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Le tendenze generali nei consumi delle famiglie

Nel documento Volume Rapporto 2000 (.pdf 3.5mb) (pagine 95-99)

4. LE NUOVE TENDENZE DEI CONSUMI ALIMENTARI

4.1. Le tendenze generali nei consumi delle famiglie

La spesa media mensile delle famiglie italiane, rilevata dall’ISTAT attra-verso l’indagine diretta sui consumi delle famiglie, è aumentata tra il 1980 e il 1998 del 33% in termini reali, passando (a prezzi 1995) da circa 2,8 milio-ni lire nel 1980 a 3,7 miliomilio-ni nel 1999. Nel 2000 la spesa media mensile ha superato i 4 milioni di lire.

Il sensibile aumento della spesa non è stato uniforme sul territorio. Con-siderando la spesa media familiare rilevata dall’indagine diretta nel periodo 1986-1999 si passa da un aumento del 30% nell’Italia settentrionale al 23%

del Mezzogiorno, mentre il Centro rimane leggermente al di sopra della me-dia nazionale con il 28,4% (tab. 4.1).

La tendenza della spesa media reale delle famiglie per il periodo 1979-2000 è riportata nella figura 4.1. Se ci si limita ad osservare le tendenze più recenti si può osservare una rapida crescita dopo il 1996, rispetto alla sostan-ziale staticità dei primi anni novanta. La politica antinflazionistica attuata per permettere l’ingresso nell’Unione Monetaria europea non sembra dun-que aver avuto effetti negativi sui consumi privati, probabilmente grazie all’introduzione degli incentivi fiscali, soprattutto quelli per la rottamazione che hanno condotto ad una forte espansione dei consumi privati tra il 1997 e il 1998. Questa tendenza sembra però essere rallentata significativamente proprio in concomitanza con la fine degli incentivi sulle autovetture (luglio 1998), tanto che per il 1999 i dati registrano una diminuzione nella spesa, particolarmente accentuata nel Mezzogiorno (-3,2%).

La spesa per beni alimentari è invece decisamente stagnante sin dai primi anni ottanta. L’aumento medio annuo in termini reali tra il 1982 e il 2000, considerando la spesa aggregata, è stato dello 0,2% contro il 2,6% dei beni non alimentari. Il livello complessivo della spesa per beni alimentari delle

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famiglie italiane nel 2000 è stato di circa 233.000 miliardi di lire1.

Osservando invece la spesa media mensile delle famiglie secondo i dati dell’indagine diretta per il periodo 1986-1999, si osserva che la spesa reale per beni alimentari è diminuita in tutto il territorio, con una riduzione media

1. Nostra stima basata sui primi tre trimestri.

Tab. 4.1 - Spesa media mensile delle famiglie in Italia (1986-1999, migliaia di lire)

Anno Nord Centro Mezzogiorno Italia Prezzi correnti

Variazioni % (a prezzi costanti)

1986-99 30,5 28,4 23,3 27,9 1998-99 -0,4 -0,3 -3,2 -1,1 Fonte: ISTAT - Indagine sui consumi delle famiglie (2000).

Fig. 4.1 - Andamento consumi privati in Italia

2.500.000

1979 1980 1981 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000

Anno

Fonte: Nostre elaborazioni su dati ISTAT (2001).

del 9,1% (–0,7% medio annuo). La quota di spesa media si è ridotta sensi-bilmente dal 26,9% del 1986 al 19,1% del 1999. Ciò è stato determinato an-che dalle dinamian-che dei prezzi, con una crescita media annua del 4,2% per i prezzi dei beni non alimentari rispetto al +3,4% annuo per i beni alimentari.

Inoltre, i consumi alimentari sono meno elastici rispetto a variazioni dei prezzi, soprattutto nelle attuali condizioni di saturazione della domanda.

Anche per i consumi alimentari si osserva una distribuzione geografica non omogenea, ma le differenze sembrano attenuarsi nel tempo (tab. 4.2). La quota di spesa media per beni alimentari era nel 1999 del 23% nel Mezzo-giorno contro il 17,2% nel Nord, mentre in termini assoluti la differenza tra le tre macro aree è ormai marginale e oscilla intorno alla media nazionale di 773.000 lire.

La convergenza nella spesa media alimentare si può osservare anche at-traverso i tassi di diminuzione della stessa tra il 1986 e il 1999, con un calo decisamente più rapido al Centro e al Sud e una sostanziale stabilità al Nord.

La composizione della spesa alimentare ha subito profondi cambiamenti negli ultimi vent’anni. I motivi dei cambiamenti nell’allocazione della spesa tra i vari tipi di alimenti possono essere identificati nei cambiamenti dei gu-sti, degli stili di vita e delle abitudini di spesa (es. punto di acquisto, fre-quenza di acquisto, ecc.), nelle tendenze salutiste e - non ultimo - nella cre-scente sensibilità ai temi della sicurezza degli alimenti, dovuta principalmen-Tab. 4.2 - Spesa media mensile delle famiglie in Italia, beni alimentari (1986-1999, migliaia di lire)

Anno Nord Centro Mezzogiorno Italia Prezzi correnti

1986 468 522 490 486

1998 764 807 791 782

1999 770 784 772 773

Prezzi costanti (1995)

1986 744 830 779 773

1998 706 746 731 723

1999 700 713 702 703

Variazioni % (a prezzi costanti)

1986-99 -5,9 -14,1 -9,9 -9,1

1998-99 -0,9 -4,4 -4,0 -2,8

Quota di spesa per beni alimentari

1986 23,9 28,1 31,5 26,9

1998 17,3 19,6 23,2 19,4

1999 17,2 18,8 23,0 19,1

Fonte: ISTAT - Indagine sui consumi delle famiglie (2000).

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te alle crisi in larga scala della seconda metà degli anni novanta, come BSE per la carne bovina e la diossina per il pollo (cfr. par. 4.3).

La riduzione ormai strutturale nella quota di spesa per carne e quelle più contenute nella spesa per latticini e oli e grassi sono compensate da un con-sistente incremento nella quota destinata alle bevande ed in particolare a quelle alcoliche. L’evoluzione nella composizione della spesa alimentare è illustrata nella tabella 4.3.

Le dinamiche dei prezzi al consumo evidenziano tra l’altro una sensibile riduzione in termini reali per il gruppo delle carni (-1,2% annuo, pur con ri-levanti differenze tra i diversi tipi di carne) ed un marcato aumento per le bevande alcoliche (+1,2% annuo). Per avere un’idea più precisa dei cam-biamenti nelle quantità acquistate dalle famiglie è dunque opportuno effet-tuare il confronto nella composizione della spesa reale, cioè deflazionata at-traverso l’indice specifico del gruppo di alimenti analizzato. Secondo le sti-me riportate nella tabella 4.4 (basate sull’assunzione che le dinamiche dei prezzi siano le stesse nelle diverse ripartizioni territoriali), la riduzione nei consumi effettivi di carne è leggermente inferiore a quella registrata senza considerare l’effetto prezzi, così come sono più contenuti gli aumenti nei consumi di latticini, pane e cereali e pesce. Le bevande, che secondo la ta-bella 4.3 risultavano in aumento, sono invece in diminuzione considerando il sostanziale incremento dei prezzi, in particolare di quelli degli alcolici, che

Tab. 4.3 - Composizione percentuale della spesa nominale in Italia

1986 1990 1995 1998 1999 Pane e cereali 14,6 14,7 16,2 16,4 16,2

Carne 29,0 28,2 25,8 23,4 23,5

Pesce 6,6 7,7 7,0 7,8 7,8

Latte, formaggi e uova 6,6 12,6 14,9 14,1 14,1

Oli e grassi 12,9 5,8 5,3 4,4 4,2

Patate, frutta e ortaggi 14,5 15,5 15,1 17,4 17,3 Zucchero, caffè, cacao, ecc. 6,9 6,0 7,0 7,5 7,4

Bevande 9,0 9,4 8,7 9,1 9,4

Consumi alimentari e bevande 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Consumi alimentari e bevande 26,9 23,5 21,5 19,4 19,1 Consumi non alimentari 73,1 76,5 78,5 80,6 80,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Indici dei prezzi al consumo

(1986=100)

Generi alimentari e bevande 100,0 120,7 151,3 158,7 160,1 Generi non alimentari 100,0 125,8 161,3 175,8 178,9 Fonte: Nostre elaborazioni su dati ISTAT - Indagine sui consumi delle famiglie (2000).

costituiscono la maggior parte della spesa per bevande. Confermata anche in termini quantitativi, invece, la riduzione nel consumo di oli e grassi.

In sostanza si può osservare, come è emerso drammaticamente con la cri-si del comparto bovino per la BSE, che gli aggiustamenti sul mercato a va-riazioni periodiche o strutturali nella domanda alimentare tendono ad essere anticipati da rilevanti cambiamenti nei prezzi, tali da contenere e compensa-re le modifiche nelle abitudini del consumatocompensa-re, ma anche forieri di effetti significativi in termini monetari che si ripercuotono su tutta la filiera agroa-limentare ed in particolare sul settore primario.

Nel documento Volume Rapporto 2000 (.pdf 3.5mb) (pagine 95-99)