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IL TERRITORIO COME PALESTRA DI AGENCY PER LE COMPETENZE DI CITTADINANZA: QUESTIONI ANCORA APERTE

Nel documento Democrazia e Nuova Cittadinanza (pagine 116-120)

agency gym for the development of citizenship skills

IL TERRITORIO COME PALESTRA DI AGENCY PER LE COMPETENZE DI CITTADINANZA: QUESTIONI ANCORA APERTE

La dimensione rilevante, che delinea il punto di convergenza tra l’educazione alla cittadinanza (EC) e la resilienza trasformativa (RT), è quella di capacitare il territorio, nell’approccio di Nussbaum/Sen, nel fornire gli strumenti necessari che siano rispondenti a determinati funzionamenti contribuendo così al disegno di un percorso educativo in cui centrale è la coltivazione delle competenze del soggetto. L’EC si prefigura come un approccio pedagogico che contribuisce alla formazione globale della persona attraverso la proposta di strumenti didattici finalizzati allo sviluppo delle competenze civiche, trasversali e per la vita, fondamentali nel processo di coltivazione della propria identità personale e professionale. L’RT, invece, aiuta a sviluppare le competenze trasformative, adattive ed assorbenti per garantire la partecipazione democratica del soggetto alle diverse esperienze promosse dal territorio.

A partire da taluni approcci, è stata condotta una ricerca dal titolo “EduCARE alla partecipazione inclusiva e resiliente per gli adulti del futuro” – coordinata da chi scrive – nel biennio 2018/2020 in alcuni progetti di servizio civile di un borgo laziale con il coinvolgimento di un campione di 100 volontari. L’obiettivo è stato quello di disegnare un “modello di competenze” necessario per promuovere occasioni concrete di coltivazione delle proprie potenzialità per meglio orientarsi nella vita (famiglia, scuola, società) e nel lavoro (futuro). I focus group – suddivisi in dieci incontri – hanno fatto emergere due aspetti necessari per sviluppare la partecipazione inclusiva e resiliente: 1) investire nelle pratiche di agency valorizzando la capacità di agire delle persone responsabilizzandole al compito comune; 2) investire nelle pratiche sostenibili per garantire la partecipazione alle attività per lo sviluppo del territorio a partire dal riconoscimento delle proprie absortive/adaptive e trasformative skills. Il progetto ha inteso, dunque, pianificare delle azioni e pratiche formative che investono nell’agire pratico e competente della persona, nei contesti formali ed informali (a contatto con la cultura locale), al fine di coltivare e rafforzare il pensare capacitante ed il libero sviluppo, nonché la coltivazione di un’identità critica nella prospettiva della cittadinanza attiva e della sostenibilità territoriale.

Attraverso la somministrazione di un questionario composto da venti items di tipo strutturato è stato possibile evidenziare la significatività delle variabili ritenute indispensabili per promuovere un nuovo modello di educazione alla cittadinanza a livello di comunità. Il risultato emerso dai laboratori (focus group) è stato quello di mettere in luce, infatti, le quattro dimensioni delle competenze considerate essenziali, nonché le conoscenze e le abilità più significative, per lo sviluppo di un modello di cittadinanza attiva e resiliente per la coltivazione identitaria del territorio (tabella 1).

Tabella 1

Le aree di competenza più significative

Area di competenza Sign

A1. Interazione efficace e costruttiva con gli altri (capacitazioni e agency) Fiducia in sé, responsabilità ed autonomia

Iniziativa personale, empatia e consapevolezza di sé Comunicazione, ascolto e consapevolezza emotiva Flessibilità/adattabilità e competenze interculturali

,004 ,008 ,002 ,001 ,005 A2. Pensiero critico (competenze resilienti)

Capacità di vedere le cose da prospettive diverse, capacità di ragionamento e analisi Apprendimento delle conoscenze e utilizzo delle fonti, alfabetizzazione mediale ed interpretazione dei dati

Creatività e capacità di giudizio

Comprensione della realtà e capacità di fare domande

,033 ,023 ,085 ,008 ,015 A3. agire in modo socialmente responsabile (competenze sostenibili)

Rispetto della giustizia e solidarietà

Rispetto delle persone, rispetto dei diritti umani e senso di appartenenza

Sviluppo sostenibile, salvaguardia dell’ambiente e tutela del patrimonio culturale

Conoscenza e rispetto delle altre culture e delle religioni, riduzione di forme di discriminazione ,025 ,054 ,003 ,033 ,010 A4. Agire democraticamente (capacitazioni e agency)

Rispetto della democrazia

Conoscenza delle istituzioni politiche e dei processi politici

Interazione con autorità politiche, conoscenza dei concetti politici e sociali fondamentali, rispetto delle regole

Partecipazione e conoscenza della società civile

,008 ,008 ,011 ,015 ,001

Fonte: Elaborazione personale

L’interazione efficace e costruttiva con gli altri (A1) è – ad avviso del campione – l’area di competenze più significativa per promuovere pratiche di educazione alla cittadinanza quale “vettore” strategico di sviluppo del territorio. Come illustrato nella tabella, la conoscenza/abilità considerata significativa è strettamente correlata alla comunicazione e consapevolezza emotiva (sig. ,001) intesa come la competenza chiave per inserirsi autonomamente e responsabilmente in un determinato contesto sociale. Ciò si rispecchia alla necessità e volontà da parte del soggetto di partecipare in maniera cooperativa nel processo di coltivazione di nuove pratiche di apprendimento in cui centrale è l’investimento nella capacità agentiva e nelle competenze trasversali. La fiducia nelle proprie capacità, la promozione di forme di responsabilità ed autonomia così come l’iniziativa personale, l’empatia e la consapevolezza di sé si delineano come le competenze più significative per la crescita soggettiva e personalistica del singolo individuo. La comunicazione, l’ascolto e la consapevolezza emotiva così come la flessibilità e l’adattabilità costituiscono le competenze, agite e spendibili in gruppo, per educare alla partecipazione inclusiva e resiliente alla comunità locale.

Come sostenuto in letteratura (Nussbaum, 2012; Sen, 2001) e dalle ricerche internazionali (Eurydice, 2018; OECD, 2016), l’EC deve essere ripensata a partire dal territorio riconosciuto come principale palestra agentiva di sviluppo delle competenze civiche e sostenibili. In questa prospettiva, è necessario affiancare il processo educativo come sforzo e impegno del singolo con un’azione

educativa che sia anche espressione del concorso di risorse e competenze molteplici da impegnare nell’impostazione, realizzazione e sviluppo di un progetto comune.

Nella dimensione specifica delle pratiche capacitative, occorre:

 promuovere esperienze di cittadinanza attiva che responsabilizzino le giovani generazioni a partecipare alla vita della comunità, prendendosi cura del bene comune (55,8%);

 perseguire la qualità dell’insegnamento attraverso la profondità dei contenuti proposti all’apprendimento (21,5%);

 contestualizzare l’apprendimento attraverso le testimonianze identitarie del territorio e, al contempo, dare rilievo alla sfera emotiva ed affettiva dei giovani (45,3%);

 incentivare i processi di ricerca e organizzazione delle conoscenze affinché i giovani imparino ad imparare attraverso la partecipazione, l’interazione sociale, lo scambio ed il dialogo, l’ascolto (68,8%);

 riflettere sulle proprie azioni, agire in modo trasparente ed accettare le proprie responsabilità personali (76,4%).

Per quanto riguarda, invece, le pratiche agentive:

 curare la padronanza del linguaggio, lo sviluppo del pensiero e l’autoefficacia (33,1%);

 rispondere ai propri sentimenti ed emozioni, e a quelli degli altri, per sviluppare una connessione emotiva con la comunità di appartenenza (45,6%);

 sviluppare la consapevolezza di come le convinzioni ed i valori siano alla base delle proprie azioni per essere negoziati e condivisi (32,7%);

 consolidare i rapporti interpersonali per creare contesti di collaborazione che favoriscono lo sviluppo armonico della persona ed un apprendimento continuo e per la vita (77,9%);

 impegnarsi nei confronti delle altre persone e/o verso cause più ampie in cui il loro perseguimento può comportare anche azioni non correlate al proprio benessere personale (80,8%).

Ai ricercatori ed agli studiosi delle discipline pedagogiche spetta il compito di vigilare criticamente sull’utilizzo dei metodi e degli strumenti che, in ambito scolastico ed extrascolastico, vengono impiegati con l’obiettivo di formare una coscienza critica nei giovani, che consenta loro delle opportunità di partecipazione libera e consapevole.

La dimensione territoriale, in modo particolare, raccoglie la tridimensionalità delle capacità, dove l’elemento cardinale è rappresentato dalle capacità combinate, espressione dell’interazione tra le capacità individuali, gruppali e delle condizioni che si formano – facilitanti o meno l’espressione e la formazione delle capacità – nel tempo attraverso lo sviluppo dell’agency e del well-being. Nel quadro delle pratiche capacitative ed agentive di cittadinanza, il territorio crea una «fusione di orizzonti» – riprendendo la citazione di Gadamer – tale da favorire la coesione all’interno del gruppo, o dei gruppi, per la costruzione partecipativa ed aggregativa di storie condivise di apprendimento.

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Nel documento Democrazia e Nuova Cittadinanza (pagine 116-120)

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