3. LE POLITICHE REGIONALI PER IL SETTORE
3.9. I risultati preliminari del Quinto Censimento dell’agricoltura I risultati preliminari del Quinto censimento dell’agricoltura, effettuato
con riferimento alla data del 22 ottobre del 2000, forniscono delle prime ed interessanti indicazioni sul cambiamento strutturale in corso nell’agricoltura.
Le anticipazioni fornite recentemente dall’ISTAT, sebbene riferite solo al numero delle aziende agricole ed alla loro distribuzione territoriale, mostra-no come siamostra-no in atto profonde trasformazioni che per molti aspetti accele-rano quelle dei decenni precedenti.
Le stime fornite dall’ISTAT indicano che in Italia sono presenti nel 2000 oltre 2,6 milioni di aziende agricole, con una riduzione del 13,4% rispetto al censimento del 19902 (tab. 3.13). Si tratta della riduzione più consistente ve-rificatasi negli ultimi decenni. Infatti, basta ricordare che fra i censimenti del 1982 e del 1990 la riduzione del numero delle aziende è stata del 7,5%, men-tre fra il 1970 ed il 1982 è stata del 9,4%.
L’aspetto più rilevante della riduzione del numero delle aziende agricole riguarda il fatto che si accentuano ulteriormente le già rilevanti differenze esi-stenti a livello territoriale, fra Nord e Centro Sud, anche fra montagna, pianu-ra e collina. In particolare, la riduzione del numero delle aziende agricole è elevata nelle regioni del Nord (-28,6%), dove si registra un vera e propria ac-celerazione rispetto al passato, con una riduzione più che doppia rispetto a quella verificatasi dal 1982 al 1990 (-13%). Nel Nord, inoltre, si assiste ad una netta differenza fra le regioni Nord Occidentali, dove il calo delle aziende agricole assume dimensioni notevoli, di poco inferiori al 40%, e le regioni Nord orientali, dove la riduzione è di poco inferiore al 20%. Fra le regioni del Nord le differenze risultano quindi rilevanti, con -43% in Lombardia, -27% in Emilia-Romagna, -14% in Veneto.
La forte riduzione delle aziende nelle regioni del Nord si accompagna in-vece ad una riduzione molto più contenuta nelle regioni del Centro (-7,6), del Sud (-6,9%) e delle Isole (-6,5%). In queste circoscrizioni, le riduzioni sono analoghe a quelle verificatosi nei decenni precedenti. Anche se nel
2. Le stime fornite dall’ISTAT nel marzo del 2001si basano sulla proiezione all’universo dei dati di oltre 7.475 comuni (92% del totale) in cui erano terminate le opera-zioni di raccolta dei dati. Per l’Emilia-Romagna i dati provvisori si riferiscono al 95% dei comuni.
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Centro e Sud le differenze regionali sono rilevanti, con riduzioni elevate in Abruzzo (-22%), Marche (-19%) e Molise (-16%).
I dati del censimento del 2000 confermano quindi ed accentuano la ten-denza che vede aumentare il numero delle aziende agrarie presenti nel Mez-zogiorno sul totale nazionale. Anche se non disponiamo ancora dei dati rela-tivi alla variazione della superficie censita, continua nel Mezzogiorno la pre-senza di aziende agricole di dimensioni medie molto modeste.
I dati preliminari del Quinto censimento per l’Emilia-Romagna stimano la presenza nel 2000 di poco più di 110.000 aziende agricole, con un calo, che come abbiamo detto, supera il 27%. Si tratta di una riduzione che è più che doppia rispetto a quella nazionale, mentre essa è inferiore a quelle delle regioni Nord occidentali. La riduzione dell’ultimo decennio continua ed in gran parte accentua il calo delle aziende agricole della regione, che sono og-gi meno della metà di quelle presenti nel 1961 (tab. 3.14).
In Emilia-Romagna, però, il calo delle aziende agricole si differenzia no-tevolmente a livello territoriale. Da un lato, si accentua nelle province occi-dentali, con riduzioni superiori al 37% nelle province di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, mentre riduzioni attorno al 15% si registrano per le province di Ravenna e Forlì. La riduzione delle aziende nelle province è stata influen-zata dalla fortissima riduzione nelle zone di montagna dove ha superato an-che il 40%, con differenza ancora più profonde a livello di singolo comune.
Le anticipazione del Quinto censimento, pur nella loro parzialità, fanno intuire la rilevanza dei fenomeni di trasformazione che in modo così profon-do stanno interessanprofon-do l’agricoltura della regione. Il notevole calo del nume-ro delle aziende in regione non può essere compreso senza considerare l’elevato grado di invecchiamento raggiunto dai conduttori delle aziende a-gricole. Infatti, secondo l’indagine sulle aziende agricole del 1997, oltre Tab. 3.13 - Numero di aziende agricole censite nel 1990 e prime proiezioni del Censimento 2000, per ripartizione geografica e in Emilia-Romagna
Ripartizione
geografica Censimento 1990 Censimento 2000
(prime proiezioni) Variazione % 2000/1990 Nord Ovest 407.907 246.002 -39,7 Nord Est 497.001 400.023 -19,5
Emilia-Romagna 150.736 110.014 -27,0
Centro 527.393 488.612 -7,4
Sud 1.068.978 995.156 -6,9
Isole 522.075 487.997 -6,5
Italia 3.23.344 2.617.790 -13,4
Fonte: ISTAT.
46.000 aziende (il 40% delle aziende e il 33% della superficie dell’Emilia-Romagna) aveva conduttori con più di 65 anni. La cessazione dell’attività di molti di questi conduttori può quindi aver portato ad una notevole riduzione del numero delle aziende.
Occorrerà analizzare attentamente se, l’abbandono dell’attività agricola, ha avviato anche quel necessario processo di ricambio generazionale e l’ampliamento delle dimensioni medie aziendali che risultano indispensabili per l’ammodernamento delle aziende agricole e per avvicinare la realtà re-gionale a quella degli altri paesi europei. E’ auspicabile quindi che i dati de-finitivi del censimento siano resi disponibili al più presto soprattutto per quel che riguarda la superficie e le dimensioni delle aziende, in modo da com-prendere se e come si stanno attuando i fenomeni di ampliamento delle di-mensioni delle aziende agricole, di rinnovamento generazionale o di abban-dono dell’attività nelle zone marginali e montane. Nei rapporti dei prossimi anni, sarà indispensabile approfondire questi aspetti per conoscere la nuova realtà aziendale ed i processi di ristrutturazione in corso nell’agricoltura re-gionale.
Tab. 3.14 - Aziende agricole in Emilia-Romagna per zona altimetrica dal 1961 al 1997
Campo CEE Zone altimetriche 1961 1970 1982 1990
1990 1997 Montagna 57.462 37.734 33.917 25.895 - 16.916 Collina 64.490 49.953 43.983 38.852 - 34.039 Pianura 120.818 110.529 96.867 85.989 - 68.829 Emilia-Romagna 242.770 198.216 174.767 150.736 144.743 119.784
Fonte: ISTAT Indagine di struttura 1997, Censimenti dell’agricoltura.
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