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CAPITOLO 8. Panarea: descrizione dei contesti e dei rinvenimenti

8.10 Area tra 01 e 06

Tav. 51; Tav. 57, tab. 5-6 Nn. Cat. 1441-1464

Quest’area è compresa tra la capanna 06 ad ovest e la 01 ad est, mentre a sud è delimitata dal settore settentrionale delle mura perimetrali delle capanne 02 e 03686. L’area in esame si presenta, inoltre, chiusa a nord da un muro ad arco, che congiunge le capanne 06 e 01. A sud, invece, questo muro curvilineo è fronteggiato da un tratto di muro (definito in letteratura presunta capanna VII o manufatto VII) che si presenta con la faccia settentrionale curvilinea, mentre la meridionale è rettilinea e si addossa alla superficie esterna, anch'essa rettilinea, dei muri settentrionali delle capanne 03 e 02687. In letteratura è messo in rilievo il carattere particolare di quest'area, e dubbi sono avanzati sull'interpretazione da dare al manufatto VII, non certamente identificabile con i resti di una capanna più antica secondo gli scavatori.

In quest'area lo strato di crollo insisteva su due strati differenti e contigui quanto ad estensione. Il primo presentava le caratteristiche di uno strato di incendio, ed era attestato nei pressi dell'esterno orientale della capanna 06, per una fascia di 1,50 m. Il secondo, di colore bruno, si estendeva più ad est e sud, verso il tratto di muro curvilineo (il cosiddetto manufatto VII), presso il quale si trovarono cospicui resti ceramici.

Il complesso dei reperti da quest’area ammonta a 24 unità, di cui la maggior parte (83.3%, pari a 20 unità) fu rinvenuto nel settore meridionale, mentre il 16.7% (4 unità) fu rinvenuto nello strato di incendio sotto il crollo, individuato nel settore settentrionale688.

L’insieme dei reperti dal settore meridionale è costituito per il 65% (13 unità) da oggetti fittili, mentre il 35% (7 unità) è formato da reperti litici. Gli oggetti fittili di tipo vascolare comprendono forme funzionali al presentare/mangiare (4 coppe su piede), al versare (3 brocche), al presentare e forse mangiare (2 fruttiere), al preparare/conservare (1 olla). Gli oggetti fittili di tipo non vascolare sono documentati con manufatti funzionali alla cottura/arredo (1 uncino semplice) e da 1 fuseruola. Le classi ceramiche documentate sono per il 46.2% la A (6 unità), per il 38.5% (5 unità) la B, per il 15.4% la D.

La litica è rappresentata da oggetti funzionali alla lavorazione generica (1 lama) e da residui/scarti (6 schegge di ossidiana).

Il complesso dei reperti da settore nord assomma a 4 unità, costituite in massima parte da ceramiche locali, funzionali al cuocere (1 teglia), al mangiare/preparare/trasformare (1 scodellone) e al sostenere (1 sostegno). La ceramica di tipo egeo è attestata da un frammento di una forma funzionale alla conservazione (alabastron).

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686 BERNABÒ BREA 1968, pp. 78-81.

687 Il manufatto ha una lunghezza massima di circa 3,50 m, e una larghezza di circa 0,50 m nel settore mediano. Le misure sono ricavate dalla documentazione grafica in BERNABÒ BREA 1968 (tavola fuori testo).

688 Come esplicitamente indicato in letteratura (BERNABÒ BREA 1968, p. 79), i reperti ai nn. inv. dal 1715 al 1723 furono rinvenuti nel settore nord, mentre quelli restanti, più numerosi, provengono dalla zona meridionale.

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8.11 Capanna 08

Tav. 51; Tav. 58 Nn. Cat. 1008-1037

Questa capanna è sita a sud della 02, dalla quale è separata da uno stretto e lungo passaggio, largo 0,70 m689. Presenta un vano principale (A; dimensione media, area completa: 10,7 mq) a forma irregolarmente trapezoidale, al quale si affianca verso nord un ambiente di forma sub-rettangolare (B; dimensione piccola, area completa: 8,27 mq) con asse maggiore in direzione nord/est-sud/ovest, e dotato di un lato orientale rettilineo ed uno occidentale absidato. La porta del vano principale si apre sul lato nord del muro perimetrale, mentre nessun passaggio è stato individuato nel perimetro del vano annesso. Per la sua posizione topografica, e per il caratteristico andamento rettilineo del muro perimetrale meridionale, in letteratura si ipotizza che la capanna sia stata costruita adattandola allo spazio delimitato a nord dalla capanna 02 e a sud dalla 09 e 10. La capanna in esame veniva a chiudere verso est lo spazio libero compreso tra le strutture 02, 03, 04 a nord ed ovest, e dalla 10 e 15 a sud.

Quanto allo scavo e alla stratigrafia, in letteratura si registra la presenza di una condizione stratigrafica simile a quella delle strutture precedenti. Sembra, quindi, che i materiali provengano dallo strato sotto quello di crollo dell'elevato.

L’insieme dei reperti quantificabili da questa struttura ammonta complessivamente a 25 unità, di cui il 40% (10) dal vano A, ed il 60% (15) dal vano B.

Il complesso dei materiali dal vano A è formato da oggetti fittili di tipo locale690. Quelli di tipo vascolare sono rappresentati da forme funzionali alla conservazione e/o altro (2 olle), alla conservazione a breve e lungo termine (1 olla possibilmente a bocca stretta, 1 pithos), alla cottura (1 teglia), al presentare/mangiare (1 coppa su piede), al presentare e forse mangiare (1 fruttiera), al versare (1 brocca), al sostenere (1 sostegno). Gli oggetti fittili di tipo non vascolare sono attestati con un reperto funzionale alla cottura (1 alare). Le classi ceramiche locali documentate sono per il 40% (4 unità) sia la A che la B, mentre la Ce la D rappresentano ciascuna il 10% del totale.

L’insieme dei reperti dal vano B è costituito per il 93.3% (14 unità) da materiali locali, mentre 1 solo reperto è di tipologia appenninica. I reperti locali si dividono tra un 53.3% (8 unità) di oggetti fittili, ed un 40% (6 unità) di materiali litici.

Gli oggetti fittili di tipo vascolare contemplano forme funzionali alla conservazione a breve (1 olla a bocca molto larga, 1 a bocca probabilmente stretta) e lungo termine (1 pithos), al versare (2 brocche), al presentare/mangiare (1 coppa su piede), al presentare e forse mangiare (1 fruttiera), al cuocere (1 teglia). Le classi ceramiche locali documentate sono per il 50% (4 unità) la B, per il 37.5% (3) la A, per il 12.5% (1) la C.

La litica comprende oggetti funzionali alla lavorazione dei beni di sussistenza (1 macinello, 1 trituratore), alla lavorazione generica (1 ciottolo, 1 lama di ossidiana) e ad attività forse lavorative (1 ciottolo senza tracce di usura). La classe dei residui/scarti è rappresentata da 1 scheggia di ossidiana.

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689 BERNABÒ BREA 1968, pp. 81-84.

690 Un piccolo frammento di una ciotola decorata, di tipo appenninico, è documentato nel vano in questione (BERNABÒ BREA

1968, p. 82, n. inv. 1276). Esso è tuttavia escluso dal conteggio dei reperti rinvenuti in quanto altri frammenti pertinenti allo stesso vaso furono rinvenuti anche all’esterno della struttura.

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8.12 Capanna 09

Tav. 59, 1-2; Tav. 60-61 Nn. Cat. 1038-1098

Questa capanna è sita a sud della precedente ed era composta da tre vani: uno di forma sub-circolare (denominato vano C; dimensione media, area completa: 11,92 mq), con apertura verso nord/est che immetteva in un vano annesso (B; dimensione piccola, area completa: 8,27 mq), che a sua volta presentava una porta in asse con la precedente e con stesso orientamento691. Un altro vano (A; dimensione media, area ricostruita: 10,7 mq), oggi solo parzialmente conservato, si addossava ai precedenti da sud. Nell’angolo sud/ovest del vano B una banchina era realizzata con tre grosse pietre (0,80 x 0,40 m), mentre più ad est di essa erano due grossi ciottoli. Nel vano principale C si individuò il piano pavimentale, ricoperto con un tenue strato di sabbia marina, sul quale era in posto un mortaio litico (nei pressi del muro perimetrale, alla sinistra dell’ingresso)692. Un altro esemplare, insieme ad altri utensili (una macina e vari macinelli), fu rinvenuto sul piano pavimentale del vano annesso meridionale (A), nei pressi del muro perimetrale del settore nord dell’ambiente. Questo vano restituì una quantità di ceramiche maggiore rispetto agli altri due.

Il totale dei reperti quantificabili da questa struttura ammonta a 63 unità, di cui l’11.1% (7 unità) proviene dal vano principale C, il 12.7% (8) dal vano B, il 76.2% (48) dal vano A.

Il complesso dei materiali dal vano C è costituito per la maggior parte da oggetti fittili di tipo vascolare (57.1%, pari a 4 unità), mentre la litica costituisce il 42.9% (3). Le forme vascolari sono funzionali alla cottura (2 teglie), alla conservazione e/o altro (1 olla), alla conservazione a breve termine (1 anfora). Le classi ceramiche documentate sono per il 50% la B (2 unità), e per la stessa percentuale la C.

La litica è rappresentata da utensili funzionali alla lavorazione dei beni di sussistenza (1 mortaio, 1 macinello, 1 trituratore)693.

L’insieme dei reperti dal vano annesso orientale (B) ammonta a 8 unità, 4 riconducibili alla classe degli oggetti fittili di tipo vascolare, ed altrettanti a quella della litica. Le forme vascolari documentate sono funzionali alla conservazione a breve termine (olla a bocca probabilmente stretta), alla cottura (teglia), al presentare/mangiare (coppa su piede), ed al versare (brocca), tutte rappresentate da almeno un manufatto.

La litica annovera reperti funzionali alla lavorazione dei beni di sussistenza (2 trituratori), ed alla lavorazione generica (1 ciottolo, 1 lama).

Il complesso dei reperti dal vano annesso meridionale (A) ammonta a 48 unità, di cui l’89.6% (pari a 43 unità) è costituito da materiali locali, l’8.3% (4 unità) da ceramiche di tipologia appenninica, il 2.1% (1 unità) da ceramiche di tipo egeo. I materiali locali, a loro volta, sono costituiti da una maggioranza di oggetti fittili (50%, pari a 24 unità), mentre il restante 39.6% (19 unità) è costituito da reperti litici.

Gli oggetti fittili locali di tipo vascolare comprendono forme funzionali al presentare/mangiare (6 coppe su piede), al versare (3 brocche), alla conservazione a lungo (2 pithoi) e breve termine (1 olla a bocca probabilmente stretta, 1 anfora avente bocca molto larga), alla cottura (2 teglie), al mangiare/preparare/trasformare (2 scodelloni). Altre funzioni, come il conservare e/o altro (olla), il preparare/conservare (olla), il presentare e forse mangiare (fruttiera), sono rappresentate da almeno un manufatto. Gli oggetti fittili di tipo non vascolare annoverano !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

691 BERNABÒ BREA 1968, pp. 84-89.

692 Per il mortaio da questo vano, così come per quello dal vano A, la posizione è desumibile in base alla planimetria del villaggio (BERNABÒ BREA 1968, tavola fuori testo). Quanto alla stratigrafia, dalla documentazione grafica disponibile, sembra potersi rilevare per questa struttura la presenza di uno strato di crollo dell’elevato (BERNABÒ BREA 1968, tav. XXI, n. 1).

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manufatti funzionali alla cottura/arredo (1 uncino semplice) e alla filatura (2 fuseruole), ai quali si aggiunga 1 disco fittile di funzione non determinabile. Le classi ceramiche documentate sono per il 41.7% (10 unità) la B, per il 33.3% (8 unità) la A, per il 16.7% (4 unità) la D, per l’8.3% (2 unità) la C.

La litica è rappresentata per il 25% (12 unità) da utensili, mentre i residui/scarti ammontano al 14.6% (7 unità). Gli utensili sono funzionali alla lavorazione dei beni di sussistenza (7 trituratori, 1 mortaio, 1 macina, 1 macinello), ed alla lavorazione generica (1 lama di ossidiana, 1 frammento di pomice con tracce di usura)694. Alla classe dei residui/scarti di lavorazione si attribuiscono 7 schegge di ossidiana.

Gli oggetti fittili di tipo appenninico sono rappresentati da forme funzionali al versare (1 brocca inornata), al bere/mangiare (1 ciotola forse inornata), alle quali si aggiungano frammenti di 2 forme non determinabili (forse inornate).

La ceramica di tipo egeo è documentata da 1 forma funzionale forse alla conservazione (alabastron?).

8.13 Capanna 10

Tav. 51, 2; Tav. 62 Nn. Cat. 1099-1165

Questa capanna è sita immediatamente a ovest della precedente e si conserva solo in parte695. La struttura doveva avere in origine pianta simile a quella delle capanne 02 e 09, formata cioè da un vano principale sub-circolare (oggi scomparso), e da un vano annesso a forma di L (quello conservato) (dimensione grande; area completa: 16,83 mq) che circondava parzialmente il principale e che, a differenza delle altre due summenzionate capanne, si presenta unico, senza divisioni interne (simile a quello della capanna 20). Il vano superstite presenta nel tratto meridionale un piano pavimentale realizzato mediante lastre litiche; nell’angolo nord/ovest era presente un ripostiglio creato con una serie di lastre di pietra poste a coltello. Al centro del settore orientale, dove il rivestimento del piano pavimentale non era presente, si rinvenne un contenitore in ceramica contenente una

materia gessosa biancastra. Nei pressi furono rinvenuti diversi utensili in pietra, tra cui vengono segnalati un

mortaio, una macina e relativi macinelli. Tra gli oggetti in pietra si registrano anche ciottoli con tracce di usura sulla superficie.

Il complesso dei materiali dal livello d’uso ammonta a 57 unità, di cui la maggior parte (80.7%, pari a 46 unità) costituita da reperti locali, il 10.5% (6 unità) da ceramiche di tipo appenninico, l’8.8% (5 unità) da ceramiche di tipo egeo. I materiali locali sono a loro volta costituiti da oggetti fittili (52.6%, apri a 30 unità) e da reperti litici (28.1%, 16 unità).

Gli oggetti fittili locali di tipo vascolare comprendono forme funzionali al presentare/mangiare (5 coppe su piede), al versare (5 brocche). Altre funzioni quali il cuocere (teglia), il conservare/cuocere (olla), la conservazione (sia a breve che lungo termine, sia generica), il presentare e forse mangiare (fruttiera), sono rappresentate ciascuna da almeno due manufatti. Delle due olle per la conservazione a breve termine, una è a bocca molto larga, una a bocca stretta. Gli oggetti fittili di tipo non vascolare sono documentati da manufatti funzionali al filare (5 fuseruole), al cuocere/arredare (1 uncino doppio), e da 1 vaso miniaturistico riproducente una forma funzionale al mangiare (scodella). Le classi ceramiche locali documentate sono per il 43.3% (13 unità) la B, per il 26.6% (8) la A, per il 20% (6) la D, per il 10% (3) la C.

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694 Il mortaio e la macina sono citati solamente in sede di descrizione dello scavo (BERNABÒ BREA 1968, p. 84).

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La litica è rappresentata da utensili (14%, pari a 8 unità) e da reperti identificabili come residui/scarti (14%, pari a 8 unità). Gli utensili comprendono oggetti funzionali alla lavorazione dei beni di sussistenza (1 mortaio, 2 trituratori, 1 macina)696, e ad attività generiche di lavorazione (2 ciottoli con segni di usura sulla superficie , 2 lame di ossidiana); i residui/scarti sono rappresentati da 3 nuclei di ossidiana e 5 schegge della stessa materia.

La ceramica di tipo appenninico è rappresentata da forme funzionali all’attingere/bere (o anche mangiare) (2 ciotole/tazze decorate, 2 tazze attingitoio possibilmente inornate), al versare (1 brocca decorata), al conservare (1 vaso a collo forse inornato).

La ceramica di tipo egeo è attestata con forme funzionali al bere (1 goblet/kylix), al conservare (1 piriform

jar), e da altri frammenti di forme non identificabili. In questa struttura ricorre, inoltre, 1 frammento in fabbrica

grossolana, attribuito da Taylour ad una forma ceramica funzionale alla cottura (tray).