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Presentazione delle figure intervistate

Nel documento Il Diversity Management a Scuola (pagine 83-85)

Capitolo 4. PERCORSO STORICO-LEGISLATIVO SCOLASTICO DELL’IRLANDA, DELL’ITALIA E DI MALTA

5.5 Presentazione delle figure intervistate

I ricercatori dell’University of Malta e del Dublin City University, persone con cui era attivo un rapporto di collaborazione, hanno identificato le autorevoli figure istituzionali da intervistare. Queste, poi, hanno suggerito le scuole che dal loro punto di vista potevano contribuire in maniera più ampia alla presente ricerca. Queste figure, scelte soprattutto per l’importante incarico che hanno nei e per i diversi sistemi scolastici, non svolgono lo stesso ruolo:

a) in Irlanda è stata intervistata una delle Manager del dipartimento governativo Health information and

Qaulity Authority (HIQA) a capo della sezione che ha il compito d’ispezionare che nelle strutture

pubbliche che si occupano d’infanzia siano garantiti i diritti dei bambini, a prescindere dalle abilità, dalla lingua, dalle origini (residenti, stranieri, travellers), dallo status socio-economico, dal credo religioso e politico, ecc... Il team di ispettori che coordina si preoccupa di accertarsi che nelle varie strutture pubbliche presenti sul territorio (scuole, ospedali, parchi…) vengano rispettati gli standard di garanzia per i diritti dei minori. Il suo ruolo le permette di avere chiaro il panorama locale e nazionale. I dati ricavati dalle ispezioni, oltre a fornire indicazioni alle strutture nel caso non fossero in regola, sono riportate tutto al Minister for Children and Youth Affairs che provvede a colmare i gap legislativi o a migliorare ciò che esiste già;

b) in Italia, invece, ci si è rivolti al Responsabile dell’Inclusione dell’Ufficio Scolastico Regionale delle Marche. Questa figura svolge il compito di mettere in contatto il ministero con gli Ambiti Territoriali della Regione Marche. Infatti, da una parte, accoglie e divulga a livello locale le misure e le iniziative in tema di diversità e inclusione emanate dal ministero; dall’altra, essendo in contatto con i corrispondenti a livello provinciale, questa figura ha un’ampia conoscenza delle politiche previste dal governo centrale e delle attività che possono essere promosse a livello locale da parte della provincia e delle singole scuole che godono di autonomia. In altre parole, è la figura interposta tra il MIUR e gli Ambiti Territoriali, prima USP;

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c) a Malta è stato scelto il direttore del Dipartimento dell’Educazione, che si occupa dell’Access

Education. È una persona che da tanto fa ricerca sul fenomeno della diversità e studia come consentire

l’inclusione scolastica a chiunque. Inoltre, è colui che ha chiaro il quadro delle scuole presenti su tutto il territorio essendo il coordinatore della formazione degli insegnanti ed è in diretto contatto con il Ministero dell’Educazione proprio per la capillarità di questa sua funzione;

La scelta di tali figure è avvenuta soprattutto in considerazione delle differenze esistenti nei tre sistemi scolastici esaminati. Esse, oltre a fornire utili informazioni riguardanti il sistema dal macro al micro, avendo una visione a 360° hanno potuto segnalare le realtà scolastiche più adatte allo scopo della ricerca.

Dopo averle incontrate, infatti, si sono presi i contatti coi dirigenti ed è stato fissato un incontro illustrativo dei dettagli del progetto. Il passo successivo, seguendo la stessa modalità logica di selezione del campione, è stato compiuto dai dirigenti scolastici che hanno individuato e presentato le altre figure da intervistare previste nella ricerca. Essi però, relativamente all’individuazione degli studenti da intervistare avevano un’unica condizione, ossia, che frequentassero il secondo anno della secondaria. Questa richiesta era stata avanzata perché in tutti e tre i sistemi scolastici gli studenti si trovano allineati per età e anno di frequenza. Oltre ad intervistare le figura istituzionali che hanno consigliato le scuole e ad intervistare i dirigenti degli istituti, al fine di avere prospettive varie dello stesso fenomeno, in fase di progettazione è stato stabilito di intervistare in ogni scuola anche un insegnante, un membro dello staff, un alunno e un genitore.

Complessivamente, sono state 18 le interviste ufficiali, anche se le persone intervistate sono state 20. Di queste, 17 femmine e tre maschi (la figura istituzionale maltese nel ruolo di direttore e docente alla facoltà di educazione dell'Università di Malta, il genitore della scuola irlandese di etnia africana e di religione musulmana e l'alunno della scuola maltese di etnia sahariana).

Durante le interviste lo studente maltese e sua madre (signora maltese di etnia caucasica sposata con un uomo di origini egiziane e di professione insegnante) e il genitore irlandese, di professione formatore per lo sviluppo educativo, e sua figlia (originari del Gana, di etnia africana), hanno dichiarato di essere praticanti della religione musulmana; in più, l'insegnante della scuola Irlandese ha riportato di essere di origine francese; mentre, la figura dello staff della scuola italiana, la vice-preside, si è presentata come affetta da dislessia.

Per completare il quadro degli intervistati bisogna ricordare che anche la signora italiana, intervistata in qualità di mamma di uno studente iscritto al secondo anno con certificazione di Disturbo Specifico dell’apprendimento, è un’insegnante della stessa scuola dove sono state fatte le interviste. Infine, per quanto riguarda il ruolo svolto dalle figure dello staff, vediamo che per la scuola italiana e quella irlandese sono state indicate le vicepresidi, mentre per la scuola maltese è stata la Guidance teacher, ovvero un’insegnante col ruolo di guida, una sorta di consulente a cui possono rivolgersi gli studenti. In sintesi, la modalità con cui sono state selezionate le tre scuole e le figure intervistate ha seguito un criterio tutt'altro che probabilistico. Attraverso una "scelta ragionata", discussa con i colleghi delle Università straniere (osservatori/intervistatori, partecipanti attivi alla ricerca) con cui si è collaborato per quasi tutta la durata della ricerca, sono state individuate le figure istituzionali intervistate. Grazie ad esse si è giunti nelle scuole. A questo punto il ruolo del dirigente è stato centrale, dopo avergli illustrato la ricerca ed averlo intervistato, seguendo personali criteri ha messo in contatto con le altre figure d’interesse da intervistare.

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Nel documento Il Diversity Management a Scuola (pagine 83-85)