6. LA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE AL DETTAGLIO
6.2. La situazione regionale
In questa sezione vengono analizzati i dati relativi alla rete distributiva a-limentare dell’Emilia-Romagna sulla base dei dati Nielsen, aggiornati a
set-tembre 20002.
Dal punto di vista dello sviluppo del sistema distributivo alimentare, l’Emilia-Romagna si conferma come una delle regioni leader in Italia (tab.
6.3): la superficie di supermercati e ipermercati (136 mq ogni 1000 abitanti nel 2000) è infatti molto vicina alla soglia di saturazione, fissata convenzio-nalmente a 150 mq. Nonostante l’applicazione del decreto Bersani abbia comportato il blocco delle nuove autorizzazioni, i progetti avviati prima del-la riforma e arrivati a compimento hanno consentito un incremento consi-stente della densità distributiva in tutte le provincie emiliano-romagnole, a dimostrazione di come l’attività di apertura di nuovi punti vendita e di am-pliamento e riqualificazione di quelli esistenti continui ad essere molto signi-ficativa.
Confrontando questi dati con quelli della tabella 6.1, risulta però evi-dente come la media emiliano-romagnola sia più bassa di quella del Nord-Est (158 mq di supermercati ed ipermercati ogni 1000 abitanti), un risulta-to confermarisulta-to anche quando vengono prese in considerazione le altre tipo-logie moderne (185 mq contro 213 se si includono anche superette e discount). E’ però interessante notare come il divario nei valori medi inte-ressi soprattutto i supermercati (87 mq ogni 1000 abitanti contro 113) e le superette (25 contro 30), mentre per le altre (ipermercati e discount) la densità distributiva è uguale o superiore alla media del Nord-Est. Questo risultato è interessante perché è radicalmente diverso da quanto si poteva riscontrare nei primi anni ’90, quando la rete distributiva emiliano-romagnola era praticamente costituita soltanto da punti vendita di piccole e medie dimensioni. Negli ultimi anni, le imprese che operano in regione hanno puntato decisamente sulle tipologie più nuove, sia i discount, che, con i loro 24 mq ogni 1000 abitanti, hanno ormai raggiunto le superette e sono diventati un elemento costitutivo della struttura distributiva “di vici-nato”, sia sugli ipermercati, che, dopo essersi diffusi nei capoluoghi di provincia, sono sempre più presenti anche nei piccoli centri di pianura. In questo modo, la struttura distributiva regionale ha ormai cambiato fisio-nomia, ed è sempre più vicina a quella delle altre regioni della Pianura Pa-dana.
2. Per ragioni di omogeneità con i dati nazionali presentati nella prima parte del capito-lo, e per il fatto che i dati Nielsen consentono un maggiore aggiornamento, quest’anno si è scelto di non prendere in considerazione la fonte dell’Assessorato al Commercio della Re-gione. Dalle verifiche effettuate risulta comunque che, per gli anni disponibili, le due ban-che dati forniscono risultati molto simili.
Tab. 6.3 - Superficie ogni 1000 abitanti dei punti vendita della distribuzione moderna in Emilia-Romagna, per provincia e per tipologia distributiva (2000)
Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Super+Iper Totale 2000 1999 1990 2000 1999 1990 2000 1999 1990 2000 1999 1990 2000 1999 1990 2000 1999 1990
Piacenza 41 40 30 99 93 37 0 0 0 15 14 0 99 93 37 155 148 67 Parma 28 25 30 80 74 40 29 28 11 10 12 0 109 102 51 148 139 81 Reggio E. 24 24 40 121 118 57 30 30 0 33 33 0 151 148 57 209 206 97 Modena 27 27 37 88 85 41 81 66 12 28 27 0 169 152 52 224 206 89 Bologna 17 19 20 59 59 39 74 71 10 17 12 0 134 130 49 167 162 68 Ferrara 30 28 39 104 109 85 65 54 0 36 34 0 169 163 85 235 224 124 Ravenna 23 24 42 87 81 52 39 22 0 33 32 0 126 103 52 181 159 95 Forli 23 23 48 104 96 74 38 37 7 24 21 0 141 133 81 188 177 129
Rimini 26 26 0 73 76 0 11 0 0 29 32 0 84 76 0 140 135 0
Totale 25 25 31 87 84 47 49 43 6 24 23 0 136 127 53 185 175 84 Fonte: Nostre elaborazioni su dati Nielsen.
6.2.1. L’articolazione territoriale del sistema distributivo
La dinamica complessiva delle diverse formule distributive (tab. 6.4), ri-ferita a settembre 2000, segnala un aumento consistente, rispetto al 1999, per la superficie degli ipermercati (+14%) e aumenti più contenuti per super-mercati (+3%) e discount (+6%); continua invece il calo delle superette, che, anche nel 2000, perdono un’ulteriore 0,5%. Questi dati, nel ribadire quanto affermato in precedenza, e cioè che, negli ultimi anni, la regione si è caratte-rizzata soprattutto per un incremento della dotazione di discount e di iper-mercati, confermano in ogni caso la buona salute di una tipologia come il supermercato, avviato ormai a sostituire la superette nella funzione di eserci-zio di vicinato, inteso come punto vendita moderno che investe massiccia-mente nei prodotti freschi e di alta qualità. Alla riduzione delle superette po-trebbe inoltre aver contribuito la tendenza generalizzata all’ampliamento e all’accorpamento degli esercizi esistenti, operazioni che sono state esplici-tamente favorite dalla riforma Bersani. Sembra invece avviata a soluzione la crisi che ha caratterizzato i discount, anche grazie al riposizionamento che si è registrato nell’ultimo paio d’anni, che ha ribadito la centralità della formu-la hard iniziale, l’unica che, proponendosi chiaramente per una spesa com-plementare rispetto agli altri esercizi, può registrare performance soddisfa-centi.
La forte crescita dei punti vendita di grandi dimensioni si deve all’apertura di un solo grande ipermercato, in provincia di Modena, e di 3 superstore nelle province di Bologna, Ferrara e Rimini, una tipologia relati-vamente nuova, che non è un vero e proprio ipermercato, ma che supera or-mai regolarmente la soglia dimensionale dei 2500 mq. In un certo senso, quindi, anche nella crescita delle grandi strutture l’Emilia-Romagna tende a mantenere dimensioni piuttosto ridotte, più adeguate all’estensione delle a-ree servite e più facilmente inseribili nel contesto urbanistico.
A livello di singole provincie, quella di Piacenza, pur essendo ancora l’unica provincia priva di ipermercati (ma un punto vendita di questo tipo è presente nella provincia di Lodi, a un solo chilometro dal capoluogo), sem-bra perseguire un modello autonomo di crescita della distribuzione moderna.
Pur avendo in assoluto la più forte densità distributiva di superette della re-gione (40 mq ogni 1000 abitanti) e una delle più robuste dotazioni di super-mercati (quasi 100 mq), nel 2000 sono state soprattutto queste tipologie a crescere. Protagonisti delle nuove aperture sono state da un lato Coop e dall’altro il gruppo Carrefour, mentre il rafforzamento della rete di Sigma si deve all’acquisizione dei punti vendita ex Vegè (tab. 6.5).
Anche la provincia di Parma, dove pure gli esercizi di grande
dimensio-Tab. 6.4 - Numero e superficie dei punti vendita della distribuzione moderna in Emilia-Romagna, per provincia e per tipologia distributiva (2000)
Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.%
n. mq 00/99 n. mq 00/99 n. mq 00/99 n. mq 00/99 n. mq 00/99
Piacenza 40 11.017 2,5 38 26.290 5,8 0 0 n.c. 8 3.910 2,1 86 41.217 4,6 Parma 40 11.228 13,4 43 31.660 8,9 3 11.300 0,9 10 4.075 -14,7 96 58.263 6,1 Reggio Emilia 38 10.744 -0,6 71 53.639 2,7 3 13.500 0,0 38 14.795 -0,1 150 92.678 1,5 Modena 61 16.576 -1,3 72 54.852 3,5 9 49.950 21,1 40 17.601 5,0 182 138.979 8,8 Bologna 52 15.084 -13,5 77 54.307 1,0 12 67.737 4,0 36 15.215 33,9 177 152.343 3,1 Ferrara 39 10.573 9,8 44 36.399 -4,3 5 22.800 20,0 24 12.500 5,3 112 82.272 4,8 Ravenna 30 7.956 -5,6 40 30.360 7,1 2 13.765 78,8 22 11.390 2,8 94 63.471 14,3 Forli 31 8.265 1,5 50 36.486 7,5 1 13.300 1,6 20 8.360 13,8 102 66.411 6,2 Rimini 26 7.089 0,0 30 19.782 -3,9 1 2.964 n.c. 14 7.930 -9,3 71 37.765 3,7
Totale 357 98.532 -0,5 465 343.775 3,0 36 195.316 14,3 212 95.776 5,7 1070 733.399 5,6
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Nielsen.
Tab. 6.5 - Superficie dei punti vendita della distribuzione alimentare moderna in Emilia-Romagna, per catena e per provincia (2000)
Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì Rimini sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.%
mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99
Italia
distribuzio-ne 10.567 5,0 24.240 16,3 44.880 0,8 80.667 11,0 85.163 0,5 34.705 3,8 35.791 23,6 23.232 2,0 18.748 8,5 - Coop 8.837 6,0 13.690 8,7 27.281 0,6 53.792 19,2 63.804 1,7 23.355 1,7 25.750 43,3 9.110 5,2 6.800 41,5 - Conad 1.730 0,0 10.550 27,7 17.599 1,0 26.875 -2,4 21.359 -3,0 11.350 8,6 10.041 -8,6 14.122 0,0 11.948 -4,3
Sigma/Sirio 7.640 12,2 7.573 16,0 35.725 129,9 12.246 123,2 13.025 361,9 2.280 1.040 11.695 128,0 7.929 55,0 4.555 14,0
A&O Selex 0 n.c. 2.040 14,0 1.728 3,6 10.066 2,5 5.500 7,8 6.440 44,7 5.050 18,8 10.025 27,3 6.332 -6,9
Intermedia 1.680 0,0 6.770 -2,2 1.200 0,0 11.000 2,5 9.130 -2,8 6.795 39,6 1.125 -47,7 1.250 0,0 550 0,0
Despar 380 0,0 800 0,0 4.920 -3,9 6.155 5,4 3.590 0,0 10.760 1,9 200 0,0 220 0,0 660 0,0
Gruppo
Carre-four 1.815 28,3 225 0,0 0 n.c. 0 n.c. 11.790 0,0 0 n.c. 0 n.c. 13.300 1,6 0 n.c.
- Gs/Promodes 1.815 28,3 225 0,0 0 n.c. 0 n.c. 11.790 0,0 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.
- Finiper 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 13.300 1,6 0 n.c.
Crai 4.520 -1,7 5.380 22,3 1.030 157,5 1.865 -14,6 5.880 -5,8 1.685 17,4 5.150 20,3 0 n.c. 280 0,0
Rinascente/
Tab. 6.5 - Continua
Piacenza Parma Reggio E. Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì Rimini sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.% sup var.%
mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99 mq 00/99
Esselunga 1.500 0,0 1.500 0,0 0 n.c. 5.000 42,9 7.500 114,3 0 n.c. 600 0,0 0 n.c. 0 n.c.
Mdo 3.245 2,4 1.285 -1,2 730 -29,1 6.460 11,0 975 0,0 2.125 10,4 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c.
Lidl 1.700 6,3 1.200 0,0 1.815 13,8 2.120 2,5 2.100 23,5 2.380 0,0 1.000 100,0 600 0,0 1.000 11,1
Standa/Interdis 900 -47,1 2.170 -37,5 650 -96,8 3.100 -64,3 400 -96,3 2.325 -33,7 1.425 -81,4 865 -73,9 830 -52,3 - Interdis 900 -47,1 270 -82,8 0 -100,0 2.450 -69,5 400 -96,3 2.325 -33,7 0 -100,0 600 -80,3 0 -100,0 - Standa 0 n.c. 1.900 0,0 650 0,0 650 0,0 0 n.c. 0 n.c. 1.425 0,0 265 0,0 830 0,0
Sisa 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 5.270 12,6 2.250 -45,8 0 n.c. 650 62,5 2.200 0,0
Billa 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 0 n.c. 7.099 0,0 1.000 0,0 0 n.c. 0 n.c.
Indipendenti 300 -25,0 2.180 -28,5 0 n.c. 300 -70,0 910 -63,1 1.928 26,2 435 -47,0 900 0,0 0 n.c.
Fonte: Nostre elaborazioni su dati Nielsen.
ne sono presenti da tempo, ha registrato dati simili a quelli di Piacenza, con una forte crescita delle superette e dei supermercati. Per entrambe le provin-ce, però, bisogna tener conto della forte estensione delle zone collinari e montane rispetto a quelle di pianura, che limita evidentemente la diffusione dei punti vendita di grandi dimensioni. Le nuove aperture si devono, oltre che al leader provinciale Coop, anche ad alcune imprese della DO, in parti-colare Crai e Sigma, che fanno dei punti vendita di vicinato il loro core bu-siness.
La provincia di Reggio Emilia, che registra una delle densità distributive più elevate della regione (oltre 200 mq ogni 1000 abitanti se si considerano tutte le tipologie), ha vissuto nel 2000 un anno di stasi, con nuove aperture solo nel segmento dei supermercati, ad opera di Sigma e Crai. Questi piccoli movimenti non hanno ovviamente messo in discussione la leadership pro-vinciale dei due giganti della cooperazione, Coop e Conad.
In provincia di Modena, invece, nonostante una densità distributiva che già nel 1999 superava i 200 mq ogni 1000 abitanti, nel 2000 si è registrata l’apertura di un nuovo Ipercoop, all’interno di un centro commerciale di grandi dimensioni. Questo consente alla provincia emiliana di conquistare la leadership regionale nella densità distributiva degli ipermercati, che con ol-tre 80 mq ogni 1000 abitanti sono davvero l’asse portante della distribuzione modenese. Questo ha inoltre rafforzato la leadership di Coop, che, insieme a Conad, ha da sempre una posizione di preminenza. Altre aperture, ma di piccola entità, si registrano sia per i discount che per i supermercati, ad opera di Sigma e di Esselunga, che prosegue nella sua campagna di nuove aperture nella regione.
Proprio l’apertura di un nuovo superstore Esselunga è uno degli eventi più rilevanti che, nel 2000, ha caratterizzato la distribuzione alimentare della provincia di Bologna, un’area dove l’ingresso di nuove catene, come appun-to l’azienda lombarda, è staappun-to possibile grazie al fatappun-to che, se si escludono gli ipermercati, nelle altre tre tipologie la provincia possiede una densità distri-butiva decisamente più bassa rispetto alla media regionale. Anche la forte crescita dei discount registratasi nel 2000, con aperture sia da parte del leader Coop che di aziende della DO come Sisa, va in realtà a colmare un forte deficit in questa specifica tipologia. Globalmente, rimane fuori discus-sione il ruolo di leadership delle due imprese cooperative.
La provincia di Ferrara detiene ormai da alcuni anni il primato regionale di densità distributiva (235 mq ogni 1000 abitanti), un dato che si distribui-sce abbastanza uniformemente tra tutte e quattro le tipologie moderne. Que-sto primato si è ulteriormente rafforzato nel 2000, con l’apertura di un nuovo superstore gestito dal gruppo Intermedia, l’ampliamento dell’ipermercato
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gestito da Conad ed il rafforzamento della rete di superette. In quest’ultimo segmento, le nuove aperture si devono essenzialmente ad aziende della DO, come A&O Selex, Crai e Despar. Si tratta comunque di movimenti di picco-la entità, che non influiscono sui rapporti di forza tra le catene.
La provincia di Ravenna, dopo aver a lungo diviso con Piacenza la totale assenza di ipermercati sul proprio territorio, tra il 1998 e il 2000 ha visto l’apertura di ben due punti vendita di grandi dimensioni, entrambi ad inse-gna Coop. La leadership dell’azienda cooperativa si è dunque fortemente rafforzata, anche grazie alle nuove aperture di supermercati, cui hanno con-corso anche imprese della DO come Sigma e Crai.
Nel 2000, la crescita della rete distributiva della provincia di Forlì si de-ve essenzialmente alla crescita dei supermercati e dei discount, cui hanno contribuito, in una provincia dove la leadership delle imprese cooperative è meno forte, sia le imprese della DO (A&O Selex, Sigma) che il gruppo Rina-scente-Auchan, che insieme a Carrefour ha un presidio piuttosto forte in provincia. Nell’area di Rimini, invece, l’evento più rilevante è stata l’apertura di un superstore Conad (classificato come ipermercato), che rima-ne però un punto vendita di dimensioni contenute, che va ad inserirsi in una rete costituita quasi esclusivamente da punti vendita medio-piccoli.
6.2.2. Le maggiori imprese operanti in regione
Come accade ormai da diversi anni, nel 2000 il mercato distributivo emi-liano-romagnolo non ha registrato ingressi di nuove imprese (tab. 6.6). Que-sto non significa però che la situazione sia statica; anzi, nell’ultimo anno, di-versi eventi hanno contribuito a modificare il quadro competitivo della re-gione. Il fatto più rilevante è sicuramente l’acquisizione di Reggiana Alimen-tari, una delle aziende più grandi del gruppo Interdis (ex Vegè), da parte di Re.al.co., che aderisce invece a Sigma. Quest’ultimo gruppo è quindi balzato al terzo posto della classifica regionale in termini di superficie, alle spalle dei due giganti della cooperazione, e si trova ora a gestire una rete multica-nale che, accanto alle tradizionali superette e ai supermercati, vede il controllo di due ipermercati e una posizione di forte leadership nel segmento dei discount.
Nonostante questo, non è probabilmente da un impresa come Sigma che ci si deve aspettare, nei prossimi anni, l’attacco più massiccio alla leadership di Coop e Conad. Non è un caso, ad esempio, che, a parte il caso Sigma, l’incremento più forte di superficie sia stato registrato da un’impresa come Esselunga. I superstore dell’azienda lombarda stanno ormai diventando una realtà in molte città emiliane, così come è piuttosto importante la crescita re-
Tab. 6.6 - Numero e superficie dei punti vendita della distribuzione alimentare moderna in Emilia-Romagna, per catena e per ti-pologia distributiva (2000)
Superette Supermercati Ipermercati Discount Totale Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.% Pv Sup. Var.%
n. mq 00/99 n. mq 00/99 n. mq 00/99 n. mq 00/99 n. mq 00/99
Italia distribuzione 118 33.476 -9,1 230 177.831 3,8 24 135.966 15,1 24 10.720 18,6 396 357.993 6,8 - Coop 41 11.983 -8,1 105 100.264 4,7 19 109.452 14,2 24 10.720 88,9 189 232.419 10,5 - Conad 77 21.493 -9,7 125 77.567 2,6 5 26.514 19,2 0 0 -100,0 207 125.574 0,5
Sigma/Sirio 79 21.385 9,4 67 41.158 61,2 2 7.300 n.c. 84 32.825 402,3 232 102.668 98,9
A&O Selex 19 5.078 23,3 35 28.592 11,6 0 0 n.c. 23 13.511 12,4 77 47.181 13,0
Intermedia 4 1.405 2,2 13 11.720 -11,9 4 14.250 19,7 25 12.125 -0,3 46 39.500 1,9
Despar 45 12.325 3,4 15 10.370 4,5 1 2.500 0,0 7 2.490 -17,7 68 27.685 1,2
Gruppo Carrefour 1 225 0,0 3 2.605 18,1 2 24.300 0,9 0 0 n.c. 6 27.130 2,3 - Gs/Promodes 1 225 0,0 3 2.605 18,1 1 11.000 0,0 0 0 n.c. 5 13.830 3,0 - Finiper 0 0 n.c. 0 0 n.c. 1 13.300 1,6 0 0 n.c. 1 13.300 1,6
Crai 41 10.445 1,7 25 14.220 14,7 0 0 n.c. 4 1.125 -1,7 70 25.790 8,3
Rinascente/
Auchan 4 1.210 0,0 24 18.440 -2,2 0 0 n.c. 0 0 n.c. 28 19.650 -2,1
Esselunga 0 0 n.c. 3 4.000 60,0 3 11.000 57,1 2 1.100 0,0 8 16.100 51,9
Mdo 25 6.965 9,0 11 5.475 -2,2 0 0 n.c. 4 2.380 6,7 40 14.820 4,2
Lidl 0 0 n.c. 0 0 n.c. 0 0 n.c. 27 13.915 10,9 27 13.915 10,9
Standa/Interdis 1 265 -90,8 8 7.205 -65,4 0 0 -100,0 11 5.195 -82,7 20 12.665 -79,2 - Interdis 0 0 -100,0 2 1.750 -88,6 0 0 -100,0 11 5.195 -82,7 13 6.945 -87,4 - Standa 1 265 0,0 6 5.455 0,0 0 0 n.c. 0 0 n.c. 7 5.720 0,0
Sisa 7 1.950 33,6 13 8.420 -15,5 0 0 n.c. 0 0 n.c. 20 10.370 -9,3 Billa 0 0 n.c. 9 8.099 0,0 0 0 n.c. 0 0 n.c. 9 8.099 0,0
Indipendenti 12 3.413 25,6 6 3.150 -52,7 0 0 n.c. 1 390 -50,6 19 6.953 -31,6
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gistrata, soprattutto in Romagna, dal gruppo Rinascente-Auchan. Accanto quindi a queste imprese della GD, che hanno provato seriamente a intaccare la leadership cooperativa, almeno su scala locale, ci si aspetta, per i prossimi anni, una forte iniziativa da parte del gruppo Carrefour, che, in analogia con quanto sta avvenendo nel resto d’Italia, dovrebbe concretizzare anche in quest’area i suoi piani di espansione.
Di fronte all’attivismo dei loro concorrenti, Coop e Conad hanno co-munque messo in cantiere diverse contromosse, in particolare la prima, che, grazie soprattutto al suo piano di espansione nel segmento degli ipermercati, sta registrando tassi di crescita della superficie molto robusti, che determina-no un presidio sempre più capillare del territorio. Resta da vedere quanto po-trà nascere dall’accordo di collaborazione tra le due centrali cooperative, an-che se, dopo il primo anno, sembra an-che le operazioni stiano andando avanti piuttosto lentamente.