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lumiera in cristallo. Stando agli annunci successivamente apparsi sembra che che la vicenda si concluse

lumiera in cristallo. Stando agli annunci successivamente apparsi sembra che che la vicenda si concluse procedendo a vendita diretta degli oggetti rimasti invenduti (cfr 2,3 dicembre 1863 dove si parla di pezzi che hanno subito un notevole ribasso ) e 18, 21 25, 28 maggio 1863: «per massima urgenza il sottoscritto metterà in vendita il resto del mobiliare del villino della principessa La Tour D’Auvergne in Via S. Sebastiano n. 54 con grandissimo ribasso su tutti gli oggetti tra i quali il tanto decantato Ottoman del celebre professore Barbetti, a motivo dei lavori di abbassamento già incominciati. Ferdinando Morini».

Il settimo consiste nel quadro che rappresenta un paese boschivo con ruscello in avanti ed a sinistra una capanna con villico appoggiato ad un albero, dipinto a olio su tela, stimato lire 400.

L’ottavo consiste nel quadro rappresentante Cristo in mezzo ai ladroni, dipinto a olio su tela, stimato lire 300.

Il nono consiste nel quadro rappresentante Prometeo legato sul monte Caucaso con avvoltoio che gli strappa il cuore, dipinto a olio su tela, stimato lire 4000.

Il decimo consiste nel quadro rappresentante San Francesco di Assisi in orazione, dipinto a olio su tela, stimato lire 300.

L’undecimo consiste nel quadro rappresentante la Vergine col Bambino Gesù e San Giuseppe, dipinto a olio su tela, stimato lire 12 mila.

Il dodicesimo consiste nel quadro rappresentante San Giovanni Battista che predica nel deserto, dipinto a olio su tela, stimato lire tremila.

Il tredicesimo consiste nella cartella segnata di N. 1 contenente N. 160 disegni di autori diversi a matita, stimati lire 700.

Il quattordicesimo consiste nella cartella segnata di N. 2 contenente N. 107 disegni come sopra, stimati lire 600.

2 L’incanto sarà aperto per ciascun lotto sopra i suddetti prezzi di stima

3 I lotti rimarranno aperti al pubblico tre ore avanti l’incanto onde possano attentamente esaminarsi dagli attendenti

4 Per essere ammessi ad offrire all’incanto sarà necessario depositare preventivamente nelle mani dell’ufficiale procedente al medesimo la quinta parte del prezzo del lotto al quale vuole offrirsi

5 La liberazione sarà proclamata dall’ufficiale procedente a favore dell’ultimo maggiore offerente dopo la terza interpellanza al pubblico se vi siano altri che possano e vogliano offrire.

6 Dentro le 24 ore dopo proclamata la liberazione il liberatario dovrà versare nelle mani dell’ufficiale procedente il complemento del prezzo del suo acquisto; decorso le 24 ore, il liberatario perderà la somma depositata, e si procederà a maggiori incanti.

7 Nell’atto di pagamento del prezzo di liberazione saranno rilasciati al liberatario gli oggetti acquistati.

8 Non presentandosi oblatori gl’incanti saranno prorogati al giorno successivo, e il nuovo incanto sarà aperto sul prezzo ridotto del dieci per cento; tale operazione di proroga e di sbassi sui prezzi ridotti sarà ripetuta nei giorni successivi fino a tanto che non si presentino oblatori.

9 Qualora con parziali liberazioni si giunga a realizzare la somma di lire 34.000 italiane, si cesseranno gl’incanti, ed i lotti non licitati rimarranno alla libera disponibilità del signor Francesco Pfanhauser

10 Le somme ricavate dagli incanti dovranno erogarsi dall’ufficiale procedente: 1 nella diminuizione delle spese; 2 nella dimissione del credito Piacenti in lire 6.180 e accessori; 3 nella dimissione dei crediti Sarri e Bonaccorti in lire 25.000 e accessori.

11 Quando fatti i suddetti pagamenti sopravanzi qualche somma, questa sarà rilasciata alla libera disponibilità del sig. Francesco Pfanhauser.

Fatto lì 20 Aprile 1866.

LUCIANO STRAMBI» («La Nazione» 25-27 aprile 1866, p. 4)

L’anno successivo la cronaca, segnala a febbraio un’asta privata di mobili e una liquidazione

di quadri antichi

Tesi di dottorato di Barbara Bertelli, discussa presso l’Università degli Studi di Udine

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«Avviso. Dal giorno 12 del corrente mese dalle ore 9 ant. alle 5 pom. in un locale a terreno dello stabile Martellini Lung’Arno Guicciardini nell’angolo di via Coverelli avrà principio una liquidazione di una quantità di quadri antichi, tele, cornici, alcuni disegni ed una quantità di intagli antichi e moderni provenienti da eredità, buonissimi da non temere concorrenza; dovendosi cedere il locale i signori negozianti ed amatori di Belle Arti potranno fare dei buonissimi affari» («La Nazione», 12-15 aprile 1867, p. 4)

Infine nel 1869 altre due aste volontarie di cui, sebbene trattino opere di autori importanti, come delle altre elencate fin qui non conosciamo l’esistenza di cataloghi.

«Vendita di quadri delle scuole italiana e fiamminga provenienti dalla galleria di un’antica famiglia storica italiana. Questi quadri sono esposti a Firenze in Borgognissanti n. 38 al piano terreno. La sala sarà aperta dalle 10 antimeridiane a mezzogiorno tutti i giorni, e le domeniche e i giovedì a due ora pomeridiane a partire dal 29 corrente. La vendita di questi quadri avrà luogo il 5 giugno prossimo a ore 10 antimeridiane all’Asta pubblica volontaria, e l’aggiudicazione sarà fatta al migliore offerente sul prezzo di stima fissato dai periti. Prima del giorno dell’Asta si accetteranno le proposizioni di vendita all’amichevole di uno o più quadri ad anche di tutta la collezione.

Scuola Italiana - Pietro Vannucci detto il Perugino, Niccolò alunno di Foligno, Michelangelo Buonarroti, Correggio, Caravaggio M., Albani F., Sassoferrato, Guercino, Guido Reni, Giorgione, Raffaello, Alfani Orazio , Raffaellino del Colle, ec.

Scuola Fiamminga – Vanhuysum Giovanni, ec.

Per informazioni dirigersi al signor D. A. V., Firenze, fermo in posta» («La Nazione», 19 maggio 1869, p. 4)

«Asta amichevole di mobilia. Per trasferimento a Parigi il giorno 11 ottobre prossimo e successivi in Borgo Ognissanti n. 50, secondo piano, si venderà tutto il mobiliare del Quartiere al migliore offerente. A cominciare da oggi tutti i giorni dalle 10 alle 4 sarà aperto il locale per chi volesse farne acquisto anche prima» («La Nazione», 18 settembre 1869, p. 4)

A fianco delle aste, il commercio d’artesi svolgeva per trattativa diretta e gli avvisi del quotidiano ne sono l’unica testimonianza

«Agli amatori di Belle Arti. Si vende a pronti contanti una cassettina di bronzo opera di Donatello. Dirigersi al negozio dei fratelli Fabbri, via del Corso di faccia alla chiesa dei Ricci» («La Nazione», 29 novembre e 26 dicembre 1863, p. 4)

«Nel negozio di stampe di Giov. Battista Maggi, in via d’ Banchi n. 1, ed in una sala dell’albergo di Porta Rossa si trovano esposti in pubblica mostra alcuni quadri a olio, copie accuratissime e benissimo conservate delle migliori tele dei grandi maestri della scuola italiana, tedesca, francese, fiamminga e provenienti da una privata galleria che per particolari circostanze il suo padrone è costretto a mettere in vendita» (segue lista dei quadri) («La Nazione», 19 maggio 1869, p. 4)

«Esposizione di un quadro originale di scuola fiamminga, di una estrema precisione e finatezza – in Via Borgognissanti, nel negozio di quadri e fotografie n. 82» («La Nazione», 19 giugno 1869, p. 4)85

«Vendita di quadri. Originali di Dolci, Cignali, Allori, Albano, Di Credi, Brueghel, Synoghel, Van Dyck ed altri, occasione favorevole. Indirizzarsi tutti i giorni feriali dal mezzodì alle 2 al portiere dell’Hotel Bonciani, Piazza Santa Maria Novella, Firenze» («La Nazione», 28 dicembre 1869, p. 4)

«Si vende per causa di partenza a prezzo discretissimo un gran quadro in tela senza ristauro, giudicato da professori opera originale di Guercino da Cento. Trovasi esposto nello studio del Signor Raffaello Venturini, Via de’ Bardi n. 60, a tutto il giorno 29 agosto corrente» («La Nazione», 20 agosto 1869, p. 4)

Negli stessi anni i documenti d’archivio testimoniano anche un’altra importante consuetudine: l’offerta di acquisto di opere (di provenienza non necessariamente fiorentina) al Governo. La legge prevedeva che il Governo avesse diritto di prelazione sugli oggetti in uscita pertanto alcuni collezionisti seguivano questa procedura di offerta, spesso sottolineando di avere già ottenuto una richiesta di vendita per un certo prezzo. È il caso della richiesta di alienazione per quattro dipinti, (tra cui una Annunciazione di Lorenzo Lippi ritenuta di interesse per la Galleria) avanzata nel maggio del 1860 dal parroco Giuseppe Cini della chiesa di S. Donato in collina; nella richiesta il parroco si affrettava a comunicare di aver già ricevuto un’offerta di 300 monete dal Sig. Toscanelli di Pisa; in questo modo se il Governo, dopo un accurato esame effettuato dagli ispettori, non avesse ritenuto l’opera di particolare importanza per la Galleria e avesse reputato il denaro offerto superiore al valore dell’opera, dunque conveniente per il venditore, avrebbe concesso il permesso di esportazione86.

Ancora nel maggio del 1860 la Direzione della Pubblica Istruzione incaricava il Direttore delle Gallerie di inviare due periti a valutare il quadro antico rappresentante la Madonna col Bambino

con i Santi Girolamo, Iacopo, Antonio Abate, Maddalena e un santo beato vestito di bianco

della chiesa di S. Jacopo a Pietrafitta per il quale era stata fatta richiesta di alienazione. I due periti, Emilio Burci e Francesco Acciai – lo stesso che poneva il visto sulle richieste di esportazione-, effettuato il sopralluogo stesero una relazione dalla quale si evince che il dipinto, il cui stile ricorda quello di Benozzo Gozzoli, era considerato opera di un certo pregio, ma non tale da figurare nelle collezioni delle Gallerie. Al dipinto venen riconosciuto un valore massimo di 200 francesconi, molto inferiore all’offerta di 300 francesconi già ricevuta dal parroco, a cui pertanto fu concesso il permesso di alienazione87.

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L’unico fotografo che risulta in Borgognissanti (ma dal 1873) sembra essere Schemboche, ma nessuna fonte identifica l’attività come negozio di quadri.

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ASGFi, 1860, n. 37. L’opera presumibilmente acquistata da Toscanelli, non compare tra i 236 dipinti del catalogo di vendita della sua collezione avvenuta nel 1883.

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Tesi di dottorato di Barbara Bertelli, discussa presso l’Università degli Studi di Udine

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