Un approccio transnazionale alla presenza di minori “non accompagnati” a Bologna
4.5. Nuove strategie per una vecchia emergenza
4.5.1. Vecchi e nuovi contesti a rischio tra legislazione e intervento negli anni della transizione rumena
Il questionario a scopo valutativo realizzato nel 2000 in Romania attraverso il “Separated Children in Europe Programme” contiene alcune informazioni rilevanti sulla posizione del Paese verso il fenomeno dei minori “non accompagnati”. La novità consiste nel fatto che la normativa e le procedure si riferiscono alla Romania in qualità di paese di destinazione di flussi migratori.131
La legislazione rumena, si legge nella valutazione del 2000, non offre una definizione specifica per il “minore non accompagnato”. Solamente nella Ordinanza di governo n. 102/2000 il
131 Il primo caso di “bambino non accompagnato” è stato segnalato in Romania nel 1999. Il minore proveniva dalla
Sierra Leone. Ulteriormente, questa tipologia di minori è arrivata in Romania dal Bangladesh, dall’Afghanistan, dal Pakistan e dalla Somalia.
termine viene assimilato a quello di “bambino separato”. In base al Decreto n. 31/1954 riguardante le persone fisiche e giuridiche, in Romania viene considerata minorenne qualsiasi persona che non ha ancora compiuto i 18 anni. La definizione che il Paese adotta nell’affrontare il fenomeno dei minori “non accompagnati” arrivati sul suo territorio è rappresentata dalla definizione promossa dal “Separated Children in Europe Programme”. Nella maggioranza dei casi si tratta comunque di minori che richiedono, una volta sul territorio rumeno, lo statuto di rifugiato. Il minore “non accompagnato” ha, in base ai diritti espressi nella Convenzione di New York del 1989, il diritto alla permanenza sul territorio ed alla nomina di un tutore. Un aspetto interessante della procedura rumena consiste nel riconoscimento dei fratelli maggiorenni come accompagnatori, di conseguenza come rappresentanti legali del minorenne.
L’Ordinanza di emergenza n. 105/2001 riguardante i confini della Romania, ulteriormente modificata tramite la Legge n. 39/2003, stabilisce delle conseguenze penali nel caso dell’attraversamento illegale della frontiera. Per i minorenni ultrasedicenni la stessa legge prevede la carcerazione, mentre gli infrasedicenni beneficiano della protezione riservata ad alcune categorie di minori. (Save the Children Romania, 2004)
La prima legge nazionale che include anche la prima definizione che la Romania dà ai minori rumeni in situazione di “non accompagnamento” sul territorio di un altro stato è contenuta nella Decisione di governo n. 1.443 del 2 settembre 2004 sulla “Metodologia di rimpatrio dei minori rumeni non accompagnati e delle misure di protezione speciale a loro favore”.132 L’art. 2
stabilisce:
Viene considerato bambino non accompagnato il cittadino rumeno di età meno di diciotto anni, il quale non ha la totale capacità di azione, arrivato sul territorio di un altro stato senza essere accompagnato da uno dei genitori o da un altro rappresentante legale, o senza essere sotto la rappresentanza legale di un’altra persona. Lo stesso regime giuridico è applicabile anche al bambino che viene lasciato non accompagnato dopo essere entrato sul territorio dello stato estero in causa o di un altro stato terzo.
Di conseguenza, la legislazione rumena si riferisce sia ai minori vittime del traffico di persone o dello “smuggling”, sia ai minori che attraversano i confini nazionali e di altri paesi in situazione di accompagnamento dal punto di vista giuridico, trovandosi solo ulteriormente privi di un rappresentante legale sul territorio di uno stato estero. Nel caso italiano, la definizione del minore “non accompagnato” include solamente quei minori membri di uno stato non appartenente all’Unione Europea, per cui i minori rumeni hanno fatto parte di questa categoria solamente fino al 1 gennaio del 2007. Nonostante questo aspetto, la legislazione rumena ed italiana nei loro confronti
non è cambiata, ma si sono moltiplicate le condizioni per il trasporto di un minore fuori dai confini nazionali. Ufficialmente, la loro condizione giuridica è cambiata, ma le modalità di entrare nel territorio italiano, le prassi dell’accoglienza ed i diritti di cui sono portatori sono rimasti invariabili dopo l’adesione della Romania all’Unione Europea.
La migrazione dei minori rumeni, in quanto parte dei flussi migratori degli adulti, ha coinvolto vari paesi di destinazione, come la Francia, la Spagna, l’Ungheria, la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord o il Portogallo.
Dal 2005 la Romania ha stabilito un Accordo di cooperazione con la Spagna nel ambito della protezione dei minori rumeni “non accompagnati”, il loro rimpatrio e l’impegno contro lo sfruttamento dei minori (la Legge n. 294/2006). Le segnalazioni di minori rumeni in situazione di “non accompagnamento” (includendo i minori in situazioni a rischio di essere abusati e/o sfruttati) nelle strutture di accoglienza spagnole sono intorno a 1.000 nel periodo 2004-2005. I rumeni rappresentano, in Spagna, la seconda nazionalità di immigrati come presenza numerica, al primo posto essendo i marocchini. Le principali azioni comuni dei due governi riguardano la permanenza protetta dei minori sul territorio spagnolo, il rimpatrio assistito ed il coinvolgimento delle famiglie di origine a scopo di prevenire il disagio sociale e di conseguenza eventuali partenza successive dei minori rimpatriati.
La cooperazione con il governo francese avviene, per la Romania, attraverso l’Accordo firmato il 1 febbraio del 2007 a Bucarest, diventato ulteriormente la Decisone governativa n. 1237/10 di ottobre del 2007. L’Accordo prevede la collaborazione dei due stati nel ambito della protezione dei minori rumeni “non accompagnati” segnalati sul territorio francese, il loro rimpatrio e la lotta contro le reti della criminalità organizzata a scopo di sfruttamento dei minori. La ricerca della FRCCF e UNICEF (2005) riporta i dati del periodo 2001-2003 elaborati dall’Associazione francese “Parada”, la quale parla di 841 minori rumeni individuati sul territorio francese commettendo atti di delinquenza (furti, accattonaggio133 o prostituzione).134
133 Un film sulla condizione dei rumeni immigrati in Francia ed il loro dramma tra l’identità che hanno nella comunità
del villaggio e la vergogna quotidiana mentre fanno l’elemosina a Parigi è “Code Unknown”. (con il sottotitolo “Incomplete Tales of Several Journeys”) del regista Michael Haneke, realizzato nel 2001.
134 Il Rapporto sulla delinquenza generata nella capitale francese da parte di cittadini rumeni, realizzato dalla parte
francese durante l’ultimo incontro dei membri del gruppo operativo di contatto rumeno-francese, a gennaio del 2006, riporta i dati del 2005 sulla delinquenza degli immigrati rumeni. Dei 1071 delitti commessi dai cittadini rumeni, di cui 888 persone accusate, il 50,34% di questi erano minorenni. Le attività illegali preponderanti sono i piccoli furti, il furto con l’uso della violenza, il furto attraverso l’inganno ed il furto dalle bancarelle. (I dati sono presenti sul sito del Ministero Pubblico rumeno su www.mpublic.ro).