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La consistenza del credito agrario in base alla dimensione degli Isti- Isti-tuti di credito Isti-tuti di credito

6.1. Il credito agrario

6.1.3. La consistenza del credito agrario in base alla dimensione degli Isti- Isti-tuti di credito Isti-tuti di credito

Veniamo ora all’analisi del credito agrario dell’Emilia-Romagna, distin-guendo in base alle dimensioni economiche dei vari Istituti di credito. Ricor-diamo che la Banca d’Italia classica gli Istituti di credito in 5 classi di dimen-sione economica, distinte in base al valore dei fondi intermediati. Sono consi-derati “maggiori” gli Istituti di credito in cui i fondi intermediati hanno un va-lore superiore a 60 miliardi di euro, “grandi” quelli in cui tale vava-lore è com-preso fra 26 e 60 miliardi di euro, “medi” quelli con valore tra 9 e 26 miliardi di euro, “piccoli” quelli in cui il valore è fra 1,3 e 9 miliardi di euro, “minimi”

sono i rimanenti (tabella 6.3).

Da un primo confronto della consistenza del credito agrario relativamente ad ogni specifica classe di dimensione, emerge una ripartizione che non pre-senta particolare concentrazione a favore di qualcuna di esse. Infatti, da un lato è vero che il credito agrario dell’Emilia-Romagna, a fine settembre 2009, è e-rogato soprattutto dagli Istituti di credito di “piccola” dimensione; a fronte del-la sua consistenza totale pari a 4.346 milioni di euro, essi ne erogano 1.118

Tabella 6.3 - Il credito agrario per dimensione degli Istituti di credito in Emilia-Romagna e nelle sue province, a fine settembre 2009 BolognaPiacenza Parma Reggio E.ModenaFerraraRavennaForlìRiminiEmilia R.Italia Confronto sul totale, in % Maggiori 18,5 16,6 19,9 31,3 22,2 25,0 22,0 24,88,5 22,126,3 Grandi 21,6 4,410,720,938,9 4,2 7,2 8,6 6,615,48,5 Medie 16,7 38,4 42,9 24,2 23,812,03,19,9 12,1 20,923,5 Piccole 21,1 32,5 21,34,69,0 46,0 46,7 31,3 25,7 25,721,7 Minori 22,08,15,3 18,96,1 12,8 21,0 25,4 47,1 16,019,9 Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Variazione 2009/2007, in % Maggiori -10,6-4,4 38,7225,7 42,0 40,1 19,12,72,2 29,110,1 Grandi 54,0 -40,3-8,23,910,4 -72,5 -45,8 -31,3 -36,9-7,4-20,0 Medie 14,918,0-8,2 -39,3-2,9 -31,418,8 -12,5 -21,7-9,5-4,4 Piccole 8,3 13,4 52,3 47,5-10,7-12,9 20,7 21,7 36,7 12,818,2 Minori 29,6 45,3 43,2 37,0 27,138,9 32,3 26,34,1 29,525,2 Totale 16,69,3 10,7 15,5 10,8-11,2 12,46,61,88,87,0 Fonte: Banca d'Italia - Rilevazioni interne.

milioni di euro; ciò significa che il 25,7% del credito agrario proviene da tali Istituti di credito. Ma è anche vero che le Banche “maggiori” forniscono 960 milioni di euro, con una percentuale, pertanto, sul totale che non si discosta di molto dalla precedente, ed è pari al 22,1%. Un ulteriore 20,9% è la quota per-centuale riferita alla classe di dimensione “media”. Infine, le banche di dimen-sione “grande” e “minima” rappresentano rispettivamente il 16% e il 15,4%.

Sono invece gli Istituti di credito di dimensioni “maggiori” che offrono la quantità di credito agrario più elevata nella realtà nazionale, questa classe in-fatti presenta una consistenza pari al 26,3% del credito agrario totale. A loro volta, gli Istituti di dimensione”media”, “piccola” e “minima” presentano una consistenza non molto dissimile fra di loro, che, in termini percentuali sul cre-dito agrario totale, si colloca fra il 20% e il 23%. Infine, più modesto è il con-tributo degli Istituti di credito di dimensione grande.

Con riferimento alle singole province, la distribuzione dell’offerta di credi-to agrario fra le 5 classi in cui sono distinti i vari Istituti di credicredi-to presenta una notevole varietà di situazioni. Così, la prevalenza delle banche di “media” di-mensione è per le province di Piacenza e Parma; per le province di Reggio Emilia e Modena la prevalenza si sposta, rispettivamente, su quelli di dimen-sione “maggiori” e “grandi”; a loro volta, sono le banche “piccole” a prevalere nelle tre province della Romagna; in particolare, per la provincia di Rimini quasi la metà del credito agrario viene erogato dalle banche di dimensione

“minima”. Solo per la provincia di Bologna vi è una distribuzione abbastanza omogenea da parte delle varie tipologie di Istituti di credito.

Interessante è poi rilevare che, mettendo a confronto la distribuzione della consistenza del credito agrario in base alla dimensione degli Istituti di credito, riferita a fine settembre 2009 rispetto a quella di fine settembre 2007, si rileva un rafforzamento delle due classi estreme; infatti le classi di dimensione “mi-nore” e “maggiore” aumentano rispettivamente del 29,5% e del 29,1. Ciò sta ad indicare che il credito agrario, se da un lato è presente nell’offerta creditizia da parte degli Istituti di credito “maggiori”, che in questi ultimi anni hanno vi-sto aumentare le loro dimensioni per effetto del processo di fusione e incorpo-razione, è anche vero che un ruolo importante si rafforza in quegli Istituti di credito di dimensioni “minore” che, proprio per le loro caratteristiche dimen-sionali, sono particolarmente idonei ad approfondire la loro conoscenza nei confronti delle imprese agricole loro clienti; tutto ciò a vantaggio di un miglio-ramento nelle condizioni di affidabilità di tali imprese. Il rafforzamento dell’offerta di credito agrario negli Istituti di credito di dimensione “minore”, che cresce nei due anni del 25%, è ciò che caratterizza anche la realtà naziona-le; ma, a differenza della situazione in Emilia-Romagna, gli Istituti di credito nazionali “maggiori” presentano una crescita dell’erogazione del credito

agra-rio che si ferma al 10%, enfatizzando così il ruolo crescente delle banche di dimensione “minima”. Infine, a livello di singole province, si rileva una varie-tà molto elevata di casi. Così, le banche di dimensione “maggiore” presentano la crescita più forte rispetto alle altre classi per le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara; la crescita più elevata è per le banche “grandi” del bologne-se; una crescita più sostenuta delle banche di dimensione “piccola” si ritrova nelle province Parma, Reggio Emilia e Rimini; infine, le banche di dimensione

“minore” hanno una crescita relativamente più sostenuta rispetto alle altre nel-le province di Piacenza, Ravenna e Forlì.

È comunque vero che, nonostante le diverse situazioni, c’è un elemento che accomuna la generalità delle province ed è la crescente importanza che assu-mono gli Istituti di credito “minori” nel finanziare il settore agricolo; infatti, questa classe di dimensione è la sola che presenta in tutte le province una va-riazione non solo positiva ma, con la sola eccezione di Rimini, anche partico-larmente significativa, in quanto va da un minimo del 26% ad un massimo del 45%. Pertanto, in una fase in cui al credito agrario, dopo l’inevitabile rallen-tamento dell’ultimo anno, si chiede di riprendere la sua funzione a sostegno delle imprese agricole, questi Istituti di credito sembrano presentare risposte adeguate per le necessità di tale settore.