C OMITATO I TALIANO CONTRO LA T RATTA DELLE B IANCHE 1 Il dibattito in Inghilterra e in Italia
2. La National Vigilance Association e la sua struttura
2.3 Il Sottocomitato economico
Il comitato economico, composto da sei membri, era coordinato da Percy William Bunting e da Samuel Morley, anch’esso membro del Parlamento con lo schieramento liberale. Aveva il compito di sistemare i conti che la NVA doveva gestire e, infine, scegliere in quale modo finanziare le varie attività dell’associazione82.
Nel 1885, appena fondata, la NVA necessitava di ottenere finanziamenti per poter cominciare il proprio lavoro. Dall’analisi dei verbali delle riunioni si evince che, all’inizio della sua attività, l’associazione ottenne cospicue donazioni, spesso anonime, come quando, in seguito alla manifestazione di Hyde Park, di cui si è scritto nel primo capitolo, una signora anonima donò circa 200 sterline. William Coote, con riferimento alla profonda fede religiosa che lo caratterizzava, definì l’offerta anonima come un «contributo di Dio»83.
La prima fonte di entrate della NVA erano attribuibili alle donazioni dei privati: circa quattrocento sterline nel primo anno di attività, poi salite intorno al migliaio durante i decenni successivi. Negli anni Trenta le cifre aumentarono, risultando mai inferiori alle 1700 sterline di sole donazioni. Un’altra parte cospicua delle entrate provenivano dalle sottoscrizioni, una sorta di tesseramento alla NVA, con cui si diventava soci dell’organismo. Il versamento minimo per diventare soci era di tre sterline, ma spesso i sottoscriventi donavano di più. Ulteriori fonti di
80 4NVA, Annual Report, FL 199. 81 Ibidem.
82 4NVA, Minutes, Finance Committee Minutes, 10 novembre 1885- 2 agosto 1888, FL198. 83 William Alexander Coote, A Vision..cit. p. 31.
94
sostentamento arrivarono grazie alla scelta di centralizzare le entrate che provenivano anche dagli altri Comitati regionali, dirottando su Londra tutte le finanze e lasciando alla sede centrale la possibilità di scegliere come gestire i fondi. Ogni comitato doveva pagare per poter essere affiliato 1 ghinea (moneta britannica d’oro) e in cambio avrebbe ottenuto appoggi legali e finanziari. William Coote preferì non lasciare troppa libertà d’azione agli affiliati poiché, come ebbe a dichiarare, era necessario «prevenire gli errori dovuti all’inesperienza, semmai cercando di risolvere i dubbi e non rischiare così di portare discredito a tutta la National Vigilance Association»84. La NVA quindi inaugurò un «nuovo modus operandi» che, mentre estendeva le proprie ramificazioni, contemporaneamente centralizzava l’intera struttura, sancendo la centralità della sede di Londra. La «superstruttura», come la definì Coote, cui stavano dando vita era a tal punto accentrata che il comitato londinese si faceva carico di gestire le finanze di ogni singolo comitato locale, senza lasciare agli affiliati alcuna possibilità di creare un proprio “tesoretto”85.
Il comitato di Londra aveva un forte controllo sui comitati locali, disponendo del pieno controllo dei fondi questo perché, secondo le parole di William Coote, «i membri dei comitati locali non erano ancora pronti per maggiori responsabilità finanziarie per organizzare e
condurre il lavoro»86.
Accadde però che, mentre a Londra arrivavano donazioni generose da parte dei cittadini, nelle altre città vi fosse maggiore diffidenza da parte dei donatori, in virtù del fatto, spiegò William Coote, che «non vi era un diretto controllo dei soldi donati»87. In seguito ad una riunione di tutti i sottocomitati della NVA, tenutasi il 6 febbraio 1911 a Londra, fu perciò deciso di lasciare che le rispettive sezioni distrettuali potessero avere pieno possesso del proprio denaro88.
Le spese di gestione dell’associazione erano tuttavia costose: oltre a organizzare l’assistenza alle ragazze sia in fase preventiva sia in termini di attività legale, doveva infatti essere previsto un budget per le pubblicazioni, la stampa dei manifesti, le bollette e altre spese di cancelleria e uno per gli stipendi dei funzionari. Come si è detto, infatti, la NVA era una struttura organizzata con gente che veniva pagata. Lo stesso Coote riportò che, senza lo stipendio inziale di 5 sterline, non avrebbe potuto accettare l’incarico, analogamente la sua segretaria, Annie Baker, ne
84 Ibidem., p. 34. 85 Ibidem. 86 Ibidem. 87 Ibidem.
95
guadagnava 20. Poi vi erano gli stipendi dei traduttori (5 sterline) e i rimborsi per i viaggi che il Presidente faceva per promuovere la propria opera89.
Nonostante l’ampiezza delle spese, la NVA non ebbe mai problemi economici. Dato che la fonte principale delle entrate erano le donazioni dei privati, la NVA si impegnò per attrarre quanti più sostenitori caritatevoli possibili tramite pubblicità: a inizio dicembre 1894, per esempio, Percy Bunting, responsabile del sottocomitato per le finanze, faceva pressioni perché si scrivessero «appelli speciali» sui quotidiani inglesi per augurare che durante le feste non ci si distogliesse dall’avere cura delle persone. In particolare, si pregò la Fawcett perché scrivesse al Times per chiedere maggiore visibilità. La discussione si animò quando si trattò di decidere sulla convenienza di inviare alla stampa religiosa articoli sulla Tratta perché nonostante gli spazi riservati alla associazione, «non si sono ottenuti risultati economicamente importanti»90.
In generale, il sotto comitato che si occupava dello stato del bilancio riportò la propria soddisfazione «per la condizione delle finanze» in tutti gli anni, dal 1885, terminando con un attivo che non scese mai sotto le 200 sterline nonostante le spese per l’assistenza legale, le pubblicazioni, le numerose conferenze, l’assistenza offerta alle donne e il mantenimento dei centri di accoglienza. Anche negli anni delle Prima Guerra Mondiale, la NVA non visse particolari crisi di livello economico, il 29 settembre 1915 sui verbali della National Vigilance Association, si riportava che «nonostante la crisi della guerra, le finanze sono in condizioni soddisfacenti» con un attivo di 170 sterline91.