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4.2 Prospettiva storica sull’evoluzione dei sistemi di comunicazione: dalle ferrovie alle

4.2.1 Le prime reti di telecomunicazione 127

La prima invenzione che ha permesso il trasferimento di informazioni da un luogo all’altro senza lo spostamento fisico di risorse o persone è stata quella del telegrafo. Questo strumento fu inventato dall’americano Morse nel 1837 e fu pensato come un mezzo potenziale di coordinamento e controllo delle attività umane che poteva avere degli effetti direttamente positivi sull’organizzazione e gestione dei sistemi economici complessi. Dordick (1990) dice che il telegrafo tra gli altri benefici contribuì a sostituire la mano invisibile del mercato con la mano “visibile” del management (p.224), nel senso che esso contribuì al coordinamento del capitale umano all’interno di organizzazioni aziendali e governative.

Tuttavia, nonostante la rilevanza della scoperta, il primo finanziamento impiegato dallo stato federale, dopo numerose sollecitazioni da parte di Morse e dei suoi sostenitori, per lo sviluppo di una rete nazionale di proprietà pubblica, venne fatto solo nel 1843 per costruire una rete che collegava Washington con Baltimora (in Maryland). Inoltre il governo, invece di aderire alla proposta di Morse di sviluppare una rete telegrafica pubblica, lasciò che fosse l’iniziativa privata ad occuparsi della diffusione dell’infrastruttura. New York, che già nel diciannovesimo secolo era il centro economico più sviluppato della costa orientale divenne il centro naturale dello sviluppo da cui partirono la maggior parte delle linee e da cui successivamente si svilupparono la maggior parte delle altre iniziative di diffusione di nuove tecnologie.

Nel 1876 venne introdotto il telefono dal ricercatore Bell e questa nuova tecnologia di comunicazione venne accolta con molto più entusiasmo dal pubblico americano. Infatti essa implicava un minore costo di investimento in termini di competenze per l’utilizzo, mentre il telegrafo richiedeva personale specializzato che apprendesse il linguaggio Morse. Il telefono venne anche subito percepito come fonte di possibile guadagno dagli investitori privati e per questo non ci fu

quasi assolutamente bisogno dell’intervento del governo per assicurarne lo sviluppo. Nel 1876, quando questo venne introdotto, gli Stati Uniti godevano oltretutto di una condizione economica particolarmente favorevole, trainata da una forte crescita della popolazione e favorita dalla fine della guerra civile. Già nel 1885 si era formata un’impresa privata chiamata Bell Telephone Company che distribuiva licenze e coordinava le iniziative di investimento locali nelle reti telefoniche. Nel 1875 fu introdotta la tecnologia dello switching che permetteva di collegare più utenti allo stesso network senza la necessità di costruire singole reti da utente ad utente.

Negli stessi anni si diffuse la necessità di costruire uno standard universale del servizio telefonico che garantisse l’utilizzo delle reti in ogni dove e in connessione con qualsiasi utente. Allo stesso modo, vista l’utilità e la preziosità di questa risorsa si cominciò a parlare di servizio universale, ossia si cercarono le condizioni affinché il servizio potesse raggiungere ogni area e ogni persona il più presto possibile. A tal proposito, il Telecommunication Act che venne emanato nel 1934 era stato creato per rendere disponibile nel più breve tempo possibile a tutte le persone degli Stati Uniti una rapida ed efficiente rete nazionale ed internazionale di cavi telefonici e di comunicazione radio, a tariffe ragionevoli69. Con le reti telefoniche si creò anche uno dei primi colossi industriali statunitensi che costituì un vero e proprio monopolio durato per molto tempo nel settore delle telecomunicazioni: AT&T - American Telephone and Telegraph Incorporated. AT&T fu incorporata nel 1885 dalla prima compagnia di telecomunicazione di cui si è accennato prima, la Bell Telephone Company, con l’incarico di gestire e finanziare l’investimento per la costruzione delle reti di comunicazione su lunga distanza.

Partendo da New York, AT&T raggiunse con le reti telefoniche Chicago nel 1892 e successivamente collegò San Francisco alle altre due città nel 1915. La compagnia telefonica inoltre, contestualmente alla costruzione delle linee, dovette risolvere numerosi problemi tecnici per la fornitura di reti su lunga distanza. Per                                                                                                                

69 Il testo dell’atto riporta nello specifico quest’intento: “[t]o make available, so far as possible, to all people of the United States, a rapid, efficient, Nation-wide and world-wide wire and radio communication service with adequate facilities at reasonable charges” Communication Act of 1934, Pub. L. No. 73-416, 48 Stat. 1064 (codified, as amended, at 47 U.S.C. 151 et seq.)

questo, investendo numerose risorse in ricerca e sviluppo, brevettò numerose invenzioni, tra cui il primo amplificatore elettrico che permise di comunicare attraverso i continenti.

Lo sviluppo delle reti locali precedente all’intervento di AT&T aveva creato un problema di incompatibilità delle reti che non permetteva ai network locali di collegarsi direttamente ad una rete universale. A partire dai primi del novecento quindi la compagnia iniziò un percorso d’investimento anche per la realizzazione dell’apparecchiatura tecnica e dei cavi che potevano uniformare il sistema telefonico negli Stati Uniti. Ne risultò un monopolio nella costruzione e fornitura del servizio che cominciò ad espandersi anche in territori al di fuori degli Stati Uniti (soprattutto in Europa). La compagnia telefonica credeva che la fornitura del servizio avrebbe avuto un migliore funzionamento sotto il regime monopolistico, perché era più facile in quel caso poter controllare e coordinare le specifiche del network e gli eventuali cambiamenti derivanti da avanzamenti tecnologici. Il governo americano accettò questo tipo di compromesso per lungo tempo, permettendo che AT&T continuasse ad esercitare il proprio potere sulla comunicazione a lunga distanza e sulla produzione dell’apparecchiatura telefonica. Nel 1945 circa il 50% della popolazione americana era connessa al servizio telefonico, nel 1955 il 70% e nel 1969 il 90%.

La performance strabiliante che ebbe la diffusione di questa tecnologia fu dovuta senz’altro alle proprietà eccezionali del servizio che permetteva la comunicazione istantanea su lunga distanza attraverso lo scambio diretto di informazioni. A partire dagli anni ottanta, durante i quali tutti i cittadini americani e tutte le località potevano essere connesse alla rete telefonica, anche grazie alla diffusione dei servizi cellulare, AT&T cominciò a disinvestire alcune delle sue attività in maniera spontanea e sotto la guida delle procedure legali che la riguardavano per la disciplina antitrust. Le compagnie locali che si occupavano della diffusione del servizio vennero rese indipendenti nel 1982 e nel 1984, a seguito di un processo antitrust, AT&T venne scorporata in altre otto aziende distinte.