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LE AREE DI COMPETENZE: L’EC COME MODELLO DI SVILUPPO DEL TERRITORIO

Nel documento Democrazia e Nuova Cittadinanza (pagine 110-112)

agency gym for the development of citizenship skills

LE AREE DI COMPETENZE: L’EC COME MODELLO DI SVILUPPO DEL TERRITORIO

È ancora di particolare attualità il lavoro condotto dall’economista francese da Delors (1996) in quanto enfatizzò il concetto di utopia dell’educazione in quattro dimensioni di significato: 1) l’educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che può consentire di raggiungere gli ideali di pace, libertà e giustizia sociale; 2) svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo personale e sociale; 3) promuove una forma più profonda ed armoniosa di sviluppo umano (riducendo povertà, esclusione, ignoranza, oppressione e guerra); 4) è un mezzo straordinario per lo sviluppo personale e per la costruzione di rapporti tra individui, gruppi e nazioni. Cogan e Derricott (1998), riprendendo il modello di Delors, sottolineano la necessità per il territorio di farsi modello di educazione alla cittadinanza agendo su tre livelli: personale, modificando i comportamenti di vita delle persone; sociale, in quanto impegno nella vita pubblica; spaziale, considerando l’interdipendenza temporale, tale da includere anche i progetti per il futuro. Il quadro concettuale dell’EC, dunque, si concentra su quattro aree di competenza a cui corrispondono abilità e conoscenze specifiche: (area 1) interazione efficace e costruttiva con gli altri; (area 2) pensiero critico; (area 3) agire in modo socialmente responsabile; (area 4) agire democraticamente.

La prima area di competenza (A1) contiene non soltanto componenti relative ai rapporti interpersonali, ma anche riferibili allo sviluppo personale (fiducia in sé, responsabilità personale ed empatia), così come l’importanza della comunicazione, dell’ascolto e la cooperazione con gli altri.

2 Nell’ambito del Protocollo d’intesa MIUR-ASviS (n. 3397 del 6/12/2016), Indire ha realizzato, su richiesta della

DGPER-MIUR, un ambiente per la fruizione online di contenuti coinvolgendo circa 63.000 docenti.

3 Gli obiettivi del progetto riguardano la produzione di moduli didattici innovativi da offrire al docente al fine di potenziare

la propria consapevolezza sul tema della sostenibilità e della cittadinanza attiva.

4 Il concorso nazionale Miur-ASviS Facciamo 17 Goal. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo

Sostenibile per «promuovere l’educazione allo sviluppo sostenibile e a stili di vita rispettosi dell’ambiente, di tutte le popolazioni del mondo e delle generazioni future, i diritti umani, l’uguaglianza tra i popoli e le persone, una cultura di pace e di non violenza, la cittadinanza globale e la valorizzazione della diversità culturale, l’innovazione sostenibile e la lotta alla povertà»; il concorso Youth in Action for Sustainable Development Goals, promosso sulla piattaforma digitale IdeaTRE60 da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli che permette ai giovani under 30 di acquisire nuove competenze nel campo della sostenibilità e di svilupparle all’interno di grandi aziende e realtà appartenenti al mondo del non profit; il concorso Lavazza and Youth for SDGs, rivolto ai giovani innovatori con lo scopo di proporre un progetto di sostenibilità da implementare in un Paese in cui la Fondazione Lavazza opera.

La responsabilità personale implica, inoltre, la necessità di riflettere sulle proprie attitudini, imporsi un autocontrollo e sviluppare un senso di responsabilità per le proprie azioni tanto da identificarsi come una competenza socialmente utile. Le abilità e le conoscenze richieste per coltivare pratiche di interazione efficace e costruttiva con gli altri riguardano:

 fiducia in sé, responsabilità ed autonomia;

 iniziativa personale, empatia e consapevolezza di sé;  comunicazione, ascolto e consapevolezza emotiva;  flessibilità/adattabilità e competenze interculturali.

La seconda area di competenza (A2) riguarda invece il pensiero critico riconosciuta come una componente essenziale dell’EC. Le principali abilità e conoscenze si sostanziano nel modo seguente:

 capacità di vedere le cose da prospettive diverse, capacità di ragionamento e analisi;

 apprendimento delle conoscenze e utilizzo delle fonti, alfabetizzazione mediale ed interpretazione dei dati;

 creatività e capacità di giudizio;

 comprensione della realtà e capacità di fare domande.

La terza area (A3) include un’ampia gamma di competenze che vanno dal rispetto delle persone, delle culture, delle religioni e dei diritti umani, alla salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale, al senso di appartenenza alla comunità fino alla comprensione delle problematiche relative all’ambiente ed alla sostenibilità. Come per le aree di cui sopra, la responsabilità sociale contiene alcune componenti che vengono insegnate nel percorso scolastico affinché il discente possa accrescere il senso di responsabilità non soltanto verso se stesso e gli altri (ad esempio, la famiglia e i compagni), ma anche verso la società nel suo insieme. Le abilità/conoscenze per agire in modo socialmente responsabile sono:

 rispetto della giustizia e solidarietà;

 rispetto delle persone, rispetto dei diritti umani e senso di appartenenza;

 sviluppo sostenibile, salvaguardia dell’ambiente e tutela del patrimonio culturale;

 conoscenza e rispetto delle altre culture e delle religioni, riduzione di forme di discriminazione. La quarta area (A4), infine, fa riferimento agli aspetti più politici dell’EC in quanto le istituzioni (educative, formative, sociali) si pongono l’obiettivo concreto di sensibilizzare e di accompagnare le giovani generazioni ad una propria visione di democrazia; inoltre, fornisce gli strumenti necessari per formarsi e diventare cittadini attivi, capaci di partecipare alla vita pubblica e politica. In questo quadro, promuovere la partecipazione è tanto importante quanto la conoscenza delle istituzioni. Le abilità/conoscenze per agire democraticamente sono così sintetizzate:

 rispetto della democrazia;

 conoscenza delle istituzioni politiche e dei processi politici;

 interazione con autorità politiche, conoscenza dei concetti politici e sociali fondamentali, rispetto delle regole;

Si evidenzia così il ruolo fondamentale che può svolgere il territorio attraverso pratiche educative e formative orientate alla coltivazione di responsabilità collettive, partecipazione sociale, impegno reciproco ed impresa comune; allo stesso tempo, rappresenta la pratica agentiva di combinazione e valorizzazione delle esperienze e delle competenze di ogni soggetto nelle dimensioni formali, informali e non formali (Ellerani, 2017). Come delineato nelle raccomandazioni dell’European Commission (2018) e dell’OECD (2016), tra le competenze che saranno più richieste nel prossimo futuro, spiccano le competenze digitali, di cittadinanza, il pensiero critico e, in modo particolare, la competenza legata all’apprendere ad apprendere (Pellerey, 2017). Definita quest’ultima anche come competenza per la vita, riguarda l’abilità nello studio, la capacità di effettuare una riflessione sul proprio stile di apprendimento e la consapevolezza delle capacità e pratiche cognitive-critiche per far fronte ad una situazione di vita quotidiana. Comprende anche la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di far fronte agli ostacoli per apprendere in modo efficace (Alessandrini, 2019; Margiotta, 2015). Il soggetto in quanto persona e cittadino, infatti, ha «diritto ad apprendere, formarsi, sviluppare le sue capacità, le sue competenze e le sue aspirazioni nel modo più proficuo possibile e con le migliori opportunità. […] Quando questo diritto non è garantito, si troverà in una condizione di povertà educativa e sconta una mancanza di opportunità, che incide fortemente e negativamente sulla sua crescita» (ASviS, 2020, p. 30).

Il territorio si configura, pertanto, come ambiente di apprendimento resiliente (Giovannini, 2018) in grado di promuovere un modello di EC basato sul valore della partecipazione alla vita della comunità ed alla coltivazione del bene comune.

GLI APPROCCI TEORICI: INVESTIRE NELLE PRATICHE CAPACITATIVE,

Nel documento Democrazia e Nuova Cittadinanza (pagine 110-112)

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