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L’applicazione della PAC ai seminativi

Nel documento Volume Rapporto 2000 (.pdf 3.5mb) (pagine 79-84)

3. LE POLITICHE REGIONALI PER IL SETTORE

3.6. L’applicazione della PAC ai seminativi

La politica comunitaria dei seminativi ha dato luogo nel 2000 a poco me-no di 50 mila domande secondo i dati provvisori diffusi dall’ex Aima. La tendenza verso una progressiva riduzione del numero di aziende coinvolte, già manifestatasi negli anni passati, sembra quindi proseguire anche questo anno, con una contrazione del 2,7%. Le superfici interessate dalle compen-sazioni hanno avuto, invece, un discreto aumento, arrivando ad interessare

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circa 450 mila ettari, con un aumento del 2,8%. L’ammontare delle compen-sazioni, ha avuto un deciso rialzo, dovuto alla combinazione di tre fattori: a) ampliamento delle superfici; b) aumento delle rese medie definite dal piano di regionalizzazione; c) aumento delle compensazioni per talune colture, do-vuto al rispetto dei massimali comunitari. L’effetto complessivo di tali fatto-ri ha fatto sì che le compensazioni abbiano raggiunto nel 2000 i 360 miliardi di lire, contro i 317 miliardi di lire del 1999 (+13,7%).

La disaggregazione territoriale evidenzia come le superfici oggetto di compensazione siano fortemente concentrate nelle province di Ferrara e di Bologna, che assieme assommano circa il 45% del totale regionale. Le su-perfici hanno fatto registrare un andamento difforme, con aumenti notevoli nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna. Le stesse su-perfici sono aumentate, sia pure in misura più modesta, anche in provincia di Ferrara, mentre nelle restanti province esse hanno fatto registrare contrazioni più o meno marcate (fig. 3.5).

La provincia di Ferrara si dimostra poi particolarmente efficiente nello sfruttare le opportunità offerte dalla regolamentazione comunitaria.

L’ammontare complessivo delle compensazioni dirette in provincia è infatti risultato di poco inferiore a 121 miliardi di lire, oltre un terzo del totale re-gionale. Tale risultato è decisamente superiore a quello fatto registrare nel

Fig. 3.5 - Ripartizione provinciale delle superfici oggetto di compensazione

- 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 120.000 140.000

nd RN FO RA FE BO MO RE PR PC

ettari

1999 2000

Fonte: Elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

1999, quando le compensazioni erano ammontate a poco meno di 107 mi-liardi di lire. Considerando le altre province, quelle che beneficiano in misu-ra maggiore della PAC seminativi sono quelle di Bologna, di Modena e di Piacenza, a cui vanno, rispettivamente, 59, 41 e 39 miliardi di lire. Il con-fronto con i valori dell’anno precedente evidenzia poi come le compensazio-ni siano aumentate ovunque ed in particolare nelle province di Reggio Emi-lia (+22%), di Ravenna (+19%) e di Modena (+18%) (fig. 3.6).

Le variazioni intervenute nella normativa hanno modificato il significato che assumeva negli anni passati la distinzione fra produttori in regime gene-rale e produttori in regime semplificato. Come è noto, infatti, i piccoli pro-duttori potevano optare per l’uno o per l’altro regime, in funzione dei vincoli e delle opportunità che caratterizzavano ciascuno di essi. A livello regionale, i principali beneficiari della PAC seminativi risultano essere i grandi produt-tori, che hanno beneficiato del 59% dell’ammontare complessivo dei contri-buti. Considerando le singole province, tale prevalenza si conferma particolarmente accentuata nelle province di Ferrara (72%) e di Piacenza (65%), mentre nelle province di Rimini, di Forlì e di Parma i contributi sono prevalentemente destinati ai piccoli produttori (79%, 70% e 55% rispettiva-mente) (fig. 3.7).

I dati relativi ai diversi tipi di utilizzazione (tab. 3.10) evidenziano una Fig. 3.6 - Ripartizione provinciale delle compensazioni

0 20 40 60 80 100 120 140

nd RN FO RA FE BO MO RE PR PC

miliardi di lire

1999 2000

Fonte: Elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

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forte dinamica fra le diverse colture ed una rilevante capacità di adattamen-to degli imprendiadattamen-tori agli andamenti di mercaadattamen-to. I cereali hanno interessaadattamen-to nel 2000 poco meno di 48 mila domande, con una flessione del 3,3%, supe-riore a quella manifestata dal numero complessivo di domande. Le superfici interessate sono però cresciute di oltre 6 mila ettari, raggiungendo i 361 mi-la ettari, mentre l’ammontare complessivo delle compensazioni per i cereali è passato da 228 a 270 miliardi di lire (+18,3%). Tale andamento è frutto di due tendenze differenti, che hanno interessato la coltura del mais e quella degli “altri cereali”. Questi ultimi, infatti, hanno registrato una netta dimi-nuzione delle superfici (-8%), mentre le compensazioni sono rimaste pres-soché invariate. La coltura del mais, invece, ha fatto registrare per il secon-do anno consecutivo un notevole incremento. In particolare, fra il 1999 ed il 2000 si sarebbe registrato una vera e propria esplosione della coltura, che ha interessato poco meno di 20 mila aziende (+17,2%) e circa 121 mila et-tari (+28%), mentre le compensazioni sono ammontate a circa 122 miliardi di lire.

Anche le oleaginose, prevalentemente rappresentate dalla soia, appaiono in netta espansione. La superficie destinata ad esse complessivamente ha su-perato i 50 mila ettari, mentre le aziende coinvolte sarebbero passate da Fig. 3.7 - Ripartizione delle compensazioni fra piccoli e grandi produttori, per provincia

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

PC PR RE MO BO FE RA FO RN

Piccoli produttori Grandi produttori

Fonte: Elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

5.400 circa ad oltre 6.200. Particolarmente dinamica appare la coltivazione del girasole, che ha fatto registrare un netto progresso nel corso dell’ultima annata.

Le colture proteiche hanno interessato un numero di aziende nettamente inferiore a quello dello scorso anno (-21,4%). Tuttavia la riduzione delle su-perfici è stata assai più modesta, mentre le compensazioni sono rimaste pres-soché immutate. Per il risone, invece, si osserva una contrazione sia nel nu-mero delle aziende, sia nelle superfici, mentre le compensazioni hanno fatto registrare un forte aumento.

Infine, le variazioni intervenute nella normativa, di cui s’è già detto, han-no comportato una drastica riduzione nel numero di aziende che hanhan-no pra-ticato il set aside. Queste sono passate, infatti, da 9.400 circa a poco più di 5.900 (-37,2%). Le superfici, invece, sono aumentate, per l’obbligo imposto ai grandi produttori di destinare a set aside una quota crescente della superfi-cie aziendale. Da ultimo, si segnala come le compensazioni relative al set a-side siano passate da oltre 20 a poco meno di 18 miliardi di lire.

Tab. 3.10 - Numero di beneficiari, superfici e compensazioni, distinte per utilizza-zione

Beneficiari Superfici (ha) Compensazioni (mln Lire) 1999 2000 ∆ % 1999 2000 ∆ % 1999 2000 ∆ %

Totale

compensa-zioni 51.219 49.855 -2,7 437.594 449.874 2,8 317.189 360.534 13,7 Totale in Euro 163,8 186,2 Cereali 49.567 47.934 -3,3 356.070 361.473 1,5 228.321 269.994 18,3 di cui: mais 16.784 19.667 17,2 94.131 120.513 28,0 80.292 121.849 51,8 di cui: altri cereali 44.218 40.059 -9,4 261.940 240.960 -8,0 148.029 148.145 0,1 Oleaginose 5.435 6.236 14,7 43.625 50.670 16,2 62.782 65.524 4,4 di cu: soia 4.704 5.258 11,8 35.204 40.184 14,1 52.753 53.877 2,1 di cui: girasole 771 1.084 40,6 7.723 9.745 26,2 9.126 10.724 17,5 di cui: colza 52 37 -28,8 698 741 6,1 903 922 2,1 Lino non tessile 1 2 100,0 0 2 1900,0 0 1 1394,6 Proteiche 1.105 869 -21,4 3.485 3.204 -8,1 2.289 2.280 -0,4 Set-aside 9.410 5.914 -37,2 26.336 26.719 1,5 20.481 17.943 -12,4 Risone 413 378 -8,5 8.067 7.747 -4,0 3.311 4.770 44,0 Ceci, vecce,

lentic-chie 10 8 -20,0 12 59 413,3 4 21 413,3

Fonte: Elaborazioni su dati provvisori ex Aima.

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