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Il commercio estero delle province

Nel documento Volume Rapporto 2000 (.pdf 3.5mb) (pagine 122-125)

5. GLI SCAMBI CON L’ESTERO

5.4. Il commercio estero delle province

Anche nel 2000 il commercio agro-alimentare delle singole province dell’Emilia-Romagna ha mostrato andamenti fortemente differenziati, come conseguenza inevitabile delle diverse specializzazioni territoriali (tab. 5.5).

Come già anticipato, il saldo regionale per l’insieme dei prodotti agroali-mentari è stato negativo per 1.132 miliardi nel 2000, a fronte di un deficit di 983 miliardi nell’anno precedente.

Le performance delle varie province sono ovviamente assai differenziate;

con riferimento al totale dei prodotti agroalimentari, ad esempio, le province di Modena e di Ravenna presentano deficit veramente molto rilevanti pari, rispettivamente, a 511 miliardi e a 425 miliardi di lire. Altre 4 province pre-sentano una situazione di deficit commerciale per l’intero aggregato dei pro-dotti agro-alimentari: Bologna ha un saldo negativo per 272 miliardi, Rimini per 154 miliardi, Piacenza per 138 miliardi e Reggio Emilia per 97 miliardi.

La provincia di Parma, invece, è quella che presenta il migliore risultato con un saldo positivo per 249 miliardi, anche se in regresso rispetto ai 330 mi-liardi dell’anno prima. Le altre due province, Ferrara e Forlì, hanno un saldo pure attivo, anche se di dimensioni inferiori, rispettivamente 167 e 49 mi-liardi, e in forte calo rispetto all’anno precedente quando aveva raggiunto ri-spettivamente i valori di 208 e 146 miliardi di lire.

Scendendo ad un livello di dettaglio leggermente superiore, si può me-glio valutare la diversa importanza delle produzioni del settore primario e di

quelle dell’industria alimentare nelle diverse province, nonché le diverse di-namiche dei dati relativi al 2000 rispetto a quelli del 1999.

La provincia di Bologna evidenzia un saldo negativo sia per i prodotti del settore primario che per quelli dell’industria alimentare, con valori che sgnalano un leggero peggioramento per entrambi; la dimensione dei flussi e-videnzia, tuttavia, un’importanza assai maggiore dei prodotti dell’industria alimentare rispetto a quelli dell’agricoltura. Le esportazioni di prodotti agri-coli sono diminuite del 9,3% rispetto all’anno prima, mentre le importazioni sono aumentate del 4,9%; il saldo è quindi passato da 151 miliardi di lire a -Tab. 5.5 - Scambi di prodotti agro-alimentari delle province dell’Emilia-Romagna nel 1999-2000 (miliardi di lire a prezzi correnti)

1999 2000 Var. % 2000/99 Import Export Saldo Import Export Saldo Import Export S.N.(a)

(a) La variazione è calcolata come differenza semplice.

Fonte: Nostre elaborazioni su dati ISTAT.

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181 miliardi. D’altro canto sia le importazioni che le esportazioni di prodotti dell’industria alimentare sono aumentate ad un tasso di poco superiore al 3%, comportando comunque un leggero peggioramento del saldo in valore assoluto, passato da -88 miliardi a -91 miliardi di lire.

La provincia di Ferrara, invece, presenta scambi più intensi di prodotti del settore primario rispetto a quelli alimentari, ma anche in questo caso la dinamica nel 2000 rispetto al 1999 è stata negativa. Per i prodotti agricoli, infatti, mentre le importazioni sono aumentate del 13,0%, le esportazioni si sono ridotte del 4,3%, dando così luogo ad un calo del saldo dai 111 miliardi del 1999 ai soli 90 dell’anno successivo. Per i prodotti dell’industria alimen-tare, invece, le esportazioni sono aumentate del 12,7%, ma le importazioni hanno subito un vero e proprio boom crescendo, in termini percentuali, del 76,3% e limitando il saldo, pur sempre positivo, a soli 76 miliardi di lire.

Nonostante questi trend negativi rispetto all’anno precedente, la provincia resta pur sempre seconda solo a Parma in termini di saldo attivo per i prodot-ti agro-alimentari.

Anche la provincia di Forlì mostra risultati in leggero peggioramento ri-spetto al 1999, ma con un dato strutturale degli scambi piuttosto peculiare: il saldo per i prodotti del settore primario, infatti, è stato attivo per 247 miliardi di lire, contro i 305 miliardi del 1999, mentre quello dei prodotti dell’industria alimentare risulta negativo e pure in peggioramento: rispetto ai -158 miliardi dell’anno precedente, è sceso a -197 miliardi di lire.

La provincia di Modena, al contrario, presenta scambi relativamente assai più limitati per i prodotti agricoli, con un saldo in peggioramento ma conte-nuto nella cifra di -77 miliardi, mentre per i prodotti dell’industria alimentare il saldo presenta un certo miglioramento pur raggiungendo comunque un passivo di 434 miliardi di lire (era di 456 miliardi nel 1999). Il relativo mi-glioramento degli scambi per i prodotti delle imprese dell’alimentare è dovu-to ad un aumendovu-to di ben il 30,1% delle esportazioni, a fonte di un aumendovu-to pari a poco più della metà in termini percentuali delle importazioni (+15,6%).

Per la provincia di Parma la situazione è per certi versi opposta rispetto a quella appena descritta per Modena: il saldo per i prodotti dell’industria ali-mentare è positivo per ben 459 miliardi di lire, ma in peggioramento, sia pu-re limitato, rispetto all’anno ppu-recedente quando aveva raggiunto i 470 mi-liardi di lire. La ragione di questo peggioramento è dovuta alla dinamica po-sitiva delle esportazioni (+2,8%), ma più limitata rispetto a quella delle im-portazioni (+6,6%). Il saldo è poi peggiorato in misura assai più significativa nel caso dei prodotti del settore primario, attestandosi su un passivo di 210 miliardi di lire, rispetto ai 140 miliardi dell’anno precedente.

La provincia di Piacenza presenta scambi con l’estero assai modesti per quanto riguarda i prodotti del settore primario: nel 2000 le importazioni sono salite a 59 miliardi di lire contro i 53 miliardi dell’anno precedente, mentre le esportazioni sono scese da 7 a 6 miliardi. Per i prodotti dell’industria alimenta-re i flussi sono più importanti, ma anche in questo caso nel corso del 2000 si deve registrare una riduzione delle esportazioni pari al 9,9% contro un aumen-to delle importazioni del 13,6%; complessivamente, quindi, il saldo provincia-le peggiora sensibilmente, passando da -28 miliardi a -87 miliardi.

La provincia di Ravenna ha migliorato in misura non trascurabile la sua posizione circa gli scambi con l’estero di prodotti del settore primario: men-tre le importazioni sono diminuite del 14,7% rispetto al 1999, le esportazioni sono aumentate del 6,8% con una contrazione del deficit commerciale entro i 254 miliardi di lire. Sono pure meno sfavorevoli gli scambi di prodotti dell’industria alimentare: in questo caso il saldo è passato da -203 miliardi a -171 miliardi, grazie ad una riduzione delle esportazioni che è stata circa la metà di quella delle importazioni (-4,5% e -8,5% rispettivamente).

Anche la provincia di Reggio Emilia presenta scambi di prodotti alimen-tari assai più importanti rispetto a quelli di prodotti agricoli e anche in questo caso nel corso del 2000 si sono registrati miglioramenti leggeri per entrambi gli aggregati di prodotti: il saldo per i prodotti agricoli è passato da -90 mi-liardi a -88 mimi-liardi, mentre per i prodotti dell’industria il saldo negativo per -38 miliardi si è quasi annullato fermandosi a -9 miliardi.

Per la provincia di Rimini, infine, i modesti scambi di prodotti agricoli hanno comunque segnato un miglioramento nel corso del 2000 grazie ad una diminuzione delle importazioni del 23,3% a fronte della quale si è avuta una riduzione delle esportazioni del 12,1%. Sono invece aumentate sia le impor-tazioni (+7,9%) che le esporimpor-tazioni (+9,3%) di prodotti dell’industria ali-mentare con un risultato che comunque si caratterizza per un saldo negativo per 121 miliardi rispetto ai 113 dell’anno precedente.

5.5. Gli scambi di prodotti chimici e macchine per l’agricoltura

Nel documento Volume Rapporto 2000 (.pdf 3.5mb) (pagine 122-125)