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Gli ortofrutticoli

Frutta. Il comparto frutticolo ha, soltanto in parte, risentito delle gelate di marzo, che hanno inciso in modo significativo solo su areali limitati e non hanno depresso l’offerta frutticola. Sono tuttavia da sottolineare, in termini di eccezionalità, sia la condizione di siccità verificatasi in modo marcato in Ro-magna e nel modenese, sia gli eventi grandinigeni che hanno colpito nei mesi estivi il versante romagnolo e l’areale di pianura reggiano, modenese e ferrare-se (con qualche ripercussione sulle pomacee). Il forte vento che ha accompa-gnato la grandine ha provocato la caduta di ingenti quantitativi di frutti pronti per la raccolta, facendo registrare ulteriori danni da scuotimento. La situazione è stata ulteriormente inasprita dalla mancata destinazione, nella finanziaria 2009, di risorse per il Fondo di solidarietà nazionale, prioritario per la difesa delle colture di pregio colpite da calamità naturali, e fondamentale per l’alleggerimento della pressione del sistema assicurativo.

Per quanto riguarda le pomacee, i fenomeni meteoclimatici non hanno inci-so in modo significativo sulla performance delle colture. Soltanto nei contesti in cui si erano verificate, ad inizio anno, anomalie idroclimatiche sono stati ri-scontrati problemi di ridotta allegagione (è il caso dell’Abate Fetel). Sotto il profilo fitopatologico, sebbene non siano stati riscontrati fenomeni di gravità rilevante, l’annata trascorsa ha fatto registrare condizioni di elevata pressione infettiva da ticchiolatura (dovute alle frequenti precipitazioni in corrisponden-za della ripresa vegetativa) su pero; il pero ha inoltre risentito di attacchi di colpo di fuoco, acuiti dai fenomeni grandinigeni dell’estate. La batteriosi non ha colpito il comparto melicolo, soggetto, per le varietà più sensibili, ad attac-chi di oidio. Sono da ricordare, infine, gli effetti (riscontrati anche nel 2009) degli attacchi da Carpocapsa e la presenza di frutti deformi. In termini qualita-tivi, l’annata è stata soddisfacente per le pomacee ed in particolare per la pro-duzione pericola: il clima poco piovoso estivo ha favorito una maggiore con-centrazione di zucchero nelle pere, permettendo l’ottenimento di frutti eccel-lenti sotto il profilo organolettico e di pezzatura sostenuta.

Anche per quanto riguarda le drupacee, gli eventi meteorologici non hanno inficiato in modo significativo i risultati produttivi. Le gelate primaverili han-no influenzato in modo modesto solo le varietà più sensibili di albicocco, sul quale sono stati riscontrati attacchi di forficule. Per quanto riguarda il compar-to cerasicolo, la performance produttiva ha in parte risenticompar-to degli effetti del freddo e delle piogge abbondanti (che hanno favorito le infezioni da Monilia),

ma è stata compensata dall’ottenimento di prodotti di buona qualità. Simile è la situazione del susino, per il quale le performance produttive delle varietà ci-no-giapponesi e delle cultivar europee hanno fatto registrare segni opposti (ri-spettivamente, positivo e negativo). Nel caso delle varietà europee, la riduzio-ne della carica di frutti sugli alberi è stata tuttavia compensata da un incremen-to del calibro degli stessi e dalle ottime caratteristiche qualitative. Sulle culti-var cino-giapponesi è stata riscontrata la presenza della leptonecrosi. Su pe-sche e nettarine non sono state registrate fitopatologie di rilievo; sull’actinidia ha suscitato preoccupazione la presenza di due focolai di infezione da Pseu-domonas syringae, prontamente curati grazie ad un risanamento tempestivo.

Analizzando la performance produttiva del comparto, è riscontrabile, per quasi tutte le colture, un andamento positivo delle rese, che ha sospinto il risul-tato quantitativo, a fronte di una pressoché generalizzata riduzione degli inve-stimenti superficiali (tabella 4.1). Le mele hanno fatto registrare la più marcata flessione delle superfici in produzione (-8%), spuntando tuttavia un ottimo ri-sultato produttivo (+17,5%) per via del cospicuo incremento delle rese ettaria-li. Il comparto pericolo ha mantenuto pressoché inalterato, rispetto al 2008, gli investimenti superficiali (+0,3%), e la buona performance in termini di rese per ettaro ha contribuito al forte incremento della produzione raccolta (+19,1%). Per tutte le drupacee si registra una sensibile diminuzione delle su-perfici in produzione, che risulta più marcata per il pesco (-1,5%); i risultati produttivi sono stati tuttavia migliorati da un generale incremento delle rese.

Se per pesche e nettarine gli incrementi quantitativi si possono considerare buoni (rispettivamente, +2,1% e +6,7%), anche a fronte della più marcata fles-sione degli investimenti superficiali, appaiono decisamente soddisfacenti i ri-sultati produttivi di albicocco (+18,4%), susino (+20,4%) e ciliegio (+49,3%).

Preme sottolineare che il risultato conseguito, favorito da condizioni climati-che non particolarmente avverse, assume come termine di paragone l’annata agraria 2008, piuttosto negativa per le drupacee (penalizzate dai fattori meteo-rologici) in termini di rese e performance produttive. Fa registrare un risultato decisamente positivo anche l’actinidia, per la quale il contributo positivo de-rivante dall’incremento delle superfici in produzione (+5,1%) e dal consistente aumento delle rese ha determinato un’ottima performance produttiva (+39,3%). Meno soddisfacenti sono i risultati di loto e olivo; se per il primo il lieve incremento delle rese ettariali è stato bilanciato dalla contrazione degli investimenti superficiali (-2%) ed ha condotto ad un risultato produttivo pres-sochè invariato rispetto a quello del 2008 (-0,1%), il secondo sconta, a fronte di un incremento delle superfici in produzione (+4,4%), una flessione delle re-se per ettaro, che motivano la contrazione della produzione raccolta rispetto al risultato del 2008 (-3,9%). Si rimanda alle tabelle A4.1 in appendice per il

Tabella 4.1 - Superfici e produzioni delle principali colture arboree da frutta in Emilia-Romagna Coltivazioni

2008 2009 Variazione % 2009/08 Superficie (ha)Produzione raccoltaSuperficie (ha)Produzione raccoltasup. totale*sup. in produz.prod. raccolta totale*in produz.(100 kg) totale*In produz.(100 kg) Melo 5.912 5.251 1.484.480 5.767 4.831 1.744.514 -2,5-8,017,5 Pero 25.138 22.532 5.060.573 24.834 22.598 6.026.960 -1,20,319,1 Pesco 11.355 9.909 2.096.025 11.162 9.764 2.141.010 -1,7-1,52,1 Nettarine 15.166 13.187 2.706.490 15.082 13.074 2.888.245 -0,6-0,96,7 Susino 5.065 4.152 582.928 5.064 4.122 701.554 0,0-0,720,4 Albicocco 4.853 4.271 534.619 4.827 4.239 631.210 -0,5-0,718,1 Ciliegio 2.011 1.787 64.583 2.006 1.781 96.398 -0,2-0,349,3 Actinidia 3.497 2.808 492.702 3.509 2.950 686.435 0,35,139,3 Olivo 3.407 2.536 72.342 - 2.648 69.492 n.c.4,4-3,9 Loto 1.100 1.038 158.764 1.085 1.017 158.660 -1,4-2,0-0,1 TOTALE 77.504 67.471 13.253.506 73.336 67.024 15.144.478 -5,4-0,714,3 * ISTAT - Coltivazioni 2008 e 2009 Regione Emilia-Romagna. - il dato non è disponibile perché la coltura non è presente nella provincia o per mancata rilevazione o per assenza di produzione. n.c.: valore non calcolabile. Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile.

dettaglio provinciale.

Ortaggi. Sotto il profilo meteoclimatico e fitopatologico, l’annata non ha fatto registrare eventi di rilievo. La siccità estiva ha determinato sofferenza so-lo tra le colture maggiormente esigenti in termini di fabbisogno idrico; i feno-meni grandinigeni, seppur violenti, non hanno inficiato i risultati produttivi. Il quadro fitosanitario ha messo in evidenza alcuni attacchi di Oidio e Didimella su cocomeri e meloni, e limitati attacchi di Peronospora su pomodoro, sul qua-le anche la presenza di Nottua ed i potenziali danni sono stati adeguatamente neutralizzati dagli interventi fitosanitari. Per il pomodoro stanno assumendo ri-lievo gli attacchi di tignola; a questo proposito nel 2009 è stato attivato un gruppo di lavoro ministeriale per la realizzazione di linee guida relative alla valutazione dei rischi. Sulle patate è stata riscontrata la presenza di tignola, che merita attenzione per via della sua progressiva diffusione nell’areale bologne-se.

In termini quantitativi, anche per le orticole si registra una performance so-stanzialmente positiva, sostenuta principalmente dall’andamento del pomodo-ro da industria (tabella 4.2). La coltura ha fatto registrare risultati soddisfa-centi, determinati sia da notevoli incrementi degli investimenti superficiali (+14,9%), sia da rese piuttosto elevate che, con la complicità delle alte tempe-rature del periodo estivo, hanno solo in parte penalizzato il valore del prodotto in termini di gradi brix. Le temperature elevate hanno indotto una sovramatu-razione del prodotto, creando alcune difficoltà nelle consegne e nel rispetto della scalarità produttiva programmata; tuttavia, la performance generale è da considerarsi positiva, anche grazie all’assorbimento da parte della filiera degli incrementi di produzione (+34,5%), che non hanno avuto ripercussioni né sul mercato del prodotto, né sull’industria, che ha trasformato tutto il conferito (in questo senso, il livello prossimo allo zero degli stock industriali ha compensa-to le eccedenze). Anche per meloni e cocomeri si può parlare di un’annata po-sitiva, sotto il profilo quantitativo: per i meloni, la lieve flessione degli inve-stimenti superficiali (-0,3%) è stata compensata da un incremento delle rese, che ha sollevato il risultato produttivo (+11,8%); nel caso delle angurie, il consistente aumento degli ettari coltivati (+7,9%) è stato accompagnato da un marcato incremento della produttività per ettaro, determinando un ottimo risul-tato quantitativo rispetto al 2008 (+37,4%). Fragole e cipolle hanno, al contra-rio, fatto registrare performance negative sia in termini di superfici investite (in calo, rispettivamente, dell’11,5% e del 7,2%), sia in termini di rese, che flettendo leggermente rispetto al 2008, hanno contribuito alla contrazione delle quantità prodotte per entrambe le colture (fragole -11,8%; cipolle -9,2%). Per quanto riguarda le patate, il comparto ha fatto registrare una flessione delle semine, ed una conseguente riduzione delle superfici (-7,5%). La flessione è

Tabella 4.2 - Superfici e produzioni di ortaggi e legumi freschi in Emilia-Romagna (Continua) Coltivazioni 20082009Var. % 2009/2008 superfici (ha) produzioni raccolte (100 kg) superfici (ha)

produzioni raccolte (100 kg) colt. in piena aria colt. in serra in pienain serra in pienain serra in pienain serra in pienain serra sup. prod.sup.prod. aria ariaariaaria Aglio e scalogno292 - 30.258 - 316 - 34.403 - 8,2 13,7 - - Asparago 848 13,254.165 1.320811 14,049.952 1.400-4,4-7,86,1 6,1 Basilico - 42,8 - 8.430 - 42,8 - 8.430 - - 0,0 0,0 Bietola 50 28,013.580 11.49550 29,213.580 11.9950,0 0,0 4,3 4,3 Carciofo205 -8.030 - 207 -8.141 - 1,0 1,4 -- Carota 2.473 -1.270.670 - 2.516 -1.268.215 - 1,7 -0,2 -- Cavolfiore 147 - 43.126 - - - - - n.c. n.c. - - Cavolo cappuccio 96 - 30.090 - - - - - n.c. n.c. - - Cavolo verza 59 - 19.140 - - - - - n.c. n.c. - - Cetriolo da mensa 50 75,717.240 52.24651 74,218.900 50.8012,0 9,6 -1,9-2,8 Cipolla 3.427 -1.360.964 - 3.180 -1.236.198 - -7,2-9,2 -- Cocomero1.455 37,3550.890 11.6151.570 30,8756.80012.0907,9 37,4-17,4 4,1 Fagiolo - Fagiolino 4.13624,7377.718 6.8344.42426,5469.234 7.7507,0 24,27,3 13,4 Fava per legume fresco 37 - 1.450 - 40 - 1.620 - 8,1 11,7 - - Finocchio203 1,0 53.280 500184 2,0 45.560 1.000-9,4-14,5 100,0100,0 Fragola 593 197,6154.001 58.909525 177,1135.851 52.889-11,5 -11,8 -10,4 -10,2 Indivia 272 50,094.116 15.900263 45,090.158 15.175-3,3-4,2-10,0 -4,6 Lattuga 1.354 162,7417.236 51.0601.551 153,3529.704 48.74014,527,0-5,8-4,5 Melanzana 89 40,936.975 18.14096 38,139.940 17.3787,9 8,0 -6,8-4,2

Tabella 4.2 - Continua Coltivazioni 20082009Var. % 2009/2008 superfici (ha) produzioni raccolte (100 kg) superfici (ha)

produzioni raccolte (100 kg) colt. in piena aria colt. in serra in pienain serra in pienain serra in pienain serra in pienain serra sup. prod.sup.prod. aria ariaariaaria Melone 1.492341,4331.920 57.5561.487329,7371.170 68.635-0,311,8-3,419,2 Patata comune 6.972- 2.244.830 - 6.452- 2.224.790 - -7,5 -0,9 - - Peperone 5128,016.545 14.9204527,513.950 14.135-11,8 -15,7 -1,8-5,3 Pisello fresco 4.482- 281.722 - 5.227- 295.177 - 16,64,8 - - Pomodoro 280106,6156.567 73.690348104,7198.830 73.89524,327,0-1,80,3 Pomodoro da industria 23.375- 14.694.404 - 26.861- 19.763.040 - 14,934,5- - Prezzemolo 159,7 3.525 3.153139,8 2.860 2.965-13,3 -18,9 1,0 -6,0 Radicchio 88515,5167.068 5.56094816,2195.351 5.9207,1 16,94,5 6,5 Ravanello 2828,07.700 17.2003029,58.460 15.6507,1 9,9 5,4 -9,0 Sedano 1066,6 57.500 3.560876,1 49.030 3.280-17,9 -14,7 -7,6-7,9 Spinacio 749- 135.828 - 867- 162.948 - 15,820,0- - Valeriana -15,8- 3.080-16,0- 3.150- - 1,3 2,3 Zucche e zucchine 1.16875,1306.223 30.6561.19778,2346.800 31.3602,5 13,34,2 2,3 Altre in serra- 38,0- 12.400-80,0- 18.200 - - 110,546,8 - il dato non è disponibile perché la coltura non è presente nella provincia o per mancata rilevazione o per assenza di produzione n.c.: valore non calcolabile Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile.

stata tuttavia compensata da ottime rese, che hanno portato ad un risultato quantitativo di poco inferiore rispetto a quello del 2008 (-0,9%), nonostante l’influenza del caldo estivo che ha indotto condizioni di sofferenza nella coltu-ra. Si rimanda alle tabelle A4.2 in appendice per il dettaglio provinciale.

Se sotto il profilo produttivo il comparto ortofrutticolo si è distinto per una buona performance, l’analisi dell’andamento commerciale è decisamente dif-ferente (tabella 4.3). Per quasi tutte le colture frutticole si evidenzia una mar-cata flessione delle quotazioni, nonostante i buoni risultati qualitativi ottenuti durante la campagna. Per quanto riguarda le mele, il crollo medio delle quota-zioni (-42,5%), che per alcune varietà è risultato ancora più marcato (i gruppi Gala e Delicious hanno fatto rilevare una flessione dei prezzi corrisposti tra il 46% e il 50%), ha profondamente influito sulla performance del comparto, de-terminando una contrazione della sua redditività (-32,4%). Le pere hanno subì-to un minor deprezzamensubì-to (-12,7%) anche grazie all’ottima qualità dei frutti, e la combinazione con la buona performance produttiva ha permesso al com-parto di incrementare la PLV (+3,9%). Piuttosto negativo appare anche il risul-tato commerciale delle drupacee: a fronte di una buona performance delle ci-liegie, che hanno goduto di un significativo apprezzamento (+21,4%) e, uni-tamente al buon risultato quantitativo, hanno riscattato anche sotto il profilo commerciale l’annata 2008 (con un contributo positivo alla PLV: +81,2%), il bilancio per le restanti drupacee è fortemente negativo. I buoni risultati quanti-tativi di albicocche e susine hanno tamponato la marcata contrazione delle quotazioni (rispettivamente, -19,3% e -27,3%) ed hanno permesso di contene-re il risultato negativo di entrambe le coltucontene-re in termini di apporto alla PLV (albicocche -4,7%; susine -12,5%). Fortemente in crisi sono apparse pesche e nettarine, le cui quotazioni sono state influenzate dalla presenza sul mercato di prodotto greco e spagnolo, commercializzato a prezzi ribassati. Le produzioni medio-precoci hanno fatto registrare problemi di scatolato e malformato, men-tre sulle varietà tardive non si sono riscontrate anomalie. La crisi di sovrap-produzione, e lo standard qualitativo non ottimale della produzione interna, hanno contribuito, insieme alla concorrenza del prodotto estero, a mantenere basse le quotazioni dei prodotti. Il pesante deprezzamento delle due drupacee nel 2009 si eguaglia (-52%) ed è responsabile del crollo della redditività delle due colture (PLV pesche -51%; PLV nettarine -48,8%). A sostegno del com-parto peschicolo, la cui crisi è risultata particolarmente evidente, la Regione ha approvato un programma operativo volto a favorire l’accesso al credito dei produttori frutticoli. Chiudono la rassegna delle produzioni frutticole il loto e l’actinidia. Il loto, il cui deprezzamento è il più ridotto del comparto (-8,8%) e la cui performance produttiva ha eguagliato quella del 2008, ha fatto registrare una flessione in termini di PLV analoga al suo deprezzamento (-8,8%);

Tabella 4.3 - Prezzi di alcuni prodotti ortofrutticoli rilevati in Emilia-Romagna Produzioni2008 €/Kg2009 €/KgVar. % 2009/08 Produzioni 2008 €/Kg2009 €/KgVar. % 2009/08 Pesche a pasta gialla, precoci0,54 0,46 -15,2Albicocche: 0,81 0,65-19,3 a pasta gialla, medie 0,59 0,35 -39,7Susine: Stanley0,370,35-5,4 a pasta gialla, tardive 0,57 0,34 -41,6President0,440,33-25,0 Nettarine: precoci 0,58 0,47 -19,6Gruppo Black0,730,53-27,4 medie 0,59 0,33 -44,9Ciliegie:2,102,5521,4 tardive 0,53 0,29 -44,4 Pere:William0,40 0,40 0,0Actinidia:0,600,45-25,0 Max Red Bartlett 0,46 0,42 -8,7 Abate Fétel 0,73 0,67 -8,2Meloni: 0,280,25-10,7 Conference 0,60 0,49 -18,3Cocomeri: 0,160,10-35,5 Decana del Comizio0,71 0,63 -10,3Fragole:in cestini1,301,15-11,5 Mele: gruppo Gala 0,41 0,21 -50,0 Delicious Rosse 0,41 0,22 -46,3Cipolle: Bianca - 0,17 n.c. Golden Delicious 0,39 0,20 -48,7Dorata - 0,15 n.c. Imperatore 0,21 0,14 -35,7 Patate: in natura0,180,18-2,8 - dato non disponibile n.c.: valore non calcolabile Fonte: Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna Fonte per albicocche, ciliegie, actinidia, meloni, cocomeri, fragole e patate 2008 e 2009: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile - PLV anno 2009.

l’actinidia, penalizzata dal marcato ridimensionamento dei prezzi (-25%), gra-zie ad un ottimo risultato produttivo ha contribuito in modo positivo alla PLV (+4,5%). Il livello qualitativo dei kiwi ha scongiurato l’insorgere di problemi in fase di conservazione e commercializzazione. L’annata si è conclusa, per il comparto, con il conseguimento di importanti accordi volti ad abbattere le bar-riere fitosanitarie che ostacolano l’accesso del prodotto sui ai mercati interna-zionali e a favorire quindi l’export (in particolare verso i mercati cinese ed au-straliano).

Anche il comparto orticolo ha pesantemente subìto la contrazione dei prez-zi corrisposti ai prodotti: ad ecceprez-zione delle cipolle, che si sono giovate di un sensibile incremento delle quotazioni sul mercato (+6,7%) che ha in parte at-tenuato gli effetti della flessione produttiva e l’impatto negativo del calo di redditività della coltura (-3,1%), le altre orticole hanno fatto segnare una per-formance commerciale decisamente negativa. Per quanto riguarda meloni e cocomeri, gli effetti del clima, l’aumento delle quantità disponibili e la concor-renza hanno inciso negativamente sui consumi, e depresso le quotazioni. Sui meloni la flessione delle quotazioni (-10,7%) ha pressoché annullato il buon risultato in termini quantitativi, determinando un sostanziale allineamento del risultato della PLV della coltura a quello conseguito nel 2008 (-0,2%); per i cocomeri, la performance di mercato è stata significativamente negativa (calo del 35,5% delle quotazioni) e nemmeno il buon andamento produttivo è riusci-to a risollevare il risultariusci-to di redditività della coltura (-11,4%). Sia fragole, che patate hanno fatto registrare un calo della PLV rispetto al 2008; tuttavia, men-tre il risultato delle fragole può dirsi piuttosto negativo, per via dell’azione congiunta sulla PLV (ridottasi del 22% rispetto a quella dell’annata preceden-te) del calo delle produzioni e della flessione dei prezzi (-11,5%), determinata da fenomeni di concentrazione dell’offerta, le patate hanno subìto un più ridot-to deprezzamenridot-to (-2,8%), dal quale è dipeso il risultaridot-to negativo della reddi-tività della coltura (-3,6%), su cui ha inciso anche l’andamento flettente delle produzioni connesso alla riduzione degli investimenti superficiali. Per le pata-te, il calo delle semine è attribuibile a significativi fattori strutturali (dimensio-ni aziendali, onerosità degli investimenti e concorrenza estera); il trend evi-denziato per le superfici ha riflessi anche sul mercato del prodotto e richiama l’attenzione sulle esigenze di un comparto che, pur essendo al secondo posto per superfici investite tra le orticole a pieno campo, risente della congiuntura e necessita di riorganizzarsi, attraverso, ad esempio, processi di aggregazione che favoriscano economie di scala nell’uso dei mezzi di produzione. A suppor-to del comparsuppor-to, sono stati resi disponibili (grazie ad un provvedimensuppor-to dell’Agrea) finanziamenti per l’attuazione dell’accordo interprofessionale 2008. La disposizione garantisce continuità al finanziamento di interventi

na-zionali per il settore. A completare il quadro dell’andamento di mercato delle orticole giunge il pomodoro da industria, che, grazie ad un ottimo risultato produttivo, ha più che compensato l’effetto della flessione delle quotazioni (-10,1%) ed ha conseguito un ottimo risultato di redditività (+20,9%), oltre a contribuire al segno positivo della PLV complessiva del comparto orticolo.

Per il pomodoro l’annata agraria è partita sotto i migliori auspici, grazie al precoce raggiungimento dell’accordo sul prezzo da corrispondere ai produtto-ri. L’accordo conseguito, oltre a definire anticipatamente il prezzo base per il prodotto (79,50 €/ton) e a garantire migliori condizioni di programmazione colturale, ha introdotto alcune novità (trasporto a carico dell’industria e rico-noscimento dei servizi delle OP), oltre alla significativa modifica della scala brix e della franchigia sullo scarto. Sulla coltura permangono gli effetti del di-saccoppiamento al 50%, destinato a diventare totale dal 2011.

La performance positiva del comparto non esenta gli operatori da riflessio-ni sull’immediato futuro. È sempre più necessario scongiurare il verificarsi di fenomeni di sovrapproduzione: i quantitativi prodotti costituiscono un elemen-to cardine del comparelemen-to e presumibilmente rappresentano il fatelemen-tore che più del prezzo dovrebbe essere considerato la base ed il vincolo delle contrattazioni, insieme alla qualità del prodotto conferito. Il comparto deve inoltre, in visione dell’applicazione del disaccoppiamento totale, essere in grado di confermare la solidità di una filiera eccellente, rafforzata dalle intese interprofessionali e da-gli accordi, mirante alla progettualità condivisa e orientata alla costituzione di Aop. È in fase di studio, tra i soggetti componenti il Distretto del pomodoro da industria, un progetto territoriale di sostegno al sistema pomodoro del Nord I-talia. In un’ottica di modifica delle regole relative ai sostegni, e di ridefinizio-ne dei ruoli dei soggetti ridefinizio-nella filiera, l’approccio collaborativo costituisce l’opportunità di potenziamento e valorizzazione del Distretto e delle sue pecu-liarità, nonchè il catalizzatore per iniziative di ricerca e sperimentazione.

Tra le iniziative significative inerenti al comparto, è da ricordare l’accordo siglato tra Ferrara Food, Provincia e OP per la cessione di pomodoro da indu-stria da trasformare. Ferrara Food, azienda sorta con i fondi destinati alla ri-conversione dello zuccherificio di Pontelagoscuro, è il nuovo stabilimento di trasformazione del pomodoro conferito dalle OP coinvolte nell’accordo, che concretizza un progetto di filiera.

In un quadro di sintesi complessiva, l’annata agraria 2009 ha messo in evi-denza una situazione di forte criticità per il comparto ortofrutticolo, acuita da elementi congiunturali che si sono aggiunti a dinamiche evolutive del settore, cambiamenti e fattori strutturali limitanti.

Assume notevole rilievo, soprattutto a seguito della grave crisi che ha col-pito il settore della frutta estiva, l’approvazione, da parte del consiglio di

am-ministrazione dell’Areflh, di un documento per attivare la modifica della nor-mativa OCM per la gestione delle crisi. Le proposte formulate richiedono, ol-tre al mantenimento del livello degli aiuti per le singole OP, una revisione del-le percentuali di prodotti ritirabili e un adeguamento dei prezzi di ritiro, non-ché l’istituzione di una filiale transnazionale per concertare le situazioni di cri-si tra le OP europee.

La frutta estiva ha risentito fortemente della condizione di criticità dell’annata, appesantita anche dal mancato assorbimento delle produzioni ita-liane da parte dei tradizionali destinatari delle esportazioni (in particolare i Pa-esi dell’Est). Per fronteggiare il momento di profonda crisi di pesche e nettari-ne, in Regione è stato siglato, tra le OP e alcuni attori della GDO, un accordo volto a migliorare la ripartizione delle risorse lungo la filiera peschicola:

l’intesa ha sancito la corresponsione, da parte della GDO, di pagamenti in gra-do di coprire i costi di produzione, ed ha fissato un tetto di prezzo per la com-mercializzazione dei prodotti nelle catene coinvolte. L’accordo costituisce un importante strumento volto, da un lato, a tutelare il reddito dei produttori, e dall’altro ad offrire ai consumatori prodotti standard di alta qualità a prezzi e-qui. L’intesa attribuisce compiti di rilievo ad entrambi i contraenti: alle OP ri-chiede maggiori capacità di coordinamento; alla GDO demanda il ruolo di promotore dell’iniziativa e dei prodotti oggetto della stessa, con comprensibili potenziali ripercussioni positive sulla redditività del comparto e dei produttori.

L’accordo si inserisce in un percorso, intrapreso anche a livello nazionale, che mira a istituire un codice di condotta e buone pratiche per la GDO.

Innovazione, internazionalizzazione ed alleanze strategiche sui mercati globali sono ulteriori imperativi per l’ortofrutticoltura regionale, che deve im-porsi sui concorrenti sia interni che esterni attraverso la differenziazione,

Innovazione, internazionalizzazione ed alleanze strategiche sui mercati globali sono ulteriori imperativi per l’ortofrutticoltura regionale, che deve im-porsi sui concorrenti sia interni che esterni attraverso la differenziazione,