Aspetti metodologici: lo studio di caso
3.5 Il disegno della ricerca condotta all’Agenzia delle Entrate
3.5.1 Le fonti informative e le tecniche di ricerca
Una fonte può essere definita come una raccolta di informazioni ottenute attraverso specifiche procedure di osservazione e misura.
Tenendo conto del processo di raccolta dei dati possiamo distinguere:
• dati primari (diretti): raccolti mediante indagini statistiche ad hoc, svolte appositamente per la ricerca in esame (ex-novo). Il ricorso alle fonti primarie si rende necessario esclusivamente in assenza di una fonte secondaria che garantisca il conseguimento delle informazioni richieste;
• dati ricavati per analogia: attinti esaminando situazioni analoghe già studiate. I dati ricavati per analogia possono essere ottenuti utilizzando il metodo del caso di studio oppure attraverso una simulazione. Si analizzano situazioni che sono simili al caso, allo scopo di trovare una spiegazione o modelli operativi da applicare. L’analisi viene svolta con strumenti non statistici in quanto non esiste un collettivo da studiare ma l’interesse è focalizzato sulla singola unità (il caso di studio). L’operazione di simulazione intende costruire un sistema analogo a quello del mondo reale che riguarda il problema sotto osservazione. A tale scopo è necessario predisporre una rappresentazione semplificata del sistema reale, in modo che, mediante un modello matematico, sia possibile simulare il funzionamento del sistema;
• dati secondari (indiretti): già disponibili, raccolti per scopi diversi o simili rispetto ai nostri obiettivi (pre-esistenti). I dati secondari vengono classificati in dati interni ed esterni. I primi sono prodotti e raccolti all’interno della struttura di appartenenza; gli altri originano all’esterno di essa. I dati secondari esterni possono provenire da una molteplicità di fornitori: dati statistici di organizzazioni ufficiali, governative, di organismi di categoria, associazioni commerciali, periodici, ecc.
Le fonti secondarie sono anche classificate come:
• amministrative: costituite da informazioni raccolte e conservate da istituzioni pubbliche o private ai fini di controllo e di intervento. Il
34 M.W. McCall, M.A. Morrison, R.L. Hannan, Studies of managerial work: results and methods, Technical Report n. 9, Centre for Creative Leadership, North Carolina, 1978.
fine amministrativo della raccolta dei dati ne contraddistingue la natura. I dati amministrativi offrono una base disponibile a basso costo per l’utilizzo con finalità statistiche;
• statistiche: riferite a soggetti individuali, raccolti allo scopo di intraprendere decisioni o azioni che riguardano gli individui medesimi.
Nella maggior parte delle indagini uno step è, solitamente, costituito dalla ricerca “a tavolino” (desk research, in contrapposizione alla field research, ossia ricerca sul campo), che ha come obiettivo il reperimento, la selezione, la valutazione e l’eventuale rielaborazione di dati già esistenti (dati secondari), cioè di informazioni che sono già state raccolte da altri; possono essere dati riferiti direttamente al tema di indagine, ma possono anche essere informazioni diverse, su aree conoscitive collegate in qualche modo alle problematiche in esame.
Rientrano nei dati secondari anche le informazioni interne all’organizzazione: per esempio, dati sui flussi di utenza; tipi di servizi erogati nella giornata, nella settimana e nell’anno; andamento nel tempo; evoluzioni delle caratteristiche richieste; comportamento degli utilizzatori; clima interno e motivazioni del personale, ecc.
La ricerca “sul campo” è costituita dalla creazione di nuovi dati (dati primari), ovvero di informazioni che non erano state raccolte da altri e devono effettivamente essere costruite.
Prima di procedere alla costruzione dei dati con la ricerca sul campo, è opportuno rendersi conto dell’eventuale esistenza di informazioni già raccolte da altri, in quanto il costo per la costruzione di dati primari è, in genere, notevolmente superiore al costo di raccolta e di valutazione dei dati secondari che, invece, possono costituire un’utile base conoscitiva per impostare e svolgere, con una certa sicurezza, le diverse fasi di lavoro sul campo.
Le fonti di questo lavoro possono essere così sintetizzate:
• materiale di osservazione diretta ed etnografico;
• documenti interni, database, materiali di archivio, serie storiche;
• dati secondari esistenti (due rapporti sono riservati) relativi a ricerche di clima effettuate negli anni 1999, 2003, 2007;
• dati raccolti tramite un’intervista al Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Campania.
Tutti gli aspetti sono stati indagati grazie alla presenza fisica in Agenzia. Le fonti secondarie (internet, intranet, documenti cartacei, ricerche) sono servite a fornirci informazioni generali sulla percezione del personale del processo di cambiamento e della sua efficacia in prospettiva diacronica. La ricerca è stata condotta con l’ausilio di tre tecniche di indagine finalizzate a far emergere una descrizione puntuale dell’Agenzia, del cambiamento e del modello organizzativo: l’osservazione partecipante, l’analisi dei documenti aziendali, comprese tre survey sul clima interno del
1999 (prima dell’istituzione dell’Agenzia), 2003 e 2007 e un’intervista al
top manager dell’Agenzia delle Entrate in Campania, il Direttore
Regionale.
Sono state scelte queste tecniche perché si è ritenuto opportuno cercare di allargare la rappresentazione delle attività, osservando ed indagando, con vari sistemi, il reale comportamento di chi è immerso in una realtà lavorativa estremamente complessa come quella di un ente pubblico.
Se l’osservazione partecipante ha permesso di indagare il vissuto e la quotidianità del lavoro, l’analisi dei documenti ha consentito di avere un quadro chiaro dell’Ente e delle sue regole.
I dati delle rilevazioni hanno consentito lo studio longitudinale dell’impatto di un processo di cambiamento sulle risorse umane.
L’intervista ha approfondito il punto di vista di un “agente del cambiamento” - un dirigente di vertice dell’organizzazione - che ha fornito un contributo, quanto mai fondamentale, per gli scopi del presente lavoro. Si è scelto, quindi, di adoperare una combinazione di più tecniche di rilevazione diverse tra loro in uno stesso disegno di ricerca, al fine di conoscere meglio la realtà indagata e per migliorare l’affidabilità dell’analisi.