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PAESI LEADER NELL'USO DELLA PI E SETTORI DI MAGGIOR IMPIEGO DEI DP

ALCUNI DATI SULLA PROPRIETA' INTELLETTUALE

4.2 IL RAPPORTO INDUSTRIAL PROPERTY STRATEGIES IN THE DIGITAL ECONOMY

4.2.2 PAESI LEADER NELL'USO DELLA PI E SETTORI DI MAGGIOR IMPIEGO DEI DP

Il Report si serve dei dati relativi alle domande di brevetto ed alle richieste di registrazione di marchi e disegni industriali, depositate dai maggiori investitori aziendali di R&D e dalle loro affiliate nel periodo 2012-2014. Le statistiche del

Report si basano su famiglie77 di domande di brevetto depositate presso i cinque

maggiori uffici IP (c.d. IP5)78: l'Ufficio europeo dei brevetti (EPO/UEB) l'Ufficio

brevetti del Giappone (JPO), l'Ufficio coreano per la proprietà intellettuale (KIPO), l'Ufficio statale per la proprietà intellettuale della Repubblica popolare cinese (SIPO) e l'Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO).

Le società con sede in Asia (principalmente in Giappone e Corea) emergono come i maggiori assegnatari di brevetti del campione delle Top 50 patenting companies. La multinazionale sudcoreana Samsung Electronics, con sede in Corea, espone il più grande portafoglio di brevetti IP5, che rappresentano più del 6% di tutti i brevetti appartenenti ai primi 2.000 investitori R&D in tutto il mondo (p. 21). A seguire USA e UE.

I brevetti trovano un maggiore impiego nel settore ICT. Infatti, più della metà delle 50 società di brevetti più importanti operano nel settore Computers & electronics: solo per citarne alcune, la già menzionata Samsung Electronics e la LG Electronics coreane; la Toshiba, la Fujitsu, la Sony, la Fujifilm e la Seiko Epson giapponesi; la Qualcomm, la IBM, Hewlett-Packard e la Microsoft USA. Oltre alle imprese ICT, i settori che si affidano in modo più marcato ai diritti di brevetto e di progettazione per appropriarsi dei rendimenti derivanti dai loro investimenti in R&D sono il settore delle attrezzature di trasporto (Transport equipment) e quello delle apparecchiature elettriche (Electrical equipment).

Per quanto riguarda i marchi le top trademark registering companies sono: l'industria farmaceutica statunitense Johnson & Johnson, la LG (Computers & electronics), l'industria chimica statunitense Procter & Gamble, la Sony e, ancora una volta, la

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Le famiglie di brevetti proteggono la stessa invenzione in paesi differenti ed evitano che si debbano contare più volte i brevetti depositati presso diversi uffici IP. Infatti il primo deposito di brevetti effettuato per proteggere una determinata invenzione a livello mondiale (il cosiddetto deposito prioritario) è spesso seguito da successive e relative archiviazioni in tutti gli altri paesi in cui si vuole proteggere la propria invenzione. Secondo la Convenzione di Parigi (1883), i richiedenti hanno fino a 12 mesi dalla prima presentazione di una domanda di brevetto per presentare domande in altre giurisdizioni relative alla stessa invenzione e rivendicano la data di priorità della prima domanda. La dimensione della famiglia dei brevetti è un indicatore che si riferisce strettamente al valore economico di un'invenzione: il valore economico di un'invenzione sarà maggiore quanto più elevato sarà il numero di giurisdizioni in cui il brevetto è stato richiesto.

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L'IP5 è un forum dei cinque maggiori uffici di proprietà intellettuale al mondo istituito per migliorare l'efficienza del processo di esame dei brevetti in tutto il mondo.

Samsung. L'uso dei marchi è preferito da parte della industria farmaceutica e in misura minore da quella ICT.

Il settore ICT, oltre che dei brevetti, si serve abbondantemente anche di disegni e modelli. Tra le top design-registering companies del settore ICT figurano aziende come Apple, Microsoft, Google e Hewlett-Packard statunitensi; LG e Samsung coreane; Sony, Toshiba, Fujifilm, Japan Aviation Electronics Industry Ltd. e Omron del Giappone.

Il Report rileva delle significative variazioni nelle classifiche delle imprese, a seconda dei diversi uffici PI in cui è richiesta la registrazione. Ciò suggerisce l'esistenza di strategie di diversificazione del mercato da parte delle imprese e dei paesi. Inoltre, l’evidenza empirica conferma la misura in cui la complessità del prodotto può modellare i comportamenti delle società PI: gli investitori di ricerca e sviluppo che operano nel settore chimico e in quello farmaceutico compaiono coerentemente tra le principali società di registrazione dei marchi, considerando che, come osservato, le imprese operanti nel settore delle ICT svolgono un ruolo molto più importante in termini di brevetti. Questo accade, si legge nel Report, “perché migliaia di brevetti sono generalmente necessari per far funzionare un prodotto come un telefono cellulare o un tablet. Un siffatto prodotto è poi generalmente reso riconoscibile al grande pubblico attraverso uno o pochissimi marchi. Diversamente il rapporto tra brevetti e marchi nel caso dei farmaci è più equilibrato: un marchio identifica generalmente un farmaco che si basa su uno o pochi brevetti” (pp. 23-24).

I maggiori investitori in R&D nel settore delle ICT dipendono in misura significativa da disegni e modelli registrati, piuttosto che dai marchi. Si scorge un'affinità tra le classifiche basate su dati di progettazione e quelle basate su brevetti. Infatti un numero significativo di società con sede in Giappone e negli Stati Uniti si può vedere sia nell'elenco dei brevetti più importanti sia nell'elenco degli investitori in R&D che registrano i migliori progetti.

Concludendo, non sorprenderà affatto rivelare, che il settore nel quale si fa un maggior uso di diritti di proprietà intellettuale è Computer & electronics: circa un terzo del totale delle registrazioni di PI da parte dei top R&D investors. Altre industrie ad alta intensità di registrazione comprendono Transport equipment, Machinery e Chemicals. I brevetti rimangono il diritto di proprietà intellettuale più frequentemente utilizzato nella maggior parte delle industrie. Tuttavia, le società che operano nel settore dei prodotti farmaceutici, dei Foods products e nella categoria residuale denominata

Other producers sembrano registrare più marchi che brevetti. In termini assoluti, Pharmaceuticals, Computers & electronics e Chemicals sono le industrie che registrano il maggior numero di marchi.

4.2.3 L'IP BUNDLE

Un altro aspetto rilevante analizzato dal Report riguarda le modalità di utilizzo dei DPI: in alcuni settori sembra che si prediliga l'impiego di un singolo DPI, mentre in altri un uso congiunto e coordinato di essi. Più della metà dei maggiori investitori in R&D utilizza l'intero pacchetto PI (composto dai tre tipi di DPI: brevetti, marchi e design). In settori quali Other manufactures oppure Machinery o Wood & paper, il pacchetto PI completo è utilizzato dal 70% circa delle imprese. Al contrario, in Publishing & broadcasting, IT services, Other business services e Scientific R&D, il pacchetto completo è utilizzato da meno di un quarto delle aziende. In particolare, nell'ultima di queste industrie la quota di imprese che combinano i tre diritti di proprietà intellettuale è inferiore al 5%; ciò è dovuto principalmente all'uso molto limitato dei disegni e dei modelli.

La particolare combinazione di brevetti e marchi è una comune strategia di appropriazione della produzione di R&D, nonché di differenziazione dei prodotti sul mercato ed è utilizzata tipicamente dai migliori investitori di R&D nei settori Scientific R&D e Pharmaceuticals.

As the same technology may lead to various commercial applications, it is interesting to look at the association between technology classes and product fields, and to investigate the extent to which different technologies relate to different product classes (Daiko, T., Dernis, H., Dosso, M., Gkotsis, P., Squicciarini, M., Vezzani, A., 2017, p. 52).

Diverse combinazioni, che comprendono solo brevetti e disegni (o modelli), oppure solo marchi e disegni (o modelli), sono meno frequentemente utilizzate. Inoltre i modelli, da soli, sono raramente utilizzati in qualsiasi settore industriale. Al contrario, una strategia basata su brevetti sembra essere più comune, in particolare nel campo di settori quali Construction, Pharmaceuticals, Basic metals, Mining e Scientific R&D.

L'utilizzo del solo marchio è “la strategia più giusta”, si afferma nel Report: oltre il 40% delle aziende segue questa strategia nel settore Other business services, seguita da Publishing & broadcasting (30%) e IT services, Scientific R&D e nel settore tessile e abbigliamento (tutti superiori al 20%). Emerge dunque come, in particolare nel settore della ricerca scientifica, la strategia preferita dagli investitori sia quella di servirsi principalmente di soli brevetti, di soli marchi, di brevetti e marchi congiuntamente e raramente dell'intero “pacchetto”.

4.2.4 LE STRATEGIE DI INNOVAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI TOP R&D INVESTORS

Il capitolo 4 del Report in esame prende in considerazione dati circa la misura in cui i maggiori investitori aziendali in R&D diversificano le loro attività di brevetti, marchi e disegni e sull'uso congiunto dei diritti di proprietà intellettuale (di cui si è già trattato). Attenzione particolare è posta sull’attività innovativa nell'ambito della ICT e sul più generale fenomeno di trasformazione digitale.

Il Report pone in luce le industrie e i paesi che seguono maggiormente strategie di diversificazione. L'industria più diversificata (in riferimento alla distribuzione geografica delle attività ed alla misura in cui le controllate operano in diversi settori) è quella dei servizi di trasporto. Al contrario la ricerca scientifica continua a mostrare valori bassi per entrambi gli indicatori.

Tuttavia, si osservano modelli diversi anche tra industrie appartenenti alla stessa area di attività. Ad esempio, gli investitori delle tre principali industrie nell’ambito ICT, vale a dire Computers & electronics, IT services e Telecommunications, sembrano comportarsi in modo molto diverso. Nel 2014, i primi 2.000 investitori aziendali in R&D che operavano nel settore dei Computers & electronics e IT services hanno registrato livelli di diversificazione inferiori alla media, mentre le imprese di telecomunicazioni sembrano esser state più diversificate, sia geograficamente che in termini di attività. Altri settori, ad esempio l'edilizia e l'elettricità, il gas e il vapore, sembrano avere affiliati che operano in un'ampia gamma di settori, concentrando le loro attività in un insieme relativamente piccolo di paesi.

I maggiori investitori in R&D con sede nell'UE, negli Stati Uniti e in Giappone presentano una base di conoscenze tecnologiche più ampia rispetto ai loro colleghi

coreani e cinesi, altamente specializzati nelle tecnologie ICT (Computer technology, Digital communication, Semiconductors, Audio-visual tech). Ciò suggerisce la possibile esistenza di vantaggi tecnologici per UE, USA e Giappone, in settori che richiedono una più ampia gamma di competenze e strategie aziendali che perseguono una più ampia diversificazione tecnologica.

In termini di specializzazione legata alle ICT, le società con sede in Giappone e negli Stati Uniti mostrano modelli perfettamente complementari, senza sovrapposizioni di profili. Ad esempio, gli Stati Uniti sono relativamente specializzati in settori connessi alle ICT, quali i metodi informatici, le comunicazioni digitali e di base e la tecnologia informatica (sebbene emerga una diminuzione della specializzazione in quest'ultimo settore), mentre il Giappone è relativamente specializzato nella tecnologia audiovisiva, le telecomunicazioni ed i semiconduttori. I maggiori investitori in R&D con sede in Europa sembrano invece relativamente poco specializzati nelle tecnologie ICT, ad eccezione dei macchinari elettrici. Ciò che accomuna l'Europa e gli Stati Uniti è la tendenza a specializzarsi in settori tecnologici per lo più rivolti ad affrontare le sfide più importanti, come quelle relative alla salute, all’invecchiamento ed all’ambiente. Nel caso dell'Europa, la specializzazione è piuttosto elevata in settori quali la tecnologia medica, i prodotti farmaceutici, la chimica alimentare, la chimica organica, l'ingegneria chimica, le biotecnologie e le tecnologie ambientali. In questi particolari settori, le società con sede negli Stati Uniti sembrano invece aver perso terreno.

I più rilevanti cambiamenti tecnologici (dovuti proprio alla maggiore specializzazione nella tecnologia informatica) sono avvenuti da parte dei maggiori investitori in R&D con sede in Corea e in Cina. Tuttavia essi sembrano aver perso qualche vantaggio in settori complementari, come le microtecnologie e le nanotecnologie, settori dove l'UE ha raggiunto una notevole specializzazione.