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Questa dimensione riflessiva appare particolarmente rilevante nel rico- noscere situazioni in cui i medici sono chiamati a confrontarsi con i propri limiti professionali e personali. Come scrive una studentessa:

Saprò essere in grado anche io di capire quando sarà il momento di agire nel bene del paziente non facendo nulla, di ammettere di essere impotenti e di rassegnarsi, serenamente (studentessa, III anno).

Questa consapevolezza rimanda anche alla capacità di relazionarsi e rie- laborare informazioni riguardo al contesto di vita del paziente e ai suoi fa- migliari. Scrive una studentessa:

Le emozioni provate di fronte a quel letto sono state tante e diverse; partendo dal disagio iniziale del sentirsi “di troppo” e “di disturbo” davanti a una situazione così drammatica, fino al tentativo finale, anche da parte nostra, di accettare quello che stava accadendo e di rispettare la loro decisione, che all’inizio sembrava così illogica (studentessa, III anno).

L’incontro con il paziente e con la propria capacità di confrontarsi con il modo in cui il paziente vive e affronta la propria condizione di salute spin- ge i tirocinanti a indagare i propri meccanismi decisionali. Ciò può arrivare a comprendere la capacità di “fermarsi”, di non proporre e di non prendere altre iniziative mettendo in atto una sorta di “capacità negativa”, così come

la definisce (in contesti organizzativi) Lanzara (1993). La scrittura di testi sulle esperienze di tirocinio offre agli studenti uno spazio di transizione in cui riflettere su questa capacità negativa, mettendo temporaneamente da parte la capacità “positive” che permette azioni esplicite. «La capacità ne- gativa permette una “inazione riflessiva”, l’abilità di resistere alla tentazio- ne di cadere in routine difensive quando siamo confrontati con i limiti del nostro sapere, delle nostre risorse, della nostra fiducia» (Simpson, French e Harvey, 2002, p. 1209).

Conclusioni

Lo strumento di indagine qui presentato mostra di poter combinare in- sieme evidenze in merito alla ricerca sull’immagine professionale negli ambiti di cura e modalità di lavoro utili ad alimentare percorsi riflessivi e formativi in contesti di istruzione superiore. I testi riflessivi permettono di esplorare l’esperienza che caratterizza la transizione degli studenti all’intersezione fra studi di medicina e pratiche cliniche. In particolare, il testo riflessivo si conferma uno strumento che offre ampio potenziale per generare apprendimenti trasformativi in merito ad aspetti salienti delle competenze chiave nelle professioni di cura (Johna, Woodward e Patel, 2014). L’attenzione per tali aspetti promuove, al tempo stesso, una maggio- re consapevolezza riguardo al processo di transizione verso la vita profes- sionale e delle complessità che accompagnano tale processo, per esempio nell’affinare la percezione della condizione clinica dal punto di vista dei pazienti e delle loro famiglie, così come degli spazi dialogici e di iniziativa in relazione ai processi decisionali in ambito clinico (Charon, 2004).

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In sintesi

L’educazione medica basata sulle competenze guarda con crescente interesse al contributo della ricerca nella ridefinizione dei percorsi di for- mazione dei medici (Bourgeois, Hategan e Azzam, 2015). Quali approcci, metodologie e strumenti propri della ricerca in ambito educativo possono diventare opportunità di riflessione sulle pratiche professionali (Zannini, 2013)? Quali sono i contesti di apprendimento che promuovono un atteg- giamento riflessivo nel lavoro individuale e di gruppo? Il presente contribu- to, che si inserisce in una più ampia ricerca condotta in tre diversi atenei italiani per la progettazione e sperimentazione di strumenti riflessivi, pre- senta gli esiti dell’uso dei testi riflessivi con studenti impegnati nel primo tirocinio in ospedale. L’analisi qualitativa condotta sui testi restituisce, a partire dalla voce degli studenti, diverse dimensioni del tirocinio ospedalie- ro che diventa esperienza di apprendimento soprattutto attraverso quel processo riflessivo e di feedback che inizia con la scrittura per proseguire nel confronto individuale e di gruppo promosso anche attraverso approcci formativi blended.

Pronti per la professione? La percezione di

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