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La consistenza del credito agrario in base alla durata delle operazioni

6.1. Il credito agrario

6.1.2. La consistenza del credito agrario in base alla durata delle operazioni

Al fine di incontrare le specifiche esigenze finanziarie delle singole impre-se, il credito agrario utilizza modalità tecniche di erogazione che vanno dallo

sconto di cambiale agraria, utilizzata per sostenere le operazioni di conduzio-ne, allo sconto di cambiale agraria con rinnovo periodico, tipicamente utilizza-to per i finanziamenti di medio periodo, alla costituzione di un mutuo, volutilizza-to a sostenere gli investimenti e le necessità finanziarie di periodo più lungo (tabel-la 6.2).

Pertanto, quasi riconducendosi alle tre tipologie di credito agrario esistente nella lontana legge del 1928 – credito di conduzione, credito di dotazione e credito di miglioramento – le tipologie di credito agrario che, a partire dal 1992, venivano distinte in credito agrario di breve periodo, con durata inferio-re a 18 mesi e cinferio-redito agrario di medio-lungo periodo, con durata superioinferio-re a 18 mesi, si caratterizzano ora per una nuova classificazione: credito agrario con durata inferiore a un anno, credito agrario con durata compresa fra 1 anno e cinque anni e credito agrario con durata superiore a cinque anni.

La consistenza delle tre tipologie di credito agrario, a fine settembre 2009.

Dei 4.346 milioni di euro di credito agrario in Emilia-Romagna, quello di du-rata inferiore all’anno risulta pari, a fine settembre 2009, a 1.449 milioni di eu-ro. Considerando che il credito agrario nazionale, in questa componente di breve periodo, raggiunge, alla medesima data, una consistenza pari a 10.942 milioni di euro, quanto viene erogato a livello regionale ne rappresenta il 13,2%; essa risulta superiore alla corrispondente percentuale riferita al credito agrario totale regionale rispetto a quello nazionale, pari come già detto all’11,6%. Per quanto riguarda il contributo che danno le varie province nel determinare l’ammontare totale di tale tipologia di credito a livello regionale, emerge che la provincia con la consistenza più elevata è quella di Ravenna, che raggiunge i 235 milioni di euro; in altre due province – Forlì e Modena – essa supera i 200 milioni di euro; complessivamente, pertanto le tre province assorbono quasi il 50% del credito agrario di durata inferiore all’anno.

All’opposto, in due province – Ferrara e Rimini – tale tipologia di credito non raggiunge i 100 milioni di euro.

L’altra componente di credito agrario, quella con durata compresa fra 1 an-no e 5 anni, raggiunge, a fine settembre 2009, una consistenza di 683 milioni di euro e rappresenta il 12,4% dei 5.516 milioni di euro di tale tipologia di credito a livello nazionale; è una percentuale più elevata rispetto a quella che esprime il rapporto fra credito agrario totale regionale su quello corrispon-dente nazionale. A livello provinciale, è la provincia di Modena a caratteriz-zarsi per la consistenza più elevata, che raggiunge i 108 milioni di euro. Con la sola eccezione della provincia di Rimini, si può tuttavia rilevare un discreta omogeneità distributiva fra le varie province; infatti, la consistenza relativa-mente più elevata, pari al 15,9% del totale, è quella riferita alla provincia di Modena; la percentuale minima, pari al 9%, è riferita alla provincia di Forlì.

Tabella 6.2 - Tipologie di credito agrario in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2009 BolognaPiacenzaParma Reggio E. ModenaFerrara Ravenna Forlì Rimini Emilia R.Italia Consistenza in milioni di € (nuova classificazione) Credito agrario 571 438551497 636387 5865631174.34637.540 - durata inferiore a 1 anno179148162147209100235233381.44910.942 - durata compresa fra 1 e 5 anni 94766869108889862206835.516 - durata superiore a 5 anni 298215321281319199253269592.21521.082 Confronti, in % Credito agrario (provincia/regione) 13,1 10,112,711,4 14,68,9 13,512,92,7 100 - durata < 1 anno 12,410,211,110,214,46,9 16,216,02,6 100 - durata fra 1 e 5 anni13,711,110,010,115,912,914,49,0 3,0 100 - durata > 5 anni 13,59,7 14,512,714,49,0 11,412,12,7 100 Credito agrario (tipologia/totale)100 100100100 100100 100100100100 - durata < 1 anno 31,433,729,329,632,825,840,141,332,333,329,1 - durata fra 1 e 5 anni16,417,212,413,817,022,816,711,017,315,714,7 - durata > 5 anni 52,249,158,356,550,251,443,247,750,351,056,2 Consistenza in milioni di € a fine settembre 2008 (vecchia classificazione) Credito agrario (milioni di euro)5734115734846244125585551324.32037.201 - durata < 18 mesi 239159211180239123227252541.68313.273 - durata > 18 mesi 335252362303384290331303782.63823.927 Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne.

Infine, il credito agrario di lungo periodo, con durata superiore a 5 anni, raggiunge un valore pari a 2.215 milioni di euro; esso rappresenta il 10,5%

della corrispondente tipologia di credito agrario nazionale. Questa è la tipolo-gia di credito per la quale la distribuzione fra le varie province è più omogenea rispetto a quanto avviene per le altre due tipologie. Escludendo la provincia di Rimini, la percentuale più elevata, riferita alla provincia di Parma, è pari al 14,5%; quella più bassa, che si associa alla provincia di Ferrara, è pari al 9%.

In particolare, il credito agrario con durata superiore all’anno può essere distinto in differenti destinazioni; così, vi è il credito a sostegno delle costru-zioni rurali, che rappresenta il 57% del totale; segue quello per le macchine e attrezzi, che assorbe il 26%; il rimanente 17% è rivolto all’acquisto di terreni.

Le corrispondenti percentuali a livello nazionale sono: 54%, 28% e 18%.

La composizione percentuale. Considerando ora la consistenza che le tre tipologie di credito agrario assumono in Emilia-Romagna, si constata che è la componente di durata più lunga a rappresentare quella di maggiore rilievo; es-sa, infatti, rappresenta il 51% del credito agrario totale della regione. La corri-spondente percentuale a livello nazionale è di alcuni punti percentuali superio-re a quella superio-regionale, e raggiunge il 56,2%. Con riferimento alle diverse pro-vince, si conferma che, nella maggior parte delle realtà, è questa la componen-te di credito agrario che assorbe più della metà di esso; il valore maggiore si ri-leva per la provincia di Parma ed è pari al 58,3%. Solo in tre province – Pia-cenza, Forlì e Ravenna – la percentuale si colloca a pochi punti al di sotto del 50%.

Il rimanente 49% di credito agrario regionale è costituito da credito agrario di durata non superiore a cinque anni; in particolare il 33,3% è riferito alla componente di durata più breve; mentre il 15,7% si riferisce al credito agrario con durata compresa fra 1 e 5 anni. A sua volta, il credito agrario nazionale di durata non superiore ai 5 anni ripropone in maniera non particolarmente dis-simile queste medesime percentuali; esso, infatti, rappresenta il 43,8% del to-tale, di cui il 29,1% per il credito agrario di durata inferiore a un anno e il 14,7%, per quello con durata compresa fra 1 e 5 anni.Nelle singole province, il credito agrario inferiore a 1 anno è particolarmente importante per le provin-ce di Ravenna e Forlì, dove esso rappresenta più del 40% del credito agrario totale in provincia; l’importanza relativamente più bassa di tale tipologia di credito si rileva per la provincia di Ferrara e si ferma al 25,8%. Infine, con ri-ferimento al credito agrario con durata compresa fra 1 e 5 anni, si constata che, questa volta, è nella provincia di Ferrara che si misura la percentuale più ele-vata di tale tipologia di credito, pari al 22,8%; all’opposto, la percentuale più bassa è per la provincia di Forlì, ed è pari all’11%.

La variazione nell’ultimo anno. Venendo ora all’analisi dell’evoluzione nel

tempo delle varie tipologie di credito agrario, occorre ricordare il cambiamen-to nella classificazione delle operazioni di credicambiamen-to agrario introdotcambiamen-to a partire da dicembre 2008. Pertanto, non è possibile effettuare un confronto fra la con-sistenza delle tre tipologie attuali, rilevata a fine settembre 2009, con quella re-lativa alle due tipologie di credito agrario, riferita a fine settembre 2008.

Si può tuttavia esprimere una considerazione. Dal confronto fra il credito agrario di durata inferiore a 1 anno (nuova classificazione) con quello con du-rata inferiore a 18 mesi (vecchia classificazione), emerge una riduzione pari al -16,1%, a livello regionale; in particolare, vi sono alcune province in cui la va-riazione supera il 30%. Il cambiamento così rilevante può essere spiegato sia dal fatto che la nuova classificazione considera 6 mesi in meno rispetto alla vecchia classificazione, sia da una effettiva riduzione del credito di durata in-feriore a 12 mesi causata dalla stretta creditizia.

A sua volta, anche dal confronto del credito agrario di durata superiore a 5 anni (nuova classificazione) con quello con durata superiore a 18 mesi (vec-chia classificazione) si evidenzia una riduzione rilevante, pari al - 19,1% a li-vello regionale, con percentuali di riduzione anche molto più elevate a lili-vello provinciale; anche in questo caso, la riduzione è giustificata sia dalla non rile-vazione del credito agrario relativo al periodo che va da 18 mesi a 5 anni, sia da una possibile diminuzione delle operazioni di credito agrario di durata su-periore ai 5 anni.

6.1.3. La consistenza del credito agrario in base alla dimensione degli