• Non ci sono risultati.

CAPITOLO 6. Lipari: descrizione dei contesti e dei rinvenimenti

6.1.7 Gamma 06 e vano annesso

Tavv. 22, 22 bis; Tavv. 30-31 Nn. Cat. 231-304

Questa capanna (dimensione grande; area ricostruita: 15,58 mq) è sita a nord delle precedenti e presenta caratteristiche peculiari quanto a dimensioni, planimetria e tecnica costruttiva584. A differenza delle altre dello stesso settore, peraltro tutte di dimensioni più piccole, la Gamma 06 presentava sul lato settentrionale un vano annesso. Tale vano, di forma irregolarmente triangolare, era accessibile mediante un passaggio che si apriva quasi al centro del muro settentrionale del vano maggiore. Non chiaramente individuabile è l’ingresso principale della struttura, poiché due cisterne più tarde hanno intaccato parte del tratto sud e dell’abside est della capanna. Dato lo stretto spazio che sarebbe verosimilmente intercorso tra il lato meridionale della Gamma 06 e la Gamma 03 e 04, c’è da chiedersi se l’accesso alla capanna non avvenisse dal vano annesso585. La distruzione dell’abside est causata dalla cisterna fa si che non sia determinabile la misura dell’asse maggiore della struttura (in senso nord/ovest-!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

580 Primo frammento: BERNABÒ BREA 1980a, p. 179, n. inv. 7838; TAYLOUR 1958, p. 27, n. 44; TAYLOUR 1980, p. 800, n. 90. Secondo frammento: BERNABÒ BREA 1980a, p. 179, n. inv. 7841; TAYLOUR 1980, p. 810, n. 248.

581 BERNABÒ BREA 1980a, p. 179, nn. inv. 7839-7840, 7842; TAYLOUR 1980, p. 805, nn. 170-171, 174.

582 BERNABÒ BREA 1980a, p. 179, nn. inv. 7843 a-b; TAYLOUR 1980, p. 794, nn. 6-7. Il ricongiungimento dei 3 frammenti, già ipotizzato da Taylour, è confermato in CAVALIER-VAGNETTI 1984, pp. 149-150.

583 BERNABÒ BREA 1980a, p. 180.

584 BERNABÒ BREA 1980a, pp. 181-186.

103

sud/est). Questa era costruita con un apparato murario realizzato con conci parallelepipedi o poligonali, disposti a formare un doppio paramento il cui spazio intermedio era inzeppato con terra e pietre di minori dimensioni. Lo spessore dei muri è di 0,60-0,65 m. Al centro del vano principale fu individuato un allineamento di pietre che sembrava dividere lo spazio interno in due settori (est-ovest) ed il cui piano di fondazione coincideva con quello dei muri perimetrali della struttura. A oriente di esso, fu rinvenuto uno spesso strato carbonioso con abbondante materiale, interpretato in letteratura o come strato di incendio o come focolare. Quanto al vano annesso, se ne poté esplorare solo una piccola parte poiché esso proseguiva al di fuori dell’area di scavo. Il piano pavimentale si presentava interamente lastricato e su di esso poggiava un mortaio; nell’ambiente si recuperarono abbondanti carboni e fra essi numerosi semi di cereali. All’esterno della capanna, le indagini si svolsero sul lato est (trincea Wa, a oriente del vano annesso) e su quello ovest (trincea I), rinvenendo materiale più abbondante nel primo dei due settori.

Circa i dati di scavo e la stratigrafia della Gamma 06, nel settore occidentale della capanna (cioè, ad ovest del divisorio interno) si rinvenne uno strato di pietrame corrispondente al crollo dell'elevato. Al di sotto di esso furono operati 5 tagli, nei cui primi due si rinvenne scarsa ceramica dell'Ausonio I, assente nei tre tagli successivi. In letteratura si indica che dal primo e dal quarto taglio provenivano anche frammenti di ceramica di tipo egeo, ma si evince da Taylour che un frammento fu rinvenuto anche nel taglio 3586. Nella parte orientale della capanna si operarono 2 tagli, il primo comprendente livelli con materiali litici (crollo), il secondo il potente strato di incendio, con carboni e ricco di materiali, a cui si è accennato in precedenza. La condizione stratigrafica dell’annesso risultò simile a quella della parte orientale del vano principale: il crollo dell'elevato insisteva su uno spesso strato d’incendio, ricco di materiali. Infine, nessuna indicazione è fornita invece per la stratigrafia delle zone esterne della capanna. In letteratura si specifica solamente che poco materiale fu rinvenuto sul lato ovest, mentre numerosi reperti furono rinvenuti sotto un crollo di elementi litici ed in uno strato di ceneri, localizzati nello stretto spazio ad est del vano annesso.

A proposito dei materiali della Gamma 06, in letteratura si indica che essi provengono dai tagli 2-5 operati all’interno della capanna: quindi sarebbero identificabili come provenienti dal settore ovest della struttura587. Tra questi materiali, solo in rarissimi casi si registrata la presenza di reperti dal settore orientale588. In generale, è possibile ritenere che questi reperti provengano dal piano pavimentale e dai livelli compresi tra questo ed il crollo dell’elevato589.

Il complesso dei reperti quantificabili per il vano principale è di 36 unità. L’83.3% (30 unità) è rappresentato da materiali fittili locali, mentre le ceramiche egee (3 unità) ed appenniniche (3 unità) costituiscono ciascuna l’8.3% del totale. I materiali locali si dividono poi tra un 72.2% (26 unità) costituito da oggetti fittili di tipo vascolare, ed un 11.1% (4 unità) rappresentato da oggetti fittili di tipo non vascolare.

Le ceramiche locali comprendono forme funzionali alla conservazione sia a breve (6 olle, pari al 16.7% del totale dei materiali dalla capanna, di cui quattro a bocca stretta ed una forse simile) che a lungo termine (5 pithoi, pari al 13.9%), alla conservazione e/o altro (1 olla), al presentare/mangiare (5 coppe su piede, pari al 13.9%), al sostenere (5 sostegni, pari al 13.9%), al versare (3 brocche, pari all’8.3%), al presentare e forse mangiare (1 !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

586 Cfr. BERNABÒ BREA 1980a, p. 182, n. inv. 7863; TAYLOUR 1980, p. 809, n. 238.

587 BERNABÒ BREA 1980a, pp. 182-185.

588 V., ad esempio, BERNABÒ BREA 1980a, p. 183, n. inv. 558.

589 Un ulteriore chiarimento delle stratigrafie, ed una conferma dell’interpretazione qui proposta, proviene dalla sezione offerta in letteratura: BERNABÒ BREA 1980b, tav. 13 (sez. long. III). Essa dimostra che il taglio D2 corrisponde al livello inferiore dello strato di distruzione dell’elevato della capanna; il D3 ad uno strato di incendio compreso tra il crollo ed il piano pavimentale (v. discussione al § 5.2); i tagli D4-5 ai livelli corrispondenti al pavimento (taglio 5) ed allo strato ad esso sovrapposto, a diretto contatto con esso.

104

fruttiera, pari al 2.8%). Gli oggetti fittili di tipo non vascolare comprendono manufatti funzionali alla cottura (1 corno) e ad attività forse cultuali (3 vasi miniaturistici, riproducenti 2 forme funzionali al mangiare ed 1 al bere). Le fabbriche ceramiche locali attestate sono per il 63.3% la A (19 unità), per il 33.3% la B (10), mentre la D rappresenta appena il 3.3% (1).

Le ceramiche di tipo egeo sono rappresentate da forme da mensa funzionali al bere (1 tazza, 1 tazza Vapheio) e da un'altra, pertinente alla stessa funzione, che risulta tuttavia provenire dai livelli di crollo della struttura590 (per i frammenti di una brocca, v. § 5.2.1)591.

Le ceramiche di tipo appenninico sono attestate da forme da mensa funzionali al mangiare (2 scodelle, di cui una certamente inornata), e da forme destinate alla conservazione (1 anfora inornata).

L’insieme dei manufatti quantificabili provenienti dall’annesso della Gamma 06 ammonta a 15 unità. L’80% è costituito da reperti locali (12 unità), il 20% da ceramiche di tipo egeo (3 unità). Tra i materiali locali, gli oggetti fittili costituiscono il 73.3% del totale dei reperti, mentre i manufatti litici sono rappresentati da un solo utensile funzionale alla lavorazione dei beni di sussistenza (1 mortaio). Tra gli oggetti fittili di tipo vascolare, i manufatti legati alla conservazione costituiscono il 46.7% (7 unità) del totale dei manufatti rinvenuti. I due tipi di conservazione, breve e lungo termine, sono rappresentati da olle (3 unità, di cui due forse a bocca stretta), e da altrettanti pithoi. 1 olla è classificabile come funzionale alla conservazione e/o altro. Le forme da mensa funzionali al presentare/mangiare ammontano a 2 unità (pari al 13.3% del totale dei manufatti). Gli oggetti fittili di tipo non vascolare sono rappresentati da 1 vaso miniaturistico riproducente una forma da mensa funzionale al bere (tazza) e da una fuseruola. Quanto alle classi ceramiche locali, le A e B rappresentano entrambe il 45.5% del totale dei manufatti ceramici locali, mentre la D rappresenta il 9.1% (1 unità).

Le ceramiche di tipo egeo sono documentate da forme funzionali al bere (1 tazza), al versare (1 brocca) e da una forma chiusa non meglio identificabile, forse funzionale alla conservazione. Si aggiungano, inoltre, frammenti pertinenti a forme non identificabili (per un frammento forse pertinente a una brocca, v. § 6.2.1).

Per quanto riguarda i reperti rinvenuti all’esterno del vano principale, in letteratura i manufatti non sono distinti per area di provenienza. Il numero minimo di manufatti è pari a 3 unità, comprendenti 1 brocca decorata, 1 coppa su piede, e 1 fuseruola.

6.1.8 Gamma 07

Tav. 22; 32 Nn. Cat. 305-322

Questa capanna fu rinvenuta al limite orientale dell’area di scavo, nell’ampliamento occidentale della trincea V592. Poiché la struttura proseguiva al di fuori del settore di indagine, si poté solamente esplorare l’area ad essa esterna, compresa tra questa capanna e la Gamma 03.

Il complesso dei reperti quantificabili rinvenuti all’esterno di questa capanna somma a 10 unità, di cui l’80% (8) è costituito da oggetti fittili vascolari locali, mentre la ceramica di tipo egeo ed appenninico è rappresentata da 1 unità ciascuno. Le forme vascolari locali sono funzionali alla conservazione, al sostenere, al !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

590 BERNABÒ BREA 1980a, p. 182, n. inv. 7861; TAYLOUR 1980, p. 808, n. inv. 223: dal taglio D1 (per il quale v. la prec. nota).

591 Si noti che VAN WIJNGAARDEN 2002, p. 221 indica come provenienti da questa capanna 2 brocche, corrispondenti ai nn. 86 ed 87 del catalogo dello studioso olandese. I due frammenti corrispondono, rispettivamente, ai nn. inv. 7864 e 7862 di BERNABÒ BREA 1980a, corrispondenti a loro volta ai nn. 172 e 178 del catalogo di TAYLOUR 1980. Questi frammenti sono quelli di problematica identificazione e quantificazione, per i quali si veda il § 5.2.1.

105

presentare/mangiare (1 unità per ciascuna funzione) e al versare (3 brocche). Le classi ceramiche locali sono rappresentate per il 62.5% dalla A (5 unità sul totale di 8 manufatti ceramici), per il 25% (2) dalla B e per il 12.55 dalla C (1 unità).

A fronte della presenza di diversi frammenti di tipo egeo (5 voci di catalogo), è possibile ricostruire la probabile presenza di una forma chiusa, funzionale alla conservazione (1 piriform jar) (per i frammenti di una brocca, v. § 5.2.1).

La ceramica di tipo peninsulare è rappresentata da una forma da mensa, decorata, funzionale all’attingere/bere/mangiare (1 ciotola/tazza).

6.1.9 Gamma 08

Tavv. 33; 34 Nn. Cat. 323-350

Questa capanna (dimensione media; area ricostruita: 8,47 mq) è sita nel settore nord dell’area di scavo sull’Acropoli, ed è la più meridionale di quelle lì rinvenute593. La struttura giaceva nell’intersezione di differenti trincee di scavo (BA, BB, BC, BD) e il suo piano pavimentale era stato in gran parte distrutto dall’escavazione di una cisterna più tarda. Ne fu rinvenuto un lembo ancora in posto, corrispondente al taglio BD 24. Esso si presentava con un battuto di terra pressata, spessa 0,05 m, sul quale si stendeva uno strato di ghiaia di 0,08 m594.

Quanto agli strati di rinvenimento dei materiali pubblicati, dalle intestazioni del catalogo dei materiali si apprende che con i tagli BD 20-22 si scavò il crollo della struttura, e che con i tagli BD 23-24 si indagò all'interno delle capanna un livello che giaceva direttamente sotto il crollo, e che è identificabile con il lembo superstite del piano pavimentale (BD 24) e con una strato ad esso immediatamente sovrapposto (BD 23)595.

Il complesso dei reperti quantificabili per questa struttura ammonta a 16 unità, mentre un reperto (coppa su piede frammentaria) è registrato in letteratura nel catalogo dei materiali da questa capanna, ma proviene dallo strato in cui si delineava il profilo di essa ad inizio scavo, in uno strato con materiali dell’Ausonio II596. Dei 16 reperti, il 64.7% (11 unità) proviene dallo strato di crollo, mentre il restante 29.4% (5 unità) fu rinvenuto sul piano pavimentale superstite.

Il complesso dei materiali dal crollo comprende manufatti locali (9 unità, pari all’81.8% del totale) e di tipo egeo (2 unità, pari al 18.2%). Il primo gruppo comprende oggetti fittili sia di tipo vascolare (funzionali al presentare/mangiare, al versare, e alla conservazione) che non (funzionali alla cottura e alla filatura). I materiali di tipo egeo comprendono forme vascolari funzionali al versare (1 brocca?), al bere (1 kylix), e altri frammenti non riconducibili a forma vascolare.

Il gruppo dei materiali dal lembo di pavimento comprende forme vascolari locali funzionali al versare (1 brocca), al sostenere (1 sostegno), alla conservazione generica e a quella a breve termine (per un totale di 2 olle). La ceramica di tipo egeo è rappresentata da forme vascolari funzionali al bere (1 goblet/kylix).

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

593 BERNABÒ BREA 1980a, pp. 188-190.

594 BERNABÒ BREA 1980b, tav. 14 (sez. long. III).

595 BERNABÒ BREA 1980a, pp. 189-190; v. anche la sez. long. di cui alla nota prec.

106