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la crescita del Movimento giovanile Salesiano

A partire dalla vivacità di una realtà composita e diversificata, l’Am-bito ha incoraggiato ripetutamente, in tutti i contesti, la realizzazione di percorsi formativi di approfondimento della SGS, il potenziamento della comunicazione tra i gruppi, la promozione di spazi celebrativi e formativi comuni, per rinforzare l’appartenenza al MGS. A livello più operativo ha coordinato direttamente, insieme al Dicastero SDB per la PG, la realizzazione del Confronto europeo 1999 e del Forum Mondiale del Movimento, realizzatosi al Colle Don Bosco nell’agosto del 2000.

Nel Confronto europeo, che proponeva il tema Cittadini d’Europa, cittadini del mondo. “Come il Padre ha mandato Me, così Io mando voi”, i partecipanti erano sollecitati a condividere la loro esperienza di gio-vani credenti, impegnati a vivere la SGS nella varietà delle espressioni del Movimento, così come si stava realizzando nelle diverse nazioni eu-ropee. Erano, inoltre, chiamati ad approfondire la realtà europea con le sue possibilità e le sue sfide e, soprattutto, a rafforzare l’appartenen-za ad un’identità comune, attraverso la presa di coscienl’appartenen-za dei valori profondi, che sono alla base di un’Europa casa comune, in cui sentirsi cittadini coscienti e responsabili, attivi e propositivi, convinti che a co-struire l’Europa non sono gli interessi economici, ma le persone.

La riflessione era stata allargata alla dimensione mondiale, per far prendere coscienza della situazione di squilibrio tra ricchi e poveri, del-la necessità di adottare nuovi stili di vita in vista di un futuro solidale caratterizzato da sobrietà, responsabilità nelle scelte di consumo e ver-so l’ambiente, servizio gratuito.

I giovani animatori erano così chiamati a riflettere sulla necessità di promuovere una coscienza planetaria, una globalizzazione non solo dell’economia, ma anche dei diritti e delle opportunità. Interpellati dalle sfide dell’Europa e del mondo e sollecitati dal confronto con il messaggio cristiano, ponevano in primo piano l’urgenza di vivere la riconciliazione come atteggiamento fondamentale, per prepararsi al

62 Cf id., Relazione finale, in APGFMA/Relazioni 1996-2002, 5.

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Giubileo del 2000 e per rispondere alle sfide culturali. Punto di arrivo del confronto fu la verifica sugli aspetti del MGS da rinnovare, risco-prire, rilanciare a livello personale e comunitario (locale, ispettoriale, nazionale, europeo, mondiale).63

Al termine delle giornate di dialogo, di approfondimento e celebra-zione i partecipanti al Confronto proposero un messaggio conclusivo, Il futuro nelle nostre mani, nel quale veniva richiamato l’impegno della formazione degli animatori e sottolineata la necessità di collegamento e scambio tra le diverse Ispettorie europee, che rappresentava un vero e proprio progetto per l’avvenire.64

Alla chiusura del Confronto europeo, l’Ambito e il Dicastero SDB per la PG intensificarono la preparazione dell’incontro mondiale del Movimento sulla scia della GMG prevista a Roma dal 15 al 20 agosto 2000 e del Giubileo del secondo millennio cristiano. L’evento era stato pensato in continuità con gli incontri ispettoriali, regionali e continen-tali, che si erano realizzati nei diversi contesti negli ultimi anni e che avevano permesso la crescita nel senso di appartenenza al Movimento e alla Famiglia Salesiana.

Il Forum, concepito come un processo in tre fasi – preparazione, realizzazione e continuità – voleva essere uno stimolo a rinnovare la qualità del MGS e, soprattutto, un’esperienza salesiana, inserita nel contesto ecclesiale dell’anno giubilare. L’evento era proposto come un incontro di condivisione, di comunione e di confronto a livello mon-diale sul cammino realizzato fino a quel momento e aveva l’obiettivo di elaborare, insieme alle/ai giovani, alcune linee per il futuro, che per-mettessero di dare nuova vitalità alle variegate realtà associative degli ambienti educativi.

Nella comunicazione firmata dai due Consiglieri generali si legge:

«Il Forum vuole essere l’occasione per un rilancio e un rinnovamento del MGS in ogni Ispettoria per la promozione della condivisione e di un più saldo coordinamento tra tutti i gruppi e associazioni giovanili esistenti, attorno ai valori della Spiritualità e al servizio di una proposta educativa ed evangelizzatrice di migliore qualità».65

63 Cf Comunicazione 2-98. Confronto Europeo MGS ’99, Roma, 20 luglio 1998, in APGFMA/Circolari 1996-2002.

64 Cf Il futuro nelle nostre mani. Messaggio conclusivo del Confronto ’99, Colle Don Bosco, 7 agosto 1999, in APGFMA/Confronto ’99.

65 aMBito FMa - dicastero sdB, Lettera alle coordinatrici e ai delegati di PG, Roma,

Un’animazione in ascolto dei diversi contesti 167

Segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani, specialmente i più pove-ri fu il tema proposto dalla Commissione di coordinamento: con questa scelta si intendeva evidenziare l’orizzonte carismatico in una visione unitaria della ricca e variegata esperienza del MGS nei diversi contesti.

I criteri metodologici furono la valorizzazione dell’internazionalità, il potenziamento della condivisione e del confronto tra i gruppi a livello regionale, continentale, mondiale, la previsione di momenti di scambio informale, di avvicinamento ad altre culture e realtà, di riflessione per-sonale, di preghiera, di animazione di gruppo.

Nella fase di preparazione ogni giovane delegata/o di un’Ispettoria era invitata/o a rispondere a un questionario per verificare quali era-no i valori della SGS maggiormente assimilati dalle/dai giovani e quali richiedevano maggiore attenzione, quali erano le sfide o le domande giovanili più urgenti da affrontare nel proprio contesto, quali risposte le Ispettorie stavano tentando di offrire, qual era il contributo che le/i giovani del MGS stavano dando alla Chiesa locale.

I partecipanti, provenienti dai diversi continenti, furono quattro-cento: trecento giovani e cento adulti FMA, SDB, Cooperatori e altri membri della Famiglia Salesiana. Tre i momenti caratterizzanti del Fo-rum: Conosciamo la realtà, Ascoltiamo i testimoni – don Bosco e Maria Domenica Mazzarello testimoni privilegiati, la Chiesa, alcuni giovani impegnati concretamente nel dare risposte ai bisogni e alle povertà del proprio contesto – Verso un impegno rinnovato.

A sottolineare l’importanza di questo incontro mondiale ci fu anche la presenza, in giornate diverse, del Rettor Maggiore, Juan Vecchi, e della Superiora generale delle FMA, Antonia Colombo. Il Rettor Mag-giore, nel suo intervento, richiamò l’identità del Movimento radicata nei valori della SGS e ne indicò le caratteristiche fondamentali.66 Sol-lecitò, infine, i partecipanti a vivere la proposta di vita cristiana che offriva don Bosco, a considerare la vita come vocazione e servizio agli altri, a curare la formazione personale, a sentirsi responsabili del MGS per coinvolgere altri coetanei in questa esperienza.67

La Superiora generale delle FMA, a sua volta, spronò le/i giovani ad

1° dicembre 1999, in APGFMA/Circolari 1996-2002.

66 Cf aMBito FMa - dicastero sdB Pg, Segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani.

Atti del Forum Mondiale del Movimento Giovanile Salesiano, Colle Don Bosco, 6-13 agosto 2000, Roma 2001, 17.

67 Cf ivi 17-20.

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abitare la vita in senso pieno, a vivere (non consumare) il tempo, evitan-do le mode effimere, così poco attente alle persone e ai diritti dei più deboli, a essere presenze attive nelle comunità ecclesiali, per mantenere viva l’attenzione educativa nei confronti delle nuove generazioni, e nei luoghi dell’esclusione sociale. E a questo proposito affermava: «Abitare la marginalità e l’esclusione non significa solo essere capaci di prossimi-tà, di condivisione, ma impegna nell’urgente servizio della formazione e dell’informazione, dell’approfondimento delle cause dell’emargina-zione e della competenza».68 Invitò, infine, le/i giovani ad aprirsi alla partecipazione politica per ricercare il bene comune, la solidarietà, per coordinare forze diverse e progettare il servizio alla vita.

I giovani animatori e gli educatori adulti che parteciparono al Fo-rum elaborarono un Documento conclusivo,69 che proponeva linee di impegno per tutto il Movimento nel campo della spiritualità, dell’azio-ne, della comunione-coordinamento.

Il testo invitava, anzitutto, a vivere con maggiore profondità, nel quotidiano, i valori della SGS, a rivitalizzare alcuni elementi importan-ti, come l’interiorità e il discernimento, per orientare alla scoperta della propria vocazione nella società e nella Chiesa e per favorire uno stile di vita di autentica testimonianza evangelica, a valorizzare l’accompagna-mento personale e comunitario, continuo e sistematico, per un proget-to di vita cristiana capace di incidere non solo negli ambienti salesiani, ma anche al di là di essi, condividendo con le/i giovani l’esperienza di questa spiritualità e incarnando i valori del Sistema preventivo.

Il documento indirizzava, quindi, a potenziare l’azione del MGS in ambito socio-politico, ad annunciare il Vangelo e i suoi valori attraverso impegni pratici, definiti da un progetto di vita, a rinnovare l’opzione preferenziale per i poveri, a rispondere concretamente ai problemi più urgenti (violenza, droga, omosessualità, AIDS, ecc.) e alle difficoltà più comuni della gioventù (apatia, solitudine, individualismo, ecc.), muovendo una formazione che sviluppasse le capacità umane e pro-fessionali e preparasse ad intervenire nella politica e nella società, che accompagnasse i processi di maturazione della fede attraverso itinerari diversificati, a incrementare la partecipazione delle/dei giovani al MGS.

Circa la comunione e il coordinamento, orientava a far crescere il MGS come espressione dell’impegno educativo e missionario di tutta

68 Ivi 32.

69 Cf ivi 81-86.

Un’animazione in ascolto dei diversi contesti 169

la Famiglia Salesiana. Nel testo si legge: «Occorre che i membri dei diversi gruppi della Famiglia Salesiana, giovani e adulti, consacrati e laici, lavorino insieme, con una progettualità coordinata e corresponsa-bile [...]. Spazi privilegiati di impegno comune saranno: la formazione continua e permanente degli educatori, la progettualità unitaria nella comunità educativa, la presenza tra i giovani più poveri».70

Altre linee di impegno, indicate nel campo dell’azione, sono: pro-muovere una migliore conoscenza dei Santi della Famiglia Salesiana, rendere più evidente e significativo l’inserimento nella Chiesa e la col-laborazione con altre agenzie educative che operano nel medesimo ter-ritorio al servizio delle/dei giovani, specie se poveri, irrobustire il MGS con un minimo di strutture di comunicazione e di coordinamento.

Al termine del Forum era forte la consapevolezza dell’importanza di curare i processi di comunicazione per un Movimento che aveva la sua forza nella condivisione di valori ed esperienze, più che nell’organizza-zione e nell’istitunell’organizza-zione.

L’Ambito, tracciando un bilancio circa l’animazione del Movimento al termine del sessennio, sottolineava che la dimensione ecclesiale ca-ratteristica del MGS aveva trovato, in diverse parti del mondo, canali di espressione nella pastorale ordinaria delle Chiese locali, negli incontri internazionali promossi dal Pontificio Consiglio per i Laici e da alcune Conferenze Episcopali. A questo riguardo era stata particolarmente si-gnificativa la partecipazione ai Forum mondiali che avevano preceduto la Giornata Mondiale di Parigi (1997) e di Roma (2002), al Congresso sulla PG in Europa (Germania 1998), al II Congresso Latinoamericano dei giovani (Cile 1998) e infine al Congresso mondiale del laicato cat-tolico (Roma, 2000). Questi spazi di comunione e di scambio avevano contribuito a rinforzare il senso di appartenenza alla Chiesa, a crescere nella capacità di dialogo e a rinnovare l’impegno per lavorare sempre di più in sintonia con gli orientamenti ecclesiali.

Il ruolo che la Chiesa ha riconosciuto ai movimenti nell’annuncio del Vangelo, e la centralità dei valori spirituali hanno contribuito a dare al MGS vitalità e convinta accoglienza in molte Ispettorie. In alcune realtà si sentiva, tuttavia, la necessità di chiarire ulteriormente l’identità originale del Movimento, il suo rapporto con la Chiesa locale e di po-tenziare l’iniziativa e la corresponsabilità giovanile.71

70 Ivi 85.

71 Cf aMBito Pg, Relazione finale, in APGFMA/Relazioni 1996-2002, 3.

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