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Ilvolontariatocomerisorsa

di maltrattamento determina. Le azioni previste riguardano il riorientamento di servizi esistenti (es.consultorifamiliari,dipartimentidisalutementale,SERTetc),laformazionediprofessionisti, in particolar modo dei Medici di Medicina Generale (MMG), pediatri  e del personale medico e infermieristico attivi nei Pronto Soccorso e in specifici reparti ospedalieri (ginecologia, ortopedia,…), e la definizione di percorsi integrati. Nello specifico, i percorsi integrati devono riguardarel’interaretediservizisanitariesociali,laretedellestrutturediaccoglienzanonchéaltri attoricoinvoltidalfenomenoͲcomeadesempioleforzedell’ordineͲpergarantirelatuteladella donnaedeglieventualiminoripresentinellostessonucleofamiliare.

Per quanto attiene le selezioni negative fondate sul genere, con il presente Piano si intende mettereincampounaseriediazionisistemichechenepermettanol’emersione,aumentandola consapevolezza degli attori e dei decisori. A tale riguardo è necessario che le informazioni derivanti dal patrimonio informativo disponibile in Regione siano analizzate anche seguendo un approccio di genere, al fine di mettere in luce le distorsioni e definire le azioni specifiche da intraprendere. Anche in questo caso la formazione e l’aggiornamento costituiscono strumenti preziosi per il riorientamento delle abitudini e l’eventuale riorganizzazione di alcune proposte assistenziali.

Ilvolontariatocomerisorsa

La Regione del Veneto è caratterizzata da una forte componente del volontariato con oltre un milione di soci volontari impegnati nelle Associazioni di volontariato e quattrocentomila soci inseritinelleassociazionidipromozionesociale.Ilregistroregionalefotografaunasituazioneincui le associazioni impegnate nel settore sociale e socio sanitario rappresentano il numero più consistente.

Ilvolontariatoèdimostrazionediuncambiamentosignificativonelrapportotral’Amministrazione pubblicaedicittadini,chepartecipanoesiorganizzanoperrispondereaibisognidellasocietà. Nel tempo è cresciuta la componente orientata alla gestione di servizi, sostenuta da una professionalizzazionedellecompetenzedeivolontari,nesonounesempioilvolontariatoilcampo sanitario,sociosanitarioesocialeperquantoriguardal’assistenza,iltrasportoedilsostegnoalla persona. Il volontariato si distingue nell’area sanitaria dove ha assunto compiti di servizio ad elevatastandardizzazione(soccorsoedemergenza)enellaprotezionecivile.

Emergonoleplurimefunzionidelvolontariatocheesconodallafunzionestrettamentesolidaristica peresprimerevaloriorientativersoattivitàdinaturapromozionaleinvarisettoridellavitasociale anche producendo servizi e/o beni comuni altrimenti indisponibili. In tale visione il mondo del volontariatosiconfermacomepromotoreeproduttorediinterventiediservizichemiglioranola qualitàdellavitadituttiicittadini.Questohadeterminatoprocessidiinnovazionesocialechesiè tradotta,inalcunicasi,anchenell’innovazioneorganizzativa.Ilvolontariato,intesonelsensopiù ampio, si attesta come soggetto in cui si verifica la corresponsabilità nella realizzazione di un welfare mix partecipato, ed attraverso il quale vi è la diffusione della cultura della cittadinanza attiva.

Per quanto riguarda il dono, pare utile attivare e sostenere, tramite un’adeguata campagna informativa,taleimportantemomentochecostituiscefondamentoperlasocietà.Lapromozione degliincontripotràavveniretramiteiCentriservizidivolontariato,rivolgendosiinparticolarealle giovanigenerazionieallapopolazionestudentesca,cosìdasensibilizzarlaperpromuovereiservizi diurgenzaedemergenzaediltemadelledonazioni.Saràimportanteconoscereemonitorarela situazionelegataaldono,interminidipersonededitealladonazione,utileistituireuntavolodi coordinamento che coinvolga le associazioni. Verrà dedicata una giornata specifica alla cultura delladonazione.





LEDIPENDENZE 9.2.

In Veneto, negli ultimi anni, si conferma l’incremento dell’uso e dipendenza da sostanze psicotrope e dell’abuso dell’alcol. L’assunzione di sostanze quali cocaina, anfetamine, “droghe ricreazionali”èincostanteaumentoelemodalitàassuntivecomportamentalivengonosemprepiù aconfigurarsicomeritualisociali. Mentresiconfigurastabileilconsumoeilnumerodipersonedipendentidaeroina,siregistrano fenomeninuovi,comeladiffusionetralegiovanigenerazionidelconsumodialcol,l’usoimproprio difarmaciedivaritipidisostanze,purtroppo,tuttiassociatiall’abbassamentodell’etàperilprimo consumononchéaltreformedidipendenza,fralequaliquelladautilizzodistrumentielettronicie ladipendenzadagioco.

Con la diffusione di Internet e delle tecnologie associate, si sono diffuse nuove forme di dipendenzenonlegateall’assunzionedisostanze,maacomportamenticompulsivi,comeilgioco d'azzardo on line o l’utilizzo di strumenti senza i quali l'esistenza sembra diventare priva di significato.

Permane il consumo di tabacco, che costituisce un importante fattore di rischio per la salute: a fronte di una riduzionedel numero dei fumatori adulti, siassiste all’accrescimento del consumo traipiùgiovani.

L’approccio socio sanitario alle dipendenze considera, in particolare, la tossicodipendenza come condizionedellapersonaconbisognieproblemisanitari,psicologiciesociali.

La riorganizzazione dei servizi delle dipendenze comporta l’adeguamento del numero e della tipologiadeglistessialleesigenzedelladomanda,inunaprospettivadiqualitàedappropriatezza delservizioofferto.

L’introduzionedelconcettodi“programmaterapeuticoindividualizzato”cheincludeleprestazioni ritenute necessarie e appropriate, collegato alle responsabilizzazione sulla gestione delle risorse economiche,dovrebbeconsentirealleAziendeULSSdisalvaguardarelapienacorrispondenzatra livellidiqualitàprevistiequellieffettivamenteerogati.

Rappresentano azioni prioritarie della programmazione regionale da coordinare all’interno dei pianidizona:

- nellaprevenzioneprimariaeselettiva:

x garantireinformazioneededucazioneallapopolazionegiovanileperprevenireidanni causati dall’uso del tabacco, delle sostanze stupefacenti e dell’abuso di farmaci ed alcolici;

x adottare programmi di prevenzione efficace superando la logica dei singoli progetti territoriali;

x diffondere capillarmente i modelli di intervento preventivo nei luoghi del consumo socialeetradizionale(coordinamentoSafeNight)iquali,natiinRegioneVeneto,sono stati adottati su scala nazionale sulla base delle caratteristiche di efficacia e impatto sullapopolazione.Taliprogrammi,basatisullacollaborazionetrapubblicoeprivato:

a) abbassanoulteriormentelasogliadiaccessoaiservizi;

b) permettonodiraggiungereuntargetnonraggiungibiledaaltreformediinterventi tradizionali(scuole,lavoro,ecc.);



d) offrono l’accesso in tempo reale a dati sul consumo e sulle abitudini della popolazione utilizzabili in altri ambiti (politiche giovanili, nomadismo notturno, contrastoabullismoecyberͲbullismo,iniziazionealgiocod’azzardo,ecc.)

x potenziarelapromozionedicomportamentiestilidivitasaniincollaborazioneconle famiglie;

x favorire il coinvolgimento attivo dell’ente locale, della conferenza dei sindaci, del mondo della scuola, dello sport, delle realtà parrocchiali, del volontariato e dell’animazione, di tutti gli adulti significativi con funzioni educative nei confronti dei bambiniedegliadolescenti.

- nellacuraelariabilitazione:

x favorire la presa in carico territoriale dell’utenza il più precocemente possibile, medianteladefinizionediadeguatipercorsidicuraeriabilitazione,inparticolareperle personecondoppiadiagnosi;

x definireperl’utenzaincaricoadeguatiprogettipersonalizzatidicuraediriabilitazione; x puntare al superamento della cronicità assistenziale dei soggetti dipendenti da

sostanze, attraverso la promozione di un utilizzo più congruo del metadone e la progettazione di percorsi socioͲsanitari al fine di favorire il reinserimento e l’integrazionesocialeattraversol’attivazionedipercorsisocioͲlavorativiefficaci.

x accompagnare le famiglie coinvolte nel percorso terapeutico del loro congiunto, attraverso un sostegno specifico (psicoͲeducazionale) e/o l’inserimento in gruppi di autoͲaiuto;

x individuareidonee strategie percoinvolgere iminori eleloro famiglie, in particolare attraversolarealizzazionedi“spazineutrinonconnotati”.

In materia di gioco d’azzardo patologico, nella nostra Regione risulterebbe un livello di problematicità superiore rispetto alle altre regioni del nord Italia (+ 0.8%) stimabile in 32.500 giocatoriadaltolivellodiproblematicità.

La letteratura scientifica riporta che circa l’85Ͳ90% dei giocatori problematici non si rivolge ai servizipertantol’utenzaattesastimataalivelloregionaleèdialmeno3.200Ͳ3.700persone.

Per far fronte a questa nuova emergenza è stato predisposto un Piano regionale che articola le attivitàpermacroaree:

- governance, - prevenzione,

- curaeriabilitazione, - ricerca.

Il piano vedrà l’applicazione attraverso progettualità locali che si affiancano ai programmi terapeutici già attivi e con finalità e obiettivi generali volte a ridurre l’impatto gioco d’azzardo rafforzandoazionidiversificateperspecificitargetdipopolazione.

Oltre al giocatore e alla sua famiglia, sono previste azioni di sensibilizzazione e formazione in ambito scolastico per studenti, insegnanti e altri lavoratori della scuola, genitori, Amministratori locali,operatorideiservizisocialicomunali,delprivatosocialeedell’associazionismo,operatorie gestorideipuntigioco,professionistieForzedell’Ordine,popolazioneingenerale.

 Obiettivinellacuraeriabilitazione: - potenziamentodell'accessibilitàeorganizzazionedeiServizi, - ampliamentodell'offertaedelletipologiedicura, - aggiornamentoeformazionedeglioperatoriedeiservizisanitari, - sperimentazionediformeditrattamentiresidenzialeesemiresidenziale.

L’attuazione di queste azioni strategiche, che caratterizzerà la programmazione regionale, sarà garantitadallasinergiatra:

- servizi per le dipendenze attivi in tutte le Aziende ULSS in integrazione con le diverse componentiaziendali(distretto,dipartimentodiprevenzione,ecc.); - laConferenzadeiSindaci; - iComitatideiSindacidiDistretto; - l’integrazionepubblicoͲprivatosociale,nonchélaretedelvolontariatolocale. IserviziperleDipendenzesonocollocatineiDipartimentiperleDipendenze. LeAziendeULSSsaranno,inoltre,chiamateadefinire: - lagradualemessaaregime,comeattivitàordinaria,delleazioniprevistedallaprogettualità deiterritori,perquantoattienealleattivitàdiprevenzioneedireinserimentosociale; - ilsostegnoallaretedelvolontariato,soprattuttonell’areaalcologica,perpotenziarelarete deigruppidiautoͲmutuoaiutooperantinelterritorioregionale; - l’attivitàdiinformazione,diassistenzaspecialisticamedica,psicologicaesupportosociale perlepersoneelefamigliecondisturbidaGiocod’Azzardo; - lapromozionedimodellifinalizzatiall’autonomia,cheprevedanolapartecipazioneattivaai percorsidicuraeriabilitazionedapartedell’utenteedellasuafamiglia; - ilmonitoraggionelterritoriodellestruttureresidenzialiesemiresidenziali,garantendola faseriabilitativaintensivaancheperquegliutentiparticolarmentegraviecronici. Saranno,inoltre,definitiinmodopuntuale: - ilmonitoraggionelterritoriodellestruttureresidenzialiesemiresidenziali,garantendola faseriabilitativaintensivaancheperquegliutentiparticolarmentegraviecronici,mediante unutilizzocongruodellerisorsededicate; - lagradualemessaaregime,comeattivitàordinaria,delleazioniprevistedallaprogettualità deiterritori,perquantoattienealleattivitàdiprevenzioneedireinserimentosociale; - ilsostegnoallaretedelvolontariato,soprattuttonell’areaalcologica,perpotenziarelarete deigruppidiautoͲmutuoaiutooperantinelterritorioregionale; - attivitàdiinformazione,diassistenzaspecialisticamedica,psicologicaesupporto sociale perlepersoneelefamigliecondisturbidaGiocod’Azzardo; - lapromozionedimodellifinalizzatiall’autonomia,cheprevedanolapartecipazioneattivaai percorsidicuraeriabilitazionedapartedell’utenteedellasuafamiglia.

Le risorse umane e strumentali impiegate nei Servizi per le dipendenze dovranno essere standardizzateinrelazioneaprogrammiappropriati,incostanteriferimentoallavalutazionedegli esitidicuraeinconformitàallaadeguatadeterminazionedeicostistandardrelativi.





L’INFANZIA,L’ADOLESCENZAELAFAMIGLIA 9.3.

Difronteaicostantiemolteplicimutamentideglistilidivitachecaratterizzanol’odiernasocietà,la famigliamantienelapropriaidentità.Nonsitrattaditrasformazione,ormaibenconsolidataconil passaggiodallafamigliapatriarcaleallafamigliamononucleare,bensìdimodificazionideltessuto sociale interconnesso con le innovazioni tecnologiche, le nuove modalità di comunicazione e lo sviluppoimprevedibiledeisistemieconomiciedimercato.

Ilpanoramavenetoattuale,chevedeemergerebisognicaratterizzatidaunaumentotrasversale sia della complessità assistenziale sia degli interventi da mettere in atto per farvi fronte, in una prospettivadiwelfaredicomunità,ponelafamigliaalcentrodelledinamichesociali,economiche, culturali, attribuendole il ruolo effettivo di soggetto di politica sociale. L’approccio che viene adottato prevede sì l’adozione di misure di supporto alla famiglia, finalizzate alla risoluzione di situazionididisagio,maanche,perusciredaun’otticapuramenteassistenzialistica,ilsostegno,la promozione e il potenziamento delle capacità della famiglia per ricoprire il ruolo attivo che oggigiornolevieneaffidato.

In questo contesto, "pensare" ad un moderno sistema di servizi alle persone significa assumere come paradigma culturale, strategico ed operativo la persona, il suo ambiente di vita e le sue relazioni:ogniindividuoèunicoedirripetibile,portatorediunpropriopatrimoniodistoria,valori, tradizioniedèquindipotenzialerisorsadellacomunità.Assumerecomeprospettivalapersonaei suoi“territori”significavalorizzareisistemi(reti)direlazioni,l'appartenenzaadunacultura,adun sistemadivalori:riconoscerelafamigliaqualesoggettofondanteefondamentaleperlecomunità. L’evoluzionedelwelfareinunaprospettivadicomunitàproponelacentralitàdellafamiglianelle dinamiche sociali, economiche, culturali attribuendole il ruolo effettivo di soggetto di politica sociale, specie in riferimento alle politiche fiscali, del lavoro, scolastiche e sanitarie. Di qui la necessità di introdurre riforme organizzative dei servizi, improntate su criteri di qualità, di efficienza,diproduttività,diriqualificazione,perfarfronteainuovibisognisociali,valorizzandole risorse presenti e disponibili nelle comunità locali, a partire dalle famiglie stesse, secondo il principiodisussidiarietà.

Le politiche per la famiglia, l’infanzia, i minori ed i giovani devono prevedere, tra le altre, azioni voltealsostegnodellagenitorialitàintuttelesuefasi,inunavisionecomplessivadeiserviziche ponga al centro il ruolo della famiglia e che sviluppi una integrazione socioͲsanitaria: una valida sintesi tra famiglia, bambini e ragazzi, servizi e comunità. A tal fine risulta strategica la collaborazione tra i soggetti pubblici e privati del territorio, valorizzando il principio di sussidiarietà.

L’integrazionesocioͲsanitariaèquifinalizzataagarantireunapresaincaricoglobaledellapersona; in tale prospettiva interventi preventivi e diagnosticoͲterapeuticiͲriabilitativi devono ristabilire il benessere fisico, psicologico, sociale, affettivo e relazionale. Al contempo, diviene opportuno seguire la famiglia lungo il suo ciclo di vita, per porre particolare attenzione al contesto e coinvolgimento nelle azioni di tutti i soggetti che nel Veneto partecipano alla realizzazione di specifici interventi di protezione sociale e di tutela giurisdizionale (Enti locali, scuola, famiglie affidatarie, enti di gestione delle comunità di accoglienza, tutori volontari, curatori speciali, Garante regionale dei diritti della persona, Autorità Giudiziaria, Centro di Giustizia minorile, volontariato,Forzedipolizia).

Nell’ambito delle politiche per la famiglia si vede la necessità di realizzare una programmazione duraturaneltempocosìdaandareversounpianopoliennaleperlafamigliacheincentivieattivi politiche di sviluppo attraverso azioni rivolte al sostegno della genitorialità, dei minori, dell’affidamento familiare, delle adozioni, degli Sportelli famiglia, dei Consultori Familiari SocioͲ



Educativi,delleazioniperlaconciliazionefamigliaͲlavoroedellealleanzeperlafamiglia.Inquesto contesto s’inserisce la promozione dell’associazionismo familiare (reti di famiglie a supporto di minori, di persone con disabilità, di persone anziane). Nel promuovere la famiglia si terrà conto dell’utilità di attivare sinergie con altri assessorati e con i territori e gli enti locali che possono pensare alla famiglia come risorsa (ad esempio nelle materie del turismo, del commercio, dei trasportipubblici,dellacultura,dell’intrattenimentoedellosport).

In riferimento all’integrazione socioͲsanitaria per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia il Piano individuaiseguentiobiettivistrategici:

 promuovere la centralità della famiglia nelle dinamiche sociali, economiche, culturali attraverso:

x politicheecoordinamentodipianieprogrammiperlafamigliaintuttiisettoriincuile realtà familiari incidono, ricercando modalità efficaci ed innovative in una logica di rinnovamento,promozioneediconciliazionedeitempidivitaedilavoroeprendendo altresìinconsiderazionetuttelefasidivitadelgruppofamiglia;

x rafforzamentodiiniziativeafavoredifamiglieindifficoltàalfinedipreveniredisagi conclamati;

x interventi di programmazione e consolidamento dei consultori familiari e dei servizi sociosanitariinmateriadiabusosessualeegravemaltrattamentoafavoredeiminori edellelorofamiglie

- promuovere,sostenereequalificareiservizieducativiperlaprimainfanziaattraverso:il sostegnofinanziarioallescuoledell’infanzianonstatali.

- implementare,sostenereevalorizzareiConsultoriFamiliariSocioͲEducativi,proseguendo nella costruzione di un percorso che  favorisca il loro sviluppo, anche attraverso l’opportunitàdirientraretraiServiziprevistidall’AllegatoAdellaL.R.22/2002; - consolidareilsistemadeiservizi0Ͳ3annipotenziandoilraccordoconlescuoledell'infanzia perattuareilsistemaformativodallanascitafinoaseianni,inparticolarepromuovendola sperimentazionediazioni/progettualità/continuitàconlascuoladell'infanzia; - assicurare,garantireepromuoverelaprotezioneelatuteladeiminoriedellelorofamiglie indifficoltàattraverso:

x la programmazione di azioni e governo dei processi volti alla costruzione, al consolidamento, alla valorizzazione e all’armonizzazione di un efficace sistema di protezione e cura, oltre che di programmazione, sviluppo e sostegno di azioni di accompagnamentoneiprocessiadottivinell’ambitodelsistemavenetoadozioni;

x lavalorizzazionedipercorsidiqualitàperservizieducativiintegrativi,alfinedicreare un’offerta di servizi omogenea ed offrire alle famiglie venete un servizio integrativo innovativoeflessibilecapacedirispondereailorobisogni

- favorirelapartecipazionedeigiovaniaprocessidicittadinanzaattivamediante:

x l’avviodipianidiinterventoinmateriadipolitichegiovanilirelativialleareescambio generazionale, creatività e cittadinanza attiva, elaborati e proposti dai comitati dei SindacidiDistretto;

x la promozione di interventi nel settore del servizio civile nazionale/universale e regionale, con particolare attenzione alla cittadinanza attiva e al supporto delle politichesocialiregionali.



- consolidareleopereasostegnodelleneoͲmammearischiopsicologicoedilsupportoalla donnaingravidanza,instrettacollaborazioneconl’Ospedale;

- rafforzareleattivitàvolteallaprevenzionedellegravidanzeindesiderateedilmonitoraggio dellemalattiesessualmentetrasmissibili;

- seguire e condurre le coppie e le famiglie disponibili all’adozione, tramite le equipeͲ adozioni composte da operatori specializzati come riferimento per tutto il percorso adottivo, fino all’ingresso del minore nel nucleo familiare, e il consolidamento dell’affido eterofamiliarenellevarietipologiefavorendounagestioneassociatatraComuni;

- accrescere azioni volte alla creazione delle “reti di buon vicinato” tra le famiglie per il sostegnonellagestionedeitempidicura(es.genitorianziani,figli,housingsociale,ecc.); - fortificarelemodalitàdiattivitàdiascolto,dieducazioneallarelazionalità,all’affettivitàe

alla sessualità e di formazione e avvio alla genitorialità responsabile per adolescenti e giovani;

- sviluppare degli interventi di supporto alle famiglie in caso di crisi coniugale o di eventi particolarmente rilevanti, attraverso la mediazione familiare, la consulenza legale per le eventualiinformazionirelativeallaseparazione;

- accrescere le politiche di promozione del benessere e tutela per i minori attraverso gli strumentigiàsviluppatinelVeneto,quali:serviziodididatticaterritoriale,centrieducativie ricreativi,progettigiovani,gruppisportiviedivolontariato;

- sostenere gli interventi di prevenzione e di trattamento delle situazioni di disagio e di tutela del minore in caso di maltrattamento, abuso o violazione dei suoi diritti, della sua dignità,dell’integritàedellalibertàpersonale;

- rafforzare i servizi nella rete ospedaliera ed extraͲospedaliera (residenziali e semiresidenziali) a favore dei soggetti in età evolutiva affetti da disturbi neurologici e psicopatologici,iviinclusiiminoriconprovvedimentodell’Autoritàgiudiziaria;

- supportare, in collaborazione con il Garante regionale dei diritti della persona (L.R. 37/2013),leiniziativedisensibilizzazione,monitoraggioevigilanzadellostatodieffettività ed attuazione dei diritti dei minori, in sintonia con i dettati normativi internazionali ed europei,inreteconidiversisoggetticheavariotitolohannocompetenzeeresponsabilità rispettoaiminori;

- svilupparelariedizioneperiodicadelleLineeGuidaperlaprotezioneelatuteladeiminori, nonché delle Linee Guida dei Consultori Familiari, le Linee Operative in materia di abuso sessualeegravemaltrattamento;

- elaborare azioni in collaborazione con i Comuni con il sostegno dei soggetti del Terzo settore, per definire un piano di intervento delle iniziative di promozione delle politiche