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Gli avicoli e le uova

Dopo un 2007 in cui si era assistito ad un certo consolidamento della ripre-sa avviata l’anno precedente, ed un 2008 che si era caratterizzato per un “rim-balzo” tecnico con notevole crescita della quantità vendibile, ma una flessione abbastanza ampia e generalizzata delle quotazioni, non è una sorpresa consta-tare che nel 2009 la produzione del comparto avicunicolo regionale sia risulta-ta in diminuzione, perdendo circa i due terzi di quanto si era guadagnato l’anno precedente (tabella 5.6). Questo calo quantitativo non è però stato suffi-ciente a invertire la tendenza negativa dei prezzi manifestatasi nell’anno pre-cedente (almeno per le due tipologie più significative, ossia polli e tacchini), anche se è bastato a smorzarla: i polli bianchi allevati a terra hanno infatti avu-to una quotazione annuale media di 1,07 €/kg, pari all’1,5% in meno rispetavu-to

Figura 5.4 - Prezzi medi mensili all’ingrosso di alcuni prodotti suinicoli trasformati: gennaio 2000 - dicembre 2009

7,00 8,00 9,00 10,00 11,00 12,00 13,00

gen-00 gen-01 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 Prosciutto stagionato

"Modena" DOP: 7-8,5 kg Prosciutto stagionato

"Parma" DOP: 9-10,5 kg

Prosciutto cotto scelto

Fonte: Nostre elaborazioni su dati C.C.I.A.A. di Modena.

Euro/kg

Tabella 5.6 – Le produzioni e i prezzi nel comparto avicolo dell’Emilia-Romagna, 2001-2009 20012005200720082009Var. % 09/08

Var.% 09/07

Var. % 09/05

Var.% 09/01

Var.% media 99-09

Prezzi mensili 2009 Minimi Massimi QUANTITA' VENDIBILE ('000 t) Pollame e conigli 254,0233,5260,3274,2264,5-3,5 1,6 13,34,1 1,0 Uova (milioni di pezzi) 2.4152.360,01.785,01.900,01.862,0-2,0 4,3 -21,1 -22,9 -2,1 PREZZI DEI PORDOTTI AVICOLI (€/kg) Polli bianchi allevati a terra, pesati0,920,851,181,091,07-1,5 -8,9 26,516,73,1 0,84 (nov.) 1,25 (apr.) Galline allevate in batteria, medie0,300,240,390,370,419,1 4,6 68,535,29,2 0,22 (lug.) 0,68 (nov.) Conigli fino a kg 2,5 1,821,561,431,621,779,7 24,114,1-2,51,7 1,37 (lug.) 2,04 (gen.) Tacchini pesanti, maschi1,141,021,361,221,17-4,7 -14,3 14,0 2,3 0,9 1,04 (mar.) 1,30 (mag.) Uova fresche, gr.53-63 cat.M 0,770,751,051,041,094,5 3,9 45,341,64,2 0,96 (giu.) 1,24 (mar.) Fonte: Nostre elaborazioni su dati Assessorato all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna e C.C.I.A.A. di Forlì.

al 2008 e a quasi il 9% in meno nei confronti del 2007, mentre i tacchini ma-schi, con un prezzo medio di 1,17 €/kg, hanno perso il 4,7% in un anno e oltre il 14% nel biennio. La produzione regionale in quantità, per l’aggregato pol-lame e conigli, ha infatti invertito il segno positivo del 2007 e del 2008, scen-dendo a 264 mila tonnellate di peso vivo, che pur costituendo il secondo livel-lo più alto dell’intero decennio, comporta una perdita del 3,5% rispetto all’anno precedente.

Anche le uova, che dopo il crollo del 2007, avevano messo a segno nel 2008 un incremento quantitativo consistente, hanno visto ridursi nel 2009 le quantità prodotte, in misura pari al 2%. In questo caso, però, al calo delle quantità si è associato un aumento più che proporzionale del prezzo, arrivato a 1,09 € per kg, con un progresso medio annuo superiore al 4% negli ultimi 10 anni.

Le galline da macello, come le uova, hanno avuto un prezzo medio in forte crescita, sia perché la loro quotazione è in genere legata a quella di queste ul-time, sia perché la crisi economica ha verosimilmente portato una certa quota di consumatori a spostarsi verso un prodotto decisamente più economico ri-spetto agli altri avicoli e ad ogni altro tipo di carne.

I conigli sono la categoria del comparto che più di tutte ha avuto una cre-scita di prezzo, quasi completando così il recupero rispetto alle quotazioni dell’inizio di questa decade. D’altra parte è abbastanza agevole osservare che questa tipologia di animale, complementare agli avicoli, ha tendenze di prezzo opposte rispetto a quelle di polli e tacchini.

Come già detto, nel 2008 si era modificata la tendenza positiva del prezzo dei polli bianchi allevati a terra, iniziata con il 2006 e consolidatasi nel 2007, a seguito dell’incremento quantitativo che andava a sommarsi a quello dell’anno prima, evidentemente non del tutto digerito dal mercato (figura 5.5). In pratica, tra dicembre 2007 e aprile 2008, il listino si giocava tutto quanto aveva accu-mulato nei quindici mesi precedenti, scendendo con 0,93 € per kg sotto il livel-lo di ottobre 2006. A partire da questo punto una serie di oscillazioni portava l’anno a chiudersi a 14 centesimi sotto il livello di chiusura del 2007. Il 2009 seguiva un’evoluzione assai diversa: nei primi quattro mesi si osservava una fase decisamente crescente, che destava aspettative positive; ad aprile infatti il prezzo, con 1,25 € per kg, risultava in progresso del 6,1% rispetto a quello di chiusura 2008. Invece da quel punto le quotazioni precipitavano: con due sole eccezioni, ad agosto-settembre e a dicembre, si osservava un ininterrotto se-guirsi di variazioni negative, che portavano ad una perdita, in otto mesi, del 28,9%.

La riduzione ancor più netta che dal bilancio dell’annata emerge per gli al-levatori di tacchini, pari al 4,7%, è soprattutto legata alla partenza assai

nega-tiva del 2009, confrontata con valori dell’anno precedente che, seppure in calo, si collocavano su un livello decisamente superiore. Il prezzo di febbraio, infat-ti, pari a 1,05 €/kg, risultava inferiore del 19% rispetto al 2008. Dopo un di-screto recupero ad aprile e maggio, ricominciava la fase negativa, ma rima-nendo su valori decisamente superiori rispetto ai precedenti; mediante succes-sivi recuperi a settembre-ottobre e a dicembre, l’anno chiudeva a 1, 23 €/kg, leggermente al di sopra della chiusura dell’anno precedente.

Per i cunicoltori il 2009 è stato un anno a due facce: iniziato su livelli di prezzo molto alti, a seguito del forte recupero che questi capi avevano avuto nella seconda parte del 2008 (da 1,30 €/kg ad agosto a 2,07 €/kg a dicembre), il listino crollava per tutto il primo semestre fino a toccare quota 1,37 a luglio, ossia perdendo pressoché tutto quanto guadagnato in precedenza. Agosto se-gnava però un momento di inversione, e da qui in poi la tendenza positiva pro-seguiva per tutta la restante porzione d’anno, cosicché la quotazione di dicem-bre tornava a 1,99 €/kg.

Il mercato delle galline da macello ha avuto una buona performance nel 2009 soprattutto perché si è trattato di un anno più “normale” rispetto ai due precedenti (figura 5.6). Infatti il 2007 era stato dominato da una fortissima fase di crescita da maggio, quando la quotazione era di appena 7,5 centesimi per

Figura 5.5 - Prezzi medi mensili all’ingrosso di alcuni avicunicoli: gennaio 2000 - dicembre 2009

0,50 0,70 0,90 1,10 1,30 1,50 1,70 1,90 2,10 2,30 2,50

gen-00 gen-01 gen-02 gen-03 gen-04 gen-05 gen-06 gen-07 gen-08 gen-09 Polli bianchi pesanti

Tacchini pesanti maschi Conigli leggeri fino 2,5 kg

Fonte: Nostre elaborazioni su dati C.C.I.A.A. di Forlì.

Euro/kg

kg, fino a novembre, quando essa era più che decuplicata toccando gli 85 cen-tesimi, e il 2008 per contro si era caratterizzato soprattutto per il repentino ri-torno a prezzi decisamente ridotti (con i 20 centesimi di aprile e ulteriormente i 15 centesimi di luglio). Nel 2009, invece, dai 48 centesimi di gennaio, saliti a 54 in febbraio e marzo, la flessione primaverile-estiva portava il listino al pun-to minimo di 22 centesimi per kg in luglio, quando iniziava la fase positiva che si concludeva a novembre con 68 centesimi, salvo poi subire una flessione a 48 centesimi a dicembre.

L’andamento del prezzo delle uova ha seguito nel corso dell’anno un’evoluzione non molto dissimile da quello delle ovaiole a fine carriera, ma in genere con variazioni meno accentuate. Partendo in gennaio a 99 centesimi per kg, dopo un progresso di 25 centesimi in un bimestre, scendeva a 96 cente-simi in giugno e tornava poi a 1 euro e 23 centecente-simi in dicembre; lo scarto tra il livello minimo e massimo dell’anno era quindi del 22,6%, mentre nel caso delle galline arrivava al 68%.