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at December 31, 2015 and 2014 At December 31,

2.3 Quotazione sui mercat

Una delle motivazioni principali dell’operazione di fusione fu la volontà di valorizzare la capacità attrattiva del Gruppo Fiat nei confronti degli investitori internazionali: il miglioramento dell’accesso ai mercati dei capitali mediante la doppia quotazione sulla Borsa Americana, il “New

York Stock Exchange” (NYSE) e sulla Borsa Italiana, il “Mercato Telematico Azionario” (MTA),

avrebbe aumentato la liquidità delle azioni e avrebbe consentito di avere accesso a una più ampia gamma di fonti di finanziamento, sia di capitale sia di debito.

Nonostante i benefici enormi che una duplice quotazione avrebbe portato, questa non era certo priva di rischi. Anteriormente all’operazione straordinaria, non vi era un mercato per la negoziazione delle azioni ordinarie FCA, sebbene le azioni ordinarie di Fiat siano state negoziate sul MTA fino al perfezionamento della fusione. Nel momento in cui fu proposta la quotazione non fu possibile garantire che si sarebbe sviluppato un mercato attivo sul NYSE per la negoziazione delle azioni ordinarie FCA dopo il perfezionamento della fusione o che, qualora si fosse effettivamente creato, sarebbe riuscito a mantenersi attivo. 219

Fu stabilito che la negoziazione delle azioni ordinarie FCA sul MTA sarebbe avvenuta in un momento immediatamente successivo all’efficacia della fusione e all’inizio delle negoziazioni di tali azioni sul NYSE. Fiat fornì tempestivamente al pubblico e agli azionisti informazioni in merito all’ultimo giorno di negoziazione delle azioni ordinarie di Fiat e dell’avvio delle negoziazioni delle azioni ordinarie FCA mediante la pubblicazione di un avviso e di un comunicato stampa. Tuttavia, non fu possibile prevedere come si sarebbero sviluppate le negoziazioni in tali mercati.

Un ulteriore rischio che avrebbe potuto verificarsi fu questo: la doppia quotazione delle azioni ordinarie FCA avrebbe potuto suddividere le negoziazioni sui due mercati e incidere negativamente sulla liquidità delle azioni in uno o in entrambi i mercati. Inoltre il mancato sviluppo di un mercato attivo per la negoziazione delle azioni ordinarie FCA sul NYSE avrebbe potuto dar luogo a differenziali del prezzo fra i due mercati.

Infine, differenze negli orari di negoziazione (trading schedules), nonché la volatilità nei livelli di scambio delle due valute in cui sono negoziati i titoli, fra gli altri fattori, avrebbero potuto dar luogo a differenze nei prezzi di negoziazione di tali azioni su entrambi i mercati. 220

Nonostante tutti i rischi evidenziati, il 12 Ottobre 2014 la fusione divenne efficace e il giorno seguente, il 13 Ottobre, la società procedette alla quotazione delle proprie azioni sulla Borsa

219 Dati raccolti dal sito ufficiale www.fcagroup.com 220 Dati raccolti dal sito ufficiale www.fcagroup.com

Americana, tramite il “New York Stock Exchange” (NYSE) e sulla Borsa Italiana, tramite il

“Mercato Telematico Azionario” (MTA).

Mediante la quotazione sul NYSE, il Gruppo si propose di attrarre l’interesse di investitori retail e istituzionali statunitensi che fossero in cerca di un’esposizione al business di Chrysler quale parte integrante del Gruppo Fiat. Inoltre, la quotazione sul MTA avrebbe reso più agevole il coinvolgimento di una base europea di investitori e allo stesso tempo avrebbe disincentivato la migrazione delle azioni detenute dagli investitori italiani.

Prima di poter procedere con la quotazione, fu necessario, però, che si verificassero tutte le condizioni sospensive cui era sottoposta l’operazione straordinaria.

Innanzitutto fu necessario che il progetto di fusione venisse approvato dall’assemblea degli azionisti di entrambe le società: questo avvenne il 1 Agosto 2014. 221

Altro aspetto che avrebbe potuto condizionare la riuscita dell’operazione (e quindi della successiva quotazione) fu il ruolo dei creditori: il 4 Ottobre 2014 giunse a scadenza il termine previsto dalla legge italiana per l'opposizione dei creditori e non fu proposta alcuna opposizione.

Infine, l’ultima condizione sospensiva riguardò il diritto di recesso spettante agli azionisti che non approvarono l’operazione straordinaria. La società stabilì che tale diritto potesse essere esercitato da tanti azionisti che rappresentassero al massimo 500 milioni di Euro: se questo limite fosse stato superato l’operazione non si sarebbe conclusa.

Gli azionisti recedenti non superarono, fortunatamente, tale limite raggiungendo “solo” quota 464 milioni di Euro. Dato che si avverarono tutte le condizioni sospensive all’operazione straordinaria, la Fiat Chrysler Automobiles N.V poté procedere con la quotazione.

Di seguito sono indicate le varie fasi che hanno portato all’ingresso dei titoli FCA sul mercato globale. Il 6 Ottobre 2014 il “New York Stock Exchange” (NYSE) comunicò di aver approvato la quotazione delle azioni ordinarie di FCA, subordinatamente alla loro emissione al momento dell'efficacia della fusione. Lo stesso giorno Borsa Italiana S.p.A. approvò la quotazione delle azioni ordinarie di FCA sul “Mercato Telematico Azionario” (MTA), subordinatamente all’autorizzazione da parte di Consob della pubblicazione del relativo documento informativo (documento di equivalenza).

La fusione fu materialmente eseguita domenica 12 Ottobre 2014 e le azioni ordinarie di FCA furono quotate sul NYSE e a Piazza Affari a partire da lunedì 13 Ottobre 2014: tale giorno ha un forte valore simbolico per il popolo americano in quanto è il “Columbus Day”, ossia la giornata delle celebrazioni per lo sbarco di Cristoforo Colombo in America.

L'ultimo giorno di quotazione delle azioni ordinarie Fiat sul MTA, Euronext France e Deutsche Börse fu dunque venerdì 10 Ottobre 2014.

Il 13 Ottobre alle 9.30 del mattino, 15.30 ora italiana, al NYSE partirono le contrattazioni di Fiat Chrysler Automobiles N.V: l’intera operazione straordinaria e la successiva quotazione riuscirono a trasformare, in poco più di cinque anni, l'azienda torinese nel settimo gruppo automobilistico a livello mondiale, diventando un vero e proprio gruppo globale integrato. 222

2.3.1 Trasparenza azionaria e obblighi informativi

A partire dalla data di efficacia della fusione, la Fiat Chrysler Automobiles N.V si presentò al pubblico come un Gruppo in grado di operare in tutto il mondo: società italiana che si estese agli Stati Uniti, con sede legale nel Regno Unito e sede fiscale nei Paesi Bassi.

Dato il suo evidente carattere globale, il gruppo, a seguito della quotazione, dovette rispettare norme sulla trasparenza azionaria e obblighi informativi di tutti questi Paesi.

Di seguito sono riportate le norme di ciascun Paese cui la società deve sottostare per operare a livello mondiale.