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Iluoghidicura

A fronte della complessità dei bisogni delle persone, della molteplicità delle relazioni, delle specificità territoriali e della pluralità delle competenze necessarie per una cura appropriata e sicura,assumesemprepiùimportanzadelinearechiaramenteilruolodiciascunluogodicuraedi assistenza,oltrealpercorsocheil pazienteintraprendeelemodalità/criteridiaccessoaiservizi sanitari e socio sanitari. Il sistema di offerta regionale, modulato su un’offerta distinta per intensitàdicura,comprende: - struttureospedaliere,sviluppatesecondoilmodello“HubinSpoke”,distintein:Hub, presidiospedalieri(SpokelegatialHubdiriferimento),nodidireteestruttureintegrative dellarete; - strutturesanitariedicureintermedie:OspedalidiComunitàeUnitàriabilitativeterritoriali, Hospice,struttureriabilitativeextraospedaliere(exart.26legge833/1978),comunità terapeuticheriabilitativeprotetteditipoAealtrestrutturesanitariecaratterizzatedalla temporaneitàdellapermanenza; - strutturesocioͲsanitarieresidenzialiesemiresidenziali,chesiarticolanoincentridiservizio peranziani,perdisabili,perledipendenze,etàevolutivaelasalutementale. TrovanocoordinamentopressoilDistrettoulterioriunitàdiofferta:MedicinediGruppo,eteamdi assistenzaprimariadiversamenteorganizzati,leequipedicurepalliativeedicuredomiciliari. Lestrutturesanitarieesociosanitarieconcorronoadeterminarelaretedell’offertaassistenziale delsistemadellacuredellaRegionedelVenetonelrispettodeiseguentivincoliprogrammatori: - finoa3postilettoacutiospedalieriogni1000abitanti; - finoa0,5postilettodiriabilitazioneospedalieraogni1000abitanti; - finoa0,6postiogni1000abitantipertutteletipologiedistruttureintermedie;

La sfida è rappresentata dal creare le condizioni di sistema affinchè l’organizzazione del SSSR realizzil’integrazionediquestiluoghidicura,creandocosìunaretechesoddisfilerealiesigenzedi cura del paziente nel territorio di riferimento garantendo l’equità di accesso ed una uniformità assistenziale

È compito della programmazione dunque definire il ruolo, le funzioni strategiche, nonché le relazionidellesingolestrutturesanitarieall’internodelmodellodeiluoghidicuraelaconseguente dotazione di posti letto della singola struttura, declinati per disciplina/specialità nel caso delle strutture ospedaliere, definite su valutazioni dei bisogni assistenziali, bacini di riferimento e diffusionedellespecialità,complessitàdeicasitrattati. Ilsistemaarete IlSistemaSanitariovenetoècaratterizzatodaun’altaintegrazionedeiluoghidicura,deiservizie deiprofessionistiehatragliobiettiviprioritariquellodiassicurarealpazienteunaccessoallecure migliori,appropriateetempestiveedigarantirecontinuitàdicuraattraversoilsuperamentodella frammentazionedeipercorsi,facilitandolaricomposizionedeiserviziintornoallapersona. Devonoesseresviluppatimodellidiintegrazioneconilterritorioperlagestioneelapresaincarico integrata dei pazienti cronici ed elevato grado di complessità assistenziale, anche attraverso l’introduzionedimodelliinnovativi.



Per i luoghi di cura, è stato definito un modello di rete “Hub and Spoke” che ha consentito di assegnare, a tutti gli erogatori, ruolo, funzioni e dotazione strutturale, parametrati sulla base di standardassistenziali.

Le reti cliniche, organizzate all’interno della rete Hub and Spoke, si sviluppano nel rispetto della logicadeibacinidipopolazioneedelladiffusionedellespecialitàprevisteanchedalDM70/2015 “Regolamentorecantedefinizionedeglistandardqualitativi,strutturali,tecnologiciequantitativi relativiall'assistenzaospedaliera.”. L’insiemedeiCentridiriferimento,chedeveesserefortementeintegratoconilsistemadellereti, deveesseresottopostoarevisioneognitreanni. HubandSpoke NegliultimianniinVenetol’ospedaleèdiventatosempredipiùilluogodicuradedicatoallasola fase acuta del percorso assistenziale e questo risultato è stato il frutto di un lungo processo di cambiamentoorganizzativo,testimoniatotral’altrodauntassodiospedalizzazionetraipiùbassi inItalia.

A livello nazionale è stata confermata la pienacoerenza diquesta strategia con quanto previsto dagli“Standardqualitativi,strutturali,tecnologiciequantitativirelativiall’assistenzaospedaliera” previsti nel DM 70/2015; l’elevato livello qualitativo delle prestazioni erogate e delle modalità organizzative, inoltre, è stato riconosciuto negli ultimi anni dai diversi sistemi di valutazione di sistemisanitari,sianazionalicheinternazionali.

La dotazione dei posti letto ospedalieri prevista con la L.R. 23/2012 di 3,5 posti letto per mille abitanti, di cui 3 per mille per acuti e 0,5 per riabilitazione, ha consentito di dare appropriata rispostaallenecessitàassistenzialidiricoveropericittadiniveneti;inoltre,ilparametroaggiuntivo di0,2postilettopermilleabitantidedicatoaipazientiprovenientidafuoriregione,inuncontesto dicostanteeprogressivoaumentodellamobilitàattiva,haconsentitodiassistereadeguatamente anchetalitipologiediutenti. Siconfermaquindiilparametromassimocomplessivodi3,7postilettopermilleabitantiprevisto anchedallanormativanazionale,dicui0,7dedicatiallariabilitazione. Ladefinizionedeiluoghidicuraperl’assistenzaospedaliera,articolatisecondounmodellodirete “Hub and Spoke” è definita con provvedimento giuntale previo parere della Commissione Consiliare ed è sviluppata in coerenza con quanto previsto dal DM 70/2015 che stabilisce tra l’altro,cheilruolodell’OspedaleeleSpecialitàassegnatesianoindividuateinriferimentoaibacini dipopolazioneserviti. Pertantoletipologiedistruttureospedalierechecaratterizzanolaretedeiluoghidicuraregionale sono: - 5OspedaliHubconbacinodipopolazionedicirca1milionediabitanti. - 2OspedalidirilievoprovincialeidentificaticomeHub(RovigoeBelluno)perlespecialità assegnateincoerenzaconilcitatoDM70/2015;

Tra i 5 Hub previsti, l’Azienda OspedaleͲUniversità di Padova e l’Azienda OspedalieraͲ Universitaria Integrata di Verona sono individuate come Hub di eccellenza di rilievo regionale;

Istituto Oncologico Veneto è individuato come Hub di riferimento regionale per quanto riguardalapatologiaoncologica,



Ͳ ospedalinodidireteestruttureintegrativedirete.

Gli Hub di eccellenza sono qualificati dalla presenza di alte specializzazioni e garantiscono la competenzanecessariaperlagestionedellecasistichepiùcomplesse,anchegrazieallapresenza delletecnologiepiùinnovative.Sonocaratterizzatidallasinergicacooperazioneistituzionaleconle UniversitàdiPadovaeVerona,dall’integrazionedell'attivitàassistenziale,didattico/formativaedi ricerca, e dalla partecipazione alle reti nazionali oltre che dalla cooperazione con i centri ospedalieridimaggiorprestigiointernazionale.

Varealizzata,pressoilsitodiPadovaEst–S.Lazzaro,lanuovastrutturaospedalieraNuovoPolo della Salute di Padova, come da Accordo siglato il 21 dicembre 2017 tra Regione del Veneto e Comune di Padova ed inserito nella programmazione regionale come Hub a valenza regionale e sovraregionale.

GliHubgarantisconolosviluppodellepraticheclinicheel’introduzionedelleinnovazioniderivate dalla ricerca nella pratica ospedaliera, contribuendo al miglioramento continuo dei livelli di assistenza della rete ospedaliera regionale. Supportano le strutture della rete ospedaliera regionale nella gestione delle casistiche complesse sia attraverso modelli di centralizzazione dei pazienti,ancheperlasolafaseacutadelpercorsoassistenziale(facilitandopoiunapresaincarico da parte delle strutture ospedaliere di prossimità per la gestione della fase postͲacuta), sia attraversolosviluppodimodellidiconsulenzadagarantireancheconstrumentiinformatici. Gli ospedali Hub rappresentano il vertice della piramide organizzativa per il territorio di riferimento.

GliOspedaliSpokeeNodidireteassumonolafunzionediOspedalidiriferimentoterritorialeper lepatologieamediaebassacomplessità;inconsiderazionedelladefinizioneterritorialedelleULSS è necessario sviluppare un maggior coordinamento tra le strutture ospedaliere delle Aziende Sanitarie,pergarantireun’offertauniformeedaccessibile,cheriducaleinefficienzedisistemae migliori i livelli di integrazione con le strutture territoriali, anche in considerazione di quanto previstodalProgrammaNazionaleEsiti,circaivolumiminimiegliesitipertipologiadiprestazioni. Sirendedunquenecessario,nellaretecosìdelineata,rafforzareilruolodellestruttureclassificate come Spoke e Nodi di rete, in ragione della maggiore importanza che rivestono nei rispettivi ambiti territoriali, per le altre strutture che concorrono a erogare prestazioni di bassa e media intensità, nel rispetto del concetto di prossimità delle cure per tali tipologie di prestazioni pur centralizzando,comedetto,leprestazionidialtacomplessità.

In definitiva viene confermato il modello “Hub and Spoke” quale struttura portante dell’organizzazione dell’assistenza ospedaliera, sulla quale vanno definite e strutturate le reti clinichechedevonoprevederelavalorizzazionedellestrutturepartecipantiallarete.

Nell’ambitodellamedesimaAULSSpossonoessereorganizzatidegliOspedaliriuniti,secondoun modellodigestioneoperativadelleattivitàsanitarieedassistenzialiconfiguratosulDipartimento ad Attività Integrata, al fine di perseguire l’ottimale realizzazione del percorso diagnosticoͲ terapeutico e riabilitativo ed esercitare in forma unitaria e coordinata le attività assistenziali. Il Dipartimento, così configurato, garantirà una migliore integrazione con i diversi territori, grazie alla gestione unitaria delle risorse economiche, umane e strumentali assegnate. Tale modello consentirà,inoltre,unamiglioreeuniformeerogazionedeiservizisanitari,nonchédirenderepiù competitiva l’offerta sanitaria territoriale. Il modello è definito dalla Giunta regionale ed è impiegatoprincipalmentenelleareeincuiiservizisonoerogatidapiùpresidiospedalieri.

Vasalvaguardatalaspecificitàdelterritoriomontano,lagunare,delpolesineedelleareeabassa densitàabitativa,ancheinconsiderazionediquantoprevistodall’articolo15delloStatuto,alfine



di garantire l’equo accesso di tutti gli utenti ai servizi, nel rispetto delle specialità assegnate in coerenza con il DM 70/2015 e dei tempi di attesa, in una logica di area vasta. In particolare nell’erogazione dei servizi in emergenza e urgenza, nelle reti tempo dipendenti va garantita la rapiditàdell’interventosecondolostandard“goldenhour”.

Vaaltresìassicuratal’offertadiadeguatiservizinellelocalitàadaltadensitàturistica,concadenza stagionale, nei periodi di maggiore presenza in modo da garantire le prestazioni appropriate ai turisti, senza che ci siano conseguenze sull’erogazione dei servizi programmati alla popolazione residente.