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Barak Hussein Obama è stato eletto presidente degli Stati Uniti per la prima volta il 4 novembre del 2008. Precedentemente era stato senatore dell’Illinois per tre mandati dal 1997 al 2004 ed eletto senatore degli Stati Uniti nel novembre del 2004. La sua ascesa all’interno del partito democratico è stata piuttosto veloce ed il 10 febbraio del 2007 ha annunciato ufficialmente la propria candidatura alle elezioni presidenziali del 2008. Ha “combattuto” contro Hilary Clinton nelle elezioni primarie del Partito Democratico, ottenendo il 3 giugno 2008 la nomination ufficiale a candidato presidenziale. Le sue origini biografiche sono state ripercorse numerose volte dalla stampa e attraverso le numerose biografie che sono comparse dopo la sua vittoria. Famosa è l’autobiografia che ha preparato in qualche modo l’ascesa politica, “Dreams from my Father”, pubblicata per la prima volta nel luglio del 1995.

Nel 1990 Obama era stato eletto primo presidente afroamericano della rivista Harvard Law Review, mentre il suo impegno politico “ufficiale” si è iniziato a manifestare concretamente nel 1992, durante la campagna per le elezioni presidenziali di Bill Clinton.

Obama si era già battuto per i diritti civili e negli anni ottanta si era impegnato attivamente nella comunità di Chicago: nel 1985, all’età di 23 anni era stato assunto dal Developing Community Project, un gruppo di chiese di Chicago che aveva lo scopo di aiutare i residenti a migliorare la propria condizione lavorativa attraverso programmi di job-training36. Secondo Peter Drier 37, quest’esperienza all’interno di una comunità avrebbe contribuito fortemente alle capacità organizzative e di coinvolgimento manifestate con successo durante la sua campagna elettorale. La propensione al “sociale” di Obama è certamente                                                                                                                

36 Drier P.(2008), Will Barack Obama Inspire a New Generation of Organizers?, Dissent Magazine on line, Spring 2008, http://dissentmagazine.org/article/?article=1215

37 Professore di Politica presso l’Urban & Environmental Policy Institute dell’Occidental Colledge di Los Angeles, USA

espressione di una cultura che contraddistingue il popolo americano da secoli: già negli anni trenta dell’800 Alexis de Tocqeville, autore della “Democrazia in America”38, era rimasto impressionato dalla quantità di organizzazioni volontarie locali che si formano per la risoluzione dei problemi comunitari all’interno delle città americane.

Sono numerosi gli articoli che analizzano le determinanti della campagna elettorale di Obama, dalle analisi critiche di carattere politico, ai confronti, alle analisi tecniche della dialettica utilizzata. Di certo non si propone qui di dare un contributo a tale letteratura, ma vengono proposti alcuni degli elementi fondamentali che ne hanno determinato il successo.

3.1.1 La campagna elettorale del 2008

Secondo il sito internet OpenSecrets.org Center for Responsive Politics39, la campagna elettorale è stata un successo per l’eccezionale capacità dimostrata nella raccolta dei fondi di finanziamento: a partire dal 2007 la campagna per l’elezione di Obama ha ricevuto numerosissime donazioni da parte di privati, la maggior parte delle quali è pervenuta attraverso internet. In questo modo in totale sono stati raccolti 745 milioni di dollari e ne sono stati spesi all’incirca 730.

Internet ha giocato un ruolo importante per il successo elettorale, l’impatto mediatico trasmesso dalla rete è stato forte, grazie alla moltiplicazione dei canali di comunicazione e alla quantità di informazioni che sono state create e diffuse attraverso la rete. Sono “sbocciati” blog, network e gruppi di sostenitori sulla scia del più forte punto di riferimento della campagna mediatica che è stato il sito internet barackobama.com40, prima chiamato “Obama for America” e successivamente all’elezione trasformato in “Organizing for America” (OFA). Un aspetto innovativo della campagna elettorale è stato l’utilizzo di mezzi di comunicazione politica per così dire non tradizionali: sono state create pagine e profili specifici su Facebook, YouTube, MySpace, MiGente, MyBatanga, Eons, Eventful, Twitter, Flicker, Black Planet, Glee, AsianAve, Linkedin, DNC                                                                                                                

38 de Tocqueville A. (1840), La Democrazia in America, edizione la Feltrinelli, Milano 1999 39http://www.opensecrets.org/ (2010), consultato il 14 luglio 2010.  

Partybuilder; tutti i link di queste pagine sono presenti nella main page del sito ufficiale (barackobama.com). Il canale YouTube di barackobama.com al luglio del 2010 contava quasi 200 mila inscritti e aveva quasi 2000 video caricati, con informazioni e documentazione di discorsi della campagna elettorale del 2007 e materiale video di propaganda.

Fin dai primi passi del percorso politico che lo ha portato all’elezione, Obama ha espresso un forte apprezzamento per le potenzialità create dall’ utilizzo delle tecnologie della comunicazione più avanzate. In un documento della sua campagna, “Barack Obama on Technology and Innovation”41, vengono commentati i risultati eccezionali ottenuti attraverso internet; il sito della campagna è solo l’inizio di come Obama sarà in grado di utilizzare le potenzialità di internet per trasformare il governo e la politica. Attraverso barackobama.com gli elettori non solo hanno avuto accesso diretto alle informazioni relative alle iniziative della campagna elettorale, ma hanno avuto anche la possibilità di creare dei network indipendenti: più di 280.000 persone all’epoca della campagna elettorale hanno creato un profilo nel sito, che hanno utilizzato per creare organizzazioni volontarie ed eventi collaterali a quelli ufficiali.42

Sempre nello stesso documento si afferma che Barack Obama comprende “[...] l’immenso potere di trasformazione ” (OFA 2008) dato dalla tecnologia e dall’innovazione e vede in essa lo strumento adatto a creare il vero “cambiamento” in America.

Il riferimento immediatamente successivo nel documento viene fatto alla necessità di connettere i cittadini per coinvolgerli pienamente e direttamente nella soluzione dei problemi che li riguardano43. Uno dei risultati a posteriori delle elezioni è stato il “National Broadband Plan”, elaborato dalla Federal Communication Commission (FCC) nel marzo 2010. Si vedranno più tardi nel dettaglio le caratteristiche del piano e le sue implicazioni nei capitoli successivi.

                                                                                                               

41 Obama B. (2007), “Connecting and Empowering All Americans Through Technology and Innovation”,

http://cairns.typepad.com/blog/files/fact_sheet_innovation_and_technology_plan_final.pdf, (Luglio 2010)

42ibid. 43 ibid.  

Alcuni degli slogan più celebri della campagna elettorale sono stati trasformati dalla rete internet in slogan commerciali o progetti artistici che hanno indubbiamente contribuito alla diffusione del messaggio politico di Obama. Celebre è il progetto musicale “Yes, We Can.” creato da will.i.am44 nel 2008, che ha coinvolto numerosi artisti di fama internazionale nella realizzazione di un video musicale basato sul popolare slogan della campagna elettorale e sul discorso tenuto nel New Hampshire45 la notte delle primarie46.

Già dal primo discorso di campagna elettorale fatto nel febbraio 200747 Obama ha

inserito quasi tutti gli elementi che determineranno il suo stile nei mesi a venire: fondamentale sarà sempre la sua presa di posizione rispetto al passato.

Durante tutta la campagna, il presidente ha utilizzato una parola che è stata ritenuta per certi versi fondamentale, “change”, che incorpora in un certo senso, il significato della elezione del presidente.

L’elezione di Obama ha infatti certamente significato un cambiamento nel paradigma politico di rappresentanza degli Stati Uniti e un cambiamento della percezione del paese da parte dell’opinione internazionale. Il Nobel per la Pace assegnatogli il 9 ottobre del 2009 è uno dei segnali di questo cambiamento e l’immagine del presidente è diventata in breve tempo un punto di riferimento del pensiero democratico internazionale ed in generale un’icona di speranza.

Perché Obama abbia riscontrato tanto successo è una domanda non scontata a cui rispondere. Di sicuro la crisi del 2008, il surriscaldamento globale e la politica estera intrapresa dal predecessore Bush sono elementi che hanno contribuito alla formazione di un sentimento di stanchezza e sfiducia rispetto all’amministrazione precedente. Non a caso, durante la sua campagna presidenziale, Barack Obama ha promesso più volte di invertire il percorso intrapreso da Bush su numerosi fronti.                                                                                                                

44 William James Adams jr., rapper, produttore discografico, stilista, attore statunitense fondatore e produttore dei Black Eyed Peas.

45 Discorso tenuto da Obama l’8 gennaio 2008 a Nashua nel New Hampshire, consultato il 15 luglio 2010: http://www.youtube.com/watch?v=Fe751kMBwms

46 Il video prodotto da will.i.am e Mike Jurkovac è stato inserito nella rete nel febbraio 2008 attraverso il sito internet appositamente creato per il progetto Dipdive.com; il testo della canzone è stato composto con alcuni stralci del discorso pronunciato l’8 gennaio. Le visualizzazioni del video ad oggi 15 luglio 2010 sono quasi 5 milioni. (http://yeswecan.dipdive.com/media/2207) 47 Springfield Illinois, 10 febbraio 2007  

Ma se Obama è stato eletto per il cambiamento, si possono effettivamente riconoscere nelle riforme messe in atto l’impatto innovativo della sua elezione? Si può misurare il cambiamento? E se sì, come?

La verifica empirica delle azioni di governo durante il primo mandato può essere una strategia per misurare l’operatività del presidente rispetto al cambiamento, per far questo si farà riferimento nei prossimi paragrafi alla sintesi proposta da Di Tommaso, Schweitzer (2013).

Di sicuro Obama con la sua propaganda ha già segnato un passaggio in avanti rispetto al passato, sia per l’utilizzo dei mezzi di comunicazione che per la sua storia. È indubbiamente, nella percezione comune, un personaggio innovatore che ha fatto compiere un passo nuovo all’America nelle dinamiche degli equilibri interni ed internazionali.

Obama sta puntando molto sulla creazione di un clima di fiducia ed è possibile affermare, anche per quanto rivisto prima, che questo è un elemento fondamentale del successo di un governo e di un sistema politico/economico nel senso più esteso del termine. La fiducia è un elemento fondamentale del ‘capitale sociale’, che come è definito da Putnam (1995) è una somma degli aspetti della vita sociale, network, norme e fiducia che permettono ai partecipanti di interagire più efficacemente per il raggiungimento di obiettivi condivisi.

Secondo questo approccio48 le determinanti dell’ equilibrio socio-economico di un paese verrebbero dalla storia di questo e dalla sua cultura, piuttosto che come comunemente pensato dalla storia e dalle sue istituzioni. Le istituzioni sarebbero endogene al sistema culturale che ne determina il cambiamento.

L’elezione di Obama può essere letta dunque, come un “rinnovamento” culturale del sistema americano; tuttavia, essa può essere anche interpretata come il risultato di un preciso lavoro d’informazione che il candidato durante la campagna elettorale ha compiuto per sollecitare le sfere emotive degli elettori.

Il ritorno ad un governo democratico “impersonificato” da Obama ha infatti un sapore in un certo senso paradossalmente nostalgico. Gli otto anni precedenti di governo repubblicano avevano alterato l’immagine degli Stati Uniti, divenuti                                                                                                                

l’icona di un capitalismo vorace. L’elezione di Obama è in un certo senso un ritorno ai valori che dai tempi della rivoluzione d’indipendenza hanno creato le basi della società liberale americana.

Di sicuro le sue doti oratorie e la sua immagine simbolica hanno giocato un ruolo importante nella campagna elettorale, doti che tuttavia sembrano essersi rivelate non sufficienti a mantenerne la stessa reputazione durante il periodo amministrativo.

Ma aldilà di queste considerazioni, si focalizzerà l’attenzione nei prossimi paragrafi su quelle misure di politica economica identificate, secondo i paradigmi espressi in questa tesi, come politica industriale adottate dall’amministrazione Obama durante il suo primo mandato.

Spesso le azioni messe in atto dal governo hanno corrisposto la necessità di uscire dalla crisi economica del 2008; è difficile dunque distinguere quelle che sono identificabili come misure di carattere congiunturale (vedi salvataggio di GM), da quelle che invece costituiscono delle politiche di sviluppo di lungo termine (vedi ad esempio i finanziamenti per batterie ibride).