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LA  SALUTE  MENTALE  NEI  MINORI8.2

LASALUTEMENTALE

LA  SALUTE  MENTALE  NEI  MINORI8.2

- promuovere interventi terapeuticoͲriabilitativi che facilitino il percorso di recupero delle abilità individualiͲrelazionaliͲlavorative dei soggetti più deboli al fine di un processo di riacquisizionedell’autonomiapersonale,socialeelavorativa;

- Relativamente agli ambiti della residenzialità e dell’inserimento lavorativo è opportuno sperimentaremodalitàdivalutazionestandardizzatedeibisogniindividualiche,unavolta condivisi in sede di UVMD, possono trovare una risposta flessibile grazie a progetti terapeutici riabilitativi individualizzati per l’integrazione socioͲsanitaria con programmi differenziati per intensità, complessità e durata dei trattamenti terapeuticoͲriabilitativi e socioͲriabilitativi, anche attraverso la valorizzazione delle risorse individuali, familiari, socialiesanitarie;

- rendere prioritario, all’interno dei percorsi terapeuticoͲriabilitativi, l’obiettivo dell’inserimento lavorativo facilitando la collaborazione tra i diversi soggetti che a vari livellisioccupanodiinserimentolavorativodiutenticondisturbipsichiatrici;

- incentivarel’utilizzo della comunicazione mediante strumenti di “social media”alfine di favorirelaprevenzionenellefascedipopolazionepiùgiovane;

- promuovere l’informatizzazione dell’archiviazione dei dati clinici per aumentare la possibilitàdicondivisioneedutilizzodeglistessi,inparticolareimplementandol’utilizzodi applicativiomogeneinellediverseAziendeULSS;

- promuovere una forte integrazione tra DSM e Dipartimento per le Dipendenze, in particolarealfinedifavorirepercorsidicuraintegratiperipazientiindoppiadiagnosi; - sviluppare linee guida regionali e/o protocolli di collaborazione tra salute mentale ed i

servizidineuropsichiatriainfantile,finalizzatiadunamiglioreassistenzaedallanecessaria continuitàdicuredeiminori/adolescenticonproblemipsicopatologici; - implementarepercorsiinnovatividiteleͲmedicina; - sviluppareeimplementarelaretedeiservizidicuraperidetenutipsichiatriciriconosciuti, adultieminori,incollaborazioneecondivisioneconl’amministrazionepenitenziariaela magistraturadicognizioneedisorveglianza. Irisultatiattesiaseguitodelraggiungimentodegliobiettivisopradescrittisonoiseguenti: - elaborazionedilineeguidaeprotocollidicollaborazioneedintegrazione; - definizionedeifabbisogniedellerisorserelativeallaprogrammazionedeiDSM; - aumentodell’attrattivitàedell’appropriatezzadellapresaincaricodeiDSM; - diminuzionedeltassodisuicidio;

- definizione di aree e modelli di intervento strutturati ed integrati per la risposta più appropriataaibisognitrasversali;

- miglioramentodeitassidiinterventiprecociedellaprognosidellepatologiepiùgravi.

LASALUTEMENTALENEIMINORI 8.2.

L’accessoaiserviziperidisturbineuropsichicidell’etàevolutivaèinaumentointuttoilmondo,e lo stesso avviene in Italia. Nelle regioni che hanno strutturato un sistema di servizi di neuropsichiatria infantile (NPI), l’aumento della prevalenza trattata è mediamente del 6Ͳ7% annuo,con unaumentocomplessivointornoal40Ͳ45%negliultimi6Ͳ8anni.AncheinVenetoi



servizi dedicati hanno trattato circa 60.000 utenti ogni anno con una prevalenza di circa 700 assistitiper10.000residentidietàinferiorea18anni.

La neuropsichiatria infantile si pone come servizio deputato ad accogliere i bisogni sanitari dei minori, assumendo la responsabilità di gestirne i percorsi di accesso, la valutazione, la formulazionedelProgettoQuadro,lastesuradelprogettoterapeuticoriabilitativoindividualizzato (PTRI)elarealizzazionedeiprocessiterapeuticineicasimenocomplessiedirettamenteattuabili. LaNPImantienelapresaincaricosanitariaall’internodellereticollaborativepiùcomplesse,ove sianecessarioerogareunpercorsodicuracherichiedaunmodelloassistenzialeintegrato,anche traospedaleeterritorio,nell’ambitodiunaretespecialisticadedicata.

In tale contesto sono individuate nelle strutture ospedaliere di tipo hub apposite UOC di neuropsichiatriainfantile.

IlmodellodiriferimentodeveconsentirelagestionedipercorsiterapeuticoͲassistenzialidiquadri moltoeterogeneicome,adesempio,idisturbidellospettroautistico,gliesordipsicoticiprecoci,i disturbialimentari,ilbullismoeidisturbidelneurosviluppo.Ènecessariorafforzareilconcettodi presa in carico nel contesto delle reti di integrazione intraͲ ed extradistrettuali e la stretta collaborazione all’interno del coordinamento svolto da altre agenzie, segnatamente dalle UO distrettualicompetenticonpersonale(socialeesanitario)previstonelladotazioneorganicadelle Aziende Ulss, ai fini di una maggiore stabilitàdel servizio e qualità della continuità assistenziale. Nelcasodipatologiediparticolareimpattoochenecessitinodispecificipercorsidiintegrazionee continuitàvannodefiniteretidedicatecosìcomestrutture,ancheresidenzialiesemiͲresidenziali, con coordinamento condiviso. Per l’accoglienza dei giovanissimi durante le manifestazioni acute andranno implementate unità d’offerta che si pongano come luoghi intermedi fra i servizi pediatricielapsichiatriacosìdapotervenireincontroailorobisogniconparticolareriguardoal benessereedumanizzazionedellecureedellapresaincarico.

BisognaprevedereedimplementareilnecessarioraccordoconlefiguredeiMMGedeiPLS,perla costruzionedipercorsiintegratiperlapresaincaricodapartediquestefigureprofessionalidelle situazioni cliniche meno problematiche. In particolare, le risposte alla psicopatologia dell’adolescenza richiedono una forte integrazione con competenze presenti nei Dipartimenti di salute mentale (DSM) e nei Dipartimenti per le dipendenze (DD), nonché un forte collegamento con professionisti ed agenzie (PLS, MMG, insegnanti, consultori, servizi sociale etc.) che si rapportano con gli adolescenti e devono acquisire le competenze di base per identificare precocementel’insorgenzadidisturbipotenzialmentegraviavviandointerventitantopiùefficaci quanto più tempestivi. In questo ambito specifico risultano fondamentali la presa in carico e la governancesanitariaperladefinizionedeipercorsidicurapiùappropriati,siainterminiterritoriali con attività ambulatoriali e/o domiciliari in stretto raccordo che residenziali e/o semiresidenziali ovenecessario.

Vannopertantosostenutiepotenziati:

- la presa in carico continuativa dei disturbi psicopatologici dell’età evolutiva, che comprende le prestazioni diagnostiche, l’attuazione terapeutica, il supporto riabilitativo, l’indicazioneeducativa;lapresaincaricoincludeinmodoindispensabileeinderogabilela famigliaeisuoicontestidivita;

- il ricorso all’Unità di Valutazione Multi Dimensionale (UVMD) nei casi complessi, prevedendol’individuazionedelreferentedelcasochefavoriscaunamaggioreefficaciadei PTRI;



- laretedeiserviziospedalieriedextraͲospedalieri(residenzialiesemiresidenziali)afavore dei soggetti in età evolutiva affetti da disturbi psicopatologici, ivi inclusi i minori con provvedimentodell’Autoritàgiudiziaria;

- lemodalitàditransizioneversoiservizidell’etàadultaladdovenecessario;

- losviluppoelasperimentazionediunsistemaediunflussoinformativoregionaleingrado diregistrarel’utenzael’attività,nellemoredelladefinizionealivellonazionaledelsistema eflussoinformativoinquestosettore.

Vanno definiti ed applicati adeguati PDTA con indicatori di valutazione degli esiti di cura sia ospedaliericheterritoriali,ancheinriferimentoallerisorseumaneestrumentaliutilizzate.





Lacentralitàdellapersonaelaconsiderazionedeisuoibisognisecondounapprocciodipresain carico globale e la conseguente organizzazione coordinata e unitaria della risposta assistenziale mediante l’integrazione socioͲsanitaria costituisce la cifra qualificante il modello Veneto nell’ambito delle politiche per la salute. Le dinamiche di contesto impongono, peraltro, continui interventi di aggiornamento e specificazioni del modello per mantenerlo e renderlo sempre più aderente alle istanze dei singoli e della popolazione e al passo con le evidenze provenienti dal mondo scientifico e da numerose esperienze internazionali relative ai progressi nelle tecniche e neiparadigmiperl’assistenzacontinuativaedilungadurata.

Nell’attualefasecongiunturale,siritiene,pertanto,chedebbaesseredatounnuovoimpulsoalle performance di sistema muovendo lungo due direttrici interconnesse. Da un lato, attraverso l’implementazionediprocessivoltiarafforzareimeccanismioperativiperilcoordinamentodelle reti costituite dai vari soggetti agenti lungo tutta la filiera assistenziale, secondo obiettivi di razionalizzazione e di ottimizzazione delle sinergie possibili. Dall’altro, concepire tali processi in coerenzaconiprincipidiautodeterminazioneeinclusionenell’obiettivodiconseguireilmassimo guadagnoneilivellidiqualitàdivitadellepersoneconlimitazioni.

L’innovazione del modello nella linea indicata, pur essendo indispensabile e irrinunciabile per la sua mission: migliorare il benessere esistenziale delle persone con limitazioni, oggi, di fronte all’invecchiamento progressivo della popolazione, all’incremento nel numero delle persone non