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4.2 Prospettiva storica sull’evoluzione dei sistemi di comunicazione: dalle ferrovie alle

4.2.2 L’invenzione di Internet 130

Internet consente la trasmissione e visualizzazione di informazioni in maniera istantanea in ogni parte del mondo e permette di condividere su scala globale idee, contenuti, dati e informazioni.

La tecnologia che ha permesso la realizzazione di Internet prese a svilupparsi all’interno di dipartimenti universitari di computer sciences di altissima rilevanza, come quello del MIT. Kleincock, che può essere considerato il padre di Internet, scrisse il suo primo paper sul packet switching nel 1961. Questa tecnologia permetteva lo scambio di informazioni tra differenti computer e venne realizzata sotto il finanziamento del DARPA, un programma federale che era stato creato per lo sviluppo tecnologico del paese, in competizione con gli avanzamenti tecnologici creati dal blocco sovietico durante la Guerra Fredda. Nel 1967 seguì una pubblicazione a proposito di ARPANET che è stato il primo network disponibile per la trasmissione e l’interscambio di pacchetti telematici. Nel 1972 ci fu la prima dimostrazione della funzionalità di queste nuove tecnologie e furono introdotte le mail elettroniche. Il DARPA finanziò contemporaneamente tre differenti progetti che avevano come scopo lo sviluppo del protocollo Internet: a Stanford, al BBN (Bolt, Baranek, and Newman)70 e all’University College of London. Il nucleo di ricerca di Stanford fu il primo a realizzare dettagliate specifiche per l’implementazione del protocollo TCP.

Da qui partì una serie di sperimentazioni che nel breve termine portarono alla realizzazione di Internet come lo conosciamo oggi e del World Wide Web.

A partire dagli anni ottanta si cominciarono a diffondere in maniera più consistente le reti LAN che permettevano la diffusione del segnale all’interno di network locali e a costituirsi sempre più numerose le postazioni di lavoro computerizzate. Già nel 1985 infatti una vasta comunità di ricercatori e studiosi che si occupava di Internet era connessa alla rete, mentre la tecnologia durante lo stesso periodo cominciava a diffondersi nella società civile. Nel 1990 il World Wide Web fu diffuso dal centro di ricerca europeo del CERN e divenne la                                                                                                                

70 Azienda high-tech fondata nel 1948 da Leo Beranek e Richard Bolt, entrambi professori del MIT di Boston.

piattaforma internazionale per la consultazione e lo scambio di informazioni attraverso Internet.

4.3 “Cognitive Surplus”71

La vera rivoluzione di Internet sta nella realizzazione di una struttura di comunicazione di rete. Essa prevede infatti la capacità di mettere in relazione differenti utenti nello stesso momento, consentendo lo scambio simultaneo e collettivo di dati e informazioni. La struttura di rete che caratterizza Internet è quella che ha rivoluzionato negli ultimi anni il nostro modo di pensare le relazioni e di gestire i flussi informativi che creiamo e che riceviamo. Un semplice schema riportato sotto chiarisce la natura dei cambiamenti di cui si parla72.

Figura 4 Network di comunicazione a confronto73

 

I due network rappresentati in figura 4 indicano due situazioni distinte di comunicazione tra un gruppo di utenti e un’istituzione centrale. Nel primo caso (grafico a sinistra) l’istituzione centrale comunica con gli utenti in maniera diretta ed essi possono rispondere direttamente all’istituzione attraverso lo stesso canale di comunicazione (ad esempio il telefono). Nel secondo caso invece le persone e l’istituzione sono connesse le une alle altre e il possibile dialogo che viene a                                                                                                                

71 Titolo del libro dell’esperto di Internet Clay Shirky, pubblicato per Penguin Press (New York) nel 2010.

72 Rappresentazione ripresa dalla presentazione di Clay Shirky fatta a TED nel dicembre 2010. La presentazione è consultabile per intero all’indirizzo

http://www.ted.com/talks/lang/eng/clay_shirky_how_cellphones_twitter_facebook_can_make_hist ory.html

formarsi è amplificato dalla risonanza che si crea per effetto del numero degli utenti connessi e delle loro relazioni reciproche. In questo contesto la comunicazione è sicuramente più veloce perché basta immettere un messaggio verso un’unica direzione della rete perché questo si diffonda in maniera automatica per tutto il network attraverso relazioni reciproche.

David Stark nel suo libro The Sense of Dissonance (2009) dice che le nuove tecnologie della comunicazione permettono di spostare il paradigma di scelta e selezione delle informazioni da una logica di classificazione ad una logica di rete. In questo nuovo sistema le informazioni non viaggiano più unicamente da un centro verso i differenti poli ma si crea una corrispondenza orizzontale di relazioni che permettono lo scambio e la condivisione in un mondo eterarchico74. In questa prospettiva anche la selezione di informazioni rilevanti per l’individuo dovrebbe essere più immediata in quanto si riducono i costi associati al processo di raccolta ed elaborazione delle informazioni. In questa dimensione inoltre, tendono a formarsi, in maniera più o meno spontanea, delle comunità coese di conoscenza condivisa. Un esempio di tali comunità è Wikipedia che si è formato come un’enciclopedia online gestita in maniera collettiva e a titolo gratuito dagli utenti che vi partecipano, i quali contribuiscono direttamente a costruirne ed aggiornarne le voci.

I vantaggi creati da Internet non sono attribuibili unicamente alla dinamica delle relazioni, quanto piuttosto al potenziale informativo che una tecnologia di questo tipo fornisce ad ogni utente connesso. Internet infatti crea un “surplus” per ogni consumatore che corrisponde alle esternalità create dalla rete per effetto della sua ampiezza e capillarità. Le informazioni ricavate attraverso Internet sono potenzialmente infinite perché ognuno, attraverso la propria azione diretta, può essere in grado di aggiungere ed elaborare informazioni già presenti e di restituirle alla rete in maniera gratuita.

                                                                                                               

74 Il termine eterarchy è introdotto da D.Stark per indicare un sistema di organizzazione delle relazioni sociali diverso e opposto ai sistemi gerarchici. Un’organizzazione fondata sull’eterarchia si basa sulla costruzione di legami orizzontali, piuttosto che sulla realizzazione di un sistema di relazioni verticale.

I prezzi delle merci acquistate su Internet sono più bassi di quelli che si trovano all’interno dei mercati tradizionali. La facilità di accesso alle informazioni crea infatti un sistema competitivo più esteso che porta le aziende ad applicare politiche di vendita che spesso vanno a vantaggio dei consumatori finali.

Bapna, Jank e Shmueli (2008) ad esempio hanno stimato che il surplus medio dei consumatori ottenuto da transazioni su eBay corrisponde all’incirca a quattro dollari per acquisto e che in totale il surplus dei consumatori nel 2003 era pari a sette miliardi di dollari.

Brynjolfsson e Saunders (2010) dicono che parte del surplus realizzato dai consumatori attraverso Internet non si rileva solamente nel livello dei prezzi, ma nella maggiore varietà e scelta di prodotti disponibili per ogni singolo individuo (p.112).

Come si vedrà più nel dettaglio nei prossimi paragrafi, Internet interviene nei processi produttivi, di lavoro, sociali e comunitari in diverse maniere, portando nella maggior parte dei casi dei vantaggi nelle comunità che adottano questa tecnologia. Va sottolineato tuttavia, che Internet come ogni altro avanzamento tecnologico che rivoluziona i modi di fare e di organizzare le attività di lavoro e di svago all’interno della società, va accompagnato da un cambiamento a livello di capitale umano e sociale che permetta il completo espletamento delle potenzialità positive offerte dalla rete. Numerosi autori infatti dimostrano (Brynjolfsson et. al. 2010; Capello, 1994) che l’implementazione della rete all’interno di una comunità o di una realtà produttiva, se non accompagnata da un miglioramento dei processi di organizzazione e da una crescita del capitale umano ed intellettuale, non porta vantaggi sicuri.

Per tornare al titolo di questo sotto-paragrafo, cognitive surplus, Clay Shirky l’autore del libro da cui è stata tratta l’espressione, argomenta le possibilità di Internet di diventare il nuovo sistema di intrattenimento di massa degli individui. A differenza della televisione, che ha dominato lo stesso scenario per tutti gli anni ottanta e novanta dello scorso secolo, Internet permette agli utenti di partecipare in maniera diretta al processo di intrattenimento, creando a loro volta fonti di attrazione e intrattenimento per gli altri. Il numero di persone che dedicano il proprio tempo libero ad attività di ricerca, elaborazione e trasferimento di

informazioni su internet è sempre crescente e fa sì che si espanda un mercato ad accesso gratuito per la condivisione di dati e contenuti che mette in discussione le normali regole di business che si sono finora applicate al settore dell’entertaining. Se da un lato queste trasformazioni hanno permesso un allargamento della percezione che gli individui hanno della comunità globale e hanno portato allo sviluppo di iniziative di cooperazione su scala globale, il loro impatto definitivo sulla qualità e la valorizzazione economica dei contenuti è ancora da valutare. Infatti, la crescita del numero di interventi spontanei degli individui per creare informazione, contenuti e dati su internet ha fatto sì che si abbassasse sensibilmente il valore economico associato alle prestazioni professionali di alcuni individui operanti in settori specifici come quello della musica, del cinema o dell’informazione.

Un altro aspetto su cui ci si continua ad interrogare rispetto alle potenzialità di internet è quello degli effetti che questa tecnologia può provocare sulla dimensione sociale dell’individuo e sui contatti umani. Numerosi studiosi infatti hanno promosso una visione negativa di internet per quanto riguarda il suo ruolo nella gestione individuale dei rapporti umani, arrivando alla conclusione che la rete può essere interpretata come una maggiore fonte di isolamento e solitudine. Tuttavia, un articolo apparso sul Boston Review del 23 aprile 2012, scritto da Claude Fisher, sociologo di Berkley, sembra sostenere un’idea diversa. Egli infatti afferma che gli individui utilizzano i media per aumentare e rendere più forti i legami esistenti che hanno con la famiglia, colleghi e amici. La socialità che si trasforma attraverso Internet può essere associata ad un cambiamento qualitativo (e in alcuni casi) quantitativo dei contatti; tuttavia, ciò non significa che questo cambiamento debba essere associato ad un peggioramento nel numero e nel valore delle relazioni. Anzi come si vedrà successivamente, Internet può funzionare da mezzo di inclusione e di penetrazione per l’allargamento di comunità, come allo stesso modo può essere utilizzato per l’intensificazione dello scambio di messaggi e di contatti personali. Come suggerisce Fisher, l’isolamento non significa per forza solitudine.