Sotto il profilo meteorologico e fitopatologico, il comparto non ha risentito in modo particolare dell’influenza di fattori esogeni; la presenza di una prima-vera molto piovosa seguita da un’estate calda e secca hanno tuttavia provocato una diminuzione della produzione di radici per la bietola. Si segnala la presen-za di Cercospora sulle bietole, che in particolare sulle varietà tardive ha fatto registrare attacchi di discreta entità.
In termini produttivi il comparto ha fatto registrare ottime performance quantitative per soia (+70,4%) e colza (+61,8%), per le quali si sono registrati sia forti incrementi delle superfici investite (rispettivamente, +60,5% e +104%, grazie all’orientamento dei produttori verso le proteoleaginose a di-scapito delle colture cerealicole), sia ottimi risultati produttivi, che nel caso della soia sono stati sospinti anche dall’aumento delle rese (tabella 4.8).
Sono invece apparse negative le performance quantitative del girasole (-13,7%), penalizzato dalla flessione delle rese e dalla riduzione degli investi-menti superficiali (-3,6%), e della barbabietola, che nonostante il sensibile in-cremento degli ettari destinati alla sua produzione (-1,7%), per effetto della contrazione delle rese ha ridotto la produzione rispetto al 2008 (-8,6%). La campagna bieticola, soddisfacente sotto il profilo dei gradi di polarizzazione, è stata in parte penalizzata dal peso dei fittoni, che hanno inciso sul prezzo corri-sposto per tonnellata di prodotto. Le rese, più basse per i primi conferimenti ma compensate da buona polarizzazione, sono aumentate a fine campagna, ac-compagnate però da una riduzione del grado polarimetrico. Si rimanda alle ta-belle A4.8 in appendice per il dettaglio provinciale.
In termini commerciali, il comparto mette in evidenza la marcata flessione delle quotazioni del girasole (-22,3%), che insieme al calo quantitativo hanno provocato la contrazione della PLV (-33%). Decisamente positivo è risultato, al contrario, l’andamento commerciale della soia, per la quale il deprezzamen-to riscontradeprezzamen-to rispetdeprezzamen-to al 2008 (-5,3%) è stadeprezzamen-to ampiamente compensadeprezzamen-to dai
quantitativi prodotti, conducendo ad un incremento della PLV superiore al 60%. Si aggiunge a questo un ulteriore risultato positivo: al termine di un tri-ennio di attività ha conseguito la sua prima certificazione in accordo allo stan-dard ISO 22005:2008 un progetto, avviato nel 2006 da CRPV e COAMS, a-vente per obiettivo l’ottenimento della certificazione di rintracciabilità della fi-liera della soia dal portaseme alla granella, in assenza comprovata di contami-nazione da OGM.
La barbabietola, per effetto del trend positivo dei prezzi internazionali e dell’aumento del grado di polarizzazione, ha spuntato migliori quotazioni (+8,4%), che tuttavia non sono riuscite a contrastare pienamente la flessione delle rese ettariali portando ad una diminuzione della PLV (-1,6%). La coltura ha tuttavia garantito un buon livello di reddito netto ai bieticoltori e ha fatto registrare un risultato positivo, soprattutto in termini qualitativi, nonostante la mancanza degli aiuti nazionali nella composizione dei prezzi per tonnellata (promessi in occasione della riforma OCM del comparto) e verso l’attuazione del progetto dell’interprofessione, fondato sulla definizione ed il mantenimen-to di prezzi per le biemantenimen-tole in grado di garantire la continuità della coltura. In prospettiva, i buoni parametri qualitativi costituiscono l’elemento su cui deve fondarsi il sostegno degli organi comunitari e nazionali per mantenere la com-petitività del comparto bieticolo italiano, per il quale è prevista la cessazione
Tabella 4.8 - Superfici e produzioni di barbabietola da zucchero, semi oleosi e canapa in Emilia-Romagna
* Dati 2009 ufficiosi dalle associazioni
** ISTAT - Coltivazioni 2008 e 2009 Regione Emilia-Romagna
- il dato non è disponibile perché la coltura non è presente nella provincia o per mancata rile-vazione o per assenza di produzione
n.c.: valore non calcolabile
Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo
Sostenibi-degli aiuti comunitari per tonnellata dalla campagna 2011-2012, e che al mo-mento risente della concorrenza estera e di un sostanziale disconoscimo-mento della filiera da parte del mercato e dei distributori.
Il comparto ha comunque beneficiato dell’intesa raggiunta tra MIPAAF e Regioni sull’applicazione dell’articolo 68 della riforma della PAC, che preve-de trattenute fino al 10% sugli aiuti diretti per finanziare polizze, progetti di qualità e settori in crisi. I premi comunitari sono stati recuperati in parte anche dai titoli dormienti resi disponibili a seguito dell’Health Check sulla PAC; al comparto bieticolo sono stati destinati 14 milioni di euro. La situazione di ri-dimensionamento e trasformazione del comparto ha imposto riflessioni sul fu-turo del settore: a fronte di iniziative volte alla salvaguardia di una coltura tra-dizionalmente presente sul territorio, il Consorzio nazionale bieticoltori ha op-portunamente iniziato a sviluppare progetti di integrazione con le filiere ener-getiche di origine agricola, per la produzione di biomassa da sottoprodotti del-la bietodel-la. Si sottolinea, in questo senso, anche l’orientamento deldel-la cooperati-va Co.Pro.B. al finanziamento di progetti di ricerca su polimeri ad alta biode-gradabilità derivati dalla bietola.
Il comparto delle produzioni industriali risulta fortemente influenzato dal marcato orientamento di scelte e politiche verso le agroenergie. Al termine del 2008 i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente hanno firmato il decreto di attuazione delle disposizioni sugli incentivi alla produzione di ener-gia elettrica da fonti rinnovabili. Il provvedimento costituisce un’importante evoluzione nel settore, in quanto sostiene i piccoli e medi impianti e stimola lo sviluppo di iniziative territoriali di rilancio. Si inserisce in questo contesto an-che il Patto per lo sviluppo locale integrato, siglato tra 19 enti pubblici regio-nali e volto a migliorare le condizioni di vita e di lavoro nelle aree rurali. Tra le misure oggetto di stanziamento di fondi, si colloca la realizzazione di im-pianti per la produzione di energia da biomassa locale, soggetti al rispetto di requisiti tecnologici, di filiera e di efficienza ambientale.
Nell’anno 2009 sono stati approvati, dalle province, avvisi pubblici per la concessione degli aiuti previsti dal Piano d’azione regionale, connesso al pro-gramma nazionale di ristrutturazione del settore bieticolo-saccarifero. Gli aiuti, disposti dalla misura 311 del PSR, sono diretti a tutti gli ex bieticoltori che in-tendano recuperare immobili da convertire alla destinazione agrituristica o rea-lizzare interventi volti alla costruzione di impianti di produzione di bioenergia.
Infine, meritano un cenno i progetti di riconversione in atto in regione. La società Powercrop ha presentato un progetto volto a creare un polo energetico a fonti rinnovabili (canne e pioppeti) in sostituzione dell’ex zuccherificio di Russi; per l’ex zuccherificio di Finale Emilia (di proprietà del gruppo Co.Pro.B.) è stato approvato nel 2009 l’avvio del nuovo impianto per la
pro-duzione di energia elettrica da biomasse vegetali (sorgo da fibra). In entrambi i casi, la non completa emanazione dei provvedimenti governativi di incentiva-zione della produincentiva-zione di energia da biomasse ha costituito elemento di criticità.