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La nascita dei primi Smal in provincia di Milano

Al pari di Sesto San Giovanni altri comuni dell’hinterland milanese furono caratterizzati dalla precoce nascita di servizi di medicina del lavoro, tale da anticipare i primi provvedimenti regionali in materia sanitaria, risalenti al dicembre 1972. Presso le cittadine di Corsico, Paderno Dugnano e Cinisello Balsamo – le prime due situate a nord di Milano, a sud ovest la terza – le amministrazioni locali in accordo con i sindacati si fecero promotrici della nascita di centri di medicina del lavoro già dal biennio ‘71-’72. Anche in questo caso si trattava di zone fortemente industrializzate, caratterizzate da una solida presenza sindacale e dall’esistenza di mobilitazioni dei lavoratori in materia di nocività di fabbrica. Ulteriori comuni denominatori tra le diverse esperienze sono da individuare nella partecipazione attiva di medici militanti,

411 Annunziata Cesani, Senti Ceda. La mondina che dirige la pubblica amministrazione, Milano, La Pietra, 1977.

412 Tra i numerosi articoli si vedano: Carlo Barlassina, La Federazione dei lavoratori metalmeccanici e

l’ambiente di lavoro, in «Msmp», gennaio 1975, pp. 9-11; Id. In galera gli assassini del’Ipca, in «Msmp»,

novembre-dicembre 1976; Laura Bodini; Libretti e registri. Come valutare, come usare questo strumento, in «Msmp», marzo 1975, pp. 12-13; Id. Come lavorano e come muoiono i lavoratori delle calzature, in «Msmp», maggio 1975, pp. 8-9.

413 La qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria fu attribuita agli ispettori del lavoro dal Dpr 19 marzo 1955 n. 520. Tale prerogativa non permetteva una rapida tutela della salute dei lavoratori, subordinata ai tempi lunghi del processo penale, ma garantiva l’efficacia del giudizio espresso dall’ispettore anche nel caso in cui lo stesso non fosse accompagnato da una mobilitazione dei lavoratori.

protagonisti del dibattito sul rinnovamento in senso sociale della medicina divenuto all’ordine del giorno dal ‘68 in poi, nonché nella presenza di amministrazioni comunali di sinistra o di centro-sinistra, sensibili alle istanze espresse dalla società civile e fautrici di politiche di welfare.

A Cinisello Balsamo un ruolo di primo piano fu svolto dalla giunta comunale, che durante tutto il decennio fu guidata dal sindaco Enea Cerquetti, eletto tra le fila del Pci. Nel 1971 la giunta emise un'ordinanza che obbligava tutte le industrie e opifici della zona a presentare domanda per il rinnovo della licenza igienico-sanitaria per lo svolgimento dell’attività. A rendere possibile un simile provvedimento, spiegò Cerquetti stesso in un’intervista a «l’Unità», era il testo unico delle leggi sanitarie del 1934, che attribuiva al sindaco poteri di ufficiale sanitario:

l’amministrazione comunale in base alla legge comunale e provinciale e al regolamento di igiene ha il potere di negare concedere o prescrivere determinati provvedimenti. Con un’apposita ordinanza abbiamo ricordato ai titolari di industrie opifici e laboratori che ogni anno devono chiedere la licenza di esercizio la cui concessione è subordinata a determinate condizioni che assicurino il rispetto dell’integrità fisica dei lavoratori e l’eliminazione di quei rumori ed esalazioni che disturbano la quiete pubblica e che inquinano414

Ad alcuni anni di distanza, in occasione di un convegno promosso da Cgil-Cisl-Uil, svoltosi a Cinisello Balsamo, Cerquetti ribadì la sua posizione ricordando non solo che le disposizioni sanitarie del ‘34 attribuivano all’amministrazione comunale il potere di intervenire all’interno e all’esterno degli stabilimenti in caso di emergenza sanitaria, ma altresì come in caso di sovrapposizione di competenze rispetto all’ispettore del lavoro, e di disaccordo tra l’ispettore e il sindaco, spettasse al prefetto dirimere la controversia415. In realtà

la sua era una forzatura interpretativa delle disposizioni di legge esistenti, che si riferivano esplicitamente ai poteri delle amministrazioni comunali in materia di «sanità pubblica», ma non di salute dei lavoratori416. La legislazione sanitaria esistente all’epoca era d’altra parte

414 Cinisello: come Comune e lavoratori difendono la salute nelle fabbriche, in «l’Unità» 20 ottobre 1972. 415 Convegno provinciale Cgil-Cisl-Uil, 18 giugno 1974, n AL, f. Camera del Lavoro di Milano, Classe 5.16.2,

ff. 46.

416 Rispetto al RD n. 1265 del 1934, Cerquetti citava in particolare l’articolo 216, che recita: «Quando vapori, gas o altre esalazioni, scoli di acque, rifiuti solidi o liquidi provenienti da manifatture o fabbriche, possono riuscire di pericolo o di danno per la salute pubblica, il podestà prescrive le norme da applicare per prevenire o impedire il danno e il pericolo e si assicura della loro esecuzione ed efficienza» e la legge n. 303 del 19 marzo 1956, art 68 «L'Ispettorato del lavoro collabora con le autorità sanitarie per impedire che l'esercizio delle aziende industriali e commerciali sia causa di diffusione di malattie infettive oppure di danni o di incomodi al vicinato. In caso di dissenso fra gli uffici sanitari comunali e l'Ispettorato del lavoro, circa la natura dei provvedimenti da adottarsi, giudicherà il prefetto»

estremamente frammentata e in alcuni casi contraddittoria. Anche all’indomani dell’istituzione del Ministero della Sanità, avvenuta tardivamente nel 1958, era infatti stata conservata una separazione tra le competenze in materia di sanità pubblica e le funzioni di tutela della salute dei lavoratori: istituti ed enti quali l’Enpi, l’Inam, l’Inail, l’Ispettorato del lavoro, rimanevano alle dipendenze del Ministro del lavoro417. L’unificazione dei poteri di

iniziativa sanitaria all’interno e all’esterno degli stabilimenti, ratificata nell’aprile 1972 dall’istituzione dello Smal di Cinisello Balsamo, fu quindi conseguenza del progetto politico comunale piuttosto che del sistema legislativo esistente. Anche in questo caso la metodologia di intervento prevista per il nuovo servizio sanitario erano incentrata sulla consultazione dei gruppi omogenei di lavoratori e sulla centralità della soggettività operaia: il sindacato era riconosciuto come principale alleato nello svolgimento dell’attività e, almeno a livello programmatico, gli strumenti da esso introdotti quali registri di dati biostatistici e ambientali e i libretti individuali di rischio erano eletti a fondamento del funzionamento dello Smal stesso418. Contestuale alla nascita dello Smal di Cinisello fu l’iniziativa di inchiesta sanitaria e

ambientale condotta nelle fabbriche della zona da una equipe di medici dell’Istituto di Biometria di Milano, allora diretto da Giulio Maccacaro. Presso un centinaio di piccole e medie aziende, afferenti ai settori chimico, tessile e metalmeccanico, furono distribuiti dei questionari volti ad rilevare i principali elementi di rischio lamentati dai lavoratori. Il fine era sia quello di sensibilizzare lavoratori e società civile circa i fattori di nocività legati all’industria, sia quello di guidare l’intervento sanitario all’interno del tessuto produttivo della zona419.

Se comparata con l’esperienza di Sesto San Giovanni, quella di Cinisello Balsamo si caratterizzò in particolare per il protagonismo dell’amministrazione comunale e dei medici esterni allo stabilimento piuttosto che delle rappresentanze sindacali all’interno delle fabbriche. Le ragioni di tale differenza sono probabilmente da individuare da una parte nel radicamento solido e di lunga durata dei sindacati negli stabilimenti sestesi, in particolare della Cgil e della Fiom, e d’altra parte nella difficoltà a diffondere «il modello sindacale contro la nocività ambientale» attraverso il tessuto produttivo tipico di Cinisello, caratterizzato dalla piccola e media impresa420.

417 Giorgio Cosmacini, Storia della medicina e della sanità nell’Italia contemporanea, Roma, Laterza, 1994, pp 80-124

418 Smal di Cinisello Balsamo, in AL, f. Coordinamento gruppo Falck, ff. 43.

419 Cinisello: dalla gestione della malattia alla difesa della salute nelle fabbriche, in «l’Unità», 18 ottobre 1972 e intervista a Giorgio Duca, svolta a Milano il 18 novembre 2013.

420 Città di Cinisello Balsamo (a cura di), Cinisello Balsamo: storia, attivita’ produttive, Cinisello Balsamo, 1981; Alberto Scurati, Storia di Cinisello Balsamo, Cinisello Balsamo, Libreria Scurati, 1975.

A Corsico una delle prime iniziative sindacali fu condotta presso lo stabilimento Norton, specializzato nella produzione di mole abrasive, dove erano impiegati circa 500 dipendenti. Nel ‘71 venne avviata un’indagine sanitaria presso i lavoratori, colpiti perlopiù da malattie respiratorie, venne inoltre promossa la nascita di un Comitato sanitario formato da operai e sindacalisti. Tale comitato era incaricato di diffondere questionari e strumenti d’inchiesta sulle condizioni di salute degli operai e di curare le relazioni con il Comune al fine di incentivarne le politiche sanitarie rivolte ai lavoratori. Lo Smal nacque nel marzo 1972 e al suo interno fu assunto Edoardo Bai medico specialista in igiene e medicina del lavoro421. A pochi mesi

dall’inizio dell’attività Bai inviava una lettera alle sedi territoriali dei sindacati al fine di stilare un programma di lavoro condiviso per l’anno a venire422. Le prime iniziative del

servizio coincisero con la distribuzione di questionari e con l’effettuazione di schermografie presso la popolazione operaia di Corsico. Al tempo le radiografie del torace erano infatti uno strumento piuttosto utilizzato, anche a scopo preventivo, per la diagnosi di malattie polmonari, patologie abbastanza diffuse nella zona corsichese dove era particolarmente sviluppato il settore della vetroceramica423.

Caratteristica peculiare dello Smal di Corsico, che in quanto a modalità di funzionamento e attività svolta era assimilabile a quelli di Sesto e Cinisello, era di operare sul territorio in collegamento con un servizio di ecologia istituito contestualmente dall’amministrazione comunale424. Nel febbraio ‘72 i compiti di salvaguardia del patrimonio idrico e della salubrità

atmosferica furono assegnati a Virginio Bettini, all’epoca docente di «Fondamenti di ecologia» presso il corso di laurea in urbanistica dell’Università di Venezia. Quasi emblematico il percorso di studi da cui Bettini proveniva: iscritto per due anni alla facoltà di medicina, trasferitosi in seguito al corso di laurea in geografia umana, si laureò con Lucio Gambi con una tesi sulle alterazioni ecologiche del Parco di Monza425. Parimenti critico delle

ricadute sanitarie e ambientali dell’inquinamento, industriale e non, Bettini fondò negli stessi anni la rivista «Ecologia», distinguendosi come precursore e in seguito come principale

421 Servizio di medicina del lavoro del Comune di Corsico, in AL, f. Camera del Lavoro di Milano, Classe 5.16.2, ff. 32.

422 Lettera dello Smal di Corsico alle segreterie sindacali Cgil-Cisl-Uil di Milano e Corsico, il 18 gennaio 1983, in AL, f. Camera del Lavoro di Milano, Classe 5.16.2, ff. 32 .

423 La radiografia coincideva allora con uno strumento efficiente e a basso costo. Maggiori cautele circa gli effetti collaterali di un suo eccessivo utilizzo sono emerse in tempi più recenti.

424 Estensione a Trezzano al Naviglio dei Servizi di Ecologia e medicina del lavoro del comune di Corsico, s.d. in AL, f. Camera del Lavoro di Milano, Classe 5.16.2, ff. 32.

425 A pochi anni dalla discussione di laurea, la tesi fu pubblicata con il titolo: Alterazioni ecologiche e strutturali

protagonista del movimento di ecologia politica emerso in Italia nel corso degli anni Settanta426. La peculiarità di Corsico, primo tra tutti i comuni di Milano – e con ogni

probabilità tra i primi anche a livello nazionale – a dotarsi di un servizio di tutela delle risorse naturali si spiega forse alla luce del fatto che gli scarichi industriali degli stabilimenti siti nella cittadina erano direttamente immessi nel Naviglio Grande, corso d’acqua che lega il Ticino a Milano. La prossimità con il centro urbano milanese rendeva pertanto urgenti i problemi di salvaguardia dell’igiene pubblica.

Caratterizzata da una nascita precoce dello Smal fu infine la cittadina di Paderno Dugnano, situata a nord di Sesto e Cinisello. Anche in questo caso la conflittualità operaia ebbe un ruolo determinante nella nascita dello Smal, la cui istituzione venne rivendicata a partire dalla mobilitazione contro l’inquinamento industriale emerso presso l’azienda Tonolli. Questa era una fabbrica di seconda fusione, insediatasi a Paderno nel 1938. Nel corso degli anni '70 contava circa 900 dipendenti, classificandosi come maggiore stabilimento della zona industriale di Paderno, cittadina di circa 50.000 abitanti, caratterizzata dalla presenza di aziende chimiche e siderurgiche.

L'esistenza di un grave inquinamento del territorio circostante, causato da emissioni di piombo, fu denunciata per la prima volta nel corso dei primi anni Settanta. Un intervento in questo senso avvenne nel 1971, attraverso un'ordinanza comunale che imponeva la cospicua riduzione delle emissioni atmosferiche, da realizzare in un lasso di tempo di 180 giorni. L'azienda, che allora era sprovvista di qualsiasi impianto di abbattimento dei fumi, aveva risposto lamentando l'impossibilità di ridurre le emissioni di piombo in tempo breve, proponendo di rimando l'installazione di alcuni filtri per scarichi gassosi e liquidi entro il 1972427. La maggior parte degli operai impiegati alla Tonolli viveva in zone limitrofe alla

fabbrica, all'interno del Villaggio Ambrosiano, quartiere sorto all'indomani della seconda guerra mondiale per dare alloggio ai migranti provenienti dalla campagne, e dal meridione, inurbati alla ricerca di impiego. Questo dato forse spiega il primo interessamento del Consiglio di Fabbrica (Cdf) della Tonolli riguardo la tutela dell'ambiente circostante. Il Cdf Tonolli fu infatti tra i principali sostenitori della nascita dello SMAL a Paderno, domandandone l'istituzione nel novembre 1972428. L'amministrazione comunale, allora

426 Sul percorso biografico, accademico e militante di Virginio Bettini sono tratte da un’intervista da me svolta con lo stesso a Venezia, il 22/10/2011. Sul movimento di ecologia politica italiano e il ruolo di Bettini al suo interno si veda: Michele Citoni, Catia Papa, Marxismo ed ecologia. Prove di avvicinamento nella “stagione

dei movimenti”, in Mario Boyer, Karl Marx (in pillole), Roma, Ediesse, 2011.

427 Comune di Paderno Dugnano: Lettera al Cdf Tonolli per discutere dell'ordinanza contro l'inquinamento, il 14/6/1971, in AL, fondo del Consiglio di Fabbrica Tonolli (d'ora in poi FCDFT), f. 8.

guidata da una giunta di centro sinistra (DC e PSI), ne approvò l'istituzione nel gennaio '73, accordando allo SMAL il compito di svolgere indagini sanitarie e ambientali nelle aziende del territorio, e di favorite la partecipazione dei lavoratori all'interno delle stesse429.

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