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L’ORDINAMENTO COMUNITARIO

3. L’European Cluster Alliance

Pro Inno Europe è un iniziativa della Commissione Europea - Direzione Generale Industria e Imprese, volta a costituire una piattaforma europea per l’analisi, l’apprendimento e lo sviluppo delle politiche di innovazione7

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Nell’ambito di Pro Inno Europe è stata istituita la “European Cluster Alliance”, ossia una piattaforma aperta per mantenere un permanente dialogo a livello europeo tra le autorità nazionali e locali responsabili per lo sviluppo delle politiche sui clusters e la gestione di programmi in materia.

Nella presentazione contenuta nella home page del sito dell’European Cluster Alliance8, si afferma l’Alliance ambisce a diventare l’unico strumento europeo per l’elaborazione di nuove idée, per la promozione della collaborazione europea e per il raggiungimento di un livello di eccellenza nelle politiche sui cluster degli Stati membri per lo sviluppo di “competitive world-class clusters” in Europa.

7 http://www.proinno-europe.eu/ 8 http://www.proinno- europe.eu/index.cfm?fuseaction=page.display&topicID=395&parentID=0

L’Alliance è stata costituita nel 2006 come esito di quattro europrogetti in materia di clusters finanziati dal programma Pro Inno Europe, i cui promotori sono ora i soci fondatori dell’Alliance medesima (“full partners”):

1. BSR InnoNet - The Baltic Sea Region Innovation Network,

2. CEE - ClusterNetwork - Central and Eastern European Cluster and Network Area,

3. CLUNET - Cluster Network,

4. INNET - Networking of national/regional funding and innovation organisations for the involvement of SMEs in technology-based innovation clusters in Europe.

Dal 2008 l’Alliance è aperta alle organizzazioni pubbliche attive in materia di clusters che vogliano cooperare e condividere esperienze, conoscenze, “good practice” e “best practice”. Possono aderire all’Alliance, a proprie spese, tutti i soggetti di natura pubblica o semi-pubblica (“associated prtners”) che abbiano sede in uno stato partecipante al CIP - Competitiveness and Innovation Programme e che si occupino dello sviluppo o dell’amministrazione di politiche o programmi sui cluster per conto della Pubblica Autorità.

I membri dell’Alliance collaborano in quattro campi:

1. misurazione dell’impatto economico della politica e dei programmi sui clusters,

2. identificazione delle risorse finanziarie per supportare la politica sui clusters,

3. implementazione delle infrastrutture per i clusters,

4. identificazione delle principali attività dei programmi sui cluster, con particolare riferimento all’internazionalizzazione.

Come si vede, l’Alliance non si pone il problema di dare una definizione e una disciplina del cluster, tanto meno dal punto di vista privatistico, né quello di individuare i clusters esistenti. Il solo scopo che si propone l’Alliance è quello di promuovere e coordinare le politiche degli Stati membri e della Autorità Pubbliche locali in materia e di favorire la loro collaborazione transnazionale.

Al medesimo fine, nell’ambito di Europe Innova è stato anche istituito un High Level Advisory Group, composto da esperti in materia, che ha redatto l’European

Cluster Memorandum, ossia un agenda di azioni comuni ed un elenco di principi per la cooperazione tra le autorità locali competenti nella politica sui cluster.

4. 2006 Innobarometer on cluster’s role

Tra i primi, in ordine di tempo, significativi interventi della Commissione Europea in materia di clusters si segnala la survey intitolata “Innobarometer on

cluster’s role in facilitating innovation in Europe” commissionata nel 2006 dalla

Direzione Generale Impresa e Industria sul ruolo dei clusters nella promozione dello sviluppo del sistema economico europeo.

Fin dal titolo emerge come la Commissione individui nel cluster principalmente uno strumento per l’innovazione. Nel documento, infatti, si legge che “Company clusters are considered as prominent vehicles of increased innovation and

competitiveness, where – due to the concentration of similar and complementary businesses – key factors of development ca be produced more economically and competition is above the average”.

Viene fornita una definizione di massima del concetto di cluster: “Cluster are

primarly defined – besides geographical proximity – by the nature and frequency of interaction between the different actors in a given business area”. Si afferma che un

“cluster-like environment” è caratterizzato da “close cooperation with other local

businesses and strong ties to local business infrastructure” ed in particolare si

indicano una serie di fattori in presenza dei quail si ritiene sussistere un cluster: “(the companies) have a strong local linkages, work in close relationship with other local

market players, higher industry density in the region, cluster in the respective industry exist, awareness of cluster concept”.

È possibile riscontrare in queste indicazioni quelli che sono stati visti essere gli elementi costitutivi del concetto di distretto anche nell’ordinamento nazionale, ossia una concentrazione locale di imprese (prevalentemente piccole e medie), la specializzazione in un settore comune, un tessuto di particolari rapporti diversi dal

mero scambio che rende le imprese interdipendenti, un particolare legame con altri soggetti istituzionali locali.

I risultati più rilevanti dell’indagine statistica in parola possono essere riassunti come segue.

È emerso che i managers delle imprese di più alto livello sono generalmente a conoscenza del fenomeno dei clusters. Mediamente tra le imprese con più di 20 dipendenti, una su quattro dichiara di operare un ambiente di tipo distrettuale, caratterizzato da stretti legami con gli altri operatori economici e con i soggetti istituzionali locali. Ciò è vero soprattutto negli Stati membri che componevano l’Europa dei 15, meno negli Stati di ultima adesione.

Il 17% delle imprese intervistate ha dichiarato che la partecipazione ad un cluster è stata la regione determinante della scelta del luogo in cui insediarsi.

I principali benefici che vengono individuate nella partecipazione ad un cluster sono quelli relativi all’alto livello di qualificazione delle risorse umane, alla stimolo imprenditoriale e allo sviluppo di cooperazioni e partnerships. Inoltre, più del 75% degli intervistati afferma che nei clusters esiste un grado di competitività superiore alla media e che ciò conduce ad un spinta all’efficienza e alla produttività delle imprese che vi operano.

É risultato altresì che le imprese attive in un “cluster environment” presentano mediamente una maggiore capacità di innovazione rispetto alle altre.

Infine, un ultimo dato degno di nota emerso dalla survey, è che più dei due terzi degli operatori intervistati ritengono che le Autorità Pubbliche abbiano un ruolo almeno importante, se non fondamentale, nel sostegno e nella promozione dei clusters.

Tale survey conferma, sostanzialmente, le considerazioni che sono state svolte alla fine del capitolo precedente circa la fortuna del sistema distrettuale.