Parte II: Pratica religiosa e opinione sulla Chiesa in Polonia
7. Parte seconda: conclusioni
Nonostante le profonde trasformazioni avvenute nella vita socio-economica del Paese dopo il crollo del comunismo, l'immagine del Polacco / Cattolico non è ancora una reliquia del passato. La fede è ancora un elemento importante dell'auto-immagine dei polacchi e costituisce parte fondamentale dell'identità nazionale. Per quanto riguarda quest'ultima, la dichiarazione di fede non è il suo unico aspetto costitutivo, ma si accompagna al commitment religioso. Secondo un sondaggio effettuato dal CBOS nel marzo del 2011, i polacchi considerano la religione come una caratteristica costitutiva dell'identità nazionale179. Aspetto caratteristico della religiosità polacca è
178Per un approfondimento si rimanda a Mariański, 2005, 2011.
179Indicata al primo posto, seguita dal patriottismo e dall'amore per la famiglia. Si può quindi sottolineare la persistente interrelazione fra religione e identità nazionale analizzata nella prima parte del presente lavoro. Il ruolo nodale della famiglia sarà invece trattato più approfonditamente nella terza parte. Il linguaggio impiegato nel documento di restituzione del sondaggio è particolarmente interessante: «dopo oltre vent'anni di transizione [democratica], i polacchi sono riusciti a mantenere – nell'opinione pubblica – le caratteristiche costitutive della nostra identità nazionale, come la religione, il patriottismo e la devozione alla famiglia» (Po ponad dwudziestu
latach przemian Polacy zdołali – w opinii społecznej – zachować cechy konstytutywne dla naszej tożsamości narodowej, takie jak: religijność, patriotyzm oraz przywiązanie do rodziny, enfasi aggiunta). “Fonte: CBOS
l'aderenza alle pratiche religiose. Il livello di impegno a questo riguardo non è significativamente cambiato negli ultimi vent'anni e resta a tutt'oggi distintamente elevato, così come è elevato l'attaccamento della popolazione alle celebrazioni e cerimonie religiose legate ai riti di passaggio – nascita, matrimonio e morte – la cui partecipazione è declinata solo marginalmente nell'ultimo ventennio180. Un secondo aspetto tipico, secondo Krystyna Błeszyńska e Marek Szopski (2010), è
l'atteggiamento in qualche modo irriflessivo nei confronti della religiosità stessa. In altre parole, la maggioranza dei polacchi sembra dare per scontata la propria aderenza al cattolicesimo, senza investigare i suoi significati più profondi (conoscenza della dottrina)181 né rendersi conto delle
possibili contraddizioni fra i suoi dettami e le azioni da essi quotidianamente svolte (integrazione normativa). Si tratta quindi di un impegno religioso che si concentra principalmente su due dimensioni: fede dichiarata e pratica religiosa (la già considerata religiosità pubblica) (Stark e Glock, 1968)182.
Il binomio Polak / Katolik è una realtà e contemporaneamente uno stereotipo. Gli stereotipi sono un elemento inseparabile della coscienza sociale. Quelli che riguardano se stessi sono stereotipi soggettivi attraverso i quali le persone percepiscono e giudicano se stesse e il proprio gruppo e vanno a influenzare le attività quotidiane e la percezione della realtà (Mikulová, 2013: 443). La Chiesa Cattolica, con la sua diffusa influenza, è spesso considerata in Polonia come il normale stato delle cose. Questa normalità è tuttavia un costrutto arbitrario che agisce come strumento di regolazione del potere. L'arbitrarietà della normalità, nel caso della Chiesa Cattolica in Polonia, è nascosta nel suo ruolo storico, come emerge dalla prima parte del presente lavoro (capp. 1-4). Per quanto ciò possa apparire una “ovvietà culturale”, per usare il termine BS/33/2011, Stereotyp Polaka i Europejczyka A.D. 2011 [Stereotipi su polacchi ed europei nel 2011], marzo 2011.
180Fonte: CBOS BS/120/2009, Dwie dekady przemian religijności w Polsce [Due decenni di cambiamento della religiosità in Polonia], settembre 2009. Vi è tuttavia uno studio di Lucyna Stetkiewicz che, se questi rituali religiosi non hanno perso importanza, hanno però subito una forma di commercializzazione. Nei matrimoni è sempre stato costume donare ai novelli sposi una busta contenente il denaro, ma l'autrice pone l'attenzione su un nuovo sviluppo culturale interessante: l'abitudine recentemente apparsa di inserire riferimenti ai “salvadanai vuoti” negli inviti. Un altro esempio è dato dalla Prima Comunione. Mentre in passato si usava donare libri di preghiera, rosari e pendenti con immagini sacre, per confermare l'affiliazione con la Chiesa Cattolica, questa pratica non è più in uso al giorno d'oggi. Nelle parole di Stetkiewicz, «[s]empre più spesso, eventi come il battesimo o la prima comunione diventano giornate party-and-present, precedute da accese discussioni su “cosa” e “quanto” dare» (Stetkiewicz, 2013: 9). Questa commercializzazione e parziale de-sacralizzazione dei rituali e delle feste religiose, insieme alla non indifferente percentuale dei polacchi che si dichiarano “cattolici a proprio modo”, sottolineando una dimensione più soggettiva e personale della fede, indipendente dalla Chiesa istituzionale (39%, contro il 55% che si identifica con la frase “io sono un credente e seguo gli insegnamenti della Chiesa”, si vedano i rapporti CBOS BS/120/2009 e BS/99/2010), sembra riflettere un crescente pluralismo e la tendenza alla diversificazione della religiosità polacca.
181Esistono numerosi studi relativi all'effettiva conoscenza della dottrina cattolica nel Paese. Fra questi si rimanda al testo a cura del Centro per il pensiero cristiano sociale “Augustinum” Christian Life in Poland (1988), nonché a quello di Maciej Pomian-Srzednicki Religious Changes in Contemporary Poland 1982).
182In questo senso, anche l'affermazione di fede può essere considerato come un atto pubblico, un'azione connettiva del tessuto sociale che va a costruire l'identità nazionale: la fede della nazione.
habermasiano, va a strutturare la società a cui si riferisce attribuendole idee, visioni, pregiudizi e strutture socio-psicologiche con cui elaborare la realtà. In altre parole, il ruolo storico della Chiesa Cattolica in Polonia e la diffusa e profonda religiosità costituiscono il framework dello spazio sociale in cui si articola il discorso pubblico. Gli organi di comunicazione agiscono all'interno di questo discorso, presentando dati specifici come assoluti (si pensi al linguaggio utilizzato nei documenti di restituzione dei sondaggi CBOS) che a loro volta, tramite l'interazione sociale, diventano una realtà per i membri stessi della società che partecipano a queste interazioni.