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Analisi tematica

Nel documento Il Diversity Management a Scuola (pagine 94-98)

Capitolo 4. PERCORSO STORICO-LEGISLATIVO SCOLASTICO DELL’IRLANDA, DELL’ITALIA E DI MALTA

6.4 Analisi tematica

L'analisi tematica è stata utilizzata per trovare temi comuni dalle interviste, "… rappresenta un approccio diretto per estrarre il significato dai dati di trascrizione" (McLeod, 2011, p 147) e per questo motivo le interviste sono sono state analizzate secondo questa modalità. Varie parti delle interviste sono state codificate in modo specifico, per mezzo di analisi tematiche, essendo questo un approccio flessibile per identificare e analizzare i modelli all'interno dei dati (Clarke, Braun & Hayfield, 2015; Joffe, 2012; McLeod, 2011). Clarke et al. (2015) suggeriscono che l'analisi tematica, anche se spesso trascurata in letteratura, ha specifici passaggi che compongono un processo di analisi dei dati:

Fase 1. Familiarizzazione: implica l'ascolto e il riascolto delle registrazioni video oltre all'ascolto necessario ai fini della trascrizione. Le trascrizioni devono essere lette più volte con la necessaria curiosità e interesse per iniziare a formulare le idee iniziali.

Fase 2. Codifica: durante la lettura e la rilettura delle trascrizioni vengono identificati i codici iniziali, che mirano ad etichettare gli estratti interessanti dai dati rilevanti per la domanda di ricerca e le sotto-domande.

Fase 3. Ricerca di temi: implica l'organizzazione di codici in potenziali temi e sotto-temi; in un arco di temi generali.

Fase 4. Temi di revisione: si formano le mappe tematiche iniziali e i temi e sotto-temi sono rivisti con i dati codificati.

Fase 5. Definizione e denominazione dei temi: si formulano definizioni operative per i diversi temi al fine di mantenere l'attenzione sul tema e sui sotto-temi specifici. In questa fase gli estratti delle interviste sono riesaminati per garantire coerenza.

Fase 6. Stesura: i temi e sotto-temi definiti vengono delineati e discussi.

Queste fasi e le domande di ricerca hanno guidato l’analisi dei dati. Le trascrizioni delle interviste sono state lette attentamente per considerare i molteplici significati inerenti al testo, per cercare elementi di particolare interesse e idee relative alle questioni che inquadrano lo studio. Tutti i dati del corpus – interviste, appunti raccolti durante le osservazioni e durante i focus group - sono state visualizzate e codificate come informazioni aggiuntive per rafforzare i risultati raccolti. Questi

75 Particella affermativa che significa «così». Si usa di seguito alla trascrizione di una parola errata o incomprensibile, di

una frase inconsueta o apparentemente assurda, per dare conferma al lettore che la parola, o la frase, va letta proprio così, che non si tratta di una svista o di un errore di chi trascrive. Vedi vocabolario Treccani.

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codici o "categorie di informazioni" (Corbin e Strauss, 2007), insieme a note metodologiche esplicative dei codici sono stati registrati a mano ai margini delle trascrizioni. Per meglio riflettere sui dati - anche a posteriori - si sono riportati dei promemoria sintetici durante il processo di raccolta e analisi dei dati, utili a creare connessioni concettuali con le domande della ricerca. “Pensieri, paragoni e connessioni... cristallizzano le domande e la direzione ... per cercare" (Charmaz, 2006, p. 76). Questo processo di codifica aperta ha aiutato ad iniziare a costruire i temi che fanno da contorno sia ai risultati dello studio che alle conclusioni. Dopo aver lavorato sulla trascrizione, sono stati rivisti codici e note metodologiche poste ai margini e fatti dei raggruppamenti per le idee simili. Questa strategia analitica, spesso definita codifica assiale (Corbin e Strauss, 2007) o codifica analitica (Merriam, 2002), ha permesso di iniziare a identificare specifiche categorie di significato all'interno dei dati. La codifica tematica è stata utilizzata per sintetizzare i dati in temi generali che fanno luce su elementi comuni, schemi e strutture di significato all'interno dei dati. La seguente analisi è organizzata dalle domande di ricerca che guidano lo studio. Diagrammi e grafici sono stati usati per concentrarsi su ciò che stava emergendo dallo studio dei casi76. Questo processo di codifica tematica ha aiutato a sintetizzare i dati, ad offrire una struttura per analizzare i risultati all'interno di un contesto teorico e fornire una struttura organizzativa.

Ciò ha permesso di procedere, rivedendo e perfezionando le categorie già trovate. All'interno di ogni categoria sono stati cercati argomenti secondari, inclusi punti di vista contraddittori e nuove intuizioni. Sono stati selezionati estratti calzanti, che indirizzavano o verso il tema principale o verso l'essenza di una dellecategoria individuate. Categorie combinate o collegate in una categoria sovraordinata quando i significati erano simili.

Tabella 4. Temi e sotto-temi

76 Vedi capitolo: Studio dei casi

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Sono stati sviluppati quattro temi generali e per ciascun tema sono stati identificati altri sotto-temi. La seguente tabella presenta tutti i temi e sotto-temi che saranno elaborati e discussi nel “Capitolo 8. Risultati e discussione".

La percezione è risultata essere un processo di costruzione e attribuzione di significati, perciò, la diversità è apparsa come un costrutto da cui possono sortire, o un’immagine del diverso stereotipata e spesso determinata da processi di influenza sociale, o la costruzione di un’immagine della persona diversa unica nella sua individualità.

Quest’ultima prospettiva però è considerata una sfida, che può dare a chi accoglie e a tutta l’organizzazione valore e arricchimento. In un contesto siffatto la diversità da eccezione diventa una norma.

Da una tale percezione si è stimolati a reagire in maniera pro-attiva, ossia si diventa capaci di correggere i propri comportamenti quando si avverte la necessità di cambiamento.

In più, agire in maniera strategica seguendo una logica finalizzata al raggiungimento di obiettivi specifici, richiede che ci sia conoscenza e consapevolezza della diversità, che si compiano attività volte al contatto e alla partecipazione attiva.

Il tutto sembra essere meglio accettato e maggiormente condiviso se le attività risultano piacevoli; se anziché tentare di nascondere la diversità essa viene rimarcata; se si aumentando le attività che consentono di esternarla; se si crea un clima di squadra che vede tutti coinvolti nel processo di cambiamento.

Nell’architettare la strategia da seguire, però, bisogna considerare che essa sia applicata a vari livelli (individuale, di gruppo e di comunità), secondo certe modalità (curricolari e speciali) e che si realizzi in tempi a medio e lungo termine.

Il processo che porta verso il Diversity Management rende sempre più capaci ed aumenta le conoscenze per risolvere situazioni nuove e/o problematiche.

La persona coinvolta in tale processo, perciò, lo utilizza o per raffinare alcune delle sue competenze o anche per incrementarle.

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