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Umanizzazionedellecureedeiservizi

- larealizzazionedelPortaleNazionaledellaTrasparenzaperilcittadino,incollaborazione conl’AgenaseconilsupportodiArsenàl.IT.IlprogettoèfinanziatodalMinisterodella Salute,conruolodicapofiledellaRegionedelVeneto; - l’accessibilitàalcittadinodelleinformazionidel“SistemaSanità”,anchepermezzodi strumentic.d.“social”; - ladisponibilitàelafruibilitàdelleinformazionipresentinegliarchiviregionali(opendata). Infineinun’otticadiascoltoericercadelbenessereglobaledelpaziente,assumeunruolocentrale anche l’attività di assistenza psicologica ospedaliera per gli utenti nei processi di cura. Ciò permettedicompletareildisegnoorganizzativogiàinattoall’internodeipresidiospedalieridelle aziendesanitarie,instrettasinergiaconiserviziterritorialieincoerenzaconilraggiungimentodi una diffusa integrazione psicologica dei percorsi assistenziali che garantisca, al contempo, l’interdisciplinarietà,l’umanizzazioneelaqualitàdellecure.

Unospecificosupportopsicologiconellefasiditerminalitàsaràassicuratoaipazientieaifamiliari, ancheneiprimimesisuccessivialdecessodeipazienti.

Per sostenere queste attività sarà importante quindi valorizzare le strutture di psicologia ospedalierachelavorerannoconledirezionisanitarie,alfinedigarantireinterventiasostegnodel benessere del personale ospedaliero e contribuire alla formazione psicologica del personale sanitario.

Umanizzazionedellecureedeiservizi

Con l’espressione “umanizzazione delle cure e dei servizi”, in linea con la riflessione, anche bioetica, di carattere internazionale, s’intende designare quella componente relazionaleͲ comunicativasenzalaqualel’azioneterapeuticarisultaessereparzialeenonadeguata.

Riprendendoladistinzioneinglesetracureecaresipotrebbeaffermarechel’interventomedico per essere tale deve contemplare sia il rispetto di adeguati standard diagnostici, terapeutici e prognostici, accreditati scientificamente (cure), sia l’attenzione per ogni singolo paziente, attraverso un’informazione completa, una comunicazione empatica, l’alleviamento del dolore e dellasofferenza(care).Questiduemomentinonpossonoesserescissitraloro.E’compitodelSSR e di ciascuna attività delle Aziende Ulss e Ospedaliere far sì che i luoghi di cura e gli interventi sanitari siano in grado di garantire il rispetto di questo duplice requisito, ponendo al centro il paziente(patientcentered).

Ciòrichiederàdipromuovereunarinnovataconsapevolezzadeontologicaeprofessionaledaparte deimediciedeglioperatorisanitari.Atalepropositomeritaricordarequantosileggeall’art.1,c.8 della legge 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento”: “Il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura”. Taleaffermazioneèripresadall’articolo20delCodicedideontologiamedica(2014).Lalegge219 riconosceinoltre,abuonaragione,lanecessitàdiincluderenellaformazioneinizialeecontinuadei mediciedeglioperatorisanitariunpercorsoformativoinmateriadirelazioneedicomunicazione (art.1c.10). Attività Sullabasediquestiorientamenti,unpianoarticolatoperpromuoverel’umanizzazionedellecuree deiserviziprevedequantogiàinpartesostenutonelPSSRdel2012ovvero:

- Garantire una funzione di orientamento del cittadino all’interno del SSSR, attraverso un referente che guidi l’utente persona e faccia in modo che i professionisti deputati



all’assistenza non operino in modo settoriale. Il medico di medicina generale mantiene un ruolo chiave in tutte le fasi di questo percorso di cura. In ambito ospedaliero dovrà invece essere individuato, in base alle diverse situazioni cliniche, un medico referente che sia responsabile del percorso di diagnosi e cura oltre che dell’informazione al paziente ed alla famiglia, interfacciandosi con il medico di medicina generale, del quale sarà il principale interlocutore;

- perfacilitarel’accessoaiservizi,rafforzareilmeccanismodelloSportelloUnicoelaCot,già previstoconspecificiprovvedimentiregionaliedirettoadavereununicopuntodiriferimento perilcittadinoancheafrontediesigenzediversificate;

- migliorare l’accesso ai servizi, promuovendo e consolidando le esperienze di sportelli polifunzionali e ponendoli in raccordo operativo con gli sportelli dei Comuni, al fine di semplificareulteriormenteazionieprocessidiaccompagnamentodellapersona;

- promuovere una capillare e trasparente informazione ai cittadini sui servizi che si erogano nellestrutturesocioͲsanitarie,attraversoglistrumentidicomunicazionedelleUlss(cartadei servizi, siti web, bollettini periodici) favorendo anche la condivisione delle regole di funzionamentodelSSR;

- sviluppareuncoordinamentoalivelloregionaledelleinformazionialcittadinoeattivareun coordinamentoregionaledegliURPcoinvolgendolaretedelleAziendeULSSedOspedaliere,le societàscientifiche,lefarmacieterritoriali,leConferenzedeiSindaci(oEsecutivi),lediverse competenze professionali, al fine di garantire validità delle informazioni ed uniformità contenutistica;

- favorirelacomunicazionetraprofessionistisocioͲsanitarieassistiti,adottandolineeguidae corsi di formazione in grado di orientare la modalità, di volta in volta preferibile, con cui trasmettereleinformazionialpazienteecoinvolgerlonellescelte;

- sviluppare una forte attività di raccordo tra i servizi socioͲsanitari e i contesti sociali e territorialidiappartenenzadeipazienti;

- diffonderelaculturadell’empowerment,qualestrumentopercompiereinmodoresponsabile lesceltecheriguardanoilpropriostatodisaluteeadottarestilidivitaconsoni(contrastoal tabagismo,all’alcolismo,algiocod’azzardo…);

- adottare  modelli di accoglienza degli assistiti e dei familiari nei luoghi di pronto soccorso differenziandoipercorsidiaccoglienzaoltrecheperlapediatriaancheperlepersonedisabili eperlepersoneanzianeorientativamenteover70;

- porre in atto metodologie con cui valutare periodicamente il grado di soddisfazione dell’utente in merito all’assistenza ed ai servizi di cui ha fruito, nell’ottica di rimediare ad eventualilacuneoomissioni. Sullabasedelprincipioautorevolmenteaffermatoche“Iltempodellacomunicazionetramedicoe pazientecostituiscetempodicura”saràimportantepromuovereprogettidiformazionevoltia: - fornireatuttiglioperatoriunapreparazioneprofessionalesuiproblemidellerelazioniedella comunicazione; - preparareadeguatamenteglioperatoriimpegnatinelprimolivellodiaccoglienza; - sviluppareun’attivitàdipsicologiaclinicaospedalieraall’internodeipresidiospedalieriedin strettasinergiaconiserviziterritoriali,confunzionididiagnosi,sostegno,psicoterapiabreve,



nonché formazione/supervisione degli operatori sanitari e promozione della salute in ambito psicologicoanchedelpersonaleaziendaleospedaliero.

Nella prospettiva di rendere effettiva l’integrazione di care e cure andrà promosso un utilizzo appropriato delle terapie a maggiore efficacia antalgica, specie nelle patologie oncologiche; ugualmente, in conformità a quanto stabilito dalla legge 38/2010, andranno promosse le cure palliative e la terapia del dolore, superando la logica della settorializzazione che le confina riduttivamentenelfinevita.

La Regione predispone il Registro regionale informatizzato delle Dat, Dichiarazione Anticipate di Trattamento,cosìcomeprevistodalcomma7dell’art.4dellalegge219del22/12/2017“Normein materiadiconsensoinformatoedidichiarazioneanticipateditrattamento”.

Si sottolinea, infine, come l’umanizzazione delle strutture socioͲsanitarie sia correlata anche al governo economico del SSSR: ridurre l’abuso dei farmaci, evitare le ospedalizzazioni non necessarie, fare un uso più appropriato degli accertamenti diagnostici, contenere gli interventi chirurgici sono alcuni elementi utili ad orientare le prestazioni, ponendo la persona al centro di ogni intervento assistenziale. Numerosi studi mostrano come le pratiche di umanizzazione si riflettonopositivamenteinunadrasticadiminuzionedicontenziosilegalieindirettamenteinuna diminuzionedituttiqueicostiimpropriprovocatidallacosiddettamedicinadifensiva.

Fondamentale è poi ribadire l’importanza del ruolo del Comitato etico regionale e dei Comitati eticiaziendaliperlapraticaclinicaediquelliperlasperimentazioneclinica.

IComitatieticilocalivannopoicoinvoltinellaformazionedellevariefigureprofessionali.Atalfine sipuòprevederediattivarealcuneiniziativequaliadesempio:

- “l’accreditamento”denominatoUmanizzazionedellecureedeiServiziperqueiservizi/reparti che intendono partecipare ad un percorso specifico (per es. un servizio/reparto aderisce al progettodiumanizzazionedeiserviziedellecureperché:

x ascoltailcittadinoͲpaziente;

x cercalegiustesoluzioniperognipersona;

x accoglienelmodomigliore;

x attua ogni forma di tutela del paziente per evitare errori e/o danni (es. un breve

manifestodiimpegni)). - IstituzionediunOsservatorioAziendalesulprocessodiumanizzazioneeraccoltasistematica ditutteleiniziativesvoltedalleAziendeULSScon: x definizionedegliindicatoridivalutazionedelprocessodiumanizzazione; x segnalazionedelleprassidieccellenza; x costituzionediunabancadati.  - RealizzazionediunaCartaaziendaledell’umanizzazionedeiserviziedellecure,stilataconil contributo determinante del Comitato Etico e dopo un adeguato processo di formazione e coinvolgimentodituttiisoggettiinteressati.

 



Valutazionedellaqualitàdalpuntodivistaesterno

Per superare l'autoreferenzialità a favore del confronto, da qualche anno la Regione partecipa volontariamente a sistemi di valutazioni di enti terzi aumentando così anche le opportunità di apprendereecrescereattraversolacomparazionedeipropririsultaticonaltrerealtà.

Inparticolareattraversolapartecipazionealgruppodelleregioni“IlSistemadiValutazionedelle Performance dei Sistemi Sanitari Regionali” coordinato dal Laboratorio Management e Sanità (MeS)dellaScuolaSuperioreSant’AnnadiPisaèstatopossibilelacondivisioneinterͲregionalesu una selezione di circa 300 indicatori, di cui 150 di valutazione e 150 di osservazione, volti a descrivere e confrontare, tramite un processo di confronto, le diverse dimensioni della performancedelsistemasanitario:lostatodisalutedellapopolazione,lacapacitàdiperseguirele strategie regionali, la valutazione sanitaria, la valutazione dell'esperienza degli utenti e dei dipendenti e, infine, la valutazione della dinamica economicoͲfinanziaria e dell'efficienza operativa.

Èquindiintenzionecontinuareapartecipareasistemidivalutazionedientiesternichepossano promuoverel’individuazionedimiglioripraticheomodelliorganizzativiediindividuareeventuali criticitàalfinediporreinattointerventimigliorativi.

Si ritiene, inoltre, che attraverso la partecipazioni a iniziative internazionali, il confronto con le migliori esperienze socioͲsanitarie europee e internazionali possa essere di particolare rilevanza persuperareconsuccessolesfidesemprepiùcomplessecheisistemisanitaridevonoaffrontare intempodicrisiecherichiedonoazioniincisive,soprattuttointemadiprevenzione,innovazionee sostenibilitàdelsistema.

Cooperazioneallosviluppoesolidarietàinternazionaleinsanità

La Regione del Veneto ha realizzato un sistema per la cooperazione attraverso cui la Regione coordina e mette in rete gli attori della cooperazione, realizzando e sostenendo iniziative che hannounforteradicamentonelterritorioveneto.

Lasolidarietàinternazionale:

laRegionerealizzanumerosiinterventidisolidarietàinternazionale,intendendocometalel'aiuto umanitario a favore di popolazioni colpite da gravi calamità naturali o da altre situazioni straordinariedicrisi.Questotipodiinterventihaunaduratanecessariamentelimitataneltempo, inquantoilsuoscopoèquellodirispondereconimmediatezzaasituazionidiemergenza.

Obiettivo di azione è invece quello di andare oltre l'emergenza per costruire progetti solidi e permanentineipaesiinviadisviluppo.

Forte delle esperienza maturata la Regione del Veneto, attraverso la collaborazione tra l'Area sanitàesocialeequelladellaCooperazioneinternazionale,individuagliinterventidarealizzarenei paesiinviadisvilupposecondolalogicanondell'interventoemergenziale,madell'attivazionedi progettidiavvio,sviluppoeconsolidamentodiattivitàestrutturesanitarieeosociosanitarienei paesiinviadisviluppo.Ospedali,puntidiprimosoccorso,areematerneinfantili,puntinascitao quant'altrosianecessariodalpuntodivistasociosanitario.

Questi progetti sono attivati in collaborazione con enti, associazioni, soggetti del terzo settore qualificatipresentinelterritorioveneto,individuandopartneristituzionaliodiriferimentosicuro nelterritoriodovesirealizzal’iniziativa.

Ilconfrontointernazionale

In un contesto europeo dove Regioni e Stati membri sono sempre più interdipendenti, la sanità veneta risponde all’obiettivo di garantire un sistema socio sanitario moderno, competitivo ed al



passo con le più avanzate realtà sanitarie mediante una strategia regionale di “internazionalizzazione”,datal’importanzadiindividuareazionicomuniinambitosanitarioalfine didefinireunquadrostrategicounitarioperlasalutedeicittadini.

Risulta fondamentale incentivare il dialogo tra la dimensione sanitaria territoriale e locale e la visione internazionale e multicentrica dell’Unione Europea, dell’OMS e delle altre Agenzie Internazionalidisettore.

Tale forte legame è rafforzato dalla presenza a Venezia dell’ufficio OMS. Attraverso tale collaborazionesiintendeperseguire,nell’ambitodell’attuazionedelnuovoAccordotrailGoverno Italiano,laRegionedelVenetoel’OMS,gliobiettividipromozionedellaSaluteediriduzionedelle diseguaglianze,nellapoliticaeuropea“Salute2020”enell’Agenda2030,approvatadalleNazioni Unite che indicano l’Agenda Globale e i relativi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, collegando diverse dimensioni di azione tra cui l'ambiente, l’educazione, l’accesso ad acqua sicura, l’occupazionepertutti.

In questa prospettiva è fondamentale l’attenzione alle politiche di salute pubblica e di welfare dell’UnioneEuropea,incentivarelosviluppodell’innovazioneedellaricercaincampobiomedicoe nella sanità elettronica, nonché promuovere il confronto e l’integrazione del Sistema SocioͲ SanitariodelVenetoconleeccellenzeeuropee,inparticolareconleareetransfrontaliere.

Tale strategia consente di aumentare ulteriormente il grado, già eccellente, di competitività del SSSR in rapporto ai migliori Sistemi europei e internazionali, con l’obiettivo prioritario di individuare un modello condiviso di governo che ne garantisca la piena sostenibilità, attraverso l’ottimizzazionedellerisorseimpiegate,l’altolivelloqualitativodeiservizierogati.

LaRegioneintendequindifavorire:

- l’organizzazioneelapromozionediattivitàdiformazionecontinuaediaggiornamentodei professionisti della Salute, incentivando in particolare il rapporto di collaborazione sinergicainstauratoconl’EuropeanObservatoryonHealthSystemsandPolicies,networkal qualeilVenetopartecipaqualeunicopartneritaliano,alfinedirealizzarecongiuntamente importanti occasioni di confronto, approfondimento e dibattito nonché iniziative formative/informative inerenti le principali materie che coinvolgono le dinamiche del SistemaSanitario,qualil’eventoannuale“EuropeanObservatoryVeniceSummerSchool” incentratosulletematichepiùattualidelleriformedeiSistemiSanitariEuropei;

- la promozione e la divulgazione sul territorio regionale, del Programma Mattone InternazionaleSaluteͲProMIS,dicuilaRegionedelVenetoècoordinatricedellepolitiche europeeedellepossibilitàdiaccessoaiProgrammieuropeidiRicercaeSanitàpubblica; - l’attuazionediformedicollaborazionetraleRegionieleAutoritàsanitarieregionalielocali

presentisulterritorioeuropeo,inparticolaremediantelacooperazionetransfrontaliera; - laprosecuzione,inlineaconlevigentidisposizioninazionalieregionali,nellarealizzazione

di Programmi diricoveri umanitari, d’intesacon il Ministero della Salute, rendendo in tal modopiùincisivalaloroazionediaiutoesostegnoafavoredipopolazioniextraUE.



TurismosanitarioͲMedical/healthtourism

Ilturismosanitario(medicalohealthtourism)èdefinitodall’OECD(OrganisationforEconomicCoͲ operation and Development) come il fenomeno legato alla ricerca di cure e terapie per il mantenimento,ilmiglioramentooilrecuperodelbenessereindividualedellamenteedelcorpo,



presentedalungotempoindiversipaesielocalitàinpienasintoniaconladirettivaeuropeaCrossͲ BorderHealthcareperlaliberacircolazionedeipazientiinEuropa.

Coerentemente con quanto già previsto dal Programma di Governo della Regione del Veneto 2015Ͳ2020,ilturismosanitariorientraapienotitolonellepoliticheregionaliarespiroeuropeoe internazionale e si pone anche quale autentico volano per lo sviluppo del territorio e della sua economia. Il servizio sanitario in Veneto è ritenuto, anche da organismi esteri, di assoluta eccellenzaelasuareteospedalieraèingradodifornireservizieassistenzadialtissimolivello.Tali punti di forza consentono di poter definire attrattivo il servizio sanitario regionale, che può contare,inoltre,suulteriorielementidiattrattivitàlegatialturismo,altrosettoredieccellenzadel Veneto.Itrattamentichel’OECDincludetraquellilegatialturismosanitariosonoprincipalmente: la chirurgia estetica; la cardioͲchirurgia; gli interventi ortopedici; fertilità e sistema riproduttivo; trapianto di organi, cellule, ecc.; operazioni oculistiche; diagnostica e checkͲup. Non vanno comunque tralasciati gli interventi legati alla riabilitazione nei suoi diversi aspetti clinici, nonché quelli legati alle malattie croniche (es. artriti reumotoidi, allergie, ecc.). In tale contesto vanno, perciò, individuati gli ulteriori elementi che possono attrarre i c.d. health tourists, soprattutto europeicheutilizzanoidirittilegatiallalorocittadinanzaperaccedereacuremedicheinunodegli Stati della U.E., senza, peraltro, trascurare anche quelli provenienti da altri parti del mondo. Gli elementicheincidonosullemotivazionidelturismosanitario,secondoilrapportoOECDsono:la prossimità alla destinazione; la reputazione della destinazione; l’offerta culturale, ricreativa, ricettiva;familiaritàeaffinitàculturale;l’autoͲcertificazione/proposizionecomecittàdellasalute. L’ampiezzaesoprattuttol’eterogeneitàdeimotivipercuiilturistadellasalutesceglielapropria metà di cura, richiedono la definizione di partnership pubblicoͲprivate, in grado di consentire il coordinamentoelacollaborazionetraidiversisettorieconomicicoinvolti(sanità,turismo,cultura, ecc.). A tal fine la Regione adotta un piano di azioni atte a favorire innovativi modelli di governanceregionaleperlapromozionedelturismosanitarionellesuediverseaccezioni(turismo medico, turismo termale, turismo inclusivo, turismo del benessere, ecc.), coinvolgendo gli attori istituzionali del comparto sanitario nonché quelli rappresentativi dei diversi settori economici coinvolti.Lepossibiliricaduteditalestrategiasipotrannoriscontrare,oltrecheinunaumentodel livello degli scambi commerciali diretti provenienti da Paesi esteri, anche con l’incremento delle entrate che potrebbe essere reinvestito per migliorare attrezzature e strutture da utilizzare a favore di tutti i pazienti residenti, contribuendo così ad ampliare soprattutto i servizi offerti ai residenti.

Valutazionedellaqualitàdalpuntodivistainterno

IlrafforzamentodellivellodicoinvolgimentodeiprofessionistidelSSSRèriconosciutocomeuna delleleveutiliamigliorareleperformanceindividualie,diconseguenza,quelleaziendali.

Una buona organizzazione è quella che, insieme a perseguire gli obiettivi aziendali previsti dalla programmazione regionale, consente la realizzazione degli obiettivi individuali, attraverso lo sviluppodelpotenzialedituttoilpersonale,valorizzailcontributodiciascunsingolocomponente nell’ambitodellavorodisquadra.

Promuovereilmiglioramentodellerelazionitraiprofessionisti,integrandoillivelloindividualecon quello organizzativo, consente anche il miglioramento del clima aziendale e la relativa soddisfazionedelpersonale.



La soddisfazione del personale è un elemento fondamentale per valorizzare il rapporto tra organizzazione e persone e per tale motivo si intende proseguire il programma regionale di indaginidiclimainternopertutteleAziendesanitariedelvenetoavviatonel2016.

Ilpercorsodimiglioramentodellaqualità:accreditamento

L’accreditamento istituzionale si pone come uno degli strumenti atti a garantire l’attuazione dei principi necessari per assicurare una governance efficace del sistema. Attraverso il percorso dell’accreditamento, che coinvolge in modo trasversale ogni attore che eroghi servizi sanitari, socioͲsanitari o sociali, la Regione “provvede affinché l’assistenza sia di elevato livello tecnicoͲ professionaleescientifico,siaerogataincondizionidiefficaciaedefficienza,nonchédiequitàe pariaccessibilitàatuttiicittadiniesiaappropriatarispettoairealibisognidisalute…”(art.1L.R. 22/2002).

L’accreditamento istituzionale permette al Sistema socio sanitario regionale di individuare, secondoquantoprevistodallanormaregionaleenazionaleesecondolefinalitàsopraespresse,i potenzialierogatoripersuocontoeasuocarico. Glielementicardineperilrilasciodell’accreditamentosono:larispondenzaairequisitiulterioridi qualificazioneeallaverificadell’attivitàsvoltaelafunzionalitàdeglierogatoririspettoagliindirizzi diprogrammazioneregionale.Ciòsignificache“ogniregioneètenutaadindividuare,attraversola programmazionesanitaria,laquantitàdiprestazionierogabilinelrispettodiuntettomassimodi spesaepuòaccreditarenuovestrutturesolosesussisteunrealefabbisognoassistenziale”(Cons. Stato sez. III sent. n. 2527/2013). La selezione, quindi, in virtù del principio solidaristico e, conseguentemente,dellanecessitàdigarantirelasostenibilitàdelsistema,nonpuòprescindere, oltrechedalpossessoedalmantenimentodeirequisitidiqualità,anchedallenecessitàrispettoal fabbisogno.

L’accreditamento, secondo quanto previsto dalla norma nazionale e regionale, non costituisce obbligo a corrispondere ai soggetti accreditati la remunerazione delle prestazioni erogate al di