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Prevenireinfortuniemalattieprofessionali

Ͳ coinvolgimento della popolazione nell’adozione di comportamenti che riducano la

proliferazionedeifocolailarvalieperl’adozionedimisurediprotezioneindividuale;

Ͳ attivazione di una Commissione Regionale Permanente con il compito di coordinare le

attivitàdituttigliattoricoinvoltiadiversotitolonelleazionidisorveglianzaeprevenzione dellesuddettemalattieenellalottaalvettore.

Prevenireinfortuniemalattieprofessionali

LaRegionedelVenetointervienenelcampodellatuteladellasaluteedellasicurezzaneiluoghidi lavoro con compiti di indirizzo, coordinamento e monitoraggio. Le funzioni operative sono garantite sul territorio dai Servizi di Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL), istituiti presso il Dipartimento di Prevenzione di ciascuna Azienda ULSS, col mandato istituzionale di contribuire alla riduzione di infortuni sul lavoro e malattie professionali e al miglioramentodelbenesseredeiLavoratori,integrandoattivitàdivigilanza,controllo,assistenzae promozionedellasaluteconicompitipropridellaPoliziaGiudiziariaeconleattivitàdicarattere sanitario. Il sistema istituzionale delineato dalla normativa si fonda sulla partecipazione di Istituzioni e Parti Sociali a livello nazionale, regionale e locale, sia nella fase di programmazione strategica,sianellafasedimonitoraggiodelraggiungimentodegliobiettivi,conladuplicefinalità dipotenziareilcoordinamentodelleattivitàdiprevenzioneevigilanzaedigarantireunamaggiore efficaciaall’azionepubblicaperilmiglioramentodeilivellidituteladeiLavoratori.

Le attività, programmate secondo le linee di indirizzo strategiche nazionali del Piano Nazionale della Prevenzione, si fondano prima di tutto sul perfezionamento dei sistemi di conoscenza e sorveglianza di rischi professionali, infortuni sul lavoro e malattie professionali e correlate al lavoro, e sull’analisi del contesto economico, sociale ed epidemiologico, al fine di individuare le priorità di intervento. In tale quadro, per il superamento delle diseguaglianze di salute, risulta strategicomigliorarel’efficaciadelleattivitàdicontrolloel’omogeneitàdegliinterventi,mediante ilpotenziamentodelcoordinamentotraServiziSPISALdelleAziendeULSSemediantelaverifica dellaqualitàdegliinterventiancheconlametodologiadell’audit.

In tale direzione si inserisce, inoltre, l’implementazione del nuovo sistema informativo regionale perlagestionedeiServiziSPISALqualestrumentoperaccrescere,subaseregionale,l’uniformità delle procedure di lavoro, registrare il miglioramento dei livelli di sicurezza degli ambienti di lavoro, monitorare la copertura dei livelli essenziali di assistenza, garantire l’interfacciamento e l’integrazione con altre basi di dati e facilitare la possibilità di sviluppare la cooperazione applicativaconaltriEnti.

Inoltre, quale strumento rafforzativo delle funzioni previste dal mandato istituzionale e degli impegniassunticonisopracitatidocumentiprogrammatori,conDGRn.1055del17luglio2018è stato apportato il “Piano strategico 2018 – 2020 per il consolidamento e il miglioramento delle attività a tutela della salute e della sicurezza dei Lavoratori”, finalizzato prioritariamente al contrasto del fenomeno infortunistico, anche in considerazione dell’incremento assoluto di infortunisullavoroconesitomortaleregistratonelprimosemestre2018.

Leattivitàsanitariesonoorientateprincipalmenteallaricercaattivadeidannicronicidalavoroe alla sorveglianza dei soggetti con pregressa esposizione professionale a sostanze con effetti a lungo termine. In particolare, l’attività di sorveglianza sanitaria degli exͲesposti ad amianto è effettuata coerentemente con gli indirizzi operativi approvati con Intesa tra Governo, Regioni e Provincie Autonome del 22.02.2018, ai sensi dei quali è garantita la sorveglianza attiva dei Lavoratori exͲesposti ad amianto (in possesso della prevista certificazione da parte di INAIL o individuatidall’integrazionedialtrefontiinformative),conaccertamenticliniciestrumentalinon onerosipergliinteressati.



Parallelamente all’attività di vigilanza controllo e alle attività sanitarie (orientate essenzialmente alla ricerca attiva dei danni cronici da lavoro e alla sorveglianza degli exͲesposti a sostanze con effetti a lungo termine), assumono un’importanza crescente la promozione della cultura della saluteedellasicurezzaneiconfrontidi:DatoridiLavoro,LavoratorieloroAssociazioni,medianteil sostegnodell’organizzazioneedellagestionedellasaluteesicurezza(conparticolareattenzionea piccole e microͲimprese) e, in senso più ampio, attraverso l’attivazione di programmi di promozione di stili di vita sani nei luoghi di lavoro, con il coinvolgimento del sistema della prevenzione delle Aziende e con il potenziamento della comunicazione esterna rivolta a stakeholderistituzionaliesociali,nonchéaiprofessionistieaisoggettiattividellaprevenzione.

Potenziareisistemidisorveglianzasullostatodisalutedellapopolazione

SiprevedediconsolidareiSistemidiSorveglianzadellaPopolazione(Passi,PassiD’Argento,OKkio, HBSC) al fine di monitorare lo stato di salute percepita dalla popolazione, la percezione della qualitàedelsostegnofornitodaiservizisanitariallapropriasaluteeperseguireitrendlegatiagli stili di vita. Tali Sistemi di sorveglianza consentono il monitoraggio e la valutazione della programmazione in tema di prevenzione ma, più in generale, rappresentano un supporto per la programmazionesanitaria.

Per quanto riguarda la sorveglianza delle malattie infettive in sanità pubblica, la Regione ha costituitounaseriediflussiinformativiinformatizzatiinterconnessitradiloroilcuilivellodisintesi e approfondimento è diverso a seconda delle caratteristiche della malattia, della rilevanza delle informazioni necessarie e del tipo di programmi di controllo che vengono condotti. Tali flussi permettono, nello loro capacità di lavorare in modo interͲoperabile, di segnalare eventuali emergenze in modo da avviare tempestivamente indagini epidemiologiche necessarie per ogni casosospetto.

Garantireisistemidisorveglianzasullasicurezzaalimentare

LaRegionedelVenetoèautoritàcompetenteregionalepericontrolliufficialiinmateriadiigiene deglialimentiegarantiscel’applicazionedellanormativaeuropeaenazionalelungol’interafiliera di produzione, lavorazione, distribuzione e somministrazione degli alimenti, “dal campo alla tavola”,perilterritoriodipropriacompetenza.Laprospettivaattraversocuivannoinquadratele azioni che incidono sulla sicurezza alimentare è quella della “one health”, partendo cioè dal riconoscimento che la salute dell’uomo dipende dalla salute degli animali e dalle condizioni dell’ambiente in cui uomini ed animali vivono e da cui traggono le risorse per alimentarsi e per produrre alimenti, è necessario che il governo di questi tre ambiti sia coordinato e superi la settorialitàpergarantirenonsolounrisultatocomplessivosolidoedefficacealungotermine,ma ancheunagestioneeconomicamentevantaggiosa.

Il ruolo regionale è quello di fornire indicazioni per l’applicazione della normativa di settore ai diversi portatori di interesse e di indirizzare e coordinare le attività di controllo effettuate dai Servizi (SIAN, SIAOA, SSA, SIAPZ,) dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ULSS, autorità competentilocali,elefunzionidisupportoedanalisiincapoadARPAVeall’IstitutoZooprofilattico Sperimentale.

La pianificazione strategica regionale dei controlli, che discende dal Piano Nazionale Integrato (PNI),prevedel’adozionediazioniintegratesullabasedelladefinizionediprocedurecondivisee coordinate tra i diversi enti coinvolti nei controlli; la condivisione di procedure gestionali ed operativehainoltrel’obiettivodiassicurarecheicontrollisianosvoltiinmodopiùomogeneoda parte degli operatori. L’aggiornamento su base annuale della programmazione specifica delle attivitàdicontrolloèdettatadallanecessitàdiunmonitoraggiofrequenteedellarendicontazione annuale dei risultati ai livelli superiori di gestione. La verifica della conformità organizzativa e



dell’efficacia delle attività in capo alle Aziende ULSS viene garantita dal Sistema di audit attuato annualmentedallaRegioneaisensidell’art.4(6)delregolamento(CE)n.882/2004.

GliambitidiattivitàdeiServizidelDipartimentodiPrevenzionechesioccupanospecificatamente di sicurezza alimentare e di sanità pubblica veterinaria includono, oltre al controllo ufficiale in materia di igiene degli alimenti e dei mangimi, di salute e di benessere degli animali, di sottoprodottidiorigineanimale,difarmaciveterinariediprodottifitosanitari,lasorveglianzaela prevenzionenutrizionaleegliinterventiattiadassicurarel’igieneurbanaedegliallevamenti. Sicurezzaalimentare Alfinedidaattuareinmanierauniformesulterritoriolenormativeeuropeeenazionaliinmateria dicontrolliufficiali,laRegioneritienestrategicogestire: - laformazionedibasedeglioperatoriaddettiaicontrolli,edinparticolaredegliauditor; - laprogrammazionepluriennaleedannualedeicontrolliedilcoordinamentoconilaboratoridi analisi; - ilcoordinamentotraautoritàcompetentiealtriorganidicontrollo; - lacondivisioneel’adozionediprocedureemodalitàdicontrollouniformi; - losviluppodiprocedureinformaticheperlagestioneerendicontazionedelleattività; - lagestionedelleallertealimentariedeimangimiedellerelativeemergenze; - gliauditinternisulleautoritàcompetentilocalielaverificadell’efficaciadelleattività. InoltrelaRegioneèimpegnatanell’attuazionedegliindirizzidisemplificazioneamministrativaper glioperatorieconomici,conparticolareriferimentoalleimpresedelsettorealimentare,anchein relazioneall’agendadigitale.

Infine, altre attività che coinvolgono la Regione e i Servizi delle Aziende ULSS sono finalizzate a promuoverel’educazioneelapromozionedellasaluteinambitoalimentare,attraversoiniziative per informare la popolazione sulle buone pratiche igieniche relative alla sicurezza alimentare, a garantireilsupportotecniconecessarioalleimpresealimentariperl’esportazionedeglialimentie asviluppareazionidicoordinamentonell’ambitodellaPoliticaAgricolaComune.

SanitàAnimaleeIgienedegliallevamenti

LaRegionedelVenetorappresentaunadelleprincipalirealtàzootecnichealivellonazionale,con particolareriferimentoalsettoredeibovinidacarneeallafilieraavicola.E’pertantonecessario dare attuazione ai piani di controllo delle malattie infettive, al Piano Nazionale Alimentazione Animale,alPianoNazionaleResiduiealpianodicontrollodeifarmaciveterinari.Inoltre,stantela peculiarità della zootecnia regionale, è necessario prevedere lo sviluppo delle seguenti priorità, ancheattraversol’implementazionedispecifichepiattaforme:

- rafforzare i piani di controllo per l’individuazione precoce delle zoonosi, in particolare per quelleemergenti;

- sviluppare e dare attuazione ai piani per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche;

- definirenuovilivellidibiosicurezza,inparticolarenelleareeadelevatadensitàdiallevamenti avicoli;



- rafforzarelemisuredigestionedelleproblematichediigieneurbanaveterinaria,ivicomprese ilcontrollodellepopolazionianimalisinantrope;

- strutturare in maniera coordinata i diversi piani di monitoraggio sanitario delle popolazioni animaliselvatiche;

- sviluppareattivitàfinalizzateacontrastareilfenomenodell’antimicrobicoresistenza,qualiad esempiolaformazionedeiveterinariprescrittori,elaprogrammazionedeicontrollidaparte dell’Autoritàcompetente;

- assicurare il benessere animale attraverso la valutazione basata sull’analisi del rischio. In particolare si dovrà razionalizzare, integrare e semplificare i controlli ufficiali effettuati sugli operatoridelsettore.

La Regione del Veneto, nell’ambito della propria programmazione, può affidare all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie la gestione di specifici progetti di ricerca, la realizzazioneopartecipazioneaprogrammidiSanitàPubblicaveterinaria,chepossonoprevedere anchel’esecuzioneditestdilaboratorioneisettoridicompetenzadell’Istituto.

IlCentroRegionalediEpidemiologiaVeterinaria,affidatoall’IstitutoZooprofilatticoSperimentale delleVenezie,èunostrumentooperativodellaRegionedelVenetoperlostudio,pianificazionee coordinamento delle azioni di prevenzione e controllo nei settori della sicurezza degli alimenti, dellasaluteumanaeanimaleedelbenessereanimale.Taliazionitrovanofondamentonelsistema informativo regionale dei Servizi Veterinari e dei Servizi di Igiene degli Alimenti e Nutrizione implementatoegestitodalCentro.

Lacomunicazione

La comunicazione rappresenta, insieme alla formazione, una delle attività trasversali presenti sottovarietipologieinquasilatotalitàdeiProgrammidiprevenzioneepromozionedellasalute. Tale presenza variegata che va dal tradizionale materiale informativo cartaceo, alle APP per promuoverestilidivitaoadesioneaprogrammidiprevenzioneindividuale,passandoattraverso sitispecifici,rivoltisiaacittadinicheoperatori,videomessaggiperlesalediattesa,rispondead alcuniobiettivispecificinell’ambitodellacomunicazionedellasalute,quali: - interventipermigliorarelecompetenzecomunicativedeiprofessionistidellasalute; - supportoallapopolazionechecercainformazionisullasaluteesuiserviziofferti; - educazionedeicittadiniinmeritoatematichesanitarie,rischi,misurepreventiveemodalitàdi accessoaiServizisanitari.

Dati tali obiettivi la comunicazione della salute può essere definita come “lo studio e l’impiego dellestrategiedicomunicazioneperinformareeinfluenzare,neisingoliindividuienellecomunità,

decisioni finalizzate a incrementare lo stato di salute”1. Lo spirito, quindi, che anima la

comunicazione all’interno di tale area è quello non solo di produrre messaggi o materiali, ma anchediinnescarepercezioni,convinzioni,atteggiamentiestimolarecambiamentiperl’adozione oilmantenimentodinuovicomportamentidisalute.

La comunicazione in ambito vaccinale, ad esempio, ha sempre avuto un ruolo cruciale per l’accettazione o meno delle pratiche vaccinali, ma in questo ultimo decennio, con l'avvento del 





web, abbiamo assistito ad un cambiamento radicale dei mezzi e delle strategie comunicative, nonché all’aumento esponenziale della quantità di informazioni con una diversificazione delle modalità di fruizione e di impiego. Internet rappresenta attualmente il principale mezzo di comunicazione: secondo i dati Istat, il 50% degli utenti ricerca informazioni di tipo sanitario su internet. Tuttavia l’elevata disponibilità di informazioni contrasta con la qualità delle stesse: spessolenotizie,idati,leconclusionieigiudizidiffusisulwebrisultanoinesattieingannevoli. Inoltre, la comunicazione anche quale strumento significativo per il confronto e lo scambio di buoneprassi,didati,informazionielineedilavoro,siatraoperatoridellasanitàcheprofessionisti dialtreagenzie,ades.glioperatoridellaristorazionecollettivaotecniciurbanisticideglientilocali nell’ambitodellaprevenzionedegliincidentistradali.

Nelle diverse forme di comunicazione ritroviamo, infine, alcuni dei punti cardine della programmazionesopraelencati,quali:

- Life course:una comunicazione perogni fase del ciclo dellavita. La comunicazione segue la

personanelsuoarcodivitadalperiodopreconcezionale,allamaternità,aiprimiannidivita nell’ambito dei Programmi specifici per argomento di salute garantendo continuità e omogeneitàalmessaggiocomunicativo;

- strumentidiversipersettingdiversi,alfinediraggiungerelepersonelàdovevivonoͲlacasa,

la scuola, l’ambiente di lavoro, la comunità di appartenenza. La scelta di comunicare alle personenellorosettingdivitaèdeterminatadallavolontàdisottolinearel’obiettivoultimo che è quello di supportare le scelte di salute delle persone nella loro quotidianità. Una comunicazione,quindi,alserviziodellepersone,basataanchesullaconvinzionecheèinutile avere un buon sistema sanitario, prestazioni efficienti, programmi di prevenzione e promozione della salute se i cittadini non usufruiscono dei servizi disponibili o non vi aderisconoperchénonadeguatamenteinformatiopersuasi,insomma,unaprevenzionecheè vicinaallepersoneecheparlalostessolinguaggio;

- comunicazioneaserviziodell’intersettorialitàquandosiproponediraggiungeresettoridiversi

da quello della sanità, rivolgendosi a partner e stakeholder dei Programmi negli obiettivi di saluteades.amministratoridientilocali,professionistidipalestreterritorialinelProgramma prescrizionedell’eserciziofisico,leadergruppidicammino,ecc.;

- comunicazione quale strumento per contrastare le diseguaglianze di salute, messaggi che

cercano di colmare, ad esempio, producendo materiali multilingue, le difficoltà linguistiche che impediscono alle persone di altre culture di accedere e comprendere i contenuti informativi relativi all’accesso ed uso dei diversi fattori protettivi per la salute forniti dai Servizisanitari.Loscopoèdirenderefruibilipertuttalapopolazioneeleggibilegliinterventi efficaci, superando le differenze territoriali, con l’obiettivo di limitare le diseguaglianze causatedacondizionisocialiedeconomichecheinfluisconosullostatodisalute.

Siintendesviluppareunpianodicomunicazionecoordinatoemultimodalecapacediesprimerela vision e mission che sottendono ai programmi di prevenzione e promozione della salute, sviluppatoconobiettivibendefinitipergarantirelapartecipazioneedilprotagonismodeicittadini alle scelte di salute. Ciò in sinergia con gli obiettivi regionali di promuovere una capillare e trasparente informazione ai cittadini sui servizi che erogano nelle strutture socioͲsanitarie, attraversostrumentidicomunicazionedelleULSS(cartadeiservizi,sitiweb,bollettiniperiodici), favorendoanchelacondivisionedelleregoledifunzionamentodelSSSR.







Laformazione

La formazione si articolerà in eventi formativi rivolti al personale sanitario (Dirigenti delle Unità Organizzative dei Distretti, Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Dirigenti dei DipartimentidiPrevenzione,OperatorideiPuntinascita;OperatorideiServiziVaccinali,Operatori specialistiinmateriediverse,Operatorisanitarinonmegliospecificati,Operatoriappartenentiai GruppidiGuadagnareSalute)eapersonechenonrientranotrailpersonalesanitario: x Enticomunali:amministratoricomunali,tecniciurbanistici; x Scuola:insegnanti,Dirigentiscolastici,studenti,genitori; x Ristorazionecollettiva:addettiallaristorazione,componenticomitatimensescolastiche; x Palestre:gestori,specialistieserciziofisico; x Mondodell’associazionismoedelvolontariato:volontarigruppidicammino; x Popolazionegenerale.

La formazione è uno strumento a supporto della Sanità pubblica, al fine di aumentare le competenzenecessarieperuncambioculturalesiadeglioperatorisanitarisiadellapopolazione generale,rispettoalnuovomododiconcepirelaprevenzioneelapromozionedellasalute.

La Regione del Veneto intende, ad esempio nell’ambito della prevenzione delle malattie trasmissibili,continuarelaformazionedeglioperatorideiservizivaccinali,pediatridiliberasceltae di personale sanitario ospedaliero e territoriale coinvolto nelle attività di prevenzione delle malattie infettive e dare ulteriore impulso ad una campagna di informazione rivolta alla popolazionegenerale,alfinedisensibilizzaresull’importanzadellevaccinazioniperlatuteladella salute del singolo e della collettività. L'impiego di nuove tecnologie Ͳ social network, portale internet vaccinarsinveneto.org Ͳ affiancherà gli strumenti più tradizionali quali opuscoli cartacei, posteretc.

Lafinalitàgeneralechesivuoleperseguireconlaformazioneèdipromuovereunanuovamodalità di lavoro, cioè la trasversalità di intervento come punto di forza di questa area. Nello specifico, attraversounsistemadiaggiornamentocontinuoeaccreditato,siintendefavorirelacondivisione dilinguaggiedicompetenze,l’omogeneizzazionediprocedureeprotocolli,losviluppodinuove lineedilavoro,lacreazioneeilconsolidamentodelleretidicollaborazioni.

Un modello importante di riferimento per la strutturazione dei percorsi di formazione,

aggiornamento e supporto alle linee di intervento sono le “Competenze Chiave” (CompHP2)

definitecome“l'insiememinimodellecompetenzechecostituisconounabasecomunepertuttii ruoli della promozione della salute, ossia ciò che ci si aspetta che tutti i professionisti della promozionedellasalutesianocapacidifareperlavoraresulcampoinmodoefficiente,efficacee appropriato”.

Losviluppodicompetenzeavanzateèrivoltosoprattuttoaiprofessionistidellapromozionedella salute, intesa come ambito di pratica specialistico e di crescente qualità, con il fine di incrementarel’efficaciaelaricadutadeipropriinterventiancheneiconfrontidellaculturaedei valoridisalutedelcontestod’azione.

 



Lo sviluppo di competenze chiave si basa sull’aggiornamento continuo degli operatori e sulla revisionedellepratichegiàinessereedècorrelatoadunavastagammadipotenzialiapplicazioni neidiversisettori.

Allalucedellariorganizzazioneaziendaleeinrispostaallaprogrammazionenazionaleeregionale, che definisce e normalizza ambiti di attività nuovi, anche in risposta al crescente peso della cronicità,ènecessariorivedereicarichidilavorodelpersonaledeiDipartimentidiPrevenzione,in una logica di razionalizzazione delle risorse al fine di garantire maggiore intersettorialità tra i Servizi,ridefinirelecompetenzenecessarie,esperimentareunmodellodiintercambiabilità(taskͲ shifting) per il personale. Tale approccio dovrà portare alla definizione di dotazioni standard del DipartimentodiPrevenzione.

 





Programmaredall’analisideibisogni

La ricerca dei fattori eziologici e di rischio delle malattie rappresenta il primo e indispensabile passoversolaprevenzioneeilcontrollodellemalattiestesse.

Negli ultimianni lo sviluppo di raccolte sistematiche di dati associati all’erogazione di assistenza sanitaria(FascicoloSanitarioElettronico,registridimalattia,banchedatiassistito)hapermessoad contribuire ad accrescere la conoscenza dei fenomeni legati alla salute dell’individuo e in particolareconsente: - diavereadisposizionedituttigliattoridelsistemapiùelementiperdefinireladiagnosiela