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Rivista di diritto finanziario e scienza delle finanze. 1955, Anno 14, n.2, giugno

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Academic year: 2021

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G I U G N O 1 9 5 5

Spedizione in abbonamento postale

Pubblicazione trimestrale Anno XIV - N. 2

RIVISTA DI DIRITTO FINANZIARIO

E S C I E N Z A DELLE F I N A N Z E

( E

RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO FINANZIARIO)

D I R E Z I O N E :

L U I G I E I N A U D I

Membro onorario

ACHILLE D. GIANNINI BENVENUTO GRIZIOTTI

(2)

della C am era d i C o m m ercio d i P a v ia

La D irezione è a Pavia, Istituto di Finanza presso l ’Università e la Camera

di Commercio, Strada Nuova n. 65, presso il Prof. Benvenuto Griziotti, al quale devono essere inviati manoscritti, bozze corrette, cambi, libri per recen­ sioni in duplice copia, ecc., Assistente, Dr. Francesco Forte.

Redazione corrispondente in Roma presso Prof. Cesare Cosciani, Via Cesare

Battisti, 121, p. I li, e presso Prof. Gian Antonio Micheli, Via Sommacam- pagna, 15.

L’A m m inistrazione è in Milano, Via Solferino 19, presso l ’editore A. Giuffrè.

Ad essa vanno indirizzate le richieste di abbonamento (c.c. postale 3/17986), le comunicazioni per mutamenti di indirizzo e gli eventuali reclami per man­ cato ricevimento di fascicoli.

L’abbonamento decorre dal 1*> gennaio di ogni anno e dà diritto a tu tti I numeri dell’annata, compresi quelli già pubblicati.

Il pagamento può effettuarsi direttamente all’editore, anche con versamento sul conto corrente postale 3/17986, indicando a tergo del modulo, in modo leggi­ bile, nome, cognome e indirizzo dell’abbonato; oppure presso i suoi agenti a ciò autorizzati. Il rinnovo dell’abbonamento deve essere effettuato entro il 15 marzo di ogni anno. Trascorso tale termine l ’amministrazione provvede direttamente all’incasso nella maniera più conveniente, addebitando le spese relative.

Le richieste di cambiamento di indirizzo devono essere accompagnate dall’im­ porto di L. 79 in francobolli.

I fascicoli non pervenuti all’abbonato devono essere reclamati entro 10 giorni dal ricevimento del fascicolo successivo. Decorso tale termine, non si spediscono che contro rimessa dell’importo.

Gli abbonamenti che non saranno disdetti entro il 10 dicembre di ciascun anno si intenderanno tacitamente rinnovati per l ’anno successivo. L’abbonamento però non può essere disdetto se l’abbonato non 6 al corrente con i pagamenti.

Per ogni effetto l'abbonato elegge domicilio presso l ’amministrazione della rivista.

ABBONAMEN11 CUMULATIVI: Gli abbonati alla Rivista di D iritto Finanziario

e Scienza delle Finanze, in regola con il pagamento, hanno diritto ad una ridu­

zione del 10 % sugli abbonamenti alla Rivista d ei D ottori Commercialisti ed a 11 Diritto fallim entare e delle società com m erciali, edite dalla Casa Dott. A. Giuffrè.

Ai collaboratori saranno inviati gratuitamente 30 estratti dei loro saggi. Copie supplementari eventualmente richieste all’atto del licenziamento delle bozze ver­ ranno fornite a prezzo di costo. La maggiore spesa per le correzioni straordinarie è a carico dell’autore.

(3)

INDICE-SOMMARIO

P A R T E P R I M A

DOTTRINA - APPUNTI E RASSEGNE

La Direzione - Onorarne a Luigi Einaudi nell’Università di Pavia . . 109

Francesco Forte - Alcuni calcoli del carico fiscale sull’automobilismo tn ^

Italia nel ...

Salvatore Buscema- La delega legislativa al Ministro del Tesoro ■ ■ • 10

Benvenuto Ghiziotti - Indebita applicazione dell’I.O.E. sui cosidetti primi

di abbinamento o s f i o r a m e n t o ...

Benvenuto Griziotti - Ulteriore postilla per Vapplicazione dell’art. Ifi tn

luogo dell’art. Ifì della legge di registro . • • •

Sergio Se n in i - Alcune osservazioni nella imposizione delle divisioni nella

legge del r e g i s t r o ... ...

Nicola Menga - A proposito della riforma del contenzioso tributano . . 180

Loris Giacobbe- Scioglimento di società dì capitali: riflesso tributario su­

gli acquisti anteriori all’acquisizione della personalità giuridica e non r a t i f i c a t i ... RECENSIONI - OPERE RICEVUTE - RASSEGNA DI PUBBLICAZIONI R E ­

CENTI (segue a p. Il)

P A R T E S E C O N D A

GIURISPRUDENZA

Lu i g i Napolitano - In tema di accertamento extra bilancio del reddito delle società e degli enti tassabili in base a bilancio ■ ■ ■ • Osvaldo Po li - Gli istituti di istruzione e di educazione e l’imposta di

ricchezza m o b i l e ...

Renzo Po m in i - « Scriptum » e « gesturh » nel caso di cessione del pac­

chetto a z i o n a r i o ... ...

Gi u s e p p e Greco - Assegno bancario, esibizione in giudizio e inesistenza

di obbligo di r e g is tr a z io n e ...

Giovanni Provini - Le agevolazioni nell’imposta di registro attraverso il

giudizio di merito della Commissione C e n tr a le ...

G. B. Fu n a io li - L ’art. IO della legge fallimentare ed il coniuge impren­

ditore in proprio . ... ...

Benvenuto Griziotti - Sulla incompatibilità degli avventizi dell’Ammini-

strazione provinciale delle imposte dirette di far parte delle Com­ missioni Distrettuali e P r o v i n c i a l i ...

Angelo Du s - La recidiva nel contrabbando di tabacchi esteri .

105 120 124 134 141 147 150 152

(4)

RECENSIONI

I. I . Due - Qovernement Finance, an Economie Analysis (F. Forte) 194

FRAZ m i a t e ^ a r r a v X i!0 l» IM ia della P « ™ »“erra

AU8BiscMetTcDTOR u ffla f sulVordinamento e la legislazione regionale (pi f F Gv<»lp?“ “ a direziomWà aeUa cu™a di offeria collettiva di ^ Operericevute ... ...' ' ’ ’ ' ^ 7

Rassegna di pubblicazioni r e c e n t i... 294

SENTENZE E DECISIONI ANNOTATE

H.M. - Affitto stabilimento industriale per canone inferiore al reale Jog? 6n ooon7°i ^ RetÌlfi<Ìa ^ Parte dell’Ufficio (Cass., I, 6 ottobre

jA>4, n. 33o0) (con nota di L. Napolitano) ... R,M;r ‘ Istlt“to Religioso -• Insegnamento privato - Reddito - Tassabilità

(Comm. Oentr., sez. I, J7 luglio 1953, n. 51261) (con nota di O. Poli) 120 RegisDo - Oggetto del tributo - Effetti giuridici e non economici dell’atto

Vendita di pacchetto azionario - Se e quando deve considerarsi tra ­ sferimento del patrimonio delia società - Fattispecie

Procedimento - Spese di lite - Giudizio di opposizione ad ingiunzione per imposta d! registro - Non è necessario il decorso di 90 giorni alla presentazione del ricorso amministrativo per accollarle alla r S i T “ (Al>P- FiI'enze’ ^ febbraio1

• . ... ^regTstraSw e. ^ C1'eCllt° " Assegno ' Uso in giudizio - obbligo della

Santa Sede - Attività delittuosa di un funzionario - Responsabilità Roma a“ lstr“ e dei beni della S. Sede - Insussistenza (Trib Roma, 24 giugno 19o4) (con nota di G. Greco) . . . . 134

Registro - Prova condizioni per applicazione agevolazioni tributarie - Commissione Centrale giudice di appello - Poteri istruttori iComrn Oentr., sez. V, 20 maggio 1952, n. 36750) (con nota di G ^ ovxnD ' 141

Riscossione - Fallimento del contribuente - Attrazione dei beni del couiuee sebbene imprenditore - Azione muciana - Applicabilità (Cass sez I

27 settembre 1954, n. 3135) (con nota di G. B. Funaioli) ’ 147

Procedimento - Commissioni Distrettuali e Provinciali - Avventizi - Incom­ patibilità come membri - Non sussiste - Autonomia di ogni imposta ( Z nota di'* E6 Se!- VI' 22 S t e n t o MB4, n. 57738) c °ntrat>t»aii‘lo - Recidiva - Quantitativo non superiore ai 15 kg - \pplica- ^

n o te d t i S D°ùs)Pena d6lla- mUlta (Cass-’ sez' I. 17 aprfl! l 9 5 2 f S n Contrabbando^. Recidiva - Applicabilità dell’art. 82 deila 'legge 17 luglio ^

DZ n. 9oi (Cass., SS. UU., 16 maggio 1953) (con nota di A. Dus) . 152

Contrabbando - Recidiva - Applicabilità dell’art 111 della L D Quando ? J f f i 1954) “ o t r d i1 f D u s ? Più graVe {caS" " am-.... MASSIMARIO

(5)

Ili

INDICE PER MATERIA

AVVERTENZA. — I singoli tributi sono collocati in ordine alfabetico, secondo la loro denominazione specifica (per es. Imposta di Ricchezza Mohu , si cerchi sotto Ricchezza Mobile (Imposta di), Tassa sulle insegne sotto Insegne

‘/Tassa sulle) eco ) I numeri sono quelli delle massime del Massimario, ad ec­

cezione di qùem in corsivo che rinviano alla prima pagina delle sentenze e

decisioni annotate. Autorità amministrativa Accertamento, 81, 94. Citazione al Ministro, 193. Competenza Intendente, 173, 258. Concessione dilazione, 167, 188, 189, 220.

Contestazione per spettanze a Co­ muni e Provincie diverse, 94. Decreto intendentizio, 210, 211, 212,

213.

Decreto ministeriale, 98. Decreto prefettizio, 95, 108, 177. Generi fuori tariffa, 98.

Ingiunzione di pagamento, 182, 184, 192, 121

Mancata applicazione benefici fisca­ li, 83.

Omesso reclamo amministrativo, 183.

Opposizione, 182, 192, 205, 210, 211, 213.

Opposizione a mezzo posta, 210, 212. Rappresentanza della finanza, 192,

193, 205. Ricorso, 83, 108.

Ricorso a mezzo posta, 81. Ricorso gerarchico improprio, 94. Autorità giudiziaria

Concordato, 75.

Controversie di diritto, 144. Deposito per multa, 82, 86 , 87. Difetto di giurisdizione, 5. Estimazione complessa, 206. Estraneità azionisti alla lite, 128. Giudicato implicito, 5.

Jus superveniens, 13, 15.

Notifica all’Intendenza, 108. O.N.C., 86.

Onere della prova, 127.

Opposizione, 182, 188, 189, 205, 222,

m-Rappresentanza in giudizio, 88. Requisizione, 79.

Ricorso all'A.G., 196.

Ricorso per Cassazione, 82, 88, 87, 109, 175, 203, 222.

Sezioni speciali agrarie, 82.

Sospensione procedimento penale, 191.

Violazioni fiscali, 10, 11, 12, 208, 209. Vizio di consenso, 75.

Vocatio in ius, 88. B ollo

Controversie individuali di lavoro, 175.

Rette di spedalità, 60. Com m issioni amministrative

Appello, 78, 185.

Aumento dell’accertamento, 119, 197.

Avventizi, 207, 150.

Carattere giuridico delle Commis­ sioni, 186.

Comitati peritali, 99.

Commissione distrettuale - art. 43, T.U. R.M., 119.

Competenza, 102, 105.

Composizione commissione comuna­ le, 178.

Contribuente - audizione, 92. Decisione della Comm. Centrale,

187, 202.

Estimazione semplice, 7, 206. Giudice di appello, Comm. Centra­

le, 101, U1 ■

Giudizio di estimazione, 45. Giudizio SS.UU. Comm. Centr., 85. Giudizio valutazione, 19.

Imposta sulle assicurazioni, 58. Membri delle Commissioni, 207, 150. Omessa trasmissione ricorso inte­ grativo contribuente, per errore d’ufficio, 187.

Prescrizione, 91.

Previo ricorso amministrativo, 196. Revocazione, 187, 202.

Ricorso alla C.C., 96.

Ricorso alla distrettuale, 103. Sussistenza giurisdizione delle Com­

missioni dopo 5 anni dalla Costi­ tuzione, 190.

Termini, 96.

(6)

Complementare (Im posta)

Accertamento induttivo, 25, 126. Decisione Comm. Centrale, 187. Revocazione, 187.

Consumo (Im posta d i) Abbonamento, 245. Acque minerali, 65. Bolletta accompagnamento, 249. Brogliaccio distillerie, 248. Cella frigorifera, 66. Decreto ministeriale, 98. Dolciumi, 245. Frigoriferi, 64.

Gas ed energia elettrica, 99. Generi fuori tariffa, 98, 180. Ingiunzione di pagamento 182 184

192.

Materiali da costruzione,. 69, 246. Obbligo denunzia, 245.

Onere spese giudizio, 182.

Opere costruite dallo Stato per con to di enti locali, 69.

Opificio industriale, 67. Opposizione, 182, 192.

Sacchetti di carta con pubblicità,

68.

Tassa illuminazione e consumo gas ed energia elettrica, 99. Vendita a prova, 179 Vino, 100, 244. Contenzioso tributario Accertamento, 81. Appello, 78, 185, 198, 199. Cambiamento residenza, 77. Comparizione appellante, 199. Definitività pronuncie della commis­

sione, 80.

Eccezione di irregolarità fatta oral­ mente, 194.

Entrate patrimoniali dello Stato 205.

Mancata restituzione questionari 76.

Mancata sottoscrizione atto di ap­ pello, 199.

Notifica avvocatura di Stato, 84 88. Notifica ingiunzione, 194.

Notifica mediante affissione 77 - Nullità appello, 198. Omessa notifica, 185. P re c o s titu z io n e d i tito lo “>95 Prova, 100, 101, V,l. Questionari, 76. Requisizione, 79. R e v o ca zio n e , 187, 202.

Ricorso consiglio di Stato, 84, 181, 201.

Spese di lite, 12/,. Ultrapétita, 194.

Vizi di procedura innanzi le Com­ missioni, 186. Contrabbando Aggravante dell’associazione, 224. Art. 148 L. D,. 113, 228, 230, 231, 232, 233. Attenuante, 114.

Autoveicolo estero introdotto in Ita­ lia in base al trittico, 239. Contrabbando di monopolio e con­

trabbando doganale, 113, 230. Contrabbando continuato, 115. Detenzione spiriti allo stato sfuso

254.

Fabbricazione clandestina, 255. Monopolio tabacchi, 111. Nafta, 223.

Obbligato civilmente per la multa, 226.

Pietrine focaie, 227.

Recipienti contenenti alcoolici, 256. Tabacchi del T.D.T., 229.

Tabacchi esteri, 112, 114, 225, 226, 230, 231, 232, 233, 236, 237, 240! Diritto penale tributario

Aggravante dell’associazione; 224

Amnistia, 111, 112, 235, 236, 237, 238, 239.

Attenuante, 114.

Biglietti cinematografici contraffat­ ti, 241.

Cattura nave fuori zona vigilanza doganale, 116. Coltivazione tabacchi, 242, 243. Conciliazione amministrativa 113 228, 230. Confisca, 116. Continuazione di contrabbando (v. contrabbando continuato). Costituzione parte civile, 248. Decreto intendentizio, 210, 211 212

213.

Dichiarazione verbalizzanti, 246. Esenzione obbligo pagamento diritti

doganali, 234, 235, 236. Frode, 247, 248.

Obbligato civilmente per multa, 226. Oblazione, 113, 250.

Opposizione decreto intendentizio 210, 211, 212, 213.

(7)

— v —

Reato istantaneo, 110. Reato omissivo, 110. Reato permanente, 110. Recidiva, 113 , 228 , 236, 152. Rogatoria per trasmissione corpo cu

reato, 240.

Sequestro merce, 234, 235, 236. Tessili, 251.

Vino, 244.

Entrata (Im posta generale su lla) Abbonamento, 102, 103, 169. 197. Aumento imponibile, 103, 197. Audizione personale, 102. Calciatori, p . Casinò S. Remo, 170. Commercio frumento, 165. Concessione dilazione, 167. Evasione, 110 , 259, 261.

Falsa attestazione pagamento tri­ butario, 53.

Fatturazione a prezzo inferiore^ a quello effettivamente pagato, 259, 260.

Mancie ai croupièrs, 170. Moneta merce aurea, 178. Mora, 167. Oblazione, 60, 164. Ospedali, CO. l ’rescrizione, 259, 260. Rettifica dichiarazione, 103. Ricorso, 104.

Sottrazione temporanea al paga­ mento del tributo, 261.

Tabacchi, 257.

Vendita vino al minuto, 169._ Vino consumato in frode, 258. Fabbricati (Im posta sui)

Ricostruzione fabbricati volontaria­ mente demoliti, 9.

Fabbricazione (Im posta di) Deposito, 69, 252, 253. Oli di semi, 69, 252, 253. Famiglia (Im posta di)

Accertamento, 94.

Commissione comunale, 178. Coniugi non separati, 70.

Contestazione per spettanza a Co­ muni o Provincie diversi, 94. Decreto prefettizio, 95, 177. Dimora abituale, 71. Preclusione di rettifica, 97. Pronuncia G.P.A., 177.

Reddito già iscritto in ruolo prin­ cipale, 97.

Ricorso alla C.C., 96.

Ricorso gerarchico improprio, 94. Sospensione della riscossione, 95. Termini, 96.

Valore locativo - Alternatività di applicazione, 72.

Negoziazione (Im posta di) Azioni gratuite, 57.

Trasferimento riserve a capitale, 57.

P rofitti di guerra e contingenza Audizione contribuente, 92. Concessione ratizzazione, 188, 189. Lavori eseguiti a regia, 8, 18. Merci soggette a regime vincolisti­

co, 129. Prescrizione, 91. P rofitti di regim e

Azione contro lo Stato, 93. Confisca, 93, 191.

Estraneità azionisti alla lite, 128. Onere della prova, 127.

R egione siciliana

Potestà tributaria, 62, 64. Registro

Abbonamento, 50, 133.

Acquisto immobile per attuare ini­ ziative industriali, 52. Acquisto nave, 130. Appalto, 17, 21, 24, 31, 35, 150, 151, 152. Assegno, 142, 434. Assicurazioni, 58. Associazione in partecipazione, 29. Atti non registrati, 10, 138, 139, 140,

208, 209.

Atto di acquiescenza disposizioni te­ stamentarie, 87.

Bonifica agraria, 131. Cessa Naz. Notariato, 156. . Cessione di azienda, 36.

Compensi amministratori società anonime, 44.

Consolidazione anticipata usufrut­ to, 153.

(8)

Contratto di assicurazione stipulato all’estero, 58.

Contratto sfruttamento cava, $lh 135. Costituzione di garanzie, 147. Credito agrario, 50, 133. Danni di guerra, 17, 155. Decreto ingiuntivo, 34. Divisione, 45. Edifìci di culto, 41.

Ente Naz. Propaganda prevenzione infortuni, 24.

Enunciazione società di fatto, 38. Enunciazione vendita mobiliare,

141.

Errore materiale, 137. Esibizione in giudizio, 140, Fabbricati nuova costruzione, 40. Finanziamento alle medie e piccole

industrie, 147.

Finanziamento verso cessione di credito contro PP. AA., 145, 140. Fusione per incorporazione, 47. Immobile da destinarsi a sanatorio,

27.

Impossessamento di atti da parte della finanza, 31. Imposta di quietanza, 132. Imposta supplementare, 90, 195. Industria marmifera, 20. Industrializzazione Mezzogiorno, 39. Ingiunzione, 192. Interpretazione art. 8 L.R., 135 12),.

Istituti cura tubercolosi, 20. Istituto autonomo case popolari, 40.

Jus superveniens, 13, 15.

Lavori urgenti ed eventi calamitosi 35.

Linea di navigazione di interesse nazionale, 130.

Locazione, SI,, 135.

Mancanza di fondi - Appalto, 21. Manomorta, 150.

Nullità di atti, 13 ,14 ,15, 10, 136. Nuove costruzioni, 46.

Oggetto del tributo, 12/,. Opera ferroviaria, 150. Opposizione, 192. Pertinenze, 143, 144. Piano regolatore, 32.

Piccola proprietà contadina, 51, 134. Portafoglio riscontato, 133. Potel-i polizia tributaria. 31, 58. Presunzione trasferimento scorte

144.

Promessa di vendita. 16, 25, 139. Registrazione in caso d’uso, 58. Restituzione tassa, 136, 137.’ Retratto successorio, 155.

Ricostruzione, 148, 149, 150, 151, 152. Riforma agraria Siciliana, 153. Sfruttamento cava, 31,, 135. Sostituzione di sentenza a contrat­

to, 48.

Sovracostruzione, 132. Stabilimento inefficiente, 39. Subappalto, 149.

Subingresso nel privilegio reale del­ lo Stato, 43.

Suolo per case non di lusso, 22. Suolo edificatorio, 23.

Tasse complementari, 43.

Terreno soggetto a scorporo, 49, 153.

Trasferimento immobili, 138, 144. Trasferimento saldi attivi ad au­

mento di capitale, 42.

Uso di atti in giudizio, 11, 12, 142.

131,.

Usufrutto, 19, 153.

Vendita contestuale di immobili e macchinari, 143.

Vendita di cosa futura, 136. Vendita edifici distrutti o danneg­

giati, 154. Vendita merci, 28.

Vendita pacchetto azionario, 12!,. Vendita scorte ed immobili, 144. Vendita terreni, 131.

Violazioni fiscali, lo, 11, 12, 208, 209. Zolfo, 33.

Ricchezza m obile (Im posta di) Affitto stabilimento industriale, 4

105.

Atto non registrato, 120. Avanzi di gestione, 122. Avviamento, 7. Bilancio, 8. Cantine Sociali, 186. Ciclo produttivo, 125. Complesso bandistico, 121. Conferimento in società, 7. Consorzio produttori, 124. Errore nella dichiarazione, 119. Giudicato implicito, 5.

Insegnamento privato, 118, 120. Intento speculativo, 3.

Istituto religioso, 118, 120. Macerazione canapa, 125.

(9)

— VII —

Rettifica impostazione di bilan­ cio, 8.

Società di fatto, 6, 119.

Sospensione della prescrizione, 120. Trasformazione prodotti agricoli,

124.

Vendita nave, 3. R iscossione

Azione muciana, 107, Ufi. Azione snrrogatoria, 218. Bollo e dep. per multa, 220. Cessione esattoria, 215. Conferimento esattorie, 214. Decadenza esattore, 108. Domanda in separazione, 105, 109. Eccezione di nullità, 218. Esattore decaduto, 106. Esecuzione immobiliare, 221. Fallimento contribuente, 107, Ufi. Identificazione dell’immobile, 221. Mobili costituiti in dote dopo l’av­

viso di accertamento, 105. Omesso stralcio, 219.

Opposizione all’esecuzione, 222. Prefetto, 216.

Radiazione albo esattoriale, 21C. Regolamento competenza, 222. Riscatto immobile espropriato, 218. Vendita esattoriale, 219. Solve e l repete Concessione di ratlzzazione, 189. Curatore, 31. D iritti di licenza, 61. Divisione, 45.

Entrate patrimoniali dei comuni, 89.

Fallimento, 31.

Giudicato sulla giurisdizione e sulla competenza, 217.

Imposta complementare e suppleti­ va, 195.

Inosservanza, 90.

Mancata liquidazione tributo, 144. Rilevabilità di ufficio, 90.

Prima facie, 203, 204.

Successione (Im posta d i) e donazione Annullamento giudiziale testamen­

to, 54.

Cespiti che si assumono di terzi, 161.

Debito verso il proprio erede, 158. Deduzione passività, 56.

Dichiarazione morte presunta, 157. Donazioni, 160.

Gioielli, mobilia e denaro, 163. Inventario notarile, 163.

Presunzione di liberalità, 159, 160. Prova, 159, 160, 161.

Ricorso all’A.G., 196. Scorte, 53, 162.

Straniera deceduta in Italia, 55. Trasferimento immobili a titolo

oneroso (entro il terzo grado), 159, 160.

Tasse e im poste in genere

Concordato, 75.

Diniego potere di imposizione, 200. Interessi, 99, 183.

Lesione diritto soggettivo, 200. Rimborso imposte, 99.

Vizio di consenso, 75. Terreni (Im posta sui)

Appello U.T.E., 185.

Omessa notificazione motivi al con­ tribuente, 185.

Variazione alle qualità e classi di coltura, 185.

Tributi locali

Delibera comunale, 181. Delibera giunta municipale, 63. Fondo in due comuni, 176. Imposta bestiame, 176.

Mancanza legale accertamento, 184. Occupazione spazi ed aree pubbli­

che, 74.

Omesso reclamo amministrativo, 183.

Onere spese giudizio, 182, 183, 184. Tributi extra tariffa, 180.

Valore locativo, 72, 73. Tributi speciali e tasse

Animus solvendi, 61.

Concessione gioco d’azzardo, 162. Contributi Ente Cellulosa, 174. Contributo di miglioria, 171. Licenza, 61.

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Q ln a in te r e s s a n tis s im a n o v ità

T E C N I C A E P R A T I C A

DELLE

RI CE RCHE DI MERCATO

d i G U G L I E L M O T A G L I A G A R E E

Seconda edizione com pletam en te rivedu ta e n otevolm ente am pliata con num erosi esem pi ed applicazion i ai m ercati italiani.

Importanza degli studi di mercato - Cile cos’è uno studio di mer­ cato - Preliminari di una ricerca di mercato - I vari metodi per le indagini di mercato - Il questionario - L’intervista - La curva normale di distribuzione - Errore o margine fiduciario del cam­ pione e attendibilità delle differenze - Come si determinano l ’am­ piezza di un campione e il suo grado di accuratezza - Altri metodi pratici per determinare l’ampiezza di un campione - Metodi per la composizione dei campioni - Formazione dei campioni col metodo delle aree - Valore e limiti dei sondaggi per campioni - Tecniche speciali di ricerche di mercato - Elaborazione dei dati e ioro pre­ sentazione - Statistiche ad uso delle ricerche di mercato - Appli­ cazioni delle ricerche di mercato nel campo dei beni di consumo - Applicazione delle ricerche di mercato nel campo dei prodotti industriali e dei servizi - Ricerche di mercato per i negozi di ven­

dita al dettaglio - Bilanci di famiglia e consumi - I mercati di prova - La delimitazione delle aree di mercato nell’interno di una nazione - Contributo di studi italiani al problema della delimita­ zione delle aree di mercato n ell’interno della nazione - Gli indici territoriali della capacità di acquisto e il controllo degli agenti di vendita - Indici economici generali delle provincie e regioni d’Italia - Vari metodi per la determinazione delle quote di ven­ dita - Concentrazione dei fenomeni economici nelle distribuzioni per provincie - Le ricerche di mercato a cura delle associazioni di categoria e degli utenti pubblici - Il servizio per le ricerche di mercato n ell’interno delle aziende e il ricorso agli istituti spe- cializzati - L insegnamento universitario del marketing - Notizie sugli studi di mercato in vari Paesi.

Volume in 8° di 600 pagine, legato in t e l a ...L. 3500

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ONORANZE A LUIGI EINAUDI NELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA

La laurea honoris causa in scienze politiche è stata conferita il 13 aprile a Luigi Einaudi dal Rettore dell’Università di Pavia in seguito a deliberazione della Facoltà di Scienze Politiche a riconoscimento delle elevate doti di Scienziato e Maestro nelle scienze economiche, finanzia­ rie e politiche e a titolo di riconoscenza degli insegnamenti, che durante più di mezzo secolo sono stati da lui impartiti a tutti gli italiani.

Nello stesso tempo l’Università di Pavia con ricordo marmoreo ha voluto pure onorare, alla presenza di Luigi Einaudi e nel quadro seco­ lare dei Maestri dell’Ateneo pavese, l ’insegnamento di Antonio de Viti de Marco, che professò nel 1886-7 la scienza delle finanze nell’Ateneo pavese e ivi elaborò la classica sua opera sul « Carattere teorico dell’eco­ nomia finanziaria ».

Ha aperto la cerimonia il Rettore Fraccaro, che ha rivolto questo indirizzo di saluto al Presidente della Repubblica.

« Signor Presidente,

« Sono molto onorato di porgerle ancora, e questa volta nel fasto della nostra aula maggiore, il saluto di questa antica Università, la quale deve la sua rinomanza universale, oltre che ai sommi medici e naturalisti che la illustrarono, anche a parecchi cultori delle Scienze economiche e finanziarie, il cui nome è ricordato tuttora con molta con­ siderazione; Ella ripenserà in primo luogo a Luigi Cossa, che per molti anni fu maestro insigne in questo Ateneo e ad Antonio de Viti de Marco. Il nostro Griziotti ha continuato con passione e con perseveranza la tradizione della scuola, ottenendo risultati universalmente riconosciuti. Una lapide, che fra poco E lla scoprirà, serberà il ricordo della tra­ dizione pavese della scienza delle finanze.

«E lla ci ha altamente onorato concedendo il di Lei gradimento al conferimento da parte dell’Università di Pavia della laurea in Scienze politiche honoris causa.

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ragionamento, senza il quale non si vincono le superstizioni e gli inte­ ressati sofismi che impediscono la comprensione dei latti economici, po­ litici e sociali; la convinzione profonda della verità di quello che si afferma e si sostiene, convinzione che è il fondamento di ogni elevato insegnamento e infine quella altissima coscienza morale di propugnare non il vantaggio individuale o di gruppi ma il bene comune del popolo e dell’umanità. Di questi abiti logici e morali da Lei appresi tutti Le siamo profondamente grati.' Ma della saldezza ed elevatezza dei suoi convincimenti Ella diede un documento solenne, in un tragico momento della nostra vita nazionale, rinunciando a scrivere per il grande pub­ blico, quando fu evidente che non si sarebbe più potuto scrivere libe­ ramente, secondo le proprie convinzioni. Ho ancora vivissima l’impres­ sione che quell’atto destò in noi; si può dire che ci dette la sensazione della gravità del momento. Ritornati alla libertà, Ella ebbe una parte essenziale nel consolidare i nuovi ordinamenti che la nazione s’è data. Come già a Roma, dopo un conflitto due volte secolare fra duci e ari­ stocrazia, una concordia felice si raggiunse sul concetto degli stoici, che la somma dei poteri spettasse al sapiente, e sapienti furono i Cesari dell’età d’oro imperiale, così ora, fra le opposte e contrastanti tendenze di partiti e di interessi la Sua figura, Signor Presidente, apparve come quella del sapiente, cui poteva essere affidata con fiducia la suprema moderazione della vita pubblica. E come un saggio tutti La hanno ri­ guardato e venerato in questo settennio, decisivo per l’avvenire delle nostre libere istituzioni.

«E anche questa Sua altissima benemerenza abbiamo voluto rico­ noscere conferendoLe l ’onorifica attestazione della laurea in scienze eco­ nomiche e finanziarie ».

A sua volta il Prof. Bruno Leoni, Preside della Facoltà di Scienze Politiche della Università di Pavia, ha letto il verbale che motiva il conferimento della laurea.

« Il Consiglio di Facoltà, vista la delibera del 12 gennaio 1955 con la quale proponeva il conferimento della laurea in Scienze Politiche honoris causa al prof. Luigi Einaudi; vista la Comunicazione del Mi­ nistro della Pubblica Istruzione del 14 febbraio 1955, con la quale il detto conferimento veniva approvato; udita la relazione del Preside della Facoltà, di cui alla delibera predetta; approva all’unanimità la seguente deliberazione :

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_ 111 —

la sua cattedra più antica, ed alcuni de’ suoi insigni maestri: da An­ tonio De Viti De Marco, die dell’Einaudi può dirsi il diretto precursore, a Benvenuto Griziotti, che tanto profondo influsso ha esercitato ed esercita, con le sue dottrine, su studiosi ed uomini politici contemporanei.

« Altri ha giustamente ascritto a merito di Luigi Einaudi l ’aver egli infine conferito alla scienza delle finanze, attraverso un lungo e labo­ rioso processo di ricerca e di sistemazione, una propria autonomia so­ stanziale. È stato inoltre correttamente ricordato, in tempi recenti, che Luigi Einaudi, combattendo la dottrina di coloro che affermavano essere il giudizio finanziario un giudizio politico, e rivendicando invece al giu­ dizio finanziario il carattere di un giudizio economico applicato a fini pubblici, contribuì ad impedire che la scienza delle finanze ricadesse in un disordinato coacervo di incontrollate ideologie e di rudimentali dottrine. Ma appunto in questo superamento del giudizio finanziario come giudizio politico in senso empirico, e nella conseguente teorizza- zione di quel giudizio come giudizio economico applicato ai fini pubblici, l ’Einaudi ha compiuto opera di scienziato della politica, ossia di teorico di una serie di scelte che sono operate bensì dai governanti sul piano politico, ma delle quali è possibile compiere una analisi razionale, non meno di quanto sia possibile compierla per le scelte operate dai go­ vernanti sul piano economico individuale. Come scienziato delle finanze Luigi Einaudi appare dunque, più ancora che economista, scienziato della politica, e di questo carattere della sua opera di studioso il con­ ferimento della laurea h. c. in Scienze Politiche costituisce un preciso

riconoscimento. # ,

« Ma l ’opera di Luigi Einaudi nel dominio delle scienze politiche non si limita certo alla scienza finanziaria : essa si manifesta in campi molteplici e spazia con uguale sicurezza nell’ambito della sociologia, della storia politica, della storia delle dottrine politiche, della storia delle dottrine economiche e di quelle finanziarie, della dottrina dello stato, e infine dell’analisi rigorosa di talune istanze ideologiche (quali ad esempio, la cosidetta «uguaglianza dei punti di partenza») di cui l’Einaudi ricostruisce il concetto e traccia i limiti, con assoluta indi- pendenza ed oggettività di giudizio, e con stretta aderenza alle condi­ zioni storiche di una società economica e politica particolare.

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giore e miglior copia di beni, di aver diritto ad ottenerli dallo stato ». « Particolare risalto assume infine, alla luce dell’odierna situazione storica e sul piano della tecnica politica, la tesi già enunciata dall’Ei- naudi nel 1917, che la politica dell’equilibrio fra le potenze europee, quale fu allora, ed è stata fino ad oggi, perseguita dalla Inghilterra, verrà infine superata e resa inutile dalla costituzione di un sistema fe­ derativo di stati: sistema che, preconizzato dalPEinaudi con la lucidità del teorico, si avvia ora, a circa 40 anni di distanza dalla formula­ zione einaudiana, a diventare, attraverso l’incontro e lo scontro dei mul­ tiformi interessi degli stati sovrani europei, una concreta realtà.

« Nella trattazione dei problemi generali, non meno che nella discus­ sione di una lunga serie di problemi particolari e contingenti di na­ tura politica — quali, ad esempio, le questioni, dall’Einaudi dibattute nella « Riforma sociale » ed in altre riviste e giornali, sulla rappre­ sentanza proporzionale, sul governo locale, sul petrolio, sull’industria siderurgica, sul monopolio delle assicurazioni, sulla nominatività dei titoli, sul regime fiscale della società per azioni, sul contratto di lavoro, sui prezzi di espropriazione, sui trattati di commercio, sulle nazio­ nalizzazioni dell’industria, sino alla più recente questione che egli ma­ gistralmente affrontava dal seggio presidenziale, dei « diritti casuali » di determinate categorie, di impiegati pubblici — è virtù preminente dell’Einaudi la capacità di ricondurre i problemi singoli alle imposta­ zioni generali e di disciplinare il groviglio dei fatti sotto la guida di alcuni fondamentali principi e di pochi concetti chiaramente definiti: virtù tipica, questa, di ogni uomo di scienza, e tanto più necessaria nello studio dei fatti politici, ove la coerenza logica delle analisi ha molto spesso il compito di supplire all’incompletezza o all’incertezza della verificazione sperimentale, conducendo ugualmente a conclusioni rigo­ rose e a conoscenze sicure.

« Il riconoscimento delle virtù di Luigi Einaudi come teorico e stu­ dioso delle scienze politiche non sarebbe completo se non si facesse qui cenno delle sue impareggiabili qualità di docente nell’accezione più am­ pia del termine: docente è stato Einaudi, infatti, non soltanto dalla cattedra universitaria, ma anche, e certo non meno che dalla cattedra universitaria, dal seggio parlamentare e da quello presidenziale, dalle pagine delle riviste di cultura, e dalle colonne dei grandi quotidiani: e giustamente già nel lontano 1922, fu detto a questo proposito da un chiaro studioso italiano, che mediante i suoi articoli di giornale « l’Ei- naudi è riuscito a fare in pochi anni quello che 19 università del regno non erano riuscite a compiere in 50 anni di vita nazionale: fare leggere ragionamenti appoggiati da cifre e cifre illustrate da ragionamenti ». ^

« Per questi motivi la Facoltà unanime ha deliberato di conferire a Luigi Einaudi la laurea honoris causa in Scienze Politiche, per avere egli conseguito alta e meritata fama di scienziato eminente nel domi­ nio delle scienze politiche ».

E seguito immediatamente il Decano del Corpo Accademico Prof. Benvenuto Griziotti che ha pronunciato il seguente discorso:

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an-V _ 113 —

che come il più anziano degli allievi di Luigi Einaudi, Le esprimo, caro Maestro, la nostra soddisfazione per Ife solenni onoranze che Le sono tributate in questa antica Università, così benemerita, insieme alla La- mera di Commercio di Pavia, per i nostri studi.

^ «La nostra riconoscenza per Lei è antica e sempre vivida, protonda e accresciuta dall’ammirazione che ha sempre suscitato in tutti e in ciascuno di noi dai primi anni del Suo magistero fino a questi ultimi, durante i quali la Sua scienza congiunta a saldo equilibrio e ad aposto­ lato del buon esempio è divenuta azione dello Stato, difesa comune, guida di buongoverno, avviamento a maggiore fortuna della nazione. « Il magistero da Lei esercitato per spontanea missione, fra i gio­ vani, era fondato sull’intuito immediato delle possibilità di ciascuno.

« A cominciare da quella nobile allieva, che Le è poi stata sposa gentile, la madre affettuosa dei Suoi tìgli, collaboratrice costante nei Suoi studi, decoro e ausilio in questi sette anni di Presidenza de a Eepubblica, è tutta una serie di giovani eletti da Lei formati. \

«'Cesare Jarach, a 23 anni da Lei designato a compiere 1 inchiesta sui contadini negli Abruzzi e Achille Necco, l’autore dei numeri indici dei valori azionari, entrambi caduti nella prima guerra mondiale, Gino Borgatta e Mauro Fasiani, Suo conterraneo e parente, onorarono la cattedra dei nostri studi e presto scomparvero; Francesco Antonio Repaci da parecchi decenni Suo preciso collaboratore e successore nella cattedra di Torino; eppoì molti e molti altri, fra i quali chi ora Le esprime la riconoscenza di t u t t i - e i a sua particolare per essere stato da Lei avviato negli studi finanziari, portato alla libera docenza nel­ l’Università di Torino e infine alla cattedra.

X

« Quante cure Lei ha dedicato per la nostra formazione scientifica, sia con lettere diffuse sia con discussioni senza risparmio di tempo.

«La semplicità dei Suoi tratti invitava alla confidenza ed all’ami­ cizia. Ma un grande distacco si sentiva fra noi e Lei, che pure di pochi anni ci precedeva, considerando la Sua sapienza, la dialettica, la capacità di rapidamente concepire e scrivere, per i giornali, articoli, che avvincevano i lettori, li istruivano sui problemi economici e finan­ ziari nostri e stranieri, ovvero il valore profondo di limpidi corsi di lezioni, dei saggi attraenti e delle critiche aggressive della « Riforma Sociale» o della «Rivista di Storia Economica» oppure le memorie paludate di uno stile classico e penetranti nello sviscerare ogni argo­ mento, che erano contenuti nei grossi tomi accademici.

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da dire, e sono le più, a nelle delle teorie inconsistenti e degli scritti pub­ blicati da uomini dei quali non si ba stima morale o scientifica ».

« Questa nostra grande ammirazione e immensa gratitudine per il nostro caro Maestro e Maestro indiscusso degli economisti italiani e ovunque riconosciuto anche dagli studiosi stranieri erano divenute pas­ sione di potergli esprimere in pubbliche onoranze la nostra collettiva riconoscenza, anche per il Suo amore di libertà e di indipendenza, e nello stesso tempo ed allo stesso titolo ad Antonio de V iti de Marco, che nell’anno 1886-87, in questa Università iniziò rinsegnamento e formulò la sua classica dottrina nel volume sul « Carattere teorico dell’economia finanziaria ».

« Oggi, onorando Luigi Einaudi e allo stesso tempo con suo giubilo Antonio de Viti de Marco, l ’Università di Pavia si sente elevata nella consapevolezza di compiere un rito di riconoscimento nazionale dei Suoi grandi meriti, sia di sommo scienziato nella economia, nelle pubbliche finanze, nella politica e nell’esercizio delle Sue virtù pubbliche, sia di primo cittadino dello Stato, che salvò l ’Italia e la sua economia e la finanza dall’inflazione e in ogni evento tenne onorato e saldo il timone della nave comune ». 7\

Il Magnifico Rettore ha quindi proclamato Luigi Einaudi « dottore in Scienze Politiche » e gli ha infilato al dito l ’anello d’oro con il sigillo della nostra Università. Al Presidente della Repubblica sono stati anche consegnati cinque grossi tomi sull’Università di Pavia e il diploma di laurea, che'ìreca la seguente motivazione del conferimento del titolo di dottore in scienze politiche « honoris causa » : « e intendiamo con questo nostro atto onorare in Luigi Einaudi lo studioso che fu Maestro di scienza economica, finanziaria e politica a tutto il popolo italiano, l ’uomo politico che antepose ad ogni altro bene la libertà e l ’indipendenza e il presidente che con saggezza e fermezza fu ed è guida sicura di buon governo della cosa pubblica ».

Luigi Einaudi a questo punto ha pronunziato brevi parole:

«Non posso esimermi — ha detto — dal ringraziare il Magnifico Rettore, il Preside Leoni ed il Prof. Griziotti delle affettuose parole rivol­ temi. Ricordo che nel 1902, cinquantatre anni fa, venni a Pavia essendo stato, in seguito all’esito di un concorso universitario alla cattedra di Scienza delle Finanze, in dubbio sulla scelta tra Torino e Pavia. Il ricordo di Pavia è però un ricordo di affetto e di riconoscenza.

« Credo — ha proseguito — che questo diploma conferitomi rivesta un significato per noi che non apparteniamo al ramo delle Scienze ma­ tematiche, fisiche e naturali, ma a quello umanistico. Noi non possiamo mai avere la certezza del vero e quando qualcuno dice « io so, noi sap­ piamo, abbiamo la certezza » io diffido. Questo diploma mi vuol dare invece la gioia della curiosità. Fin che abbiamo la curiosità di sapere, noi crediamo di essere vivi; la nostra è una conquista continua del sapere. Lei — ha concluso rivolto al Rettore — mi ha dato la gioia di poter apprendere ancora qualche altra cosa ».

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i-— 115 i-—

naudi scopre una lapide in onore dei Professori di Scienza delle Finanze elle qui lianno insegnato. La lapide reca queste paro e - .

«Nella sua scuola di Pavia Lu ig i Cossa, sollecito del risorgimento degli studi in Italia, iniziò nel 1859 ad anni alterni con la — a politica l’insegnamento della teoria delle finanze,

sorzio Universitario Lombardo, fu qui costituita nel 1878 la puma cat tedra italiana affidata a Giu s e p p e Picca Salerno.

Sull’esempio insigne di questo Ateneo nel 1886-87 fu per legge intro­ dotta nell’ordinamento universitario la cattedra di Scienza ddle Finanze e Diritto finanziario qui onorata da Antonio de Vit i de Marco e da

Ugo Mazzola. , . _

«Per la ripresa dell’antica tradizione nel 1929, per opera di Be n­ v en u to Gr izio tt i, concordi l’Università e la Camera di Commercio, sorse l ’Istituto di Finanza, laboratorio e centro di studi per il progresso scien­ tifico e per la preparazione di esperti per il pubblico bene.

L’Università - alla presenza di Luigi Einaudi - Q. M. P. IL XIII- IV-MCMLV ».

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SULL’AUTOMOBILISMO IN ITALIA NEL 1954 (*)

1. — Nel presente studio lio compiuto alcuni calcoli relativi al ca­ rico fiscale su un certo numero di veicoli tipo in Italia, per il 19o4, allo scopo di fornire degli elementi quantitativi per l ’approfondimento dei problemi di economia finanziaria riguardanti l’automobilismo.

L’indagine, a quanto mi consta, in Italia non ha precedenti, se si eccettuano alcuni frammentari computi del Vezzani, effettuati nel qua­ dro generale dello studio del costo degli autotrasporti (1).

Per questa ragione, data anche la scarsità di studi teorici soddi­ sfacenti sui tributi automobilistici (2) e data l’estrema ricchezza di aspetti che questi presentano, specialmente in analisi quantitative (3), i presenti computi rappresentano solo degli elementi di prima approssi­ mazione, un primo approccio generalissimo alla questione.

Spesso i risultati vanno presi con molta cautela, poiché sono condi­ zionati a talune ipotesi di comodo, che hanno dovuto essere adottate per ragioni di semplificazione.

In primo luogo nel presente studio assumo come validi i costi al 1° gennaio 1954, per automobili tipo, calcolati dall’Armani (4) e pa­ rimenti accetto come valide le sue ipotesi di percorrenza normale e di durata per i vari tipi di veicoli. Inoltre adotto certi coefficienti di utilizzazione media dei veicoli.

(*) Ringrazio il Servizio Studi Economici dell’Ente Nazionale Idrocar­ buri per l ’aiuto nella effettuazione dei calcoli di questa indagine.

(11 Cfr. Vezzani, II costo dei trasporti in Italia, « L ’Ingegnere », maggio

1932; Id., Trasporti automobilistici e sistemazione delle reti stradali italiane, « L’Ingegnere », gennaio 1935; In., Il completamento e la sistemazione della rete

stradale italiana, « L ’Ingegnere», giugno 1937; Id., I trasporti terrestri, Ed. Poligrafica Universitaria, 1937; Id., Entità e costo degli autotrasporti nel 1948, «Trasporti Pubblici», 1949; Id., Entità e costo degli autotrasporti nel 1949, «Trasporti Pubblici», 1950; Id., Entità e costo degli autotrasporti nel 1950, «Trasporti Pubblici », n. 2, 1951; Id., Entità e costo degli autotrasporti nel 1951, «Ingegneria Eerroviaria », febbraio 1952; Id., Entità e costo dei trasporti al

gennaio 1952, « Trasporti Pubblici », 1952, n. 11.

(2) Si cfr. però il meritorio studio di A. Scotto, L ’ordinamento fiscale dell’automobilismo, « L’Automobilismo Industriale », 1953, n. 1, 9-39, che af­

fronta, per la prima volta in Italia, in guisa sistematica, i problemi d’economia finanziaria in questo campo, con largo ricorso a elementi quantitativi.

(3) Mi sia permesso di richiamare i miei saggi su II computo dei benefici

stradali e degli oneri fiscali relativi, in questa Rivista, 1954, I, 19-64, 150-169,

278-296 e la bibliografia relativa a indagini della situazione tedesca, svizzera, olandese, canadese, statunitense etc. ivi cit.

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In secondo luogo, prescindo completamente dalla ricerca dell am­ montare delle spese stradali o dei costi stradali relativi all’automo- bilismo in Italia e anziché considerare la relazione fra carichi fiscali e costi stradali per ogni veicolo-tipo mi limito semplicemente a consi­ derare come si riparte l ’onere fiscale esistente fra i diversi veicoli-tipo. Pertanto è ovvio come questa ricerca non possa servire per stabilire se i vari veicoli-tipo in assoluto sono tassati troppo o troppo poco op­ pure giustamente, dal punto di vista di una gestione stradale conside­ rata alla stregua di una impresa di pubblica utilità.

Gli attuali computi servono semplicemente per vedere come si comporti il carico fiscale sui vari veicoli-tipo, in senso relativo : se cioè vi siano dei tipi che hanno un carico fiscale maggiore o minore della normalità degli altri, assumendo per questo confronto interno fra tip i, dei criteri di riferimento convenzionali per la misura del carico fiscale come le tonnellate-nette km., le tonnellate-lorde km., i costi di esercizio globali (lire km.) di ciascun tipo di automobile.

2. — L’avere mostrato che un tipo di automobile è tassato di più che un altro, in certe ipotesi di percorrenza e di utilizzazione, rispetto alle tonnellate-nette-km. o alle tonnellate-lorde-km. o ai costi di eser­ cizio globali, non implica tout courtf da parte nostra, un giudizio nega­ tivo sulla distribuzione del carico fiscale sull’automobilismo in Italia: per poter formulare tale giudizio occorrerebbero innanzitutto sia un accurato riscontro induttivo della rispondenza alla realtà delle ipotesi di percorrenza di durata, di utilizzazione, di còsto di esercizio, assunte come un dato e sia l’accettazione del criterio delle tonnellate-km. lorde o nette o dei costi di esercizio globali. Ma anche ciò posto, molto reste­ rebbe ancora da dire: infatti noi sappiamo che la politica tariffaria del carico fiscale dell’automobilismo, se è compiuta dal punto di vista della distribuzione di un onere generico di imposte indirette, coinvolge la considerazione di principi distributivi e di considerazioni di politica economica (e in specie di economia dei trasporti) che possono benissimo consigliare la diseguaglianza anziché l’uniformità di riparto; se è com­ piuta dal punto di vista della distribuzione sugli utenti del costo delle strade, concepite come impresa di pubblica utilità, richiede la conside­ razione dei principi di ottimo relative alle tariffe di questa specie di imprese (principi che, ad esempio, possono comportare pure una discri­ minazione sistematica per assorbire certe rendite del consumatore, in certe misure).

I problemi dell’economia del benessere non sono ancora stati suffi­ cientemente considerati per il delicato campo della economia e della finanza dei trasporti stradali (nonostanie proprio in questo settore sia nato il classico teorema di Dupuit) (5) cosicché è ancora estremamente imprudente volere trarre delle conclusioni perentorie da risultanze,

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anche soddisfacentemente approssimate alla realtà, circa il calcolo del carico fiscale dell’antomobilismo.

Questa avvertenza vale non solo per il totale del carico di un cer o tipo di veicolo, ma pure per la composizione di esso, in oneri fissi e in oneri variabili in funzione della circolazione dei veicoli.

Nonostante tutto ciò, mi sembra da sottolineare l’estrema urgenza di compiere calcoli del tipo di quelli effettuati nel presente saggio: al fine di conseguire una visuale del problema un po’ meno approssimativa di quella che purtroppo oggi si ha e che funge da base per le discussioni sui tributi automobilistici ormai tanto frequenti nelle cronache finan­ ziarie del nostro paese.

3 — j tipi di veicoli considerati nel presente studio, sono quelli adottati dall’Armani per il citato calcolo dei costi, ad esclusione degli autobus. Non ci è sembrato necessario esaminare gli automobili di questa classe, dato il regime particolare di controllo pubblico in cui essi per solito svolgono la loro utenza, con oneri e privilegi del tutto particolari, che gli altri veicoli in Italia non hanno.

Abbiamo così esaminato nove tipi di motocicli, otto tipi di autovet­ ture, sei tipi di motofurgoni ed autofurgoni, sei tipi di autocarri, due tipi di autotreni (autocarri con rimorchio). Gli autocarri ed autotreni considerati, per la propulsione del motore, impiegano gasolio; tutti gli altri gruppi di automobili esaminati (ossia motocicli, autovetture e furgoni) consumano invece benzina: ciò ha per noi grande rilevanza, in primo luogo perchè le aliquote sulle due varietà di olii minerali, sono differenti.

Il carico fiscale che abbiamo considerato, si riferisce all imposta annuale di circolazione sui veicoli a motore, e alle aliquote sui carbu- ranti e sui lubrificanti automobilistici dell’imposta sugli olii minerali, proporzionali alle quantità consumate e ai prezzi (che sono uniformi). Abbiamo tralasciato sia le imposte dirette pagate dalle imprese di tra­ sporto, sia le imposte di registro per il trasferimento dei veicoli (che ad es. si sarebbero potute computare assumendo un numero medio di trasferimenti nella vita del tipo di automobile in esame), sia i tributi di concessione governative per il rilascio e il rinnovo delle patenti di guida, sia le aliquote di imposta generale sull’entrata relative ai car­ buranti e lubrificanti automobilistici, nonché quelle per i trapassi di automobili, sia l ’imposta di bollo sui contratti di trasporto, sia i cari­ chi fiscali di ogni genere gravanti sui pneumatici, sui pezzi di ricambio, sugli accessori e sia infine i dazi sulla importazione di veicoli stranieri.

La ragione di queste esclusioni è da un lato che abbiamo inteso con­ centrare l ’attenzione sulle sole voci di carico fiscale che — nel nostro paese — sono particolari dell’automobilismo (6) (e che perciò non fac­ ciano parte nè del sistema generale delle imposte indirette, nè del sistema

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ordinario delle tasse per i servizi amministrativi, nè del carico dei tributi diretti gravanti la generalità dei redditi); dall’altro lato che abbiamo preferito trascurare gli oneri fiscali che sono particolari di alcune specie di automobili soltanto, anziché propri della generalità dei veicoli automobilistici.

4. — Si può però obbiettare che l ’aliquota (condensata) dell’imposta sull’entrata sui carburanti e sui lubrificanti è ben superiore all’ali­ quota normale propria di questa imposta e che quindi la parte in più è un’imposta particolare dell’automobilismo.

Taluno può pensare che basti controbattere che tale discriminazione deriva dal sistema delle aliquote condensate, che rimpiazza quello a cascata e che non comporta alcuna particolarità di trattamento per l’automobilismo.

A ciò si può replicare: a) che il metodo di accertamento per gli olii minerali è eccezionalmente rigoroso, dato l’assieme di rigidi con­ trolli dipendenti dalla esistenza dell’imposta di fabbricazione, sicché l’aliquota di imposta entrata ivi applicata — a parità di carico nomi­ nale — è in realtà maggiore che in altri ambiti; b) che nella base impo­ nibile dell’imposta sulla entrata sugli olii minerali, accanto al ricavo privato viene pure compresa la cospicua somma devoluta allo Stato come imposta di fabbricazione, cosicché l’aliquota sul ricavo privato è anormalmente elevata (7).

Per quanto concerne l ’osservazione sub a), ci ha indotto a non tenerne conto nel nostro computo, il fatto che attualmente non è facile stabilire con buona approssimazione il ' coefficiente normale di sottova­ lutazione degli imponibili nell’imposta sull’entrata.

Per quanto concerne l ’osservazione sub b), ci è sembrato che essa, sostenibile se si muove dal punto di vista secondo cui i tributi sui carburanti e lubrificanti sono una mera imposta indiretta priva di altro presupposto, lo è di meno se si muove dal punto di vista secondo cui, per l’ammontare (non appurato) di prelievo che eguaglia il costo stradale imputabile all’automobilismo, i tributi sui carburanti e sui lubrificanti rappresentano il prezzo pagato per l ’uso delle strade, e sono quindi una voce di costo di produzione, come tutte le altre del­ l’imprenditore privato, che entrano nei suoi prezzi e nei suoi ricavi.

Come ho detto, se invece si muove dalla tesi che i tributi sui car­ buranti vadano considerati come generiche imposte indirette, sarebbe privo di fondamento l ’argomento che essi costituiscano una parte nor­ male dell’imponibile dell’imposta sugli scambi: è vero che così dispone la legge dell’I.G.E. includendo nel suo imponibile tutte le imposte di con­ sumo e di fabbricazione, ma questa disposizione rappresenta, teorica­ mente, una eccezione al sistema. Se è vero che in generale ogni tributo può essere rappresentato come un costo per la copertura dei servizi pub­ blici indivisibili addossato ai privati secondo criteri di «prezzo politico» nel senso del Pantaleoni e se s’attribuisce alle imposte scambi il compito

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di colpire i ricavi lordi degli operatori economici per commisurarsi al loro uso di fattori produttivi, assunto come misura del consumo di servizi pubblici (8), non si vede perchè si debbano comprendere nella base imponibile pure delle imposte che rappresentano un mezzo per ripartire tale costo. Se poi compito delle imposte generali sugli scambi è di colpire i redditi dei produttori, attraverso un prelievo generale sui prezzi, che diminuisce la remunerazione dei fattori produttivi, supposte certe condizioni del mercato (di pura concorrenza e di offerta rigida dei fattori) (9), non sembra logico comprendere nel loro imponibile pure alcuni dei tributi pagati allo stato. Se infine si immagina che com­ pito delle imposte sugli scambi sia di colpire i consumatori, aumentan­ done i prezzi di acquisto in misura uniforme (supposta una cascata uniforme o delle aliquote differenziate che tendono a eliminare le di­ scriminazioni verticali, e una condizione di mercato non di pura con­ correnza con offerta di fattori non del tutto rigida) (10), quando l ’aliquota tiene conto pure delPaumento di prezzi provocato dalle imposte di con­ sumo specifiche, siamo in presenza di un sovraccarico particolare per alcuni settori dei consumi, rispetto alla tassazione generale delle merci e servizi realizzata con la imposta sugli scambi supposta uniforme, so­ vraccarico particolare, che va aggiunto a quello delle altre imposte in­ dirette particolari (specifiche o ad valorem), fra cui rientra quella sugli olii minerali.

Solo ragioni pratiche relative al fatto che le imposte di fabbrica­ zione sui carburanti e lubrificanti possono essere, almeno in parte cer­ tamente, giustificate come corrispettivo per il costo delle strade, ci inducono a trascurare di includere nel computo l ’aliquota addizionale di imposta entrata che risulta dalla loro inclusione nel valore dell’olio minerale imponibile.

5. — Due altre esclusioni vanno giustificate: quella dell’imposta di bollo sui documenti dei trasporti e quella dei dazi doganali sugli auto­ veicoli. Entrambe le imposte sono state trascurate in quanto colpiscono solo alcune specie di automobili. La prima infatti grava solo sui tra­ sporti di merci in conto terzi che comportano la conclusione di certi con­ tratti di trasporto e non sugli altri trasporti terrestri e Ìa seconda onera soltanto sugli automobili provenienti dall’estero, e purché non benefi­ ciane del regime di temporanea importazione. Considerare questi due tri­ buti avrebbe reso ancora più complessi e minati i nostri computi, poiché avremmo dovuto distinguere veicoli tipo adibiti a trasporti per i terzi

(8) Sulle giustificazioni teoriche possibili dei tributi sugli scambi, cfr.

Vanoni, Problemi dell’imposizione degli scambi, Cedam, Padova, 1943, parte l i

e da ultimo, sulla teoria di tali tributi e sui loro possibili atteggiamenti tecnici, cfr. Vanoni, Forte, Teoria e politica della imposizione degli scambi, La Goliar­

dica, Milano, 1955 (litotipo).

(9) Cfr. J. F. Due, Toward a General Tlieory of Sales Tax Incidence, « Quartely Journ. o f Eeonomics », 1953, maggio; Forte, Note sulla natura eco­ nomica e siigli effetti delle imposte sul valore aggiunto, « Quaderni dell’Istituto

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condì iusi con certi contratti e veicoli per trasporti in conto proprio o per conto di terzi ma senza tali contratti per le cose trasportate ed inoltre automobili straniere durevolmente circolanti nel paese e auto­ mobili nazionali oppure straniere solo temporaneamente circolanti in Italia (11).

Tutte queste considerazioni, ci avvertono che le nostre risultanze rappresentano una approssimazione per difetto, al carico fiscale sui veicoli tipo. E precisamente:

— che l’onere fiscale particolare sui carburanti e lubrificanti è in realtà maggiore, e lo è di più per la benzina il cui prezzo è più alto, anche per effetto di una più alta imposta di fabbricazione, e quindi la cui imposta sull’entrata è maggiore;

— che l ’onere fiscale particolare sui veicoli che trasportano merci e (più raramente) persone per conto di terzi, effettuando certi con­ tratti di trasporto, è in realtà più elevato, in proporzione al peso e alla provenienza nazionale o estera delle cose trasportate e al valore del biglietto per le persone trasportate (ammesso un assolvimento uni­ forme della imposta di bollo sui documenti dei trasporti);

— che l ’onere fiscale particolare sui veicoli importati durevolmente è in realtà maggiore, in proporzione al loro valore ed ad altri loro caratteri, che ne comportano la sottoposizione alle varie voci delle ta­ riffe doganali comuni e preferenziali.

6. — Il carico fiscale delle tre imposte: a) sul carburante ;ò) sul lubrificante; e) di circolazione, lo abbiamo considerato in tre periodi: 1) dal 1° gennaio 1954 a tutto il 31 luglio 1954; 2) dal 1° agosto 1954 al 31 dicembre 1954; 3) dal 1° gennaio 1955 (ipotetico). Il carico della seconda data differisce dal primo, perchè con il 1° agosto 1954 entrò in vigore un aumento delle imposte sugli olii minerali (limitato alla sola aliquota sulla benzina) (12). Il carico della terza data differisce dal secondo perchè con il 1° gennaio 1955 avrebbe dovuto entrare in vigore un aumento dell’imposta di circolazione, in base al progetto pre­ sentato alle camere dal Ministro per le Finanze. Tale inasprimento non fu però approvato per la data prevista dal Ministro. Mi è sembrato tutta­ via conveniente considerarlo,, per un calcolo di pressione ipotetica, sia perchè è comunque entrato in vigore dalla metà del 1955, sebbene con qualche notevole ritocco (13), e sia perchè in ogni caso — ed è questa la

(11) Cfr. F . Forte, Il computo dei benefici stradali e degli oneri fiscali relativi, cit. in questa Rivista, 1954, I, 61 ss. sulla considerazione del carico

dei dazi doganali sulle automobili.

(12) L’aliquota per la benzina, fissata in L. 10.500 per q.le dal D.L. 27 febbraio 1951, n. 65 convertito nella legge 22 aprile 1951, n. 255, rimase invariata sino al 26 luglio 1954, giorno in cui entrò in vigore il D.L. 26 luglio 1954, n. 503, che la portava a L. 11.200 per q.le. L’aliquota per il gasolio per motori automobilistici, fu fissata in L. 9.000 per q.le con il D.L. 3 dicembre 1953, n. 878 a partire da tale giorno e non ha subito a tu tt’oggi ulteriori varia zioni. L’aliquota per gli olii lubrificanti automobilistici, fissata con il D.L. 27 febbraio 1951, n. 65 cit. in L. 9.000 per q.le non ha subito successive varia­ zioni a tu tt’oggi.

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