• Non ci sono risultati.

La consistenza del credito agrario

6.1. Il credito agrario

6.1.1. La consistenza del credito agrario

La consistenza a livello regionale. L’importanza del credito agrario come fonte di finanziamento a sostegno della gestione delle imprese agricole dell’Emilia-Romagna può essere in via prioritaria verificata assumendo come termine di confronto la sua consistenza per l’intera realtà nazionale. A fine set-tembre 2009, essa raggiunge 37.540 milioni di euro; a sua volta, la consistenza del credito all’intera economia si posiziona, alla medesima data, su un valore di 1.601 miliardi di euro, pertanto il credito agrario ne rappresenta il 2,3%. Il rilievo di questa fonte di finanziamento, sebbene di valore esiguo rispetto all’ammontare di gran lunga più rilevante del credito totale, va giudicato te-nendo conto che la sua consistenza è in sintonia con il ruolo che assume il set-tore agricolo rispetto all’economia totale; così, il valore aggiunto agricolo na-zionale - tipico indicatore che esprime l’importanza economica di un settore produttivo - è pari a 28.443 milioni di euro, nel 2008, e costituisce il 2% del valore aggiunto riferito all’economia totale che, alla stessa data, è pari a 1.413 miliardi di euro; è pertanto una percentuale molto simile a quella che misura il ruolo del credito agrario nazionale su quello totale (tabella 6.1).

Il credito agrario emiliano-romagnolo, la cui consistenza a fine settembre 2009 raggiunge i 4.346 miliardi di euro, può essere giudicata uno strumento di rilievo per il finanziamento degli agricoltori della regione in esame. Infatti, as-sumendo come iniziale termine di confronto la realtà nazionale, si può rilevare che, dei 37,5 miliardi di euro di credito agrario in Italia, quello riferito a tale regione ne rappresenta l’11,6%. Si constata anche che il credito totale emilia-no-romagnolo misurato all’interno del credito totale nazionale si ferma ad una percentuale inferiore a quella suddetta ed è pari a 9,6%. Di rilievo è inoltre sot-tolineare che il valore aggiunto agricolo dell’Emilia-Romagna, pari a 2.975 milioni di euro nel 2008, rappresenta il 10,5% dei 28,4 miliardi di euro di vlore aggiunto agricolo italiano; questo è a ribadire l’importanza del credito a-grario regionale, in quanto il suo ruolo esercitato all’interno di quello aa-grario nazionale è più elevato rispetto a quanto emerge misurando l’incidenza della produzione agricola emiliano-romagnola sulla corrispondente agricola italiana.

Per giudicare l’importanza del credito agrario in Emilia-Romagna occorre anche evidenziare il contributo percentuale che la sua consistenza – superiore a 4 miliardi di euro - rappresenta all’interno dei 153 miliardi di euro di credito totale regionale. A fine settembre 2009, tale indicatore assume un valore pari al 2,8%; il medesimo indicatore riferito alla realtà nazionale risulta essere mezzo punto percentuale in meno rispetto alla realtà regionale, fermandosi a 2,3%.

Inoltre, sempre con riferimento alla realtà dell’Emilia-Romagna, si rileva

Tabella 6.1 - Il credito agrario in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2009 BolognaPiacenza Parma Reggio E.ModenaFerrara RavennaForlì RiminiEmilia R Italia Consistenza, in milioni di € Credito totale 43.0137.17215.73718.51623.4706.53612.61814.71211.260153.0331.601.246 Credito agrario 5714385514976363875865631174.34637.540 Credito totale in sofferenza 9942734355257864442423593664.42454.734 Credito agrario in sofferenza 242041203717131961952.262 Credito agrario/HA SAU () 3.0533.4904.1084.6274.6412.1594.9975.7804.0073.9002.841 Confronti, in % Credito totale (Prov./Emilia R.) 28,1 4,710,312,115,34,38,2 9,6 7,4100 Credito agrario (Prov./Emilia R.) 13,1 10,112,711,414,68,913,5 12,9 2,7100 Credito agrario /credito totale 1,3 6,13,52,72,75,94,6 3,8 1,02,82,3 Variazione 2009/08, in % Credito totale 3,2 2,3-3,91,7-0,3-2,82,7 2,9 -0,21,10,7 Credito agrario -0,4 6,8-3,82,72,0-6,15,0 1,5 -11,10,60,9 Tasso di variazione 2005-2009, in % Credito totale 7,8 6,64,87,46,43,88,2 7,8 7,16,96,8 Credito agrario 6,7 5,45,54,36,3-3,24,1 8,0 5,24,84,5 Tasso di sofferenza, in % Credito totale 2,3 3,82,82,83,36,81,9 2,4 3,32,93,4 Credito agrario4,3 4,57,43,95,94,42,2 3,3 4,74,56,0 Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne e Statistiche on line.

che nel 2008 il suo valore aggiunto agricolo rappresenta il 2,1% dei 139,5 mi-liardi di euro di valore aggiunto dell’intera economia; poiché questa percen-tuale è inferiore rispetto a quella relativa al contributo del credito agrario re-gionale sul credito totale rere-gionale, vi è un’ulteriore motivazione a conferma della presenza significativa del credito agrario in Emilia-Romagna (tabella 6.1).

In altri termini, per ogni unità di valore aggiunto agricolo realizzato, nel 2008, in Emilia-Romagna ve ne sono 1,5 di credito agrario, a fine settembre 2009; tale valore risulta superiore a quanto emerge dal corrispondente rappor-to a livello nazionale, pari a 1,3. A sua volta, il darappor-to relativo all’agricoltura re-gionale è anche più elevato di quanto si rileva mettendo in relazione il credito totale erogato in regione rispetto al valore aggiunto dell’economia totale; risul-ta, infatti, che per ogni unità di valore aggiunto dell’economia regionale ve ne sono 1,1 di credito totale.

Infine, è possibile evidenziare che i 4.346 miliardi di euro di credito agrario regionale corrispondono, a fine settembre 2009, ad un valore medio ad ettaro di SAU di 3.900 euro; tale valore supera di più di 1000 euro quello corrispon-dente nazionale che si ferma a 2.841 euro; ciò è ad ulteriore sostegno dell’importanza del credito agrario in Emilia-Romagna.

Le realtà provinciali. Prima di verificare l’intensità con cui il credito agra-rio regionale si dirama nelle singole province della regione, può essere utile evidenziare le caratteristiche con cui si presenta la ripartizione provinciale del credito totale; circostanza tipica è un buon grado di concentrazione che vede la provincia di Bologna, con una consistenza pari a 43 miliardi di euro, assorbire il 28,1% del credito totale regionale; inoltre, è sufficiente considerare due pro-vince in più, Modena e Reggio Emilia, per alzare la percentuale del credito to-tale provinciale al 55,5%. Diversamente, la consistenza del credito agrario nel-le varie province non è tanel-le da determinare una forma di concentrazione a fa-vore di alcune di esse; infatti, il campo di variazione del credito agrario pro-vinciale va dai valori minimi di 117 e 387 milioni di euro, rispettivamente per le province di Rimini e Ferrara, ad un valore massimo di 636 milioni di euro per la provincia di Modena; seguono altre tre province – Parma, Forlì e Ra-venna – che presentano una consistenza molto simile e di poco superiore a 550 milioni di euro. Esprimendo in termini percentuali la consistenza del credito agrario provinciale rispetto a quello regionale ne risulta che, con la sola ecce-zione di Rimini, queste oscillano fra il valore minimo dell’8,9%, per la provin-cia di Ferrara, a quello massimo di 14,6%, riferito alla realtà modenese.

Volendo invece esprimere il credito agrario provinciale in termini medi per ettaro di SAU, si constata una differenziazione più ampia fra le varie province rispetto a quanto rilevato in termini di credito agrario complessivo; infatti, in

due di esse – Ravenna e Forlì – esso raggiunge e supera i 5 mila euro;

all’opposto, si ferma a poco più di 2 mila euro per la provincia di Ferrara.

Soprattutto per effetto della presenza di un discreto grado di concentrazione del credito totale a livello provinciale a cui si contrappone una distribuzione del credito agrario senza picchi di rilievo a favore di qualche provincia, ne de-riva che il ruolo del credito agrario rispetto al credito totale presenta un venta-glio di casi discretamente ampio. Le percentuali più elevate si hanno per le province di Ferrara, Piacenza e Ravenna, rispettivamente pari a 6,1%; 5,9% e 4,6%; all’opposto, le percentuali più basse sono riferite alle province di Bolo-gna e Rimini, che non arrivano all’1,5%.

La variazione del credito agrario nell’ultimo anno. Dopo aver verificato la presenza tuttora importante del credito agrario in Emilia-Romagna, ci si pro-pone ora di analizzare gli effetti della stretta creditizia sul cambiamento della sua consistenza nel breve periodo. Innanzitutto, al fine di individuare un para-metro di confronto per il credito agrario, si può evidenziare che il credito totale all’economia emiliano-romagnola passa da 151.391 milioni di euro a fine set-tembre 2008 a 153.033 milioni di euro a fine setset-tembre 2009; ossia, in 12 me-si, varia dell’1,1%; la corrispondente variazione per la realtà nazionale presen-ta un incremento dello 0,7%. La variazione è positiva, ma è netpresen-tamente infe-riore rispetto a quanto si verifica confrontando la consistenza del credito totale a fine settembre 2008 rispetto a quella di 12 mesi prima; in tale intervallo di tempo la crescita del credito totale in Emilia-Romagna è ben del 7,7%; anche a livello nazionale presenta un incremento elevato, pari al 6,5%.

Ora, con specifico riferimento al credito agrario dell’Emilia-Romagna, si rileva che la sua consistenza passa da 4.321 milioni di euro a fine settembre 2008 a 4.346 milioni di euro 12 mesi dopo; l’incremento di 35 milioni di euro rappresenta una crescita dello 0,6%. A sua volta, il credito agrario nazionale, nello stesso arco di tempo, passa da 37.201 milioni di euro a 37.540; espressa in termini percentuali, tale variazione è pari allo 0,9%. Come già constato con riferimento al credito totale, anche per il credito agrario ripropone, sia a livello regionale che a livello nazionale, la variazione positiva negli ultimi dodici me-si, ma la cui intensità è marcatamente inferiore rispetto alla variazione che si verifica mettendo a confronto i valori relativi a fine settembre 2008 rispetto a quelli riferiti a fine settembre 2007; in tale periodo, infatti il credito agrario re-gionale e quello nazionale crescono rispettivamente dell’8,2% e del 6,1%. Si può pertanto constatare che il credito agrario in Emilia-Romagna, pur mante-nendo con la sua consistenza, che supera di gran lunga i 4 miliardi di euro, un ruolo finanziario importante per l’agricoltura regionale, è anch’esso pesante-mente penalizzato dalla restrizione creditizia degli ultimi tempi, così come succede per il credito totale, sia a livello regionale che nazionale.

Come caratteristica generalizzata alle singole realtà provinciali, si confer-ma che il credito totale subisce, nel periodo che va fine settembre 2008 e fine settembre 2009, un notevole rallentamento, o addirittura variazioni negative; la variazione negativa maggiore è quella della provincia di Parma ed è pari a -3,9%; la variazione positiva più elevata si ferma al 3,2% per la provincia di Bologna. A sua volta, nel medesimo periodo, il credito agrario provinciale presenta un ventaglio di situazioni molto più differenziate rispetto alla variabi-le suddetta; infatti, in alcune province la riduzione è notevovariabi-le, come nel caso della provincia di Ferrara e di Rimini, in cui la riduzione risulta rispettivamen-te pari a -6,1% e a -11,1%; al lato opposto è da rilevare una crescita significa-tiva per altre due province – Piacenza e Ravenna – per le quali la variazione è pari rispettivamente al 6,8% e al 5%. Queste diverse dinamiche non hanno comunque l’effetto di modificare, in quei dodici mesi, in modo significativo il contributo del credito agrario provinciale all’interno di quello regionale, come pure la posizione di tale credito all’interno del credito totale provinciale.

La variazione del credito agrario nell’ultimo quinquennio. Nonostante la flessione nella consistenza del credito agrario nell’ultimo anno, il trend nel pe-riodo 2005-2009 permane crescente. Facendo pari a 100 la consistenza del credito agrario a fine settembre 2009, ed esprimendo in numeri indice le consi-stenze successive, i valori crescono progressivamente per fermarsi a 120,5 per l’ultima rilevazione; ciò consente di affermare che il trend è cresciuto ad un tasso medio annuo del 4,8%. A sua volta, il corrispondente tasso di crescita medio annuo riferito al credito agrario nazionale risulta essere del 4,5%. Uno sguardo anche al credito totale dell’Emilia-Romagna che, nel quinquennio 2005-2009, cresce ad un tasso medio annuo del 6,9%; per la realtà nazionale la crescita è del 6,8%.

Anche a livello provinciale, la flessione dell’ultimo anno della consistenza del credito agrario non pregiudica il giudizio di un trend crescente nel quin-quennio di riferimento; infatti, i valori assunti dal tasso medio annuo di varia-zione nelle diverse realtà si collocano fra il livello minimo del 4,1% per la provincia di Ravenna a quello massimo dell’8% per quella di Forlì. Il trend negativo caratterizza soltanto la provincia di Ferrara. A sua volta, il credito to-tale mantiene il suo trend crescente e con un’intensità di rilievo nella maggior parte delle province.

In questo contesto, il credito agrario agevolato svolge una funzione ridotta.

A fine settembre 2009, esso è 48 milioni di euro; si caratterizza per una ridu-zione del 16% rispetto a 12 mesi; la corrispondente riduridu-zione a livello nazio-nale è 8,7%, mentre quella relativa al credito agevolato totale regionazio-nale è 9,0%.

La consistenza del credito agrario in sofferenza. Dei 4.346 milioni di euro

di credito agrario in Emilia-Romagna a fine settembre 2009, la consistenza di quello in sofferenza è pari a 195 milioni di euro; questo, espresso in percentua-le sul credito agrario, ne rappresenta il 4,5%. Confrontando tapercentua-le situazione con quella relativa alla realtà italiana, emerge che la consistenza della sofferenza del credito agrario nazionale, pari a 2.262 milioni di euro a fine settembre 2009, rappresenta il 6% dei 37.540 milioni di euro di credito agrario naziona-le; in questi termini la situazione regionale si mostra più favorevole rispetto a quella nazionale (tabella.6.1). A conferma di questo giudizio, si può inoltre ri-levare che se da un lato il credito agrario dell’Emilia-Romagna rappresenta - alla data in esame - l’11,6% di quello nazionale, dall’altro lato, la percentuale relativa al credito agrario in sofferenza dell’Emilia-Romagna rispetto a quello dell’Italia scende all’8,8%.

Meno favorevole è, invece la situazione che presenta il credito agrario in sofferenza dell’Emilia-Romagna rispetto al credito totale in sofferenza della regione; infatti, quest’ultimo si ferma al 2,9% dei 153.033 milioni di euro di credito totale erogati, a fine settembre 2009, in questa regione e tale percentua-le è anche inferiore rispetto alla corrispondente percentuapercentua-le a livello nazionapercentua-le, pari al 3,4% dei 1.061 miliardi di euro di credito totale. Pertanto, se in Emilia-Romagna a fine settembre 2009, la consistenza del credito agrario rappresenta il 2,8% di quella relativa al credito totale, tale percentuale si alza con riferi-mento al credito agrario in sofferenza il quale, con un valore pari a 195 milioni di euro, rappresenta il 4,4% dei 4.424 di credito totale in sofferenza.

Con riferimento alle singole realtà provinciali, si constata che il credito agrario in sofferenza è presente in ogni provincia e il corrispondente tasso di sofferenza sul credito agrario totale assume un valore che si colloca fra il mi-nimo, pari al 2,2% per la provincia di Ravenna, ad un valore massimo, pari al 7,4%, per la provincia di Parma. In quasi tutti i casi, il tasso di sofferenza del credito agrario supera quello relativo al credito totale; l’unica eccezione è la provincia di Ferrara. Pertanto, con la sola eccezione di questa provincia, in tut-te le altre, la consistut-tenza del credito agrario rispetto a quello totale assume percentuali maggiori se espresso in termini di sofferenza. Volendo aggiungere un altro indicatore per confrontare le realtà provinciali, emerge che il credito agrario in sofferenza medio per ettaro di SAU si colloca fra il valore minimo della provincia di Ferrara, che si ferma a 95 euro, a quelli più elevati per le province di Parma e Modena, pari rispettivamente a 302 e 272 euro.