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le nuove esigenze: la qualità della Scuola e il volontariato

La scelta della Consigliera generale di promuovere una pastorale attenta alle esigenze dei diversi contesti e un maggiore coinvolgimento dei laici e dei giovani condusse a prendere in considerazione l’ambiente educativo della Scuola e a confrontarsi con la rapida crescita del volon-tariato.

Circa la Scuola è da sottolineare che, per iniziativa delle FMA e dei docenti laici della Francia, dal 1992 al 1996 il Dicastero FMA per la PG coordinò, insieme a rappresentanti di alcune nazioni europee, Convegni annuali con l’obiettivo di sostenere l’azione educativa degli insegnanti laici e FMA delle Scuole e dei Centri di Formazione profes-sionale (CFp).91

89 Nel testo si legge: «Ci sentiamo chiamati a dare voce a coloro che non hanno voce, a diventare poveri con i poveri, ad assumere la loro causa, a cercare la giustizia per coloro che soffrono ingiustizia, a collaborare per trasformare una realtà che è an-cora lontana dal regno di Dio (cf CG XXIII, p. 88). “Nell’attuale situazione storica in cui è messa in discussione l’identità femminile e maschile, sentiamo l’urgenza di im-pegnarci ad educare le giovani perché siano portatrici non solo di nuove esigenze, ma anche di nuove risorse, protagoniste coscienti nella costruzione di una società a misura di persona” (CG XIX FMA, 40)» (ivi 76).

90 Ivi 80.

91 Ecco in sintesi il quadro dei convegni e delle tematiche affrontate: 1992, 28

otto-Una spiritualità e un movimento per le/i giovani 131

A partire dal 1994 si avvertì anche in America Latina l’esigenza di promuovere la qualità educativa della Scuola e iniziò perciò un proces-so di vero rinnovamento di questo importante ambiente della missione salesiana.

Il punto di partenza di questo cammino fu l’organizzazione da parte del Dicastero SDB di un incontro sulla Scuola per i delegati ispettoriali (dicembre 1993), raduno che il Consigliere generale per la PG aprì an-che ad altri gruppi della Famiglia Salesiana. Il Dicastero FMA, sentito il parere delle Ispettrici del continente, aderì all’iniziativa e sollecitò la partecipazione delle responsabili dell’animazione della Scuola.92 Si ar-rivò così alla celebrazione di un raduno latinoamericano sul tema “Pro-cesso educativo salesiano e culture emergenti” realizzatosi a Cumbayá dal 15 al 25 maggio 1994.93

L’obiettivo generale della convocazione era quello di ripensare il modo di educare i giovani attraverso la Scuola per rispondere adegua-tamente ai loro bisogni e alle loro inquietudini dentro la propria realtà culturale. Più specificatamente si desiderava prendere maggior coscien-za dell’importancoscien-za della Scuola nel continente latinoamericano come mezzo per un’educazione integrale; potenziare la collaborazione tra SDB e FMA; qualificare le Ispettorie salesiane dal punto di vista educa-tivo e infine elaborare orientamenti per un Progetto educaeduca-tivo-pastorale comune delle Scuole in questo contesto.94

A conclusione dell’incontro fu stilato un documento che propose linee di azione sulle seguenti aree: realtà giovanile; carisma salesiano e processo educativo; Scuola salesiana e sua gestione.95 Il documento finale auspicava, inoltre, un’istanza permanente di ricerca, riflessione e comunicazione educativa della Famiglia Salesiana a livello

ispettoria-bre - 1° novemispettoria-bre - Strasburgo: La pedagogia salesiana per l’educazione dei giovani nella nuova Europa; 1993, 29 ottobre - 2 novembre, Budapest: Quale buon cittadino oggi per l’Europa?; 1994, 29 ottobre - 1° novembre, Frascati (Roma): La relazione educativa nella scuola oggi; 1995, 31 ottobre - 4 novembre, Barcellona: Educazione ai valori nella scuola salesiana oggi; 1996, 31 ottobre - 4 novembre, Vienna: Le parole del futuro per la formazione dell’educatore (cf scuola euroPa, Convegni, in APGS/Convegni).

92 Cf McPake, Lettera alle Presidenti delle Conferenze Interispettoriali dell’America Latina, Roma, 7 gennaio 1994, in APGFMA/Circolari 1990-1996.

93 Cf Proceso educativo salesiano y culturas emergentes. Actas del encuentro latino-americano de estudio (Cumbayá - Ecuador, 15-25 mayo 1994), Quito, Centro Salesiano Regional 1995.

94 Cf ivi 5-6.

95 Cf ivi 573-579.

132 Capitolo terzo

le, regionale e latinoamericano a servizio della qualità educativa della Scuola-Fp.

Dopo l’incontro di Cumbayá, le FMA organizzarono in dialogo con la Consigliera generale una Commissione composta da una o due rap-presentanti nominate da ciascuna delle Conferenze interispettoriali. Il primo incontro di questa Commissione di studio avvenne il 17 gennaio 1995 a Quito (Ecuador). Vi presero parte le FMA delegate dalle rispet-tive Conferenze interispettoriali e alcuni SDB, ma non delegati dagli Ispettori. In questo raduno le FMA decisero di coordinarsi a livello continentale per ravvivare la proposta di educazione e di evangelizza-zione della Scuola-Fp salesiana e per approfondire le politiche educati-ve che stavano per essere approvate in dieducati-versi Paesi, che annunciavano cambiamenti nei sistemi scolastici.

Il rapido sviluppo del fenomeno del volontariato portò il Consiglio generale, negli incontri di giugno/luglio del 1994, a prendere in esame in modo specifico tale fenomeno e, riflettendo sull’associazione inter-nazionale promossa dall’Istituto FMA, il VIDES, nata nel 1987, affida-va alla Consigliera per la PG in collaborazione con la Delegata dell’as-sociazione l’organizzazione di un seminario di studio sul rapporto tra PG e volontariato.

Nella lettera di convocazione del raduno Georgina McPake scri-veva: «L’esperienza di volontariato che si sta facendo in questi anni sta offrendo utili e valide indicazioni educative. Siamo sollecitate da più parti: dai giovani, dalla Chiesa, dalla situazione socio-culturale, ad avere una particolare attenzione per i giovani dell’arco di età dai 18 ai 30 anni. Essi sono sempre più disponibili ad impegnarsi per gli altri quando incontrano proposte capaci di orientare e valorizzare in modo positivo le loro energie».96 Invitava pertanto a considerare attentamen-te il fenomeno e a cogliervi un’opportunità per orientare le/i giovani a fare scelte di solidarietà.

Il seminario di studio si svolse a Bologna dal 23 al 26 ottobre 1994.

Le partecipanti furono FMA impegnate nel volontariato e nei vari am-bienti educativi. Il raduno aveva l’obiettivo di identificare, a partire dall’esperienza, la ‘qualità’ e la ‘novità’ della proposta VIDES per

ri-96 McPake, Lettera alle Ispettrici, alle partecipanti al Seminario di studio “Pastorale giovanile-Volontariato”, Roma, 15 settembre 1994, in APGFMA/Circolari 1990-1996.

Una spiritualità e un movimento per le/i giovani 133

spondere alle esigenze giovanili, stimolando un ripensamento della PG come preparazione e accompagnamento a scelte di servizio per gli altri.

Nel raduno furono presi in esame alcuni nodi problematici, qua-li la necessità di chiarire l’idea di volontariato e le diverse tipologie presenti nell’Istituto, identificare una proposta educativa comune con conseguenti scelte operative, integrare e unificare i cammini (PG, As-sociazioni del tempo libero, volontariato). Furono avanzate pertanto al Consiglio generale le seguenti proposte: offrire a tutto l’Istituto una ri-flessione seria sul volontariato e sulle tipologie esistenti per identificare le caratteristiche e le scelte di un volontariato in stile salesiano; elabo-rare una proposta educativa che aiutasse a ripensare il Sistema preven-tivo dentro le provocazioni culturali del tempo attuale; promuovere e favorire una cultura di rete come atteggiamento e come stile di vita che si riflettesse anche sulle strutture: intercomunicazione tra Dicasteri, Ispettorie, nazioni, comunità.

Il Consiglio generale, viste le conclusioni del raduno, data l’immi-nenza della preparazione al CG XX, non ritenne opportuna una rifles-sione teorica sul volontariato e la costituzione di una commisrifles-sione di studio su questo tema e rimandò al sessennio successivo l’esame delle varie proposte. Rilevò inoltre che era già in atto una ricerca promossa dai Dicasteri FMA e SDB sulla SGS e che soprattutto la seconda pro-spettiva del seminario di studio si collegava a tale riflessione.97

Successivamente, prima della conclusione del sessennio, Georgina McPake partecipò al raduno delle delegate del VIDES e di Madreselva, l’associazione di volontariato nata nell’Ispettoria Santa Teresa di Ma-drid, Spagna, che si tenne nella capitale spagnola dal 4 al 6 giugno 1996 e, con una lettera diretta a tutte le Ispettrici, ne comunicò le conclusio-ni, proponendo a tutte le Ispettorie di promuovere un anno di volonta-riato sociale, dando così alle/ai giovani la possibilità di sperimentare in modo diretto la missione delle comunità FMA.

Nella sua comunicazione la Consigliera per la PG invitava le Ispet-trici a conoscere e a valutare le esperienze in atto nell’Istituto circa il volontariato, che si rivelava come una proposta attuale e significativa per le/i giovani aperti alla solidarietà e desiderosi di inserirsi da citta-dini responsabili nell’ambiente socioculturale ed ecclesiale. Georgina

97 Cf id., Lettera a Maria Grazia Caputo, delegata VIDES Internazionale e alle par-tecipanti al Seminario di ricerca Pastorale giovanile-volontariato, Roma, 15 dicembre 1994, in ivi.

134 Capitolo terzo

McPake scriveva: «Il fenomeno del volontariato è un segno dei tempi da cogliere in tutta la sua potenzialità perché ci spinge a condividere con i giovani la missione educativa a servizio dei più poveri. La propo-sta dell’anno di volontariato sociale […] ha bisogno di essere studiata dal Consiglio e dall’équipe ispettoriale per individuare le scelte più op-portune a favore dei giovani […] e a servizio dei più poveri. Penso che non sarà difficile realizzare almeno in una comunità dell’Ispettoria [tale esperienza]. L’offerta ai giovani volontari di vivere per un certo perio-do nelle comunità FMA assume un particolare significato se offerta da Associazioni legalmente riconosciute (ad esempio VIDES e Madresel-va) che permettono il riconoscimento del servizio svolto con la precisa identità di volontari».98

Le iniziative e gli incontri realizzati dalla Consigliera generale e dal-le sue consudal-lenti nel sessennio 1990-’96 evidenziano la considerevodal-le attenzione data all’approfondimento della SGS e all’animazione del MGS. Lo sforzo di attualizzare gli elementi fondamentali della spiri-tualità salesiana e di far crescere il Movimento rivelano l’impegno di far emergere nel progetto di PG la proposta di un modello di spiritualità,99 cioè di un modo di vivere la vita quotidiana guidata dallo Spirito di Gesù.

Una spiritualità ancorata all’esistenza concreta capace di donare nuovi stimoli alle giovani generazioni per una vita autenticamente re-sponsabile.Di fatto viene rilanciata la santità giovanile come riscoperta di uno stile di vita cristiana “popolare”, che offra alla gioventù, dispo-sta a vivere nella sequela del Signore Gesù, un quadro teologico, cioè una visione di Dio e della sua relazione con la persona umana e il mon-do, che permette di essere giovani profondamente impegnati e radicati nella cultura del proprio tempo.100

Particolarmente significativa risulta in questo periodo l’apertura e il dialogo con le prospettive della PG provenienti dalla GMG, evento ormai definitivamente affermato negli anni Novanta del secolo scorso e ricco di stimoli sia per gli operatori di pastorale che per le/i giovani

98 id., Lettera alle Ispettrici, Roma, 6 giugno 1996, in ivi.

99 Cf tonelli, Ripensando quarant’anni di servizio alla Pastorale giovanile, in «Note di Pastorale Giovanile» 43 (2009) 5, 25-30.

100 Cf id., Il Movimento Giovanile Salesiano e la Spiritualità Giovanile Salesiana, in caiMi Luciano, Spiritualità dei movimenti giovanili, Milano, Paoline 2005, 130.

Una spiritualità e un movimento per le/i giovani 135

stessi. Ancora oggi la GMG concorre a rendere pubblica la fede, a so-cializzarla a livello mondiale, a creare un grande movimento di identifi-cazione collettiva, ad ampliare gli orizzonti delle giovani generazioni.101 Al termine del sessennio si affermano come elementi innovativi nell’animazione pastorale che domandano una migliore considerazione la Scuola-Fp, con un coinvolgimento sempre più vasto dei laici in que-sto ambiente educativo, e il rapido sviluppo del volontariato.

101 Cf Vicentini Pino, La rivoluzione in una giornata. Il sociologo Garelli: un’intui-zione che ha cambiato la pastorale, in «Avvenire», 11 agosto 2000, 3. Per una visione sintetica del significato delle GMG nel pontificato di Giovanni Paolo II cf Muolo

Mimmo, Generazione Giovanni Paolo II. La storia della Giornata Mondiale della gio-ventù, Milano, Ancora 2005.

Capitolo quarto

UN’ANIMAZIONE

IN ASCOlTO DEI DIVERSI CONTESTI

Il sessennio 1996-2002 è stato un periodo particolarmente impor-tante per l’Istituto delle FMA. In esso il Consiglio generale ha elabora-to il Progetelabora-to formativo in risposta ai nuovi bisogni emergenti dal plura-lismo dei contesti e all’appello del Papa che nell’Esortazione apostolica Vita consecrata invitava ad elaborare un progetto di formazione ispirato al carisma, nel quale venisse presentato il cammino da seguire per assi-milare la spiritualità dell’Istituto.1

L’Ambito per la PG, in questo arco di tempo, ha partecipato all’ela-borazione del Progetto formativo e ha avviato nuovi processi circa il Sistema preventivo a confronto con la crescente emarginazione di bam-bini, adolescenti e giovani, la qualità della Scuole-Fp. Ha consolidato il MGS, ha promosso l’approfondimento della SGS nell’orizzonte ec-clesiale della nuova evangelizzazione e si è impegnato in un’importante riflessione sulla dimensione vocazionale dell’educazione.

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