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Il dibattito tra stato e mercato che è stato fin qui elaborato si articola attorno ad una dimensione utilitaristica del benessere ed è per questo che si occupa principalmente di discutere le metodologie di policy che possono portare ad una più efficiente allocazione delle risorse.

Esiste tuttavia una parte della letteratura economica che ha tentato di spingersi al di là dell’analisi utilitaristica, cercando di includere nel discorso di economia politica altre variabili come le capacitazioni individuali (capabilities).

Questi elementi sono essenzialmente il set di libertà fondamentali che permettono all’uomo di agire nel mondo, scegliendo in maniera autonoma la propria dimensione relativa di benessere.

All’interno dei paragrafi che seguono, si fa riferimento principalmente all’opera di Amartya Sen, economista indiano che ha affrontato approfonditamente il tema dello sviluppo economico e della sua relazione con la libertà e la democrazia. In “Lo sviluppo è libertà” (1999), Sen analizza nel dettaglio il concetto delle

capabilities che permettono all’uomo di essere libero e di partecipare alla sfera

economica in maniera attiva.

Il meccanismo di mercato che, all’interno del pensiero economico, è legato alla massimizzazione delle utilità individuali, viene esteso da Sen alle libertà fondamentali dell’uomo poiché egli crede che non sia giusto identificare la massimizzazione dell’ottimo paretiano unicamente con la crescita del prodotto interno lordo, o del reddito individuale.

Nella sua trattazione Sen analizza molti contesti in cui la massimizzazione dei redditi individuali non può corrispondere con il benessere personale, poiché per ogni individuo l’importanza del reddito sarà relativa. In contesti in cui ad esempio esistono delle forti disuguaglianze di reddito (vedi gli Stati Uniti di oggi) il reddito medio della fascia più povera della popolazione può corrispondere in termini assoluti ad un valore che permette delle condizioni di vita dignitose in altre parti del mondo. Tuttavia, in termini relativi, quel reddito inibisce le famiglie o gli individui che lo posseggono nel processo di sviluppo e di auto realizzazione possibile all’interno del sistema di mercato nel quale essi vivono35.

Il mercato per Sen è il luogo ideale dell’espressione della libertà individuale, non intendendo dire con questo che questo luogo dello scambio sia fautore di uno sviluppo equo. Come si è visto infatti, il meccanismo di mercato assicura un processo di scambio ed allocazione delle risorse efficiente, senza per questo garantire una suddivisione delle risorse che sia equa. All’interno del funzionamento del mercato infatti esistono per Sen dei meccanismi di potere e di protezione degli interessi che vengono garantiti attraverso la formazione di maggioranze.

A tal proposito, Sen fornisce un esempio alquanto esplicativo:

“[c]onsideriamo il caso di tre persone [..] che debbano dividersi una torta, e supponiamo che ciascuna delle tre voglia massimizzare la propria fetta [..]. Prendiamo ora una divisione qualsiasi della torta fra tutte e tre le persone: possiamo sempre introdurre <<un miglioramento per la maggioranza>> togliendo ad una di loro [..] una parte della sua fetta e dividendola tra le altre due [..] anche se la vittima di turno [..] fosse la più povera delle tre” (p.251).

Con questo Sen vuole dire che quando in alcune occasioni esiste una maggioranza di interessi è possibile operare, attraverso i meccanismi di mercato e la loro regolamentazione, una suddivisione delle risorse del tutto iniqua. Per risolvere tale criticità, Sen suggerisce che a fianco del meccanismo del mercato si creino                                                                                                                

35 Sen dice ad esempio che il sistema di valutazione che adottiamo solitamente nei confronti del meccanismo di mercato parte da un sistema di assunzioni di carattere assolutistico che nascondono “[..]la scelta di valori e pesi relativi sotto una raffinata opacità” (p.115). Ad esempio Sen contesta il postulato che sia possibile dire che due persone con la stessa funzione di domanda hanno effettivamente la stessa correlazione fra pacchetti di merci e benessere, anche se una è ammalata e l’altra sana, o una è in stato di reclusione e l’altra libera.

delle occasioni sociali, spesso trainate dall’intervento pubblico, per cui vengono assicurate le condizioni di base che ogni individuo può sfruttare per la creazione e il perseguimento del proprio benessere.

Gli elementi fondamentali che contribuiscono a questo meccanismo sono secondo Sen racchiusi in due concetti fondamentali che rispecchiano la soggettività dell’individuo e il suo benessere relativo, che sono il funzionamento e le

capabilities. Il primo concetto si riferisce alle cose che un individuo può

desiderare di fare o di essere, in quanto egli dà valore a certi aspetti della vita e dell’attività economica. Il funzionamento può ad esempio corrispondere alle realizzazioni più elementari, come evitare di morire di fame, o al raggiungimento di obiettivi di carattere più complesso, come quello di partecipare alla vita della comunità o di farsi rispettare (p.79). Le capabilities invece identificano l’insieme delle combinazioni differenti di funzionamenti che una persona è in grado di realizzare. Ciò significa che esse sono gli strumenti che un individuo può avere o non avere a disposizione per realizzare il proprio interesse e benessere.

Lo stato secondo Sen può intervenire in maniera non banale rispetto alle condizioni che permettono agli individui di accumulare capabilities e quindi esso può aiutare gli individui a proiettare nel proprio percorso individuale degli obiettivi di crescita che hanno un valore nel contesto sociale relativo. A seconda della razza, della religione, del sesso, o dell’età, ognuno dovrebbe avere la possibilità di realizzare le proprie capacità per il raggiungimento di obiettivi di benessere, compatibili con quelli della comunità in cui vive.