di tutto il paese, ritrovandosi a competere con colossi industriali quali General Motors e Ford.

Sempre nel 1928 Walter Chrysler incaricò l’architetto William Van Alen della costruzione di un edificio che potesse ospitare la sede dell’intera compagnia: fu così realizzato uno dei simboli rappresentativi di New York, il Chrysler Building.39

1.4 La produzione

Una delle novità più importanti apportate dalla Chrysler sul mercato americano fu senza dubbio l’introduzione, all’interno del processo di progettazione, della galleria del vento al fine di migliorare l’aerodinamicità della vettura.

Nel 1929 creò la mascherina per il radiatore ad alettatura verticale che, insieme alla galleria del vento, contribuì a creare per la Chrysler la fama di un marchio di classe e all’avanguardia.

Tutte queste novità si concretizzarono nel 1934 con il lancio della Chrysler Airflow, vettura di classe media dal design innovativo e dal muso più aerodinamico possibile. Forse fu proprio per questo motivo che non riscontrò il favore del pubblico vendendo poche autovetture.

Dato l’azzardo stilistico della Chrysler Airflow, nei successivi anni di produzione l’azienda tornò quindi a linee classiche che ebbero un notevole successo, soprattutto grazie alla gamma Imperial, la quale continuò a essere prodotta fino agli anni Novanta.

Complessivamente, però, l’azienda Chrysler stava andando bene grazie agli altri modelli.

Nei primi anni Quaranta fu introdotta sul mercato la Chrysler Windsor, vettura che stava di poco al di sopra del modello più economico, la Chrysler Royal.

Quest’auto fu prodotta a partire dal 1939 e fu rimodernata nel corso degli anni fino a fine produzione nel 1961.

Nel secondo dopo guerra fu immessa sul mercato una vettura di alto livello, la Chrysler Imperial, che aumentò il prestigio della casa automobilistica, riuscendo a fare concorrenza a marchi di lusso quali Lincoln e Cadillac.

In realtà questa vettura fu già messa in produzione dal 1926: dopo il secondo conflitto mondiale e dopo che le industrie avevano riconvertito la produzione, la Chrysler presentò la sesta serie della

Imperial, migliorandola con l’introduzione del motore V8 Hemi.

Questo modello ebbe un successo tale che, dal 1955 fino al 1983, la Chrysler fece di questo modello un marchio separato. Il marchio Imperial, appunto.

Nel 1941, a seguito dell’attacco di Pearl Harbor, la Chrysler avviò la produzione di armamenti per l’esercito tra cui il motore per il Boeing B-29, il modello di aeroplano che sganciò le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.

Negli anni Cinquanta la Chrysler collaborò al programma spaziale realizzando dei componenti per i missili Redstone e nel decennio successivo per i razzi del programma Apollo.

Nel 1955 fece uscire per la società Dodge la storica Le Femme, un’auto interamente rosa pensata per le donne: stava finendo l’epoca dell’auto concepita unicamente come mezzo di trasporto familiare, guidata rigorosamente dal capofamiglia.

Negli anni successivi si sviluppò una nuova categoria di automobile: la “muscle car”. Questa rappresentava tutte le auto aggressive e ad alte prestazioni molto diffuse in quel periodo che venivano prodotte dalle principali case automobilistiche dell’epoca. La Chrysler non fu da meno e, dal 1955 fino al 1965, lanciò sul mercato un’ammiraglia di lusso, la Chrysler 300. Questa fu un’auto costruita in pochi esemplari e di una qualità così elevata che riuscì a competere con le principali rivali dei modelli di lusso, come la Mustang e la Pontiac GTO.40

Questo modello ha avuto un successo e un prestigio tale che nel 2005 la società lo ha rilanciato sul mercato con l’introduzione delle varianti Chrysler 300 C e Chrysler 300 M.

1.5 L’approdo in Europa

Uno dei passi fondamentali compiuti dalla Chrysler fu, senza dubbio, il tentativo ripetuto di sbarcare nel mercato europeo.

Per riuscire a ottenere un canale di sbocco in Europa la Chrysler mise in atto una strategia di acquisizione nei confronti di varie aziende che la portò, nel 1967, a fondare la Chrysler Europe con sede a Ginevra.

Il primo passo di questa strategia iniziò nel 1958 quando la Chrysler avviò una collaborazione con la casa francese “Société Industrielle de Mécanique et de Carrosserie Automobile”, ossia la SIMCA, società che fu fondata nel 1934 che restò attiva fino al 1980.