• Non ci sono risultati.

Situazione Patrimoniale-Finanziaria Non assoggettati a revisione contabile

CAPITOLO 2: CHRYSLER GROUP LLC

1. CENNI STORIC

1.7 Lee Iacocca

americano, anche se diffusi in tutta Europa, si stavano cannibalizzando a vicenda, riducendo drasticamente le vendite dell’impresa. 41

Per tutte queste ragioni la Chrysler decise di vendere le sue filiali europee; l’offerta fu raccolta dal gruppo francese PSA Peugeot Citroën.

1.6 L’arrivo del PSA

Il PSA Peugeot Citroën è un gruppo industriale francese fondato nel 1976 a Parigi, a cui appartengono i marchi Peugeot, Citroën e DS Automobiles.

L’intero gruppo Chrysler Europe, comprensivo sia di Chrysler France che di Chrysler UK, fu venduto nel 1978 e l’intera sua proprietà passò in mano al gruppo parigino che, così facendo, divenne il primo costruttore in Europa e il quarto a livello mondiale, solo dopo General Motors, Ford e Toyota.

La nuova direzione si occupò di effettuare una riorganizzazione generale dell’azienda e proprio per questo, nel corso degli anni successivi, tutti marchi che componevano la Chrysler Europe furono eliminati, ad eccezione del solo marchio Talbot che restò in vita fino a metà degli anni novanta.42

1.7 Lee Iacocca

Se in Europa gli affari non stavano andando bene, a Detroit la situazione era sull’orlo del baratro. Oltre alla crisi petrolifera che dispiegò i suoi effetti anche in America riducendo drasticamente la domanda, la Chrysler si trovò ad affrontare un ulteriore problema che la portò vicinissima alla bancarotta.

Dal 1976 al 1980, la Chrysler lanciò sul mercato due nuovi modelli relativi a due marchi distinti: sotto il marchio Dodge produsse la Dodge Aspen e sotto il marchio Plymouth produsse la Plymouth Volare.

Queste due nuove vetture, in realtà, si rivelarono oggetto di una lunghissima serie di richiami a causa di evidenti difetti di fabbricazione; furono richiamate tutte le Dodge Aspen e le Plymouth Volare prodotte nel 1976 e nel 1977: la Chrysler fu costretta a correre ai ripari e sostituire per ogni macchina il pezzo difettoso. Questo determinò perdite così elevate che la società americana rischiò seriamente di dover chiudere l’intera attività a causa di un enorme dissesto finanziario.

Fu in questo contesto storico ed economico che entrò in scena la figura di Lee Iacocca.

41 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com 42 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com

Dopo che fu licenziato dalla Ford nel 1978, il manager statunitense venne assunto in qualità di presidente e amministratore delegato dalla Chrysler, affidandogli il compito di risollevare le sorti della società.

Lee Iacocca ristrutturò completamente l’azienda: fece venire a lavorare in Chrysler alcuni dei suoi precedenti collaboratori alla Ford, ridusse il numero di operai, aumentò la liquidità aziendale vendendo la divisione europea (Chrysler Europe), introdusse nuove strategie di mercato e nuovi modelli di autovetture.

Nel 1977 lanciò sul mercato una delle prime monovolume, la Chrysler Horizon, che fu subito un successo e, a partire dal 1983, introdusse i primi minivan, vetture che avrebbero guidato le vendite nel relativo segmento per molti anni. Nonostante gli sforzi, ci fu bisogno di aumentare la liquidità aziendale e per fare questo, nel 1979, il manager americano riuscì a ottenere un’intesa col Congresso degli Stati Uniti: il Governo si impegnò a garantire prestiti a favore della società per un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di dollari salvando così l’azienda dalla bancarotta.

Dopo aver ripagato i prestiti nel 1983, la situazione cominciò a migliorare al punto che, nel 1987, la Chrysler acquistò la AMC, cioè la American Motors Corporation. Da questa operazione il noto marchio Jeep entrò sotto il diretto controllo della società di Detroit.

Sempre in quell’anno fu acquistata, senza alcun preavviso, anche la casa automobilistica italiana Lamborghini. Sotto la direzione americana vennero prodotte due vetture: nel 1988 fu presentata la Countach 25 Anniversary, proprio per celebrare il venticinquesimo anno dalla fondazione della società e nel 1990 fu presentata la Diablo. Entrambe riscossero un enorme successo negli anni a seguire.

Proprio come per l’acquisizione, anche la cessione della casa italiana avvenne senza preavviso: fu ceduta nel 1994 alla Megatech, azienda che faceva parte di un gruppo indonesiano, per 40 milioni di dollari.

La situazione finanziaria continuò a migliorare anche grazie all’introduzione sul mercato, a partire dal 1990, della Chrysler Voyager. Questa vettura monovolume ebbe un grandissimo successo, tanto che è entrata in produzione, con versioni successive, fino al 2008.

Questo è quanto avvenne sotto la guida di Lee Iacocca dal 1978 fino al 1992, anno in cui si ritirò dal mondo degli affari. 43

1.8 L’era Daimler

Questa società nacque dalla fusione di due distinte aziende già operanti sui mercati tedeschi a partire dagli ultimi anni del 1800: Benz & Cie. si unì alla Daimler Motoren Gesellschaft.

L’unione dette vita alla Daimler-Benz AG, un’azienda tedesca fondata a Berlino nel 1926 il cui scopo fu la produzione di automobili, motori per rotabili ferroviari, componenti e motori aeronautici.

A seguito della fusione la nuova società si sviluppò notevolmente e l’avvicinarsi del secondo conflitto mondiale non fece altro che incrementare la sua capacità produttiva. Negli anni successivi alla guerra la produzione venne riconvertita e tornarono i profitti: intorno agli anni ’70 i dipendenti furono circa 150.000 e l’azienda risultò essere uno dei maggiori produttori del Paese.

A fine anni ’80 l’azienda acquisì altre importanti aziende: Dornier-Werke GmbH e MTU Aero Engines Holding AG, entrambe operanti nel settore dell’aeronautica; acquisì inoltre AEG Allgemeine Elektricitäts-Gesellschaft, società produttrice di elettrodomestici.

Così facendo il gruppo Daimler-Benz consolidò ulteriormente la sua posizione sul mercato nazionale e internazionale arrivando a contare circa 370.000 dipendenti e un fatturato di circa 86 miliardi di marchi.

Fu questo il gruppo che nel 1998 si fuse con la Chrysler Corporation: fu una fusione tra eguali, infatti la società risultante prese il nome di Daimler-Chrysler AG.

La Daimler-Benz acquistò il 100 % di Chrysler per circa 36 miliardi di dollari.

Il consiglio di amministrazione fu inizialmente composto in modo paritario dai membri delle due società e si riuniva alternativamente a Stoccarda (sede principale della Daimler-Benz) e a Auburn Hills (sede principale della Chrysler Corporation).

Tuttavia, a poco a poco, la componente tedesca nel consiglio acquisì sempre maggior peso fino a che nel 2006 l’amministratore delegato dell’intero gruppo, Dieter Zetsche, decise di effettuare un importante piano di riduzione eliminando oltre 6000 posti di lavoro.

Nel 2007 la Chrysler fu ceduta al fondo americano Cerberus Capital Management e la casa madre Daimler-Chrysler AG riprese il nome di Daimler AG.44

44 Dati raccolti dal sito ufficiale www.chrysler.com